Toscana in bici

da Albinia a Montemerano

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Alla scoperta di un borgo che non c'è! Esistono dei borghi più belli di altri che essendo delle frazioni di un Comune alla fine sembra facciano la fine di Cenerentola. E' il caso di Montemerano che non abbiamo trovato su una mappa turistica e nemmeno sui cartelli stradali, cosa da non credere!



Montemerano la piazza del castello


Montemerano

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
96km
970m
Asfalto
Stradale
1%- 8%
✩✩✩✩
✩✩✩✩✩
✩✩✩✩✩

  

 

 

 


Montemerano un borgo posto fra Manciano e Scansano e sulla strada per Saturnia, eppure assente su alcune cartine turistiche e nelle indicazioni stradali


Il profilo del tracciato, un percorso abbastanza movimentato con continui saliscendi che alla fine fanno salire il dislivello da superare a quasi 1000 m. Per contro c'è da dire che i paesaggi sono gradevoli e il traffico quasi assente fino al bivio per Montemerano

 

IL PERCORSO

Partendo dalla località Voltoncino si percorre la solita ciclabile verso Albinia per poi attraversarla e prendere la strada Marsiliana dove superata la rotatoria e presa la direzione per Manciano, si devierà a sx e in seguito alla prima deviazione a dx verso la località Pomonte percorrendo la S.P. Aquilaia. Raggiunto l'incrocio con la SP159 si svolterà a dx in direzione ...... e qui viene il bello, nessuna indicazione per Montemerano! Comunque non pensateci, fidatevi di bellitaliainbici, la direzione è quella giusta! Esaurito la visita a Montemerano noi abbiamo fatto una capatina verso Saturnia per poi ritornare a Montemerano, prendere la strada verso Manciano e ritorno al punto di partenza.

Rifornimenti idrici

A Montemerano in Via Giovanni Conti

Quale bici usare

Una bici con buon cambio e freni efficienti

 

La traccia GPX

 



Verso il borgo che non c'è  

Premessa

Questo giro nasce per caso, era una giornata ventosa che aveva reso il cielo terso e limpido, e facendo una passeggiata sulla ciclopedonale di Voltoncino, mi ero portato un vecchio cannocchiale.

Stavo osservando l'entroterra e siccome i giorni prima avevamo perlustrato in lungo ed in largo il territorio, sapevo riconoscere ad occhio i borghi sparsi sulle colline.

Ad un certo punto però osservando Manciano, alla sua sx mi sembrava di scorgere un altro borgo a me sconosciuto.

Casualmente avevamo con noi una cartina turistica che ci era stata fornita alla reception e guarda caso nessun borgo era menzionato in quella posizione!

Ohibò! Al rientro nella nostra postazione per curiosità ho consultato un'altra mappa più dettagliata scoprendo alla fine Montemerano! Non restava che andarci!

 

Lasciata la zona dei campeggi in località Voltoncino si segue la ciclopedonale che porta alla periferia di Albinia. Nella foto la foce del fiume Albegna presa dal ponte della ciclopedonale. In centro alla foto oltre il braccio di mare è Porto Santo Stefano mentre a sx è l'Argentario

  

Giunti ad Albinia ci si dirige verso la stazione prendendo la strada Marsiliana fino alla sua rotatoria qui nella foto, dove si prenderà la terza a dx direzione Manciano, ma dopo 450 m si svolterà a sx direzione Magliano.

La strada con un ponte passa di nuovo sopra il fiume Albegna. Sul poggio la fattoria Marsiliana



Su questa strada proveniente da Magliano e Scansano abbiamo incontrato gruppi numerosi di cicloturisti stranieri e a quanto sembrava erano accompagnati da guide, qui erano gli ultimi del gruppo. Per noi invece si svoltava al vicino bivio


Infatti subito dopo c'era il bivio per Pomonte sulla strada detta: AQUILAIA

In effetti per andare a Montemerano avremmo potuto fare la strada per Manciano, ma avendola già fatta durante il nostro viaggio a Pitigliano e trovata un po' trafficata ho voluto scegliere un percorso alternativo con meno traffico.


La strada AQUILAIA per un breve tratto corre sul versante opposto della valle che ospita il fiume Albegna ma già in questo punto inizia a deviare verso sx portandosi fra altri avvallamenti e crinali


Decisamente un traffico differente rispetto alla strada per Manciano ed anche i panorami si discostano. Qui campi di grano e di girasoli

Girasoli a quanto pare ancora assonnati e non rivolti al sole mentre sullo sfondo ancora la torre della Marsiliana

In un susseguirsi di paesaggi la strada poi prende a salire fra i crinali dei poggi, fra i campi oramai con il raccolto fatto e altri campi già sotto aratura

 

Per irrigare i campi non è infrequente trovare dei piccoli invasi come questo fra le colline Maremmane

Verrebbe quasi da dire: Terra di Siena Bruciata, ovvero il tipico colore della Toscana, ma qui siamo distanti da Siena e questo non è il colore a cui ci si riferisce e da cui si trae il nome.

Sterminati campi popolati da balle di paglia si perdevano all'orizzonte

Dietro di noi un cartello in direzione Magliano indica un percorso cicloturistico

Trovandoci su un crinale si va su e giù in continuazione con sempre nuovi panorami punteggiati dagli immancabili cipressi messi in fila a delimitare delle proprietà, per abbellimento, oppure messi ai due lati delle strade che portano alle fattorie o ai casali.

Naturalmente se c'è discesa, giù il freno a mano e via col caldo vento in faccia!

Io li chiamo gli indiani perché mi fanno venire in mente gli indiani schierati sulle colline nelle pellicole Western prima dell'immancabile scontro con i bianchi invasori dei loro territori.

A questo proposito in riferimento alla recente campagna di Donald Trump che vorrebbe cacciare tutti gli immigrati.... lui pensa forse di discendere dai Nativi d'America?

Ho idea che in questi giorni i vari: Toro Seduto, Cavallo Pazzo, Nuvola Rossa, Geronimo, Cochise, Pontiac, Gall, Orso Bianco, Aquila Rossa, Cavallo Bianco e tanti altri, si stanno rivoltando nelle loro tombe sentendo quelle parole!

Chissà perché la storia, seppur breve nel loro caso, la si cancella dalla memoria senza che dia un insegnamento.

 

Oramai lanciata a folle velocità lei stava raggiungendo un incrocio quando...

... un incontro inaspettato l'ha fatta fermare. Al lato della strada giaceva uno sfortunato capriolo che forse nella notte ipnotizzato dai fari, ha avuto uno scontro con un'auto.

Poco dopo ho avuto conferma da un contadino che passando con il trattore gliel'ho indicato; lui mi ha detto che passando di lì prima dell'alba lo aveva già trovato steso a terra.


Peccato, forse il capriolo voleva attraversare la strada per percorrere questo bel viale adornato da giovani cipressi per raggiungere il bosco in cima alla collina. Il capriolo non è certo un animale che vive allo scoperto come nelle campagne accanto.

La strada si è rivelata effettivamente priva di traffico, del resto qui di paesi non ve ne sono e si trovano solo fattorie o casali sparsi sulle colline oltre a sterminati campi.

Oh! Finalmente s'incontra qualche contadino conservatore dotato ancora di vecchi macchinari per produrre balle di paglia rettangolari e non rotonde!

Non ho idea di che coltura si tratti, so solo che ne abbiamo incontrate parecchie e questo è il loro caratteristico colore.

La strada dell'AQUILAIA termina in questa inserzione con la strada SP159 dove a sx c'è Scansano e a dx Pomonte e Manciano, già ! E Montemerano ve lo siete dimenticato??

Per avere certezza di non essere fuori percorso ho voluto verificarlo anche sul tablet e ... nessun errore! Semplicemente manca l'indicazione per Montemerano e per fortuna che si tratta di uno dei borghi più belli d'Italia.

Ho proprio idea che si tratti di una congiura con la sindrome di Cenerentola. Non metterlo sulle carte turistiche e nemmeno nelle indicazioni stradali, non fanno pensare ad altro! Chi ne è responsabile si svegli e corregga queste vistose mancanze.

Arrivati a Pomonte ci accorgiamo che è una piccola frazione di Scansano, poche case si e no 50 abitanti eppure ha il cartello stradale!

A fianco il solito trattore cingolato identico a tanti altri visti in Maremma durante i nostri report.

Si prosegue verso il borgo che non c'è sempre con i continui su e giù

Attorno; colline arate, mietute o con raccolti ancora da fare

Di certo questo è un vecchio agricoltore e lo si capisce dalla forma delle balle di paglia messe in bella mostra lungo la strada, come a dire: qui le vogliamo così, non rotonde!

La strada passa su un ponte che attraversa il fiume Albegna. Nella foto si vede a sx il torrente Fiascone immettersi nel Fiume Albegna

 

Dopo 42 km dalla partenza siamo arrivati in vista del borgo che non c'è!

Lasciatemelo scrivere: bellitaliainbici conferma che Montemerano esiste!

Ma a conferma delle mie precedenti affermazioni, arrivati alla strada che porta a Montemerano che si vede lassù, qua a dx nessun cartello che menzioni che la strada porti a Montemerano, solo cartelli turistici o di esercizi privati, cos'altro dire, questo Montemerano è proprio un fantasma anche in casa sua!

E si che questo borgo esiste, però se si avesse una minima attenzione per indicarlo forse attirerebbe più turisti.

Per me o lo fanno apposta per non essere disturbati oppure ... sarà veramente la sindrome di Cenerentola? Vediamolo insieme!

Si entra finalmente nel borgo fantasma materializzatosi per l'occasione solo per noi

Vie lastricate con vecchie pietre e case sullo sfondo dall'aspetto vetusto

Ci si guarda attorno fra case intonacate ed altre con pietre a vista a testimoniare una storia antica

 

Decisamente un bel borgo già dai primi sguardi.

Una signora esce dal fornaio, anche se non avevamo ancora vista l'insegna avevamo percepito l'inconfondibile profumo del pane appena sfornato!

Qui si è in quella che è da considerarsi la via principale del borgo antico dentro le mura. Sulla dx un portico porta verso la piazza della chiesa

Si passa sotto questo arco con soprastante balcone fiorito

Usciti dal passaggio sotto l'arco si sbuca nella grande piazza in discesa che porta verso le mura con la porta d'ingresso e la chiesa parrocchiale.


Poco avanti dalla piazza una vista sulle case soprastanti.

Ritornando in piazza questa è la vista dell'altro lato, curioso il passaggio con aperture ad archi dentro le mura


Usciti dal portone, si apprezza meglio quanto siano spesse le mura ed il camminamento coperto soprastante. Come si vede l'ingresso era separato fra pedoni e carri.

A fianco, anche qui come nell'altro portone da cui abbiamo fatto accesso al borgo è affisso il cartello: Uno dei Borghi più belli d'Italia, e come non darne ragione?

A mio avviso Montemerano è più bello di Manciano il Comune a cui gli appartiene, eppure come abbiamo verificato, scarsamente segnalato ai turisti.

Entrando nella chiesa parrocchiale dedicata a San Giorgio Martire, spiccano le decorazioni in stile barocco, pur essendo la chiesa in stile romanico con tetto a capanna e navata unica. L'altare posizionato nell'abside ed il transetto con le due cappelle laterali, con quella di dx conservante alcune pregevoli opere.

La cappella di dx in parte affrescata conserva a sx il famoso dipinto detto: Madonna della Gattaiola ed altri reperti conservati in una teca di vetro

La Madonna della Gattaiola è così chiamata per il foro circolare presente sulla tavola in legno dipinta. Si narra che il parroco fece il foro per permettere ai gatti di entrare in chiesa a caccia dei topi che la infestavano. Si pensa che la tavola facesse parte di una porta.

La parete dx dove in fondo si vede il dipinto della Madonna della gattaiola. Sopra nelle parete una serie di affreschi e due dipinti inseriti in cornici barocche

Anche il lato sx specularmente presenta dipinti incorniciati ed affreschi alle pareti.


Dietro l'altare il polittico realizzato da Sano di Pietro


Esaurita la nostra breve visita a questa interessante chiesa, il resto lo lascio a voi se ci andrete, abbiamo ripreso l'esplorazione di questo antico borgo.

Nella foto si vede l'arco da cui eravamo venuti. Sopra a sx si scorge un pezzo di torre, in effetti si tratta del campanile della chiesa la quale ne nasconde in parte la sua vista.


Un ripasso sotto l'arco ci ha riportato dove avevamo lasciato le nostre bici. Non ci restava che esplorare la parte alta del borgo che si trova accedendo dalla doppia scalinata a sx. L'altra rampa è dove si trova la bici.


Quindi bastava salire le scale per immergersi nell'ambiente più antico del borgo

Lo spazio angusto di fronte alla chiesa non ha permesso uno scatto prospetticamente corretto ma tanto basta per farsi una idea dell'insieme.

Questa è la chiesa di San Lorenzo di cui se ne ha notizia a partire dal 1188 ed è la più antica del borgo, borgo medievale che è stato fatto edificare dalla famiglia degli Aldobrandeschi attorno al XIII sec.

Da tempo questa chiesa era stata sconsacrata ed ora riservata ad eventi culturali.

La torre accanto, un tempo campanile, di recente è stata intonacata perdendo così l'originale aspetto.

Chissà quanti anni hanno le tavole del portone esterno, oramai visibilmente consunte dalle intemperie.

L'accesso alla parte vecchia del borgo lo si fa attraverso l'arco posto a dx della chiesa.

Dopo l'arco si sbuca in questa caratteristica piazzetta attorniata di vecchie case costruite con pietre e mattoni

Antiche case che nel corso del tempo sono state di certo riadattate. Infatti le pareti conservano le tracce delle modifiche fatte, con aperture, chiusure, aggiunte di nuovi elementi ecc.


Guardando indietro da dove siamo sbucati nella piazzetta si può scorgere la torre intonacata che di certo ha perso il suo fascino originale con i conci a vista


Anche qui, come in tutti i borghi medievali privi di aree con terra scoperta, si supplisce alla mancanza con una infinità di vasi di fiori e piante. Tutto per mitigare la presenza delle sole pietre e mattoni, creando un ornamento esterno. Talvolta anche per coltivare vasi di basilico, rosmarino, salvia, menta ed altre erbe aromatiche essenziali per la cucina.

Alcune case sono state date in locazione e delle turiste straniere hanno pensato bene di farne il loro punto base per visitare il territorio circostante.


Basta andare a dx e a sx e girare un po' per trovare decine di nuovi scorci di questo antico borgo


... fino a sbucare in un'altra piazza

Anche qui case datate e lo si denota dall'uso quasi prevalente di pietre

In pratica ci trovavamo nella piazza del castello. Di fronte si trova l'accesso che poi scende verso la via principale del borgo in cui abbiamo iniziato la nostra visita. L'altro accesso l'abbiamo già visto, era quello posto accanto alla chiesa di San Lorenzo

Decisamente ampia e ben strutturata questa piazza medievale. Non si capisce se l'ornamento in pietra sopra la volta fosse veramente un ornamento o se in origine il cielo della volta fosse posto a quell'altezza.


Andando sotto la volta a mio avviso si capisce che il materiale utilizzato è di più recente fattura rispetto a ciò che si vede nelle mura ai lati per cui ne deduco che in origine la volta era più alta. In fondo l'ingresso con la strada che scende nella via principale del borgo.

Con questa ripida strada si scende nel borgo sottostante di cui si vede in centro la via principale.


Siamo ritornati indietro sotto la volta e da qui cambia ovviamente la vista sulla piazza.

Un borgo decisamente bello di cui vale la pena farci un salto e visitarlo con calma.


Era ora di fare ritorno alle bici, sottolineato anche dallo scoccare delle campane per l'ora di pranzo

Su non senti brontolare lo stomaco?

I mali del nostro tempo ci accompagnano, dipende sempre l'uso di cui se ne fa, ma oramai gli smartphone sono dilagati nelle mani di chiunque, vecchio o bambino che sia.

Un domani senz'altro se dovessi ripetere lo scatto non si assisterebbe più alla stessa scena del capo chino sull'apparecchio in mano, ma senz'altro saremmo dotati di una lente a contatto smart che ci permetterà di visualizzare direttamente dall'occhio le informazioni necessarie.

Penso che questo sarà solo il primo passo e poi si passerà all'impianto di un chip connesso con la retina ed il cervello che miscelerà porzioni della vista reale con quella virtuale generata dal futuro micro smartphone, troppo futuristico? Stiamo a vedere e poi si vedrà! Intanto procediamo tutti a capo chino, prima o poi un palo ci fermerà!

Ridiscesi alle bici si trattava di cercare un posto dove pranzare, ci è venuto in soccorso un signore del borgo dandoci le necessarie informazioni e le possibili scelte.


Non ci è rimasto che uscire dalla porta da cui eravamo entrati, svoltare a sx per poi trovare ciò che avevamo scelto.


Osteria Pizzeria, questa la location scelta, rimaneva il dubbio di dove metter le bici, strada in discesa, assolata e senza spazi a disposizione...


E qui per fortuna la gentile proprietaria ci ha concesso di portare le bici in un angolo in cui non dessero fastidio, più di così cosa volete?


C'era anche un'ampia terrazza con bellavista sulle campagne e colline attorno, senz'altro più adatta ad una cena al chiar di luna che non sotto il sole cocente di quei giorni che sembrava avesse voluto cucinarci a puntino!


Per cui all'interno era senz'altro la scelta più appropriata.


Si vede che aveva fame, il piatto era stato pulito per bene con il pane!


Del resto di fronte ad una cucina raffinata e buona cos'altro fare?


Fatto il pieno, ed è forse stato il caso di scriverlo, ed ampiamente soddisfatti del pranzo, abbiamo lasciato questo bel borgo


Visto che Montemerano si trova anche sull'incrocio della strada che conduce a Saturnia, perché non farci una breve visita?


Però visto che avevamo appena finito il pranzo, ci siamo limitati ad osservare dall'alto le famose cascate delle acque termali. Saturnia di fatto si trova in cima alla verde collina a sx


Francamente non ci è sembrato il caso di raggiungerla, ci siamo accontentati di uno scatto da lontano.

Sotto, incuranti di un sole cocente, una moltitudine di gente immerse nelle calde acque termali !


Fosse stata un'altra stagione un bagno l'avrei gradito anch'io, ma per noi sinceramente il caldo era già eccessivo anche solo andando in bici


Quindi girando le bici abbiamo fatto ritorno verso Montemerano


Dalla foto scattata da questa angolatura ci siamo poi accorti di non aver notato nella nostra visita al castello, la torre posta a sx. Pazienza! Avrete qualche cosa di nuovo da scoprire!

Lasciato Montemerano, abbiamo proseguito verso Manciano e vi dico subito che è un bellissimo tratto di strada attorniato da boschi.
Un ultimo sguardo verso il borgo dimenticato dalle cartine e dalle segnaletiche stradali e da noi ritrovato


Mancava solo la bella discesa e la relativa salita verso Manciano

Manciano il Comune di cui Montemerano appartiene come frazione "Cenerentola", ma a nostro avviso più meritevole della giusta attenzione.


CONCLUSIONE

Montemerano per essere una frazione "fantasma" ha dimostrato di essere veramente un bel borgo di cui ne vale la pena di essere visitato e fatto conoscere ai turisti e penso che le foto scattate ne rendano il merito.

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2016
pagina creata:17-08-2016
ultimo aggiornamento: 18-08-2016
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