Lombardia in bici

Valtellina
da Tola a Eita
(SO)
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In Alta Valtellina è possibile percorrere un bellissimo anello che tocca cinque valli. Un giro suggestivo che fa ricordare uno dei fatti tragici avvenuti negli anni 80' con la frana del Monte Zandila che spazzò via Sant'Antonio Morignone. In questo report è illustrato il primo tratto per chi non volesse affrontare la parte su sterrato in alta quota sul passo Verva.

Eita ultimo abitato a quota 1700 m prima della salita verso il Passo Verva

 
Aquilone - Grosio - Eita

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
66 km
a/r
1668 m
Asfal/Sterr
Strad/Carr
7%- 18%
✩✩✩✩✩
✩✩✩✩
✩✩
✩✩✩✩✩
N.B. Dati riferiti al Tracciato da Tola a Eita e ritorno



 


La Mappa di Google Earth

Ci si trova in alta Valtellina nelle zone attorno a Bormio, il percorso intero interessa cinque valli: la Valdisotto, l'Alta Valtellina, la Valle Grosina, la Val Viola o Bormina e la Valdidentro. Punto di partenza Tola, punto di arrivo per questo report Eita. Il curioso tracciato lo fa assomigliare al contorno della Sardegna!






L'altimetria del percorso: Alla iniziale discesa da Tola fino a Grosio fa seguito la salita in Val Grosina che in questo report si ferma a Eita a quota 1700m, a metà del grafico soprastante.





Come arrivarci

Tola si trova a sud di Bormio, arrivando dalla superstrada da Tirano, invece di proseguire nelle gallerie fino a Bormio, dopo Sondalo prendere l'uscita per "Le Prese" sino a Tola.

Il percorso

Da Tola a Grosio sono 18 km in cui si perdono 460 m di dislivello. Parte del percorso è su strada secondaria a basso traffico e parte su ciclopedonale.

Fa seguito la salita in Val Grosina 15,2 km di strada asfaltata con pendenza media al 7% e qualche breve strappo al 18% con 1033 m di dislivello totali e 33 km dalla partenza. Se si opta per questo percorso al ritorno vanno aggiunti altri 33 km e i restanti 460m di dislivello fatti in discesa nell'andata.

 

Alternativa: Il giro completo

 

Giunti ad Eita mancano 4,7 km per raggiungere il Passo Verva e 592 m di dislivello. La pendenza media è del 13% con punte anche sopra il 20% tutto su sterrato. A quel punto dopo il Passo Verva vi aspetta una discesa di 5,88 km al 9% però più dissestata della salita al Passo. Fanno seguito poi 3 km pianeggianti in costa nel bosco ed in fine 22 km di discesa su asfalto di cui 10 km sulla ciclopedonale Sentiero Valtellina.

Quindi il giro completo sarà di 69 km e 1756 m di dislivello.

 Bici consigliata

E' preferibile una MTB o una City bike fino ad Eita un adeguato cambio con rapporti corti e come sempre: buoni freni in ordine. Molto meglio una biammortizzata per la parte sterrata in salita e discesa dal passo.

Per le bici da corsa, da Tola a Tiolo c'è asfalto da Tiolo a Grosio in parte sterrato a meno che di deviare su asfalto per la viabilità ordinaria, poi asfalto sino ad Eita.


Alta Valtellina

Dal nostro campo base a Tola in Valdisotto abbiamo proseguito verso Le Prese.

Già da Tola proprio in centro alla foto è possibile vedere la montagna con il segno della frana


Usciti da Tola ci si trova davanti quello che il 28 luglio del 1987 segnò pesantemente questo territorio: La frana del Monte Zandila che spazzò via Sant'Antonio Morignone ed in parte Aquilone causando 35 vittime. Il bilancio sarebbe stato più grave se non ci fosse stata l'evacuazione preventiva.

Nella foto la valle sembra non aver subito alcunché, ma immaginate 40 milioni di metri cubi di detriti in mezzo alla valle e potrete capire cosa era successo.

Pensate che dopo 29 anni dal fatto sono ancora in corso le opere di sistemazione del territorio


A memoria del triste fatto in una spianata sorge questa cappella


A peritura memoria la ferita della montagna resta lì come se fosse appesa al suo pendio, mentre sotto di essa decenni di lavori occorsi a rimodellare il fondovalle.


Oltre allo sbancamento della frana si è dovuto ricreare il corso del fiume Adda a cui hanno fatto seguito i lavori per creare una galleria in alta quota rispetto alla valle che facesse da alternativa a questa strada, che ovviamente in quei frangenti era stata sepolta rendendo di fatto la Valdisotto, Bormio e la Valdidentro isolate dalla Valtellina salvo fare ricorsi a lunghi tragitti attraverso il passo del Gavia o del Foscagno passando poi per la Svizzera per giungere a Tirano.

Penso che in quei giorni anche il Passo Verva sia stato utilizzato per le emergenze.


Terminata la Valdisotto si arriva a Le Prese



Come si vede l'abitato Le Prese è collocato al termine della Valtellina. Oltre la gola delle montagne si trova la Valdisotto da dove siamo partiti.


Passato il ponte sul fiume Adda il cartello marrone indica la Val di Rezzalo



In mezzo alle due montagne si trova la Val di Rezzalo che attraverso il Passo dell'Alpe si collega alla strada che sale da Santa Caterina Valfurva al Passo Del Gavia.

Avevo in progetto un anello che avrebbe interessato questa valle, purtroppo un ritardo nell'affrontare la prima parte del percorso ci ha fatto desistere nel proseguire rimandando ad un'altra volta.


Dopo Le prese si passa dagli abitati di Grailé e Mondadizza su strada secondaria, ovvero la vecchia strada di fondovalle della Valtellina.


Dopo Mondadizza riprende il Sentiero Valtellina, la ciclopedonale che arriva sino a Colico attraversando tutta la Valtellina.


La presenza di segnalazioni ben fatte vi instraderà lungo il percorso. Qui si è nei pressi di Sondalo con l'ex Villaggio Sanatorio più grande d'Europa costruito fra il 32' e il 40' dal governo fascista e voluto dallo Pneumologo di Teglio Eugenio Morelli allora consulente dell'INFPS per la lotta contro la tubercolosi. (INFPS: Istituto Nazionale Fascista Previdenza Sociale)


Il tracciato del Sentiero Valtellina è ben curato e permette di gustarsi il paesaggio attorno come non sarebbe possibile se fatto sulla viabilità ordinaria con un mezzo a quattro ruote.

Quasi tutto il tracciato si trova accanto o nelle vicinanze del corso del fiume Adda


Da Sondalo si scende verso il letto del fiume quando si è in vista di Grosio

 


Grosio, sempre vista di sfuggita passando dalla superstrada del fondo valle, ora si avrà l'occasione di vederla più da vicino


Si perde quota per arrivare al ponte che ci farà passare sulla sponda dx del fiume Adda.

 


Un cartello posto all'inizio del ponte ci ha avvertito di condurre a mano le bici. Non é la prima volta che attraversando ponti o passerelle con il fondo fatto da assi di legno vi sono apposti questi cartelli.

 

Oltre al precedente cartello ce n'era un altro ad indicare che questa era una deviazione su viabilità ordinaria, aggiungo io: su sterrato


Sull'altra sponda si scorge il tracciato sterrato


L'ingresso a Grosio mi ha fatto capire che non era un Comune poi così piccolo



Conferma avuta quando salendo verso la Val Grosina abbiamo incominciato a vedere i suoi tetti

 

Questa la vista verso Sondalo di cui si scorgono i padiglioni del Sanatorio Eugenio Morelli e sullo sfondo, in mezzo alla valle, la montagna Corno di Boero

 

Dopo Grosio la strada inizia a salire decisamente passando attraverso Rovoledo

 

E da Rovoledo, sotto, appare anche Grosotto posto poco dopo a valle di Grosio.


Dopo Rovoledo ancora tre tornanti e la strada prende quota lasciando la Valtellina per inoltrarsi nella Val Grosina


Sempre più in alto la vista si allarga su: Grosio, Grosotto e Rovoledo


Un ultimo sguardo da dove siamo venuti.
Sulla dx si vede la superstrada posta sui piloni e dopo una "S" sparire in galleria nella montagna.


Ultimi tornanti e si cambia valle


In fondo si vede una chiesa e fatta la curva si è in Val Grosina


La strada prosegue in salita con qualche leggera curva seguendo il profilo della montagna. Sull'altro fianco della valle si intravedono alcuni piccoli gruppi di case

 


Poche case e l'immancabile chiesetta

Le vecchie case si distinguono per il largo impiego di pietre nella loro costruzione

 

Sulla sx si apre un'altra valle con una strada che porta al Rifugio Malghera. Per Eita invece si andrà diritti.


Dopo 8 km di salita da Grosio e 524 m di dislivello, si raggiunge Fusino a 1180 m di quota. Arrivati al bivio il cartello indica: sx Malghera e a dx Eita:

C'è il divieto di transito per ambedue le direzioni, ma naturalmente non per le bici.

Dalla partenza invece sono 26 km percorsi.


Superato Fusino una diga sbarra il Torrente Roasco


Il bacino artificiale prende il nome dal Torrente Roasco che lo forma.


Una casa a fianco della strada con il suo bel prato tenuto rasato come se fosse quello di un giardino


Ogni tanto la strada mostra qualche falso piano per poi inerpicarsi di nuovo


Oramai la Valtellina mostra da lontano le catene dei monti Orobici


Come scrivevo poco sopra, qualche falsopiano per poi riprendere in modo deciso la salita


Altri gruppi di baite e case sono disseminate lungo la valle


Incassato nella valle il Torrente Roasco trova la sua strada spumeggiando fra i massi

Il Ponte Pensin sul Torrente Roasco nella località Pensin


Dall'altra parte del ponte la località Al Mot

In località la Fracia a quota 1580 m dopo l'ennesima salita si arriva in Vista di Eita che appare sul pianoro in centro alla foto. Sulla dx fra i pini si scorge invece la cascata

Cascata La Pirla che è formata dal Torrente Rio di Veroa o Verva

Eita distinguibile per il campanile costruito distante dalla chiesa

Si sale ancora e ai 1703 m di quota si arriva ad Eita

Dalla partenza ci sono voluti 33 km per arrivare sino ad Eita toccando tre valli ma i paesaggi incontrati hanno mostrato che ne vale la pena

Una volta giunti qui occorre che decidiate se tornare indietro per la stessa strada o proseguire verso il passo Verva per completare il giro, questo starà a voi deciderlo

 


Traccia GPX


Conclusioni

Addentrandosi all'interno di queste valli non si sa mai cosa aspettarsi, decisamente anche questa valle a noi è sembrata molto bella, cosa che nelle foto non sempre è possibile apprezzare.

Prossimamente la seconda parte

 

 



buone pedalate a tutti, Outside

 

Un foto racconto di Cadore designer © 2016
pagina creata: 12-10-2016
ultimo aggiornamento: 15-10-2016
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