Lombardia in bici

Sentiero Valtellina
da Sondrio a Tirano
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Il Sentiero Valtellina è una ciclopedonale che si estende da Colico a Bormio. In questo report viene illustrato il tratto da Sondrio a Tirano, a mio avviso uno dei tratti più belli di questa ciclopedonale, il tutto ottimamente segnalato e con numerose aree di sosta dedicate.

Sentiero Valtellina nei pressi di Sondrio

 
Castello dell'Acqua - Sentiero Valtellina - Tirano

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
30 km
207 m D+
63 D-
Asfalto
Cicl/Strad
0,5%- 5%
✩✩✩
✩✩✩
✩✩✩
✩✩✩✩✩



 


La Mappa di Google Earth

Ci si trova nella media Valtellina fra Sondrio e Tirano, percorso pressoché pianeggiante.






L'altimetria del percorso, nulla di difficile salvo qualche breve saliscendi





Come arrivarci

Per arrivare a Sondrio non è che vi siano molte strade, ce n'è una sola ed è la S.S. 38. Per il parcheggio consiglio quello all'inizio di Via Vanoni. Arrivati alla periferia ovest di Sondrio prendete la tangenziale in direzione Bormio, a circa un paio di chilometri troverete l'uscita Via Vanoni, dove a qualche centinaio di metri sulla dx troverete un ampio parcheggio.

Il percorso

Il Sentiero Valtellina di fatto è una Ciclopedonale, pertanto una volta preso si è in percorso protetto, salvo in alcuni punti in cui si va in promiscuità con un traffico locale scarso se non assente. Il tutto è ben segnalato e non occorre avere una traccia GPS.

 Bici consigliata

Qualsiasi bici può andar bene se poi ha un cambio per i brevi strappi, meglio ancora.


Valtellina


Verrebbe da dire dove andiamo? Questo è uno dei numerosi cartelli che sono stati messi lungo il Sentiero Valtellina. Facendo la somma delle distanze da Colico a Bormio risulta un totale di 114 km, niente male come ciclopedonale!

Questo è il parcheggio che troverete in Via Vanoni ed è attiguo ad un centro sportivo e ad una pizzeria che vedrete all'ingresso del parcheggio. Lo scatto della foto è stato fatto dal fondo del parcheggio verso l'ingresso.

Se notate, sul palazzo a dx c'è la scritta PIZZERIA

Una raccomandazione:
non andate a parcheggiare al termine del parcheggio, dove negli stalli con strisce gialle ci sono le lettere R. Quella è un area di sosta riservata ai Camper, con tanto di cartello di divieto di sosta per altri mezzi.


Quindi usciti dal parcheggio vi ritroverete su una ciclopedonale, prendetela ed andate nella direzione della rotatoria. Al termine della ciclopedonale, dove in fondo si vede un'automobile, attraversate questa strada. Arrivati sul marciapiede di fronte attraversate l'altra strada in modo di portarvi sul lato opposto della rotatoria.

Giusto per farvi capire quando uscirete dalla tangenziale con il Vs. mezzo scenderete in quella rotatoria e la distanza al parcheggio è veramente poca.

 


dopo l'ultimo attraversamento della rotatoria vi ritroverete in questo punto, proprio dove il cartello indica l'ingresso al Sentiero Valtellina. Sopra la rotonda passa la tangenziale.


Arrivati sul Sentiero Valtellina la scelta è quella per Tirano anche perchè questa per me non è altro che una prosecuzione del Sentiero Valtellina iniziato oramai qualche anno fa: Era il 2009 e in questo report potete trovare la descrizione del tratto: Colico - Sondrio


L'inizio sembrava lasciare ben sperare


Qui ci trovavamo a pochi metri dalla sponda dx del fiume Adda, immersi nella vegetazione e pronti a partire!


Ma già fatti pochi metri ci ha accolto un'area di sosta dedicata, con l'Adda che vi scorreva accanto ed il sole basso all'orizzonte che filtrava fra i rami. Se non fosse stato perchè eravamo solo all'inizio del percorso ed il termometro segnava i 10°C un'amena sosta l'avremmo anche fatta.



Riprendiamo a pedalare e poco oltre troviamo una installazione Skatepark.

 


Inutile scrivere che già dai primi metri siamo rimasti affascinati da questo percorso e l'impressione che si ha è che nella bella stagione sia molto utilizzato sia dai residenti di Sondrio che dagli altri che abitano nei paesi posti in prossimità del Sentiero Valtellina



Percorsi di questo tipo è raro trovarne, sia per l'ambiente circostante sia per quello che poi si vedrà attorno a distanze maggiori.


Un ponte su in piccolo affluente del fiume Adda


Un affluente che non è nulla di che in questo momento ma viste le alte sponde in cemento a monte è il segno che quando si mette a piovere sui monti, questo rigagnolo possa poi aumentare di molto la sua portata.

Siamo incappati in un primo cambio termico di stagione e per una settimana le temperature erano scese di parecchio durante la notte. Nonostante questo gli alberi hanno tenuto e il fogliame era ancora verde con scarse foglie morte a terra.

Il primo viaggio fatto in Valtellina risale al 1968 in sella sempre ad una due ruote ma a motore. In quegli anni la Valtellina era tutta un'altra cosa, fra un paese e l'altro c'erano delle nette divisioni ed in mezzo solo campi.
Col tempo la cementificazione è arrivata anche qui ed ora si assiste fra un paese e l'altro ad una presenza continua di case, capannoni e centri commerciali.

Percorrere ora in bici questo Sentiero Valtellina vi posso assicurare che sono tornato indietro nel tempo, riscoprendo quello che era la Valtellina.

Infatti la vegetazione coprendo le nuove costruzioni riesce a dare un colpo di vista nettamente differente da chi ora vi transita sulla S.S. 38. Anche il fatto di non essere chiuso in un abitacolo ti permette di vedere sopra i monti porzioni della Valtellina che normalmente non si possono apprezzare, soprattutto se si è attenti alla guida del proprio mezzo.

 

E così a mezza costa una moltitudine di paesi si susseguono uno dopo l'altro lasciandosi ammirare nel nostro lento procedere a fianco di distese di mais.

 


Te ne accorgi da lontano della presenza dei paesi sempre per la visione delle loro immancabili chiese. Meno male che non tutto è stato cementificato ed almeno lungo l'Adda i campi coltivati ci sono ancora!

 

 

Altra area attrezzata con tanto di tavoli e panche sempre accanto al fiume. Più avanti lo si dovrà passare sopra il ponte che si vede in foto. Ma niente paura vi sono i cartelli che vi guideranno, basta seguirli. Infatti c'è un breve tratto promiscuo su strada normale, giusto per attraversare il ponte per poi proseguire cambiando sponda.

 


Si prosegue quindi sulla sponda sx del fiume Adda ed anche su questa sponda campi coltivati quasi sempre a mais o a ortaggi, patate e più avanti con meleti.
Patate e mele qui in Valtellina sono di casa e vi assicuro che sono molto buone.

 

incontriamo un altro affluente da superare questa volta di dimensioni più cospicue. Si tratta del canale di scolo della Centrale Boffetto in località Piateda

 


All'arrivo nei pressi di Boffetto che si trova sulla sponda dx dell'Adda, da questo lato sponda sx si incontra la frazione di Carolo, per cui in questo tratto si è in commistione con la viabilità ordinaria che di norma è irrilevante.

Se sino a qui il percorso aveva qualche rettilineo, da qui in poi sarà un susseguirsi di curve e saliscendi tanto che forse è la parte più divertente a livello di guida.


L'ingresso al territorio di Castel Dell'Acqua avviene con un semiguado posto sul Torrente Armisa. Vi consiglio di prepararvi alla successiva salita con il cambio già settato sul rapporto più corto, pena poi di impiantarvi a mezza salita se non lo fate!

 

Avevamo anche le spettatrici in prima fila ad attenderci al nostro passaggio e pigramente sdraiate ai primi raggi di sole. Posso comunque ribadire il fatto che vista da qui la Valtellina è come se fosse diventata un'altra valle.

 

 

Castel Dell'Acqua, si è sulla strada promiscua ma dopo un centinaio di metri dalla casa, sulla sx, si ritrova di nuovo la Ciclopedonale


 

Il tratto dopo Castel Dell'Acqua è molto bello con curve e saliscendi nel bosco

 

Addentrandosi nella Valtellina e salendo leggermente di quota alcune piante nel bosco avevano iniziato a perdere le foglie


Mi immagino che ad autunno inoltrato tutto questo verde sarà tappezzato dalle foglie morte con il classico cambio dei colori della tavolozza autunnale.

San Giacomo, la chiesa di Sant'Antonio. Sulla dx della foto la strada prosegue curvando a dx mentre a sx il Sentiero Valtellina sale su una rampa che conduce ad una passerella sul fiume Adda

Passerella ciclopedonale sul fiume Adda che ovviamente è stata appositamente realizzata per la continuazione del Sentiero Valtellina


Inutile dire che il motivo ricorrente del Sentiero Valtellina è quello di seguire il più possibile il corso del fiume e di conseguenza il suo habitat che gli è attorno, che il più delle volte offre visioni idilliache per chi è abituato alla vita in città.

Visioni che però come avrete visto in tutti questi scatti cambiano in continuazione in un susseguirsi di piacevoli alternanze, dove ogni volta scopri nuovi orizzonti che passando sulla strada statale non hai mai visto sino ad ora e nemmeno mai avrai l'opportunità di vedere se non mettendo le ruote della bici sul Sentiero Valtellina

 

Il fatto poi che nel percorso vi siano molte curve fa si che si hanno cambio di scena in continuazione.

 


Il bello è anche nei cartelli onnipresenti che ti fanno capire di essere sul percorso giusto sia per te che lo stai percorrendo da molti chilometri oppure per chi nelle varie intersezioni o bivi capiti sul percorso e giustamente viene avvertito.

E' indubbio; quello della capillare segnalazione può essere un costo ma lo ritengo essenziale per la sicurezza di chi vi transita al pari di ciò che si troverebbe su una comune rete stradale dove è ben specificato chi può o non può transitare.

Oramai è un classico di questo percorso, basta guardare in alto per vedere spuntare qualche campanile o torre.

 

Altri ponti sul fiume Adda, qui si è a Tresenda


Sul ponte passa la strada che sale all'Aprica e sulla dx della foto è il punto dove si farà l'attraversamento


Attraversata la strada per l'Aprica, i cartelli sono eloquenti, per noi mancavano ancora 10 km. Sullo stesso palo si intravedono anche gli altri cartelli posti in direzione da chi proviene dal ponte in modo da individuare facilmente il Sentiero Valtellina, le direzioni e le distanze, informazioni che molto spesso latitano su tante Ciclopedonali Italiane.

Il Sentiero Valtellina è un valido esempio di segnalazioni corrette, come forma, colore, dimensioni, frequenze, modalità di posizionamento, informazioni per le distanze percorse e residue, tutto fatto in modo chiaro e preciso.

In sostanza un sistema che mi piacerebbe venisse adottato in modo uniforme su tutte le Ciclopedonali Italiane togliendo una volta per tutte: cartelli multiformi, illeggibili, posizionati male, privi di informazioni ecc. ecc.

Quindi chi di dovere faccia un giro qui e copi per bene ciò che è stato fatto in modo esemplare.


Non sembra ma un segnalazione corretta ed efficace è molto rassicurante e anche senza guardare in modo ossessivo l'eventuale GPS sai dove ti trovi e quanto ti manca alla meta successiva e non è cosa di poco conto, in questo modo ci si concentra di più sul percorso e ci si gode il paesaggio attorno


Giunti a Stazzona erano in corso dei lavori di sistemazione dell'argine dell'Adda, per cui hanno segnalato un percorso alternativo.

Ora se tutto questo fosse stato fatto su altri ciclabili dubito fortemente che sarebbero arrivati a posizionare cartelli provvisori di questa fattura messi nei punti di svolta!

Questa la dice lunga sull'attenzione posta a questo percorso, verrebbe voglia di dire: Con precisione Svizzera, ma per una volta direi: Con precisione Italiana Valtellinese!

Nella foto sono i resti del Ponte Romano o in dialetto: Il Punt da Sass di Villa di Tirano. (forse di epoca medievale)

Sino al 1817 il corso del fiume Adda passava sotto le sue due arcate, ma la devastante alluvione di quell'anno fece cambiare il corso del fiume lasciando il ponte all'asciutto!

La deviazione ci ha fatto arrivare nei pressi di Tirano. Qui abbiamo costeggiato il torrente Poschiavino, un tributario dx del fiume Adda e che ha origine in territorio Svizzero con un corso di 26 km.

Purtroppo le alte sponde in cemento di questo torrente lo hanno privato delle zone naturali ripariali e con esse la vegetazione riparia e la possibilità di filtro delle sponde nel depurare le acque meteoriche, oltre ad una modifica dell'habitat per la riduzione di zone di rifugio delle specie ittiche o di fauna avicola.

Come dire; la natura ha bisogno dei suoi spazi e andare a costruire accanto alle sponde di torrenti, fiumi, laghi, mari alle volte si possono creare pericoli e così a posteriori si deve correre ai ripari dove non si doveva costruire.

Ma oramai queste sono cose che si ripetono all'infinito e da qualche parte direbbero: Ma allora sei de coccio!



Tirano

Il lungo torrente sbocca sulla statale e subito di fronte si staglia il Santuario della Madonna di Tirano

Questo Santuario è l'emblema distintivo di Tirano ed è posto all'imbocco della valle di Poschiavo, infatti la strada per la Svizzera passa proprio dietro il Santuario, come pure i binari della ferrovia Retica dove transita il famoso trenino rosso del Bernina Express .

Bello il campanile con quattro ordini di trifore ad alleggerirne l'alta struttura

Sul lato opposto della piazza si trova questa fonte con tanto di nicchia affrescata.

La visione della piazza dalla fonte. Probabilmente questo è uno dei rari casi di una città in cui vi passi una strada statale ed accanto vi si trovi un Santuario

 

Il Santuario vide la posa della prima pietra il 25 Marzo 1505, e nel 1513 venne aperto al pubblico, ne seguirono poi nel corso degli anni gli abbellimenti artistici

L'interno del Santuario è di una ricchezza di particolari assolutamente da vedere e questo lo lascio a voi. Mi sono limitato a fotografare solo la cappella dedicata alla Madonna. Sotto la statua si trova anche il dipinto della scena dell'apparizione dal cui evento è stato poi eretto questo Santuario.


Tirano non è solo nota per il Santuario ma anche per la sua stazione ferroviaria.

Qui infatti termina la linea ferroviaria della Valtellina proveniente da Colico sul lago di Como e sempre qui c'è il terminal della Ferrovia Retica per chi volesse andare in Svizzera con il mitico trenino rosso del Bernina.

Nella foto: di fronte la stazione Italiana e a dx quella Svizzera, unica stazione ferroviaria Svizzera presente sul territorio Italiano.

La piazza brulica sempre di turisti che prendono il Bernina Express, sia Italiani sia Svizzeri, tanto che quasi tutti i ristoranti vicini alla stazione espongono menù solo in lingua Tedesca!

Forse sono in maggior numero loro ed è anche meno costoso pranzare da noi! Provate viceversa a pranzare a Saint Moritz dove arriva il trenino rosso, il confronto non reggerebbe!

Da questo lato della piazza si vedono meglio le due stazioni. Quella Svizzera di fatto funge anche da dogana per cui l'accesso ai loro treni è in parte controllato nelle modalità previste dagli attuali regolamenti.

Oltre alla presenza di turisti, Tirano essendo una delle città assieme a Sondrio e a Bormio dotate di più servizi e scuole, vi è anche un fiume di studenti che prendono il treno per tornare nei loro paesi, il risultato è che Tirano è una città molto viva.

Lasciata la piazza della stazione alle nostre spalle ci siamo diretti verso il centro storico di Tirano, questa è la Chiesa del Sacro Cuore

Un vecchio edificio ci ha accolto all'ingresso della centro storico sulla sponda dx del fiume Adda. Sulla porta del negozio una vecchia scritta: Panificio Pasticceria Plozza

Accesso al centro storico di Tirano con tanto di cartello ad indicarlo.


Se a Tirano il torrente Poschiavino è stato imbrigliato in alte sponde cementate, anche il fiume Adda non è scampato a questo destino di trasformazione in un canale, che un vaso di gerani non può addolcire.


Entrati nel centro storico ci si trova nella piazza Cavour, di fronte è il Municipio. Tutta la piazza è pavimentata con i cubetti di porfido, proseguendo a fianco del municipio si apre la Via XX Settembre


Anche nella Via XX Settembre la pavimentazione prosegue con il porfido. Sullo sfondo il campanile della parrocchiale


La Via XX Settembre prosegue sbucando davanti alla Chiesa Parrocchiale di San Martino


Chiesa che presenta un campanile romanico mentre la stessa fu rifatta dalla fondamenta attorno al XVII sec. All'interno si trova un pregevole organo Serassi del 1848.


Proseguendo lungo la via si arriva alla Porta Bormina

 

Anche da fuori i resti di questa porta non rappresentano nulla di che, salvo il fatto di rappresentare il vecchio accesso alla città da e per Bormio.

Ripercorrendo la via a ritroso si scorge ancora il campanile della Parrocchiale. Quello che si nota nel centro storico sono la presenza di numerosi antichi palazzi...

... come il palazzo Salis, in una via laterale a quella di XX Settembre

Palazzo Salis dei Conti Sertoli conserva al suo interno un museo ed un giardino all'Italiana il più grande e famoso della Valtellina.

Lungo l'Adda un vecchio edificio superstite fra nuovi palazzi e che un tempo ospitava come da scritta: una Depandance e successivamente una Trattoria.

Terminata la breve visita a Tirano, dove ognuno potrà se ha voglia estenderla ad altre parti, abbiamo fatto ritorno ed i cambi di prospettiva rispetto all'andata mi hanno fatto fare ancora qualche altro scatto, questi sono alcuni paesi posti sul versante Orobico


Un isolotto in mezzo al fiume Adda


Una pianta di granturco scampata alla decimazione


Se si osserva la Valtellina dall'alto si noterà che il versante Nord ha poche valli mentre il lato Orobico ha una miriade di valli che discendono dallo spartiacque delle Orobie. Fra le varie aperture delle valli spuntano le cime delle Orobie.


Carolo


Poi non dimenticate che se andrete in autunno avrete lo spettacolo dei meleti carichi di frutti, il tutto a pochi metri dal Sentiero Valtellina


Come accennato all'inizio il plus di questo Sentiero Valtellina sono i cartelli segnaletici disseminati lungo il percorso, le ampie zone destinate alla sosta con varie attrezzature per svagare i bambini il tutto immerso nel verde, cosa volere di più


Un altro tassello del lungo Sentiero Valtellina che si è rivelato uno fra i più belli, non solo della Valtellina stessa ma anche rispetto ad altre lunghe Ciclopedonali pubblicate in passato, posso senz'altro aggiungere che questa ha una marcia in più!

Sotto un breve video vicino a
Castel Dell'Acqua

 


Traccia GPX


Conclusioni

Che dire ho già speso molte parole di elogio su questo Sentiero Valtellina e del resto anche solo le foto ne hanno reso in parte merito. Io aggiungerei un voto da 10 e Lode e un suggerimento di metterlo nei buoni propositi per le vostre prossime mete, ne varrà senz'altro la pena specie se avrete la possibilità di non farne un mordi e fuggi ma di potervi fermare in questo territorio e perché no, assaporare i loro gustosi prodotti locali!

 

 



buone pedalate a tutti, Outside

 

Un foto racconto di Cadore designer © 2016
pagina creata: 03-11-2016
ultimo aggiornamento: 06-11-2016
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