Lombardia in bici

Alta Valle Camonica
dal Passo del Tonale
all'Alveo Presena
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Dal Passo del Tonale partono diversi percorsi ciclabili per mountain bike, ovviamente, fruibili nel solo periodo estivo.

Ecco un altro percorso in quota che ci porterà ad osservare da molto vicino un ghiacciaio ed il suo alveo.

Ai piedi dell'Alveo Presena (2184 m s.l.m.)

 
La vecchia seggiovia "Alveo Presena" - Alveo Presena

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
5,7 km
360 m
Sterrato
Ciclabile
9,2%- 27%
✩✩✩✩
✩✩✩✩✩



 


La Mappa di Google Earth

Ci si trova nell'Alta Valle Camonica tratto fra Passo del Tonale e Alveo Presena. Il percorso costeggia il Monte Monticello e successivamente entra nella Val Presena.






L'altimetria del percorso, nulla di difficile salvo qualche brevissima salita più impegnativa





Come arrivarci

Dall'autostrada A4 Milano-Venezia uscire al casello di Rovato e prendere la direzione per Iseo, proseguire poi seguendo le indicazioni per Val Camonica - Edolo - Ponte di Legno. Poi potete proseguire in auto per Passo del Tonale, oppure, sfruttare la cabinovia che collega Ponte di Legno a Passo del Tonale.

Il percorso

Il percorso si svolge interamente su sterrato che passa da ghiaia a sassi man mano che ci si avvicina alla meta.

E' fruibile nel solo periodo estivo da luglio a settembre.

E' presente un solo punto acqua alla partenza ed é posto vicino al monumento dedicato ai caduti.

 Bici consigliata

Front o biammortizzata dotata di un buon cambio e freni in ordine per affrontare la salita e la discesa sullo sterrato.


Alta Valle Camonica

Dal Passo del Tonale all'Alveo Presena

Nella mattinanata la Dott.ssa Debora e il Dott. Massetti hanno affrontato la salita da Passo del Tonale a Malga Valbiolo descritta in questo report. Il pomeriggio stesso hanno affrontato un altro percorso che, partendo sempre dal Passo del Tonale, porta ai piedi del ghiacciaio Presena e del suo alveo che si trova sul versante opposto rispetto al percorso mattutino.
Lascio a loro la descrizione.

 

Partiti dal Monumento ai Caduti posto al Passo del Tonale abbiamo preso la strada di fronte ad esso in direzione sud, proseguendo sino al piccolo campo sportivo posto vicino all'area camper. Attraversata quest'ultima all'estrema sinistra si trovava l'inizio del nostro percorso posto in direzione Est....

...non vi potete sbagliare perché ci sono anche i cartelli che indicano la direzione da prendere. Il punto di partenza coincide anche con il "percorso vita" e sono posti anche dei massi per evitare l'accesso ai veicoli motorizzati.

Il sole aveva lasciato spazio a nuvole che non promettevano nulla di buono, ma abbiamo deciso di proseguire sprezzanti del presagio di acqua.

 


Questa prima parte, che coincide con il percorso vita, si trova in leggera discesa e lo sterrato presenta una ghiaia di moderate dimensioni. Ai lati della strada ci sono gli attrezzi per fare attività fisica, rigorosamente in legno e tenuti molto bene.

 

 

Uno sguardo sull'altro versante alla Malga Valbiolo, impresa della mattinata indicata dalla freccia rossa.

 


Abbiamo proseguito sino a raggiungere la fine del percorso vita per poi proseguire lungo la strada in salita sulla dx come da indicazioni.

Se, invece, si prosegue dritto, da qua si può raggiungere anche la Val di Sole.

La pacchia era finita, e la salita diventerà una costante sino alla meta finale.

La prima parte del sentiero presentava un fondo ghiaioso misto a ciottoli e con una pendenza fra il 10-14%. Intorno a noi solo verde e silenzio. Raramente abbiamo trovato qualcuno che scendeva, d'altra parte la giornata non invogliava di certo alle escursioni in quota.

Si incominciava ad intravedere qualche sprazzo di neve. Accaldati dalla fatica e dalla salita non si percepiva l'aria fresca, anche perché eravamo ancora riparati dalla vegetazione.

Come sempre io dovevo fermarmi a tirare un po' il fiato, ma meno di frequente, grazie al riscaldamento con il percorso della mattinata.


Dopo aver percorso quasi 2 km dall'inizio della salita eravamo a quota 2000 m s.l.m. e finalmente la vegetazione cominciava a diradarsi per lasciare spazio al panorama.

Partendo da sx: la più appuntita è la Cima dei Pozzi, poi Cima Vermiglio nascosta dalla nuvola e Monte Cercen ai piedi del quale si trova la Vedretta Busazza, un piccolo ghiacciaio. Al centro una cascata che contribuisce ad alimentare il torrente Presena.

 


Una galleria dietro la curva ci ha fatto venire in mente il vecchio report della Via Delle Dolomiti, fatto in una giornata simile a questa.
Da qui si vede ancora la Cima dei Pozzi e si ha anche una vista....

  


....sulla Val di Sole, come si può vedere sulla dx della foto. La Val di Sole che si trova nel Trentino ha il suo confine proprio poco sotto il Passo del Tonale.


Il nostro tragitto è continuato attraversando questa buia galleria dove dal tetto piovevano gocce gelate mentre il fondo risultava completamente irregolare dando la sensazione di instabilità nella guida.


Al termine della galleria come per magia, è ricomparso il sole. Speranza per il proseguo della salita sull'asciutto.

 

Evidentemente il sole voleva giocare a nascondino e di nuovo era sparito e da qui purtroppo non si è fatto più vedere.

Se non altro le nubi non hanno coperto le cime. Al centro della foto la Cima Busazza, all'estrema dx sopra la testa di Alberto; Cima Presena e sotto Vedretta del Presena.
Il fondo del sentiero cominciava a esser predominato dai ciottoli.

 


L'alveo del Presena si avvicinava e il sentiero spianava. La vegetazione più folta nascondeva le marmotte, i cui fischi si avvertivano ben distinti. Già in mattinata Alberto ne aveva avvistate due presso la Malga Valbiolo.

 


Dopo aver percorso circa 3,4 km dall'inizio della salita siamo arrivati alla vecchia stazione della seggiovia, ormai dismessa, che collegava Alveo Presena con Passo Paradiso. Ci trovavamo a quota 2150 m s.l.m.

 

Ci sembrava di essere quasi arrivati a destinazione, ma prima un ultima salita.
La pendenza (max 27%) di questo ultimo tratto e gli enormi sassi impedivano la pedalata, quindi "gambe in spalla" e bici a spinta!

 

Al termine della sgambettata a piedi ci siamo soffermati ad osservare la cascata che alimenta il Torrente Presena.

 

 

 

Percorsi pochi metri dalla cascata siamo arrivati alla piana dell'alveo sulla sua sx. Parcheggiate le bici abbiamo esplorato a piedi il territorio. Qui un ansa dell'alveo.

 

 

Io ho proseguito attraverso uno stretto sentiero fra i massi, nella speranza di arrivare ai piedi dell'alveo principale.

Sullo sfondo la parte sinistra del ghiacciaio Presena. L'altra parte è posta dietro il picco a dx dove si trovano gli impianti di risalita.

Visto il continuo sciogliersi dei ghiacciai in questi ultimi decenni, dal 2008 hanno preso dei provvedimenti di salvaguardia che in questo caso hanno visto il posizionamento di speciali teli protettivi applicati durante la stagione estiva, proprio per limitare lo scioglimento del ghiacciaio con risultati abbastanza incoraggianti.

 

Purtroppo una zona paludosa mi ha impedito di proseguire il cammino.

 

 

Fatta qua la foto di rito, perché più avanti di così non siamo riusciti a portare le bici.
Peccato per le condizioni metereologiche che non hanno permesso di apprezzare a pieno lo scenario.

 

Altro punto di vista sull'Alveo Presena dal Passo Paradiso durante un'escursione a piedi. La più alta al centro è la Cima Busazza, sulla dx la Cima Presena e l'omonima Vedretta sottostante.


E per finire uno zoom sull'alveo sempre dal Passo Presena

Terminate le foto di rito abbiamo dovuto attrezzarci perché stava iniziando a piovere.

Come si sa in montagna non si sa mai come il meteo va a cambiare, infatti abbiamo dovuto sorbirci la pioggia fino al rientro a Ponte di Legno.

  


Traccia GPX


Conclusioni

Nonostante sia un percorso piuttosto breve offre un panorama che copre 270°, girando attorno al profilo del Monte Monticello con la vista sul Passo del Tonale, sulla Val di Sole, per finire con il panorama sui monti e sui ghiacciai del comprensorio del Presena.

Non ci sono punti di sosta con fontanelle per cui é fondamentale partire con una buona scorta d'acqua e di approvvigionamenti.

Essendo una zona in cui il tempo può cambiare repentinamente é opportuno attrezzarsi per qualsiasi condizione metereologica, dato che si arriva a 2184 m s.l.m.

 

 



buone pedalate a tutti, Outside

 

Un foto racconto di Cadore designer © 2017
pagina creata: 29-01-2017
ultimo aggiornamento: 06-02-2017
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