Lombardia
in bici

Parco del basso Serio
Giro dei quattro Castelli
Prima Parte

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Nella Provincia di Bergamo scorre il fiume Serio. Questo è un giro che in parte ne percorre le due sponde, nel tratto del Basso Serio compreso fra Malpaga e Mozzanica, senza trascurare la visita ad alcuni Comuni vicini al corso del Serio e ai loro Castelli.


Fiume Serio

Fiume Serio - Castello di Cavernago - Castello di Malpaga
 

 

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
51,9 km
139 m
Sterr/Asfal
Cicla-Strad
0,4 % - 5%
✩✩
✩✩
✩✩
✩✩✩✩✩

  

 

 

 

 

Il tracciato si snoda nella bassa Bergamasca lungo il fiume Serio fra Mozzanica e Cavernago

 

 
IL PERCORSO

L'ho fatto partire da Mozzanica sfruttando il tracciato lungo le sponde del basso Serio sino a Cavernago per poi fare ritorno toccando i Comuni di Martinengo e Romano di Lombardia

Nota: Essendo un percorso che ho ideato personalmente, pur sfruttando la presenza di numerosi cartelli indicatori posti lungo due percorsi, per certi passaggi e svolte non segnalate, per quanto le abbia spiegate in dettaglio in questo report, consiglio l'utilizzo della traccia GPS.

Rifornimenti idrici

Presenti nei Comuni attraversati

Quale bici usare

Sarebbe preferibile utilizzare delle MTB o bici con pneumatici per lo sterrato. Sterrato che comunque non presenta gradi di difficoltà.


Un percorso fra i Castelli lungo il fiume Serio


Ho fissato la partenza a Mozzanica, un piccolo Comune della bassa Bergamasca.

Caratteristica del piccolo borgo, un paio di canali o propriamente rogge che lo attraversano. Alcune case sono costruite letteralmente sopra le rogge, con l'acqua a vista che scorre sotto di esse.

Questa è la roggia Frascata

Questo era un mulino la cui pala veniva azionata dallo scorrere dell'acqua della roggia.

Di mulini pare che ve ne fossero più di uno in passato e di questo all'interno dovrebbero esserci ancora gli ingranaggi.

Sullo sfondo la torre campanaria.

Sulla piazza della Chiesa e del Municipio sono presenti i due edifici storici di Mozzanica, la Chiesa di Santo Stefano del XIV sec. e accanto ad essa la Torre Civica fatta erigere da Ludovico Sforza nel 1492 (non ricordate nulla di questa data... un certo Colombo....) In origine era stata eretta con lo scopo di sorvegliare i territori Veneziani al di là del fiume Serio che si trova a 800 m da qui e penso che dai 42 m della torre si potesse avere una buona visuale tutto attorno.

Solo di recente nel 1800 alla torre è stato aggiunto il coro campanario e gli orologi ai quattro lati. Attualmente è in uso come campanile della parrocchia.

Per quanto riguarda il Castello mi dispiace ma sono arrivato troppo tardi, visto che i Milanesi lo distrussero nel 1269!

Se così non fosse stato questo giro l'avrei chiamato "Il giro dei cinque castelli".

 

Fra la piazza e dietro il mulino un senso unico corre lungo la roggia, si parte da qui


Fra la roggia e la strada è ricavata anche una corsia ciclabile. Mozzanica per la presenza delle rogge che l'attraversano è anche soprannominata: La piccola Venezia della bassa Bergamasca


 

Arrivati a questa deviazione svoltate a dx


 

Ci si troverà presso un piccolo parco e proseguendo diritti si imboccherà il percorso sterrato che porta verso il Parco del Serio e sulla sua ciclabile dx fiume che si risalirà verso Nord


L'ambiente è quello di campagna e la strada sterrata è in buone condizioni

A questo bivio si svolterà a dx per raggiungere il fiume


Nell'avvicinarsi al fiume cresce la densità degli alberi


Arrivati nei pressi del fiume sulla dx scorgerete un palo con dei cartelli indicatori del tracciato 3dx


La direzione da prendere sarà quella per: Bariano ponte sulla SP 101, che porta in direzione di Romano di Lombardia.

Al ritorno invece ho preferito fare il bel tratto in senso opposto che porta al bivio per Mozzanica centro, tratto tra l'altro molto bello.

Come già scritto in precedenza occorre risalire il fiume sulla sponda dx, fiume che si intravede dietro l'area di sosta con tavoli e panche


Il single track dopo poche decine di metri affronta un passaggio in passerella su una roggia affluente del Serio



Il single track prosegue accanto alla sponda del fiume affiancando alberi che a giudicare dai tronchi pare abbiano qualche "annetto sulle fronde"




Più avanti il passaggio sotto la SS11 è da farsi con Attenzione, sia per la scarsa altezza sotto il ponte sia per la presenza di numerose bottiglie nei pressi del ponte e sotto il ponte stesso.

Non posso dirvi se sono residui di una cosa del tipo: "puliamo il mondo" ed in attesa di essere smaltite, oppure che siano gentili rilasci di chi transita sopra la strada statale, fatto sta che li ho trovati è non è certo un buon biglietto da visita per questo bel percorso!

All'uscita del sottopasso, a sx scende un sentiero che farete nella fase di rientro verso Mozzanica. Rientro che vi rammento sarà fatto sulla sponda opposta del fiume e dove il punto di attraversamento del fiume avverrà proprio sopra il ponte che avete appena attraversato passando sotto di esso.



Il single track è divertente e accattivante donando viste sul fiume

&

In questa calda stagione appena passata e scarsa di precipitazioni la crescita dei funghi è stata penalizzata e mi sa che i cercatori locali abbiano riportato a casa più volte i loro cestini di vimini semivuoti

Il percorso alterna tratti di single track a tratti leggermente più ampi

Il letto del fiume Serio risalendo verso nord si fa sempre più ampio e stando alla sua estensione fa supporre una sola cosa a dispetto del volume d'acqua presente; che sia un fiume più a carattere torrentizio.


Lungo il percorso ancora un passaggio alla Indiana Jones, abbastanza stretto da non starci contemporaneamente a piedi con la bici a fianco e tanto meno da fare in sella alla bici! Per cui fate attenzione!


La traccia stretta e ben marcata nel terreno in alcuni tratti vi farà pedalare sfiorando l'erba con i pedali

Un altro passaggio sotto dei ponti, superati questi troverete un bivio, mantenete la sx.

Questa vista verso est sull'alveo del fiume Serio rende meglio l'idea di quanto sia esteso comparandolo alla lunghezza dei due ponti o viadotti che lo attraversano, dove a sx è il tracciato della recente BRE.BE.MI mentre a dx è la linea ferroviaria ad alta velocità verso Brescia

 

Guardando verso ovest invece una distesa di nuovi alberi in compensazione di quanti ne sono stati tagliati per attuare queste due grandi infrastrutture

Come scritto sopra, dopo i ponti al bivio si svolterà a sx e al successivo bivio con cartelli, mantenete la dx ; dopo arriverete a vedere ancora il Serio da vicino

Arrivati a questa "rotatoria agreste" superatela e poco dopo al bivio svoltate a dx.

Sono in corso dei lavori di risistemazione delle sponde del fiume proprio dove in parte passava il percorso in origine.

Infatti tornando indietro con la memoria di qua ero già passato nel 2011 quando feci il report sulla Ciclovia dei Laghi Sud

Infatti arrivando poi a questo punto in origine il tracciato proveniva da come è posizionato il cartello sul palo. Comunque sia da qui si oltrepasserà la sbarra e si proseguirà diritti, peccato perché ricordo che in questo tratto c'erano alcune belle vedute sul fiume Serio.


doppio single track
 




Proseguendo incontrerete una serie di bivi in cui manterrete la destra


L'autunno regala sempre le tavolozze dei colori accesi, insoliti nel resto delle stagioni

 


Arrivati al termine del tratto da Mozzanica al ponte di Bariano sul Serio, prima di arrivare sulla SP101 troverete queste locandine che spiegano esattamente dove ci si trova. Qui si è nel Comune di Bariano ed il ponte sul fiume Serio si trova più o meno a metà strada fra i due Comuni di Bariano e Romano di Lombardia.

Quello che si dovrà fare dopo questo punto sarà di raggiungere la strada Provinciale, svoltare a dx attraversando il ponte e subito dopo svoltare a dx ritornando indietro verso il fiume per il cambio di sponda, sempre in direzione Nord ma su sponda sx


Dopo essere passati sotto la stanga, si arriva sulla SP 101

Sulla sx della strada appena fatta troverete questi cartelli e leggendo vedrete che avrete fatto 5,9 km dal bivio di Mozzanica verso il centro

Sull'altro lato della Provinciale vi sono questi due cartelli che fanno parte delle indicazioni del percorso "Ciclovia dei Laghi Sud" già citato in precedenza.

Come si può vedere una pluralità di cartelli talvolta assente su altri percorsi, può comunque ingenerare qualche confusione nel cicloturista.

In questo ambito in Italia manca di fatto una regia che crei un database unico di tutti i percorsi attuali, in opera e in progetto, attribuendo una numerazione univoca degli stessi come si è fatto per le strade, ma non solo, occorrerebbe decidersi una volta per tutte ad applicare su questi percorsi una cartellonistica identica per tutto il territorio Nazionale, in modo che il cicloturista non venga assalito da mille dubbi.

Solo in questo modo si potrà andare verso uno sviluppo cicloturistico al passo coi nostri tempi ed in grado di attrarre turisti anche dall'estero.

Se vengono dei dubbi a noi che bene o male conosciamo il nostro territorio, figuriamoci ad uno straniero!


Quindi dopo aver superato il ponte in direzione Romano di Lombardia al cartello svoltate "stretta a dx" come direbbe un navigatore satellitare!



In fondo alla strada si arriverà sulla sponda sx del Serio e qui come potete vedere andando a sx potreste tornare a Mozzanica al punto di partenza mentre a dx si potrà arrivare a Ghisalba che è il prossimo punto

Si passerà sotto i ponti della SP101 e della ferrovia Mialno Venezia e a questo proposito vorrei aggiungere che chi volesse raggiungere questo percorso con il treno avrebbe la possibilità di sfruttare la vicina stazione ferroviaria di Romano di Lombardia che si trova esattamente sul tracciato di questo report che ho ideato.

 

Il tracciato all'inizio è molto ampio ...


... sino a questo bivio dove occorre lasciarlo e svoltare a sx passando davanti alla locandina che si vede a sx dirigendosi verso il fiume ...



... fiume che da qui in poi amplia ulteriormente il suo alveo e per fare un esempio, fiumi vicini come l'Adda o l'Oglio non hanno assolutamente questa ampiezza, tanto che potrei dire che sono un quarto di ampiezza di questo alveo.

In alcuni punti da sponda a sponda si arriva tranquillamente a 400 m.

Forse a paragone con i fiumi che ho citato c'è una sostanziale differenza: sia l'Adda che l'Oglio a monte usufruiscono di due bacini idrici come il lago di Como e il lago d'Iseo ambedue dotati di dighe che regolano il flusso delle acque provenienti dai loro bacini idrografici.

Il fiume Serio invece non dispone a monte di un lago per cui quando piove il suo corso assume un carattere torrentizio che si sfoga nelle sue naturali casse di espansione del suo alveo


Anche su questa sponda si trova un'area di sosta attrezzata con tavoli e panche


Un ambiente così non è solo utilizzato da ciclisti ma anche di chi ama fare passeggiate o jogging


Un incontro numeroso con la processione delle pecore fameliche che nonostante si spostassero rapidamente non smettevano minimamente di brucare qua e là mentre i cani pastore se ne stavano sulle retrovie a curare che nessuna rimanesse indietro.

A questo bivio potete scegliere se andare a sx o a dx, alla fine arrivereste allo stesso punto, io ho preso a dx ma forse il fondo sarebbe stato migliore a sx sul tracciato segnalato.

 


Dal precedente bivio alla fine prendendo i due percorsi si arriva sempre in questo punto dove poi si proseguirà lungo la strada asfaltata


In prossimità di Martinengo si trova questa curiosa variante dove si può pensare che la vecchia strada passasse sotto l'arco

 

Arrivati in periferia a sx troverete una ciclabile da prendere....


... e continuare proseguendo in direzione verso il TIR

In questo punto lasciate la ciclabile e svoltate a sx in via Fermi


In fondo alla strada troverete una ciclopedonale


Al segnale di dare la precedenza svoltate a dx, la ciclabile qui termina.

Arrivati qui un navigatore vi direbbe: prendete la seconda a dx.

Appena usciti dalla rotonda occorre svoltare a sx, sotto la pianta a dx si intravede un palo con cartello che dà le indicazioni

Subito dopo aver preso la deviazione si giunge su una ciclabile dove si svolterà a dx.

Si arriva a questo parco con annesso Bike-Park

Non fatevi fuorviare dai cartelli del Bike-Park, seguite il percorso più ampio

 

Mantenete ancora la dx sul tracciato più largo

Un grazioso tratto dove sembra di passare in mezzo al mare di sassi

Ancora bivio da stare a dx, come già scritto all'inizio meglio avere sott'occhio la traccia per conferma

Come potete vedere questo tracciato è stato fatto o meglio dire riadattato da non molto tempo almeno a giudicare dal suo fondo non usurato....

.... e dalle are di sosta dedicate al percorso

Ultimo bivio su sterrato, si svolta a dx direzione Malpaga...

 

... e al termine dello sterrato si arriva sull'asfalto e non resta che svoltare a sx.

Anche qui come si vede ci si sta immettendo in un altro percorso: La Ciclovia dei Castelli Bergamaschi

Non ho fatto in tempo a mettere le ruote sull'asfalto che sono stato sorpassato da un trenino di: Allineati e coperti, testa bassa e pedalare!

Eh già scoccava il mezzogiorno e mi sa che dovevano rientrare in tempo per mettere le gambe sotto il tavolo, come si suol dire,

io invece ero ancora lontano dai mie orari usuali, per cui avanti ancora ad esplorare!

Il borgo di Malpaga era a due passi quando si udirono i rintocchi delle campane.

Proseguendo diritti, a metà caseggiato un portone dà all'ingresso del castello

Alla fine del caseggiato che fa parte della corte del castello si trova la piazza del borgo con chiesa ed un altro caseggiato.

Basta dirigersi a sx ....

.... dove troverete questo cancello da cui poter vedere il castello

Io rammento che circa un quarto di secolo fa ero venuto a fare una visita guidata all'interno del castello...


... ma ora però non sono informato quando si possono effettuare le visite al Castello di Malpaga.

Devo dire che questo è ancora uno dei rari castelli che conservino ancora il ponte elevatoio, ponti che però all'epoca non disponevano di certo delle sponde laterali: primo perché non si sarebbe potuto chiuderlo e secondo perché all'epoca non esistevano le norme sulla sicurezza!


Fuori percorso - Un castello in più

Il giro che avevo pianificato per l'andata sarebbe terminato qui a Malpaga, ma ritornando al precedente bivio mi è scappato l'occhio su un altro cartello turistico indicante il castello di Cavernago, per cui valutando l'orario e la distanza ho visto che forse sarei riuscito in tempo ad allungare il percorso

Non essendo meta in programma e avendo fretta, il mio obiettivo era raggiungere Cavernago e giunto a questo bivio e una rapida occhiata al GPS che protestava con un laconico messaggio di "fuori percorso" ho preso la direzione del senso vietato consentito però ai mezzi agricoli e visto che la MTB a tutti gli effetti sarebbe un mezzo agricolo per via delle ruote tassellate e molto più stretto di un trattore, molto velocemente mi sono portato in fondo alla strada.

Solo dopo aver fatto ritorno dal Castello mi sono ritrovato nello stesso punto facendo però l'altra strada e alla fine tirando le somme direi che è meglio fare quella a dx, rimanendo così fuori dal traffico.

Quindi per me arrivato in fondo alla strada alla rotonda ho preso la prima a dx, direzione Cavernago, sopportando il conseguente traffico stradale...

.... arrivando poi in vista del castello che mi sarei immaginato più piccolo, invece...

... tutto sommato mi è sembrato di dimensioni giuste per farci stare le mie bici :-))

Come scritto in precedenza, arrivato a Malpaga mi ero immesso senza saperlo sulla Ciclovia dei Castelli Bergamaschi e alle mie spalle un paio di cartelli lo ribadivano

 

Comunque sia stato, sta di fatto che avevo aggiunto un altro castello alla mia lista. Questo è il lato Nord

Guardando la foto precedente a sx della bici, un vecchio e lungo caseggiato rurale arrivava sino alla via principale di Cavernago

L'ampio viale a fianco della facciata principale posta a Est

Anche qui in origine avreste trovato il ponte levatoio, visto che ne rimangono ancora le aperture sulla cinta muraria, ma poi si sa cessati i periodi di guerre e assedi il ponte levatoio sarebbe rimasta un'opera inutile e da manutenere oltre che scomoda da azionare!

Sotto lo stemma dell'effigie dell'aquila, si trova questa iscrizione.

Il castello in passato appartenne a Bartolomeo Colleoni che lo acquistò nel 1470. Dopo la sua morte avvenuta nel suo Castello di Malpaga, il castello di Cavernago passò a sua figlia Ursina e a suo marito Gherardo Martinengo

A differenza del vicino Castello di Malpaga dotato di merlature, spalti e torri merlate ovvero un castello difensivo, questo all'opposto appare più come una residenza nobiliare.

Il castello è comunque dotato di fossato attorno alla sua pianta quadrilatera ai cui vertici degli angoli Nord/ovest e Sud/ovest sono situate due torri. In questa foto sullo sfondo si vede quella di Sud/ovest

A dx si vede il lungo edificio rurale che termina alle porte di Cavernago

Mettendosi alle spalle il portone del castello avrete questa vista sul vialetto che conduce direttamente sul sagrato della chiesa di Cavernago

  •  

Una bella sorpresa questo Castello in cui è possibile anche sposarsi sfruttando i suoi ampi spazi per quasi 200 invitati

Non mi è rimasto che tornare al Castello di Malpaga questa volta per la strada più breve proseguendo in fondo a questa strada.

Ultimo sguardo sul castello sul lato Ovest

Al ritorno a Malpaga era arrivata l'ora per il pranzo ed ho approfittato di questa trattoria

A dx dell'ingresso della trattoria si trova l'ingresso al loro cortile, comodo per tenere sott'occhio la bici, mentre a sx nella bella stagione si può pranzare all'aperto

Bici in vista all'ombra del castello di Malpaga mentre si pranza, meglio di così!

Questo lato Nord-ovest del Castello Malpaga denota numerosi ristrutturazioni e modifiche.

Per quanto si possa vedere sono stati eseguiti un paio di innalzamenti che si possono notare dai segni delle merlature e sembra che i lavori siano stati ordinati dallo stesso Bartolomeo Colleoni dopo averlo acquistato nel 1456.

Modifiche resesi necessarie a scopo difensivo in quanto in quegli anni fu introdotto l'uso della polvere da sparo che lo stesso condottiero Colleoni utilizzo nel Luglio del 1467 nella Battaglia della Riccardina e Molinella utilizzando per primo, a quei tempi, delle spingarde posizionate su affusti mobili.

Se fino allora questi pezzi di artiglieria venivano utilizzati contro le fortificazioni; rendendole mobili le utilizzo direttamente contro gli schieramenti nemici mietendo numerose vittime, tanto che questa azione fece molto scalpore.

Questo castello alla morte del Colleoni avvenuta il 2 Novembre 1475 passo in eredità ai nipoti, figli di Ursina Colleoni e Gherardo Martinengo che invece si stabilirono nel castello poco distante di Cavernago.

Il Castello Malpaga rimase proprietà dei Martinengo Colleoni sino al 1880.

 

Seconda Parte

Traccia GPX 



CONCLUSIONI

Se siete arrivati sino a qui direi che il viaggio vale la candela, come si suol dire!

Personalmente lo ritengo un bell'itinerario e nel caso si fosse già soddisfatti nulla vieta di fare dietro front e ritornare al punto di partenza dalla stessa strada fatti fin qui.

Se invece volete completare il giro come l'ho ideato in origine allora passate alla seconda parte



 

 

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2017
pagina creata:29-10-2017
ultimo aggiornamento: 4-11-2017
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