Lombardia in bici

Rifugio Nicola (LC)

salita invernale con
Fat bike e MTB

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Il Rifugio Nicola nel corso degli ultimi anni è stata una meta raggiunta più volte durante la stagione estiva ma mai era stata fatta una salita invernale con presenza di neve!
Questa è stata la seconda volta, fatta per una verifica sul tracciato.

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Alle spalle del Rifugio Nicola 1900m slm.



Piani di Artavaggio - sopra il Rifugio Nicola


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
30,4km
1185 m
asfa/innev
Strad/carr
6% - 27%
✩✩✩✩✩
✩✩
✩✩✩
✩✩✩✩

  

 

 

 

   

 

Ci troviamo nel cuore della Valsassina, ai confini fra le province di Lecco e di Bergamo. Il tracciato di 15 km che porta oltre il Piano di Artavaggio nella zona dei rifugi Nicola e Cazzaniga Merlini




L'altimetria del Percorso

Il percorso è suddiviso in due tratte: la prima su strada asfaltata, la seconda in sterrato. Le pendenze medie si attestano sul 6-7%, solo l'ultimo tratto di 2km su sterrato dai Piani di Artavaggio al rifugio Nicola rincara la dose con media al 13% e l'ultimo breve tratto oltre il 25%.




La mappa del Percorso

Ho suddiviso il percorso con tre colori, in azzurro il tratto asfaltato, in verde il tratto innevato con pendenza media al 6-7% ma anche con strappi significativi, mentre l'ultimo tratto in rosso sempre innevato è il più tecnico e difficile con punte anche sopra il 25%

Località
Km. Distanze progressive
Altitudine
m. Dislivello progressivo

Maggio

0
702
0

Moggio

3,50
885
180

Bivio Piani Artavaggio

9,2
1200
484

Piani di Artavaggio

16,62
1641
930

Rifugio Nicola

18,45
1869
1081



Come arrivarci

Da Lecco, si prende l'indicazione per la Valsassina, prendendo la nuova tangenziale in galleria, che porta sino all'imbocco della Valsassina a Ballabio. Da lì si prosegue verso Introbio, ed arrivati al Colle di Balisio, si svolta a dx. per Maggio - Culmine San Pietro.


Distanze

Da: Milano 69 km - Bergamo 46 km - Lecco 15,6 km - Como 42 km - Brescia 102 km

Dove parcheggiare

Parcheggio a Moggio in Via Papa Giovanni XXIII



Il percorso

Pronti, via, si sale, sì! Anche in questo caso è così! Parcheggiato a Moggio, si sale subito verso il Culmine di San Pietro, troverete solo una breve discesa dopo la stazione della funivia all'uscita del paese.

La salita verso il Culmine San Pietro è molto bella e panoramica, con asfalto in buone condizioni. A circa 1km dal Culmine di San Pietro una sbarra a sx. subito dopo delle antenne radio, segnala l'inizio della carrabile che porta ai Piani di Artavaggio e al Rifugio Nicola.

Condizioni del percorso

Escludendo la salita su asfalto di ordinaria amministrazione, il resto del percorso l'ho trovato quasi tutto innevato tranne alcune centinaia di metri a tratti scoperto dalla neve e con qualche breve tratto di ghiaccio.

Mi sembra ovvio sottolineare che in presenza di neve è impossibile dire come sarà il percorso quando qualcuno deciderà di salirci, per cui non vi resta che seguire l'evoluzione meteorologica di questo luogo.


I Piani di Artavaggio e il Rifugio Nicola in inverno
"il ritorno"

 


Premessa

Alle volte occorre ritornare su un percorso fatto di recente per effettuare alcune verifiche.

Di fatto nel precedente report fatto solo una settimana prima, avevo accennato alla possibilità di utilizzare la funivia per la tratta Moggio - Piani di Artavaggio, per chi volesse abbreviare il percorso e poi c'era da valutare la fattibilità della salita in bici alla Cima di Piazzo a 2057 m s.l.m. raggiunta dai lettori di bellitaliainbici incontrati la volta scorsa.

Per questi motivi ho fatto questo ritorno, questa volta in compagnia di Giordano che tra l'altro sarebbe stata la sua prima esperienza in bici sulla neve in alta montagna.

Il mio piano era di arrivare pronti alla partenza in funivia per le 9:30, cosa che abbiamo fatto.

Visto il peso delle bici abbiamo preso l'ascensore che conduce alla biglietteria e zona di arrivo/partenza della funivia, ma con nostra sorpresa la fila di persone in coda, ad occhio superava largamente ciò che la cabina avrebbe potuto contenere.

Si sarebbe dovuto attendere il prossimo turno per un'altra mezz'ora per caricare le rimanenti persone e solo se fosse avanzato dello spazio saremmo potuti salire anche noi con le bici al seguito.

A quel punto dopo una breve valutazione abbiamo deciso di abbandonare l'idea della funivia salendo direttamente in bici come del resto avevo fatto la volta precedente.

Sembra che salire in funivia di mercoledì ci sia sempre una discreta affluenza di persone.

Quindi con il piano saltato abbiamo fatto i canonici 13,7 km e 745 m D+ per raggiungere i Piani di Artavaggio, da sommare poi a 1,7 km e 235 m D+ della salita al Rif. Nicola.




Superato il tratto di asfalto da Moggio sino alla sbarra vicino al Culmine di San Pietro e successivamente la zona nel bosco in ombra, finalmente siamo usciti al sole e allo scoperto in vista del monte Sodadura




Rispetto alla settimana prima la neve risultava più compatta con un buon fondo dove poter fare grip con i pneumatici




Giunti alla zona dell'ultima fontana e vicino al bivio della strada che sale da Avolasio, si distacca un'altra carrabile che sale alla Casera di Maesimo, che si vede in alto a dx sulla cresta innevata.

Questa nuova meta l'avremmo poi raggiunta con una deviazione durante il rientro.


In vista a sx dei Piani di Artavaggio, qui la neve risultava leggermente smossa, ma si sa la neve non è come un sentiero sterrato che rimane pressoché immutato nel breve periodo. Per la neve è quasi inutile descriverne lo stato, perché bastano anche poche ore perché si trasformi sia per le temperature o per chi vi sia transitato sopra nel frattempo.




Per questa occasione avevo Giordano come compagno, lui dotato di gomme normali con sezione 2,35" mentre io le solite 4,0" chiodate, anche se in questi frangenti i chiodi non sono serviti vista la pressoché assenza di zone ghiacciate.




Dai Piani di Artavaggio occorreva raggiungere il Rifugio Nicola evidenziato dall'ingrandimento, mentre la freccia a sx indica il punto in cui siamo arrivati per verificare il tracciato che sale alla Cima di Piazzo e a dx x il Monte Sodadura



Piani di Artavaggio e la zona rifugi




Sempre ai Piani di Artavaggio una pista per slittini o sci con a fianco un tapis roulant. Sullo sfondo la cima della Grigna con sopra una nuvola




Come già descritto nel precedente report, ai Piani di Artavaggio è presente anche l'Albergo Sciatori chiuso nel 2000 per i consecutivi anni senza precipitazioni nevose che hanno azzerato l'afflusso degli sciatori, decretando in seguito lo smantellamento degli impianti di risalita. Una spia dei cambiamenti climatici in corso!
A sx dell'albergo la cappella




Se noi eravamo in bici e probabilmente fuori luogo per la stagione, per chi faceva escursioni a piedi con compagnia canina il contesto era senz'altro più naturale.



E' bastato salire di poco per aumentare la visuale sull'orizzonte

 

Panorami che incominciano a far scorgere le cime del Resegone a sx e della Grigna a dx.

Giordano era il puntino fra la baita e la mia bici

 


Qui ingrandito e sotto con il filmato in cui lo si vede impegnato in questo tratto di salita molto ripido dove nel tratto finale la pendenza supera il 25%




 



Tralasciando ulteriori immagini verso il Rifugio Nicola, uno spezzone di filmato della salita con la Fat in prossimità del rifugio



Superato il rifugio, ci siamo diretti al punto d'inizio del sentiero che sale alla Cima di Piazzo.

Come scritto all'inizio, lo scopo di questo ritorno era proprio quello di verificare la fattibilità della salita in bici alla Cima di Piazzo.

In questa foto è proprio l'inizio del tracciato e come si può vedere è molto stretto ed in costa e lascia poco margine per poter pedalare.

Già nel solo procedere a piedi si rimane con poco spazio, non parliamo poi di pensare di spingere la bici accanto, di fatto non ci starebbe.

Oltre a questo sarebbero serviti dei ramponi sotto le scarpe per affrontare le salite più ripide.




A quel punto era logico che per noi non era possibile procedere oltre.




Intanto gli escursionisti al rientro della scalata dalla Cima di Piazzo incominciavano a fare capannello attorno alle bici




... aggiungendosene poi delle altre


Per noi già il fatto di aver raggiunto questo punto era appagante.



Ripresa panoramica verso Ovest




Certo se avessimo raggiunto la vetta i panorami sarebbero stati ancora più grandiosi ma basta sapersi accontentare per godere comunque di altrettanti bei panorami.

A sx il Rifugio Nicola seguito dalle cime del Resegone, poi il Rifugio Cazzaniga - Merlini e a dx la cima della Grigna




Particolare del rifugio Cazzaniga - Merlini



Era passato da poco mezzogiorno e proseguivano i rientri degli escursionisti per andare a pranzo nei rifugi. A sx la cima del Sodadura



Dal punto in cui eravamo arrivati bastava guardare verso sud-est per bearsi di altre viste sulle cime della Bergamasca.

Nel frattempo abbiamo approfittato del capannello di escursionisti per farci chiarire meglio il percorso per raggiungere la cima di Piazzo.

Anche loro hanno ribadito che in alcuni pezzi si sarebbe dovuto portare in spalla la bici!




Avremmo dovuto raggiungere di nuovo il Rifugio Nicola per il pranzo, ma già che c'eravamo abbiamo deciso di gironzolare un po' attorno.




Prove di chilometro lanciato con Fat bike



All'inizio del sentiero per la Cima di Piazzo ecco cosa si vede verso sud est, valeva la pena raggiungere le due persone che si vedono dietro la bici


Inforcata la Fat bike ci sono arrivato mentre lui con le gomme normali non riusciva a proseguire affondando nella neve.



Non gli è rimasto che raggiungermi a piedi



Ogni tanto le gomme più grosse fanno la differenza.


Ripeto che per noi già arrivare in questi posti era già una buona soddisfazione e ci ha fatto ulteriormente capire cosa si poteva e non si poteva fare con le nostre bici ed i loro limiti.

Ci rimaneva ancora una cosa da fare, aggirare la montagna a dx nella foto e arrivare sul sentiero che conduce al monte Sodadura






Questa è la panoramica verso Sud - est nel punto in cui sopra eravamo arrivati sta



Raggiunto il sentiero per il Sodadura, lui si è di nuovo arrestato per il limite dato dalle sue gomme


Io con la Fat ho proseguito oltre aspettando l'arrivo dei lupi



Questi cani mi hanno fatto ritornare molto indietro nel tempo quando anch'io ne avevo avuti un paio.



Per un tratto li ho seguiti verso il Sodadura, sino all'attacco del sentiero che porta in vetta, dove sarebbero serviti piccozza e ramponi e non certo una Fat bike!



Dal punto raggiunto uno sguardo verso il Resegone. Non sembra ma in questo punto mi trovavo come altitudine ad essere superiore alle sua cresta più elevata.

 


Dopo la discesa al Rifugio Nicola e relativo pranzo, abbiamo effettuato la discesa documentata integralmente dal primo video sino ai Piani di Artavaggio

Poi a seguire, dai Piani di Artavaggio abbiamo proseguito sino al bivio per la Casera Maesimo

 

Casera Maesimo


Se ricordate, all'inizio del report ho accennato che avremmo fatto la salita a questa casera.

Si trova in una posizione panoramica, qui sopra si può vedere sullo sfondo il Resegone e sotto di esso la costa del Passo del Palio


Qui con una vista verso nord sullo sfondo appare la cima della Grigna


Alle sue spalle ora appare meglio la cima della Grigna


Proseguendo ancora si può apprezzare il panorama verso la Valsassina, mentre sopra la bici sullo sfondo è la cresta di confine Italo/Svizzero delle montagne dell'Alto Lario



Seppur a quota più bassa rispetto a prima, anche questo posto offre dei buoni panorami.





Dai 1577 m della Casera Maesimo non ci è rimasto che affrontare la lunga discesa fino a Moggio, qui sotto documentata integralmente nella parte innevata sino al termine della carrabile.



Conclusioni

Anche questo ritorno ha offerto altre possibilità di fruizione di questi luoghi che a pochi chilometri dalla pianura sanno offrire bellissimi panorami. Come spiegato questo percorso non necessariamente lo si deve fare in bici e se lo si fa è possibile anche diminuire le fatiche accorciando il percorso con la funivia

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2018
pagina creata: 26-02-2018
ultimo aggiornamento: 28-02-2018
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