Alto Adige in bici
Tour dolomitico
In Ciclabile
da Bressanone a Monguelfo

(BZ)
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Quarta tappa del nostro tour, ci aspetta la Bressanone-Monguelfo, ora si passa in Val Pusteria.



LE TAPPE

1- Rivoli Veronese - Trento
2-
Trento - Bolzano
3-
Bolzano - Bressanone

   
La Val Pusteria



Bressanone - Rio di Pusteria - Castello san Michele


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
58km
500m
asfal/sterr
Cicl/strad
0,7% - 7%
✩✩✩
✩✩
✩✩
✩✩✩

 

 



La tappa da Albes a Monguelfo passa dalla Valle Isarco alla Val Pusteria




Il tracciato del percorso per 1/3 è in Val Isarco e il resto in Val Pusteria.




Il dislivello: purtroppo un malfunzionamento del GPS della Garmin non ha permesso l'acquisizione dei dati. Questi sono dati presi a posteriori cercando di risalire al percorso fatto, per questo motivo i dati possono essere non attendibili al 100%.



IL PERCORSO

Il percorso é di circa 60 km, la maggior parte su asfalto tranne i primi tratti su sterrato. La ciclabile per solo 5 km si trova su sede stradale a basso traffico.



QUARTA TAPPA


Questa mattina ci siamo svegliati presto. Il tempo non è quello delle migliori occasioni e il temporale di ieri sera ha abbassato la temperatura, quindi partenza con giubbino. Cogliamo l'occasione di riscaldarci a colazione con cioccolata calda!

Nella foto un vecchio campanile. Il nostro alloggio si trova nella via sulla dx dopo il ponte.

Attraversiamo Bressanone senza soffermarci. Inizialmente affianchiamo la "zona produttiva" stando sempre accanto all'Isarco.

Quando termina il percorso il fondo diventa sterrato. In seguito la ciclabile si snoda attraverso piccole collinette coltivate a meleti.


Abbandoniamo il corso del fiume e seguiamo l'autostrada del Brennero.

Nella foto sullo sfondo, immerso nel verde, Bressanone.




Un gruppo di ciclisti ben organizzati ci sorpassa.
Tutti avevano lo stesso tipo di borse, cambiava solo il colore. Il tutto era certo più professionale delle nostre soluzioni artigianali copripioggia, fatti con del semplice cellophane! ... noi: Spending Review! Loro: Tedeschi!




Fra meleti arranchiamo in salita in fila indiana.

Il percorso poco più in la inizia ad addentrarsi in una zona boschiva. La strada è irta di difficoltà sia per la pendenza sia per il fondo ghiaioso che presenta molte pozzanghere e profondi solchi. Nonostante abbiamo MTB con copertoni da sterrato siamo costretti a scendere dalla bici.




La ciclabile prosegue dentro un bosco di abeti bianchi. Nel frattempo la comitiva di Tedeschi è stata risucchiata in una voragine del terreno!

Il sentiero nel bosco si rivela divertente per i continui sali e scendi; ma il fondo, molto umido e ricoperto dagli aghi degli abeti, diventa sdrucciolevole ed è una vera insidia ad ogni cambio di direzione.

Usciti dal bosco facciamo qualche km e incontriamo il bivio con la ciclabile che porta a Vipiteno. Noi dovremmo seguire la direzione per Brunico.

Dato che non ci sono paesi e il tratto finora percorso è stato impegnativo decidiamo di deviare a Fortezza che è il primo paese sulla pista per Vipiteno. Facciamo una breve pausa con due ottimi infusi alla menta e alla frutta accompagnati da due buonissime brioche.




Nella foto il Forte di Fortezza e l'omonimo lago.

Vicino alle mura della Fortezza s'inceppa la mia catena. Il guasto è di poco conto e viene prontamente risolto con un cacciavite e due guanti monouso per non sporcarsi d'olio.

A questo proposito è consigliabile averne almeno due paia, non ingombrano e all'occorrenza sanno rendersi utili!



Ad Aica si interrompe la ciclabile e le indicazioni fino a Naz-Sciaves portano sulla sede stradale.

Nella foto Alberto prova a seguire la via che entra in paese, ma il percorso é solo pedonale.




La chiesa di Aica fotografata dalla sede stradale.
Come noterete nel territorio dell'Alto Adige parecchi campanili terminano con il tetto molto spiovente, mentre più avanti verso l'Austria o Tirolo meridionale l'influenza determina disegni di tipo barocco con campanili spesso con tetti tondeggianti




Sullo sfondo in centro alla valle è il forte di Fortezza, che ci siamo lasciati alle nostre spalle.

Fino a Naz-Sciaves la strada poco trafficata attraversa colline boschive. Lievi salite si intervallano a tratti in discesa.

Passato il paese di Naz-Sciaves ritroviamo la ciclabile affianco alla statale. L'entrata è in contro mano e sulla curva, non ci sono protezioni e nemmeno una linea a delimitare lo spazio ciclabile: fate attenzione!




Qui uno scorcio del panorama in un tratto libero dove si alternano radure a boschi.
La ciclabile diventa una strada comunale che attraversa un gruppetto di case per poi salire lievemente.

Ricordiamoci che in questi territori dell'Alto Adige esistono i Masi "chiusi" dotati da secoli dei loro appezzamenti di terreno che rimangono indivisibili e tali da essere sufficienti per far vivere dignitosamente i loro proprietari.
Il Maso viene sempre lasciato in eredità ad un solo figlio che non può alienare o vendere parte della proprietà e così per ogni generazione futura.

Tutto questo ha avuto lo scopo di preservare il territorio e di rendere possibile la perpetuazione e il mantenimento integro del Maso cosiddetto "chiuso" cosa che invece non sarebbe successa se ci fosse stata l'opportunità di cedere parti della proprietà, rendendo di fatto il terreno residuo insufficiente per il sostentamento di una famiglia.




Qualche centinaio di metri dopo il primo scorcio su Rio di Pusteria e l'inizio dell'omonima Valle.




Altra panoramica su Rio di Pusteria senza la disturbatrice!

La discesa che ci porta in paese è breve e sarebbe molto bella senza i rallentatori!

Visto l'orario e l'incognita dei paesi successivi decidiamo di fermarci a mangiare in centro, una graziosa piazzetta dove scegliamo un posto con cucina tipica.

La stessa scelta è stata fatta da un'altra comitiva di Tedeschi che praticano Trial Bike.




Rio Pusteria, la chiesa parrocchiale di S. Elena e dei bellissimi fiori in primo piano. In questi centri abitati l'arredamento urbano è una componente paesaggistica di enorme valore ed è caratterizzata dalla presenza di fiori, alberi e aiuole molto curati!




La Cappella gotica di S. Fiorano che si trova in periferia.

Nonostante sullo sfondo si vedano delle schiarite di cielo, sopra di noi le nuvole nere minacciano temporale.




Ci affrettiamo ad uscire da Rio di Pusteria e attraversiamo l'omonima chiusa. Questa costruzione risalente al XII sec. è servita in vari periodi storici come stazione di confine.

Inizia a piovere e ci attrezziamo, nonostante smette subito rimaniamo con l'antipioggia diffidenti del grigio cielo.


Nella foto, attraverso un ponte di legno sul fiume Rienza dove ci attende...



...un percorso asfaltato in mezzo al bosco.

La pioggia è a tratti insistente ma le fronde degli alberi sono un ottimo ombrello naturale!

 

Usciti dal bosco troviamo i cartelli per un percorso alternativo che passa attraverso alcuni paesi. Decidiamo quindi di abbandonare il percorso silvestre.




Giungiamo a Vandoies, questa è la chiesa di S. Urbano.

Poco dopo ricomincia a piovere più forte di prima ma sta volta non c'è più il bosco a ripararci, così ci fermiamo sotto una tettoia. Quando smette seguiamo le indicazioni che ci conducono nelle campagne vicine in direzione del percorso originale.
In un campo riprendo la caccia di un Falco non andata a buon fine.


La ciclabile continua fra il confine del bosco e la ferrovia



Qui la vecchia stazione di Casteldarne, la fermata esiste ancora, infatti la nuova stazione si trova poco più avanti.

Castello di San Michele a San Lorenzo di Sebato




Foto del castello di san Michele fatta dalle case che si vedono nella foto precedente.




Sullo sfondo castel Badia altra fortificazione di San Lorenzo di Sebato.




Campanili che svettano sui tetti di San Lorenzo di Sebato.

Per ritrovare la ciclabile verso Brunico bisogna entrare in paese e raggiungere la sponda del fiume Rienza. Le indicazioni conducono su un sentiero sterrato e breve, ma decidiamo di seguire il percorso su strada comunale consigliatoci da dei ragazzi del posto. La ciclabile prosegue senza deviazioni fino alla stazione di Brunico.

Non possiamo non fermarci a visitare il caratteristico centro di Brunico, nonostante le nuvole nere minaccino pioggia.




Porta Orsolino



Superata la porta ci fermiamo su una panchina a far merenda.

Il tempo non ci è favorevole e inizia a piovigginare. La situazione meteorologica peggiora quando cominciano a scendere grossi goccioloni di pioggia. Come di consueto iniziamo ad attrezzarci per proteggerci. La pioggia si trasforma in un intenso acquazzone che ci impedisce di proseguire la visita e la tappa. Decidiamo di andare a prendere il treno e ci affrettiamo verso la stazione quando un muro d'acqua si staglia davanti a noi e non consente la visione oltre mezzo km.

Fortunatamente la stazione è vicina, ma vi arriviamo un po' inzuppati e infreddoliti. Facciamo i biglietti per Monguelfo e attendiamo il treno. Questo cambio programma ci ha spiazzati e abbiamo dovuto ricorrere al supporto da casa per trovarci un alloggio a Monguelfo. Menomale che la tecnologia viene in aiuto in questi frangenti!

Il viaggio in treno dura circa 40 minuti e quando arriviamo a Monguelfo piove ancora. Quando il tempo ci dà un attimo di tregua, raggiungiamo l'alloggio prenotato che non è molto distante dalla stazione.

Decidiamo di fermarci per due notti a Monguelfo.

 


CONCLUSIONE

In questa tappa il paesaggio é notevolmente diverso rispetto a prima, dalle montagne della Val Isarco si passa ai pascoli verdi con passaggi nei fitti boschi di abeti. Si incontrano anche un maggior numero di centri abitati

Resta il rammarico per il meteo avverso che ci ha negato il tratto da Brunico a Monguelfo, a detta di molti uno dei più belli e meritevoli, ma si sa la montagna è anche questo e il suo carattere rapidamente mutevole è una caratteristica imprescindibile che occorre sempre mettere in conto.

 

Non perdetevi la prossima tappa!
Dobbiaco-San Candido

Un foto racconto di Cadore designer © 2012
pagina creata: 05-10-2012
ultimo aggiornamento: 08-06-2015
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