Liguria in bici
Da Sanremo
alla scoperta di
Baiardo-Apricale-Dolceacqua
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Forse uno dei percorsi ad anello più belli ed interessanti che si possano fare attorno a Sanremo, Ospedaletti o Bordighera, includendo un'area di 105km quadrati.
Si passa dagli scenari con panoramiche sulla costa, passando poi all'interno visitando borghi antichi medievali, su strade che sembrano disegnate per le bici, da tanto che sono belle e divertenti, con pochissimi rettilinei.


Baiardo


Baiardo - Apricale - Dolceacqua

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
71km
••
1246m
Asfalto
Cicla/Strad
4% - 8%
✩✩✩✩✩
✩✩✩
✩✩✩✩✩
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Si parte sempre dal mare per poi salire sulle montagne dell'entroterra, alla scoperta di interessanti borghi medievali.

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La mappa del percorso. Sul sito Garmin Connect, dopo che ci si è registrati, è possibile convertire le miglia in km e viceversa, nelle preferenze. Inoltre è anche possibile scaricare la traccia per il GPS.




IL PERCORSO

Occorre mettere in conto che ci sono da affrontare 25km di salita, partendo dal mare, per arrivare ad aggirare il Monte Bignone a quota 1052 m s.l.m. con pendenze medie del 4%. Poi i rimanenti 46km sono una bella passeggiata

Rifornimenti idrici

Fontanelle a San Romolo , Baiardo , Apricale , lungo la pista Ciclopedonale a Ospedaletti,.

Quale bici usare

Bici che abbiano un buon cambio e freni in ordine

AVVERTENZE

Da Vallecrosia a Ospedaletti si percorre la S.S. 1 Aurelia ed in funzione degli orari o dei giorni può risultare anche trafficata, per cui fare attenzione.



Un bellissimo giro visitando borghi medievali
collegati da una strada fantastica fatta per le bici

Come al solito si parte da Sanremo, seguendo dalla S.S. 1 Aurelia l'indicazione per San Bartolomeo.

La strada sale subito, fra abitazioni e serre con fiori e piante.
Qui una pianta rampicante della specie Bouganville si è presa un bello spazio, appoggiandosi alla parete della serra.

Volendo, per il tratto fino a San Romolo, potete dare uno sguardo a questo report dove troverete qualche informazione supplementare.

La strada che sale verso San Romolo è molto bella, con molti tratti nel bosco e scarsi rettilinei.


La chiesa dedicata a San Romolo, il santo di Sanremo

 

Breve sosta. Sino a qui sono 20km e 785m di dislivello superati, a quota 757m s.l.m.

Il cartello in fondo indica il bivio e la direzione per Baiardo, nostra prossima meta

Roberta è interessata alla lettura delle scritte sulla frontale della chiesa di San Romolo.

La strada che sale verso il Monte Bignone è fortemente panoramica per cui ci si vorrebbe fermare ad ogni curva ad ammirare il paesaggio sottostante. Purtroppo una leggera foschia non permetteva una visuale netta. E pensare che la sera prima c'era vento, invece della bonaccia di quel momento.

Con lo zoom ho individuato il laghetto all'interno del campo da Golf che avevamo visto più da vicino durante la salita. Se cercate bene, lo troverete anche nella foto precedente, basta prendere come riferimento i rami della pianta che si vedono in basso a sx in questa foto.

Un po' di zoom e anche il porto di Sanremo è a tiro


Ogni scusa è buona per sbirciare sotto, non appena la vegetazione lo permette. Infatti le piante coprono buona parte del percorso e per vedere bene occorre fermarsi, tanto quassù vi transita poca gente, almeno è quanto noi abbiamo potuto verificare.



Siamo incappati in una settimana alquanto strana per il meteo, dove continui addensamenti di nubi portavano poi a precipitazioni all'interno, dove del resto erano le nostre mete. Ogni mattina prima di partire è stato sempre un chiedersi se il tempo avrebbe retto!
A parte questo, come si può vedere dai panorami, ne può valere la pena di salire quassù


Anche per lei, che questi posti li ha visti da piccola, soffermarsi a vedere certi particolari non può che farle piacere

Mentre si sale, la vegetazione cambia, ecco una distesa di felci

Compaiono anche dei pini che allungano il loro fusto, sovrastando la vegetazione sottostante per far si che la loro chioma riceva meglio la luce.


Qui mi stava chiedendo quanta salita ci fosse ancora da fare. In pratica mancavano circa 2 km allo scollinamento che suddivideva il percorso in due. Non in termini chilometrici, ma la parte in salita da quella poi tutta in discesa.

Direi che il vantaggio di questo percorso ad anello, come si può vedere dal profilo altimetrico è che superato lo scoglio iniziale poi tutto il resto è molto facile.

Nel contempo se uno non ce la facesse ad arrivare in cima, basta che giri la bici e senza fatica se ne torna al punto di partenza. Quindi in ogni caso si avrà sempre una via di "rientro" garantita.

Di fatti arriviamo al sospirato bivio per il Monte Bignone, che ovviamente non scaleremo, lo aggireremo proseguendo diritti verso Baiardo.

Da questo punto manca ancora circa un chilometro allo scollinamento, ma con soli 9m di dislivello, si è praticamente in falsopiano.

Dopo lo scollinamento, sull'altro versante ci attendeva un bel bosco, alquanto fresco e se nel salire eravamo in maglietta, lì l'asfalto bagnato di recente e la zona all'ombra ci ha imposto di indossare il giubbino antivento. Infatti dai 20° C della salita siamo passati ai 15°C della discesa!

 

Sono 6km di discesa nei boschi e 200m di dislivello che si perdono sino a Baiardo, per cui mi sono goduto la discesa in un bosco che cambiava in continuazione aspetto, presentando piante di tutti i tipi.

Terminato il bosco si arriva a questo incrocio. A sx Baiardo è a 1 km, mentre volendo accorciare di molto la strada del rientro a Sanremo si potrebbe optare per Ceriana. Naturalmente si perderanno tutte le mete proposte in questo percorso.

Per praticità,sotto, vi ho duplicato e ingrandito i cartelli stradali.

Ancora una curva e appare Baiardo in cima al monte



Non si direbbe che il borgo sia così anzianotto! Si parla di 1.000 anni prima della venuta di Cristo, con la sua fondazione ad opera dei Celti come importante luogo di culto dei Sacerdoti Druidi. Sono presenti tutt'oggi degli obelischi in pietra risalenti a quell'epoca.

Il Comune di Baiardo o Bajardo, si trova nelle Alpi Marittime a 910m di quota, all'apice della Val Nervia.

Purtroppo nel 1887 un forte terremoto lo distrusse in gran parte, mietendo oltre 200 vittime.

Nella parte sommitale è visibile ciò che resta della rocca e della chiesa di San Nicolò.




All'ingresso del borgo, sulla dx, si trova questa piccola chiesa in pietra dedicata a San Rocco


Una unica strada porta in centro al borgo con alcuni ristoranti che vi si affacciano.

In breve si arriva alla piazza principale, con a sx l'oratorio di San Salvatore risalente al 1552 e varie indicazioni turistiche. Noi abbiamo preso per una stradina panoramica a sx.


La strada affianca la parte bassa del borgo e termina in un piccolo slargo che ospita due panchine in posizione "belvedere"



Dal belvedere sulla dx si scorge il serpentone della bellissima strada che scende ad Apricale, solo questa vale il fatto di arrivare quassù. In centro alla foto si vede un altro borgo...



... si tratta del borgo medievale di Perinaldo oggetto di questo precedente report


C

Poi guardando a nord ci sarebbe la vista sulle Alpi, solo che come potete vedere la giornata era abbastanza nuvolosa, pazienza, spero che abbia più fortuna chi deciderà di salire quassù in un altro momento.




A ritroso siamo ritornati verso la piazza e saliti verso la parte alta del borgo, il centro storico.



Come era ormai tradizione da alcuni giorni, guardando verso l'entroterra, grigie nubi sovrastavano le montagne attorno.

Mancava poco a mezzogiorno, il tempo di fare una perlustrazione poi si sarebbe deciso il da farsi in funzione delle nuvole. Il nostro "Comandante" oramai era il meteo!




Abbiamo lasciato le bici nella piazzetta antistante l'ingresso al borgo antico. Il cartello giallo a sx invitava alla visita del borgo antico. Riporto lo scritto ingrandito in basso a dx.



Qui di certo con la bici non ci si sale!



Gradinate lastricate con pietre salgono irte fra le case, dove alcune sono state ristrutturate ed altre conservate.




Quassù il materiale largamente impiegato sono le pietre, non certo i mattoni. Salendo alcuni gatti mi hanno "squadrato" attentamente.




Ben presto mi sono accorto che ce n'erano ovunque ed in numero considerevole




Si sale ancora verso il castello, fra archi, passaggi e stretti vicoli




Ad un certo punto si esce allo scoperto con un piccolo prato, una panchina con tavolo e un cartello che indica un percorso con i fiori di Bach, fiori che servono per la "floriterapia"




Fra tante pietre spunta la torre



Girato l'angolo e fatti alcuni gradini è apparsa anche la facciata della chiesa di San Nicolò, ma prima occorreva vedere se i quattro gatti mi avrebbero concesso il passaggio!

E' evidente che se ce n'erano così tanti è perché qualcuno li accudiva o per lo meno dà a loro da mangiare, a meno che non vi siano topi in abbondanza fra le mille pietre millenarie.

Dietro ai gatti il vecchio portale che dà l'accesso alla vecchia chiesa.

Rimane ancora un affresco sulla volta del portico

Stavo per varcare la soglia e .... ohibò! un pavimento in erba e per tetto un cielo di nubi?

Eh già! Era il 27 febbraio del 1887, il mercoledì delle ceneri e qui erano presenti più di 200 persone per la funzione religiosa. Un forte terremoto fece crollare il tetto della chiesa, vi furono 226 morti.

Questo edificio era costruito su un tempio pagano e fu in seguito al crollo che apparvero alcune colonne dell'antico tempio.

Chissà che effetto farebbe venirci di notte con il cielo stellato!

Una nicchia dedicata a San Nicolò è stata trasformata in tempi più recenti e si discosta dal resto del manufatto nei canoni stilistici.

A giudicare dai resti della parete frontale, il suo apice farebbe pensare ad una classica forma a navata unica con tetto a capanna, ma la traccia bianca a forma di arco potrebbe farmi pensare ad una volta curva che tra l'altro si "sposerebbe" con le molteplici nicchie ad arco lungo le pareti.

Oramai il tempo e le intemperie avranno la loro meglio su questi resti e se si lasceranno crescere anche le piante spontanee, i danni saranno ancora più evidenti nel corso degli anni a venire.

Fuori dal tempio un ampio spazio con tanto di panchine offre una visione sulle Alpi Marittime. In assenza di nubi dicono sia il più bel panorama visibile nella provincia di Imperia.

 

 

Direi un peccato per il terremoto, altrimenti avremmo avuto un altro bel monumento da ammirare nella sua interezza. Ritornando alla mia ipotesi del tetto, con tutte queste curve ce lo vedete un tetto a capanna?

 

 

Ci vorrebbe una macchina del tempo per rivedere come fosse in passato questo luogo.

 
Le abitazioni poste dietro al complesso sul lato nord
 

 

Anche da questo luogo è visibile la strada che scende ad Apricale e l'abitato di Perinaldo. Sullo sfondo ci sarebbe il mare, non so però se sia visibile in condizioni meteo differenti.

 

In questo vecchio borgo montano le pietre sono proprio di "casa" ed è praticamente l'unico materiale che è stato utilizzato in passato nella costruzione delle abitazioni

 

A sx tracce del Castello. Il posto è affascinante e se i Sacerdoti Druidi tremila anni fa lo avevano scelto per i loro riti, a ben vedere avevano scelto un bel posto!



I soliti "quattro gatti" si sono consultati per vedere se mi dovevano lasciare passare o meno!

Finita la visita abbiamo ripreso la strada per Apricale

Ci attendeva una delle strade più belle delle Alpi Marittime; va bene, un poco esagero! Ma vi assicuro che è molto bella e senza nemmeno toccare i pedali si scende fino ad Apricale

Lei intanto si è avvantaggiata mentre io scattavo le ultime foto a Bajardo

Volevamo fermarci a pranzo ma le nubi ci hanno fatto desistere spingendoci a valle

Strada facendo è spuntato il campanile di una minuscola chiesetta isolata

 

Dopo aver gustato tutta la discesa lunga 11km, e persi 623m di dislivello, arriviamo in vista di Apricale, dopo aver percorso 44km dalla partenza.

E vista l'ora, lei si diretta subito in cerca di un posto in cui pranzare. Rifocillati abbiamo lasciato le bici in sosta al locale che ci ha accolto e ci siamo diretti a piedi nel centro storico.

Anche qui le strutture dell'impianto del borgo medievale non cambiano di molto dal precedente, case in pietra, e stretti carruggi con selciato in pietra.
Sulle pareti ogni tanto qualche affresco

Lanterne in ferro battuto, anche se di più recente realizzazione, adornano gli stretti passaggi

Ovunque passaggi che scendono, salgono , archi, corridoi. Mi immagino un portalettere o un corriere che deve consegnare un pacco come può sapere dove si trova l'indirizzo!

Intanto da un varco fra una casa e un'altra guardando in alto ho scorto Perinaldo



Non mancano Alberghi, Hotel, Bar o altri esercizi commerciali nel borgo antico, anche se ricavati nelle vecchie abitazioni.



Anche qui si continua a salire fra pietre e pietre e ancora pietre, una montagna di pietre a formare questo antico paese.


Però se ci pensate bene, farebbe un altro effetto prendere una camera in un borgo medievale, o no? Però mi raccomando, viaggiate leggeri, altrimenti trascinarvi le valigie quassù può risultare faticoso!



Lei ci stava pensando?


Eloquente insegna



Proseguiamo l'esplorazione

Questa scritta mi stava mancando! Cosa volete, qui li chiamano così gli "Alimentari"

Fra tutte ste gallerie ed archi e passaggi c'era da perdersi e in effetti ci pare di avere fatto un giro un po' lunghetto!

Ancora qualche affresco. Una curiosità, la vedete la porta in fondo che ha una semi porta in basso? Non ho chiesto a cosa servisse visto che molte porte le adottavano e non so se servano ad impedire l'ingresso a cani, gatti o topi, boh! se qualcuno lo sa... comunichi pure che pubblico!



Anche qui, vedete che anche questa porta ha in basso un altro pezzo separato dalla porta principale.

Praticamente stavamo percorrendo tutto il borgo in lungo ed in largo...

... finalmente arriviamo in piazza. Solo dopo scopriamo che svoltando semplicemente a dx e seguendo le indicazioni per il castello, in due passi saremmo arrivati qua. Tra l'altro era appena finita una festa in piazza per i ragazzi delle scuole e stavano rimuovendo le balle di paglia.

Di fronte alla facciata della chiesa più in alto si trova un'altra chiesa. Deve essere una mania dei Liguri quella di avere due chiese sulla stessa piazza questa è la quarta analoga situazione che troviamo, come del resto a Santo Stefano al Mare, a Coldirodi, a Cipressa

 

Ed ecco l'altra chiesa che si trova a fianco del Castello della Lucertola

 

Questa è una parte del Castello della lucertola


Dalla piazza superiore, dove è posta l'altra chiesa, questa è la visuale sulla piazza sottostante con il Municipio a fianco della chiesa.

Visto che eravamo vicini al castello ne cerchiamo l'entrata


Questo è il retro del castello e l'ingresso è all'inizio della scala

Ecco l'ingresso del Castello della Lucertola


Ci avviciniamo all'ingresso quando qualche goccia d'acqua incomincia a cadere


Quindi dietro front, si torna alle bici

Lasciamo il Castello della Lucertola e scendiamo in piazza, dove un gruppo numeroso di bikers hanno posteggiato le loro bici, le nostre invece sono giù al ristorante, meno male che sono poche gocce, i giubbini li abbiamo sulle bici.




Nella parete del Municipio, accanto a dove ho scattato la foto della piazza, trovo questa composizione di maioliche dipinte, riproducenti la piazza di fronte



 

Ora sappiamo della scorciatoia, per cui scesi i gradini e svoltati a sx ce ne torniamo alle bici senza dover fare tutto il giro precedente che abbiamo fatto per arrivare alla piazza.

Lasciato Apricale la pioggia è diventata più sostenuta e ci ha accompagnato fino a Dolceacqua

Dolceacqua è un altro borgo che meriterebbe una visita, ma visto il meteo, abbiamo evitato.

Nella foto il ponte medievale a schiena d'asino del 1400 lungo 33m e posto sul torrente Nervia. Sopra l'abitato antico il Castello.




Visto che pioveva abbastanza, per precauzione avevo messo la copertura sulla borsa anteriore, Roberta premeva per andare verso il sole e lasciarci le nuvole alle spalle.



Abbiamo lasciato così Dolceacqua e ci siamo diretti verso il sole e a Sanremo, nostro punto d'inizio del percorso che concluderemo dopo 71km .



  •  
CONCLUSIONE

Ancora un giro ad anello che vi porterà a scoprire molte bellezze dei territori alle spalle di Sanremo - Ospedaletti - Bordighera e Vallecrosia.
Penso di avere documentato il tutto a sufficienza per farvi considerare che ne vale la pena!


 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2014
pagina creata:10-06-2014
ultimo aggiornamento: 10 -06 -2015
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