Lombardia in bici

Ciclabile del Naviglio Pavese
da Binasco a Pavia

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Da castello a castello, un percorso ciclabile pianeggiante lungo l'alzaia del Naviglio Pavese che collega idealmente due castelli, quello di Binasco e quello di Pavia.
Lungo il percorso una deviazione verso la Certosa di Pavia poi si prosegue sino al fiume Ticino dove vi si immette il Naviglio Pavese, si costeggia il Ticino per poi entrare in Pavia per un giro nel centro storico.

 

Il fiume azzuro d'Italia, il Ticino alla confluenza con il Naviglio Pavese. Sullo sfondo la città di Pavia.




Binasco Castello Visconteo - Ciclabile - Pavia Castello Visconteo

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
50km
50m
asfalto/sterr
ciclab/strad
1% 20%
✩✩✩
✩✩✩
✩✩✩✩

  

 

 

 


Sopra la mappa del territorio, tratta da Google Maps e a cui ho aggiunto alcune informazioni.
Perchè partire da Binasco? Binasco è in una posizione baricentrica sulla ciclabile, ed inoltre dispone del casello autostradale MI-GE A7 a 500m mentre il casello autostradale di Melegnano sull' Autostrada del Sole A1 si trova a 17km.


Sono 50km di percorso fra andata e ritorno e divagazioni.
Il percorso ha un dislivello di 50m e il dislivello maggiore lo si ha a Pavia quando si scende verso il Ticino.




Il castello Visconteo di Binasco

Si parte da Binasco, una volta trovato un parcheggio, cosa un po' difficile, suggerisco la via dove si trova la Croce Bianca. Da lì è possibile dirigersi verso il centro del paese dove troverete il castello ora sede del Municipio di Binasco.

Binasco pare che dal 300' al 700' abbia avuto una storia abbastanza tumultuosa con un susseguirsi di dominazioni legate alla posizione in cui si trovava questo feudo. Ancora oggi attorno a Binasco vi si tovano campagne, risaie e corsi d'acqua, cosa che un tempo significavano risorse preziose da essere conquistate.

Il centro di Binasco è in pratica attorno al castello ed è il luogo di ritrovo degli abitanti.

Accanto alla torre si trova il Centro Civico Biblioteca


L'ingresso al castello, sulla facciata sono presenti dei rimaneggiamenti, a metà fotografia sulla dx. sono presenti due chiusure di preesistenti finestre ad arco.

Questa è il lato sx del cortile ed è occupato dal Municipio. L'interno del cortile non è con mattoni a vista ma è intoncato.

Il lato dx. del cortile invece non dà l'impressione di essere all'interno di un castello, ma bensì in un normale cortile di vecchie case a "ringhiera"

Finita la visita all'interno del castello, mi dirigo verso la Ciclabile del Naviglio Pavese.

Come potete vedere il centro di Binasco ha diversi portici sotto le abitazioni.

Quando ci sono dei portici in centro riescono sempre a dare più aggregamento per gli abitanti, trasformandosi in luoghi molto frequentati, vuoi perchè riparano dalle intemperie, sole, acqua, neve ecc. e permettono ai pedoni un transito più tranquillo.

PUNTO DOLENTE

Se Binasco può vantarsi di avere l'accesso autostradale fuori casa, la stessa cosa avviene per la pista ciclabile del Naviglio Pavese posta fuori casa, ma.... ma difficilmente o pericolosamente accessibile, specie per le fascie di popolazione come anziani, bambini, donne con passeggini o accompagnanti bambini con piccole bici.

Vediamo il perchè:
a fianco sulla mappa di Google ho tracciato due ipotetici percorsi per raggiungere la ciclabile che è la traccia di colore verde.

In pratica uscendo da Binasco striscia di colore giallo, ci si trova davanti a due alternative:

A:
se si sceglie questa occorre attraversare la strada statale che porta a Milano-Pavia, in un punto in cui si è in prossimità di una curva ed in cambio di pendenza per il ponte sul Naviglio Pavese. Una volta riusciti ad attraversare, si dovrebbe fare un tratto pericolosissimo in curva e senza alcuna banchina transitabile. E' una vera e propria roulette russa, con l'inteso traffico sempre presente su questa arteria, e non è finita, una volta raggiunti indenni la fine della curva vi attende un bel tratto sterrato in discesa.

Ora capite bene che se ciò è già un pericolo per persone giovani ed atletiche figuriamoci per persone anziane, mamme e bambini piccoli al seguito o con passeggino, assolutamente cosa da non farsi!

B:
se si sceglie questa soluzione, occorre attraversare la strada ed in contromano seguire uno stretto passaggio pedonale sino ai punti rossi, dove ci si trova in pieno traffico contromano e senza banchina al lato della strada, una volta raggiunto il punto che dà accesso, ci si trova una catena che ne sbarra il passaggio, per cui occorre sollevare la bici o quant'altro, fare una ripida discesa sterrata e sconnessa per poi arrivare alla ciclabile.

In sostanza la ciclabile c'è, è fuori casa ma non è accessibile agli abitanti, e allo stesso modo chi vorrebe fare una visita a Binasco provenendo dalla ciclabile si dovrebbe assumere gli stessi rischi.

Mi auguro che chi ha il potere e le decisioni per poter operare in tal senso, trovi una soluzione praticabile che renda fruibile la ciclabile da parte di tutti, visto che è un bene comune.

Questo il punto indicato con la freccia rossa nella foto sopra.
Qui confluisce la strada sterrata in discesa che proviene dalla strada statale. Qui è anche il punto in cui termina l'asfalto della pista ciclabile che proviene da Milano. Di fatto il tratto Binasco - Casarile è un tratto sterrato compattato e ricoperto di sbrecciato fine.

Cosa succede qui? molti ciclisti con bici da corsa che hanno pneumatici molto sottili e delicati preferiscono prendere la trafficata statale per poi immettersi successivamente in ciclabile a Casarile.

Ovvio che passare di qui occorre mettere in conto di lavare la bici una volta arrivati a casa, la mia era pulita e lucida, ma è stato sufficiente fare questo tratto per avere bici e borraccia ricoperte di polvere.

Spero che anche questo tratto venga asfaltato, visto che non ha alcun senso lasciarlo con questa pavimentazione, sono in pratica 2,2km sterrati su 33,3km di ciclabile.

Da qui a Pavia sono 18,6km di ciclabile, mentre in direzione Milano sono 14,7km.

Le tre corsie:
la via d'acqua, l'alzaia e la ciclabile

Come ho già scritto alcuni ciclisti con bici da corsa dotati di coperture più robuste passano egualmente sullo sterrato. A sx. sullo sfondo la frazione di Zavanasco.

Lungo il corso del Naviglio sono presenti numerose chiuse che servivano alle chiatte per affrontare la discesa e la risalita.

Lo studio di queste chiuse era stato fatto da Leonardo da Vinci

Ora il tutto è in disuso da tempo con molte parti arruginite.

Vi ricordo che partendo da Locarno o Ascona in territorio Svizzero e passando per il Lago Maggiore, i barconi scendevano il fiume Ticino per poi risalire sul Naviglio Pavese sino a Milano, e volendo sino nei pressi di Lecco, navigando sul Naviglio della Martesana.

E' da tempo che si ha allo studio il ripristino e la messa in efficienza di queste chiuse e rendere così ancora navigabili i navigli a livello turistico. Nel resto d'Europa i canali navigabili sono rimasti tali nel tempo, da noi invece sono tutti in disuso, come del resto le ferrovie minori, avendo abdicato il tutto al trasporto su gomma!

Un ponte in pietra sul Naviglio, interseca la ciclabile a Casarile.

Una breve deviazione per curiosare a Zavanasco a fianco di Casarile.

In questo punto il naviglio scorre ben sotto il livello della ciclabile

Questo è il lato verso Pavia

Alcuni tratti hanno la staccionata verso il Naviglio...

... mentre in altri punti non ci sono le staccionate. In prossimità del ponte a sx si va verso Baselica Bologna

A 1 km dalla ciclabile, Baselica Bologna, una piccola frazione rurale.

Ancora a Baselica Bologna un insieme di cascine

Lasciata Baselica Bologna, si riprende la ciclabile "autostradale" verso Pavia, un tracciato diritto come non mai!, qui all'ombra di un bosco.

A circa metà strada si incomincia ad intravedere la Certosa di Pavia

La Certosa di Pavia, di fatto si riesce ad intravedere da lontano, ma quando ci si avvicina, la visuale viene persa.

Delle abitazioni sull'altro lato del Naviglio Pavese

Sulla ciclabile si trova l'ingresso all'Itinerario Ciclo Pedonale della Certosa

La Certosa è rinchiusa all'interno di mura

L'ingresso alla Certosa

Il piazzale antistante alla Certosa

Si ritorna sulla ciclabile, una vecchia abitazione che era adibita al personale per il controllo delle chiuse, tutto abbandonato.

La ciclabile prosegue sempre accanto al Naviglio, ora ci si trova a Pavia. La ciclabile a tratti non è in sede propria ma separata con strisce dipinte di giallo dal resto della corsia.

Il ponte passerella pedonale che vedete è un classico del Naviglio Pavese, perchè presente in diversi punti lungo il Naviglio, e le forme sono quasi simili fra loro.

Molti tratti della ciclabile condividono lo spazio dell'alzaia, ma si tratta di traffico locale per l'accesso ad alcune proprietà o a mezzi per manutenzione o mezzi agricoli per la lavorazione dei terreni attigui.


Si prosegue in sede protetta, ora il corso del Naviglio è sempre più infossato perchè deve raggiungere lo stesso livello del fiume Ticino dove terminerà il suo corso.

Per dare un'idea, qui sotto è la traccia rilevata dal GPS ed è riferita alla strada che ho percorso e non al corso del Naviglio, ma se si prende in considerazione il punto iniziale e il finale che è ancora un 15 metri più in basso di quello raffigurato, che riguarda l'alzaia lungo il Ticino , ci si rende conto della pendenza.




Quando si arriva in prossimità di questa mappa posta sulla ciclabile, occorre affrontare la ripida discesa e scendere al livello del Naviglio

Ora si prosegue su un tratto sterrato

L'alzaia segue l'andamento del Naviglio che ora si tuffa in una chiusa, per cui l'alzaia deve scendere al prossimo livello con una ripida discesa.

Di chiusa in chiusa il Naviglio stà per raggiungere il livello del Ticino, si scende ancora.

L'ultimo salto

Finalmente il Ticino Pavese dopo innumerevoli chiuse ha raggiunto il livello del fiume Ticino!

Là in fondo l'azzurro Ticino e la confluenza con il Naviglio che sbocca dal pilone sull'estrema dx della foto.

Il pilone in cemento che segna il punto in cui termina il Naviglio, posso dire di averci messo la ruota ;-)

Finisce qui di fatto la Ciclabile del Naviglio Pavese

Riprendo la strada sopra l'argine e mi porto verso l'argine sx del Ticino, da qui si possono vedere i due piloni in cemento che segnano il termine del Naviglio Pavese.

Come si puo' vedere il livello dell'argine è molto più alto del corso del Ticino.

L'argine in sterrato arriva in un punto panoramico sulla confluenza reale del Naviglio con il fiume Ticino e con lo sfondo di Pavia.

Il Ticino è soprannominato il fiume azzurro d'Italia per i sui riflessi tendenti all'azzurro.

Si ritorna verso il termine del Naviglio, prendendo questa passerella che oltrepassa la chiusa.

Una volta giunti sull'altra sponda, si svolta a sx prendendo la ciclopedonale che porta a Pavia lungo il fiume Ticino

Il percorso e segnalato da un cartello per cui non si puo' sbagliare, del resto segue il Ticino...

La passeggiata è molto bella ma... ma a mio avviso è disturbata dallo scempio urbanistico che si è fatto.

Questo è quello a cui mi riferisco, e sono le costruzioni che deturpano la scena del ponte sul ticino, e visto che a me assolutamente non piacciono, non mi resta che cancellarli dalla mia vista, quindi nelle prossime foto non li vedrete più, almeno virtualmente, poi se ci andrete ve li ritroverete!

Il lungo Ticino, con fondo sterrato, corre sotto il piano stradale, che dopo si dovrà raggiungere con una ripida salita sterrata, da fare col 1° rapporto del cambio.

Pavia recupera il suo originale skyline, anche se virtuale, ora si che sono soddisfatto di tutt'altra visione.

Da questo punto in avanti si puo' procedere solo a piedi, per cui si deve guadagnare il piano superiore dell'argine, preparatevi ad innestare il 1° rapporto.

Raggiunto il livello superiore ci si dirige verso il ponte sul Ticino

La sponda dx sul Ticino

 

Sulla testa del ponte in direzione della citta è posta questa targa

 

Giunti al ponte sul Ticino, attraversate il semaforo, e andate nella via dove si vede il bus arancione, che è un'area a traffico limitato.

Via avviso che il centro di Pavia è lastricato, per cui una buona bici ammortizzata va senza dubbio meglio di una da corsa, comunque come avrete già visto , il percorso e misto anche con tratti fuoristrada per cui delle bici da trekking, City bike o Mtb sono le più indicate.

Dal Corso Strada Nuova basta seguire le indicazioni dei cartelli a sfondo marrone, per arrivare nei luoghi di interesse. Questa è la piazza della Vittoria nelle vicinanze del Duomo

Un palazzo antico che sembra alquanto rimaneggiato, il primo arco del porticato ha una foggia differente dagli altri due, e le finestre sopra il primo arco sono nettamente differenti dalle altre tanto da farmi pensare che siano due corpi di fabbricati edificati uno accanto all'altro.

Il lato della piazza verso il Duomo

La piazza è un salotto all'aperto

Ripercorrendo il Corso si arriva davanti l'Università di Pavia

Le torri di Pavia, o almeno ciò che ne è rimasto, visto che un tempo erano molto numerose ed erano edificate dalle famiglie potenti in occasione della nascita del primogenito.

In mezzo alle due torri una terza torre, spesso le torri in cima erano dotate di orologi, come in questa.

Naturalmente l'altezza delle torri andava di pari passo con la potenza e la ricchezza delle famiglie.

Il Castello Visconteo del 300'

L'interno del castello

Un tempo si sarebbero trovati all'interno del castello dei cavalli, oggi un cavallo meccanico!

Si conclude qui la visita a Pavia, ora non resta che il viaggio di ritorno, spero di avervi illustrato al meglio questo percorso ciclabile sul Naviglio Pavese.

 

  

 

 

 

 

Un foto racconto di Cadore designer © 2011
pagina creata: 19-04-2011
ultimo aggiornamento: 13-06-2015
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