Veneto e Alto Adige in bici

Salita alle Malghe
Coltrondo e Nemes
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Basta essere attrezzati a dovere con pneumatici chiodati e anche in Inverno si possono presentare possibilità di escursioni in quota, con fantastici paesaggi da ammirare. In questo report una visita alla Malga Coltrondo in territorio del Cadore e alla Malga Nemes in Alta Val Pusteria. Se invece non vi piace la neve, nessun problema, lo stesso giro lo potete fare nelle altre stagioni in assenza di neve.


Cadore - Comelico Superiore - Malga Coltrondo 1880m s.l.m.


Sentiero per Malga Coltrondo - Malga Coltrondo - Malga Nemes

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
16,9km
539m
Innev/Ghiac
Cicl/Strad
4,5% - 19%
✩✩✩✩✩
✩✩
✩✩✩✩✩


  

 

 

 

 


Il percorso si snoda ai confini fra Alto Adige e Veneto. Punto partenza e arrivo: Caravanpark Sexten

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La mappa del percorso. Sul sito Garmin Connect, dopo che ci si è registrati, è possibile convertire le miglia in km e viceversa, nelle preferenze. Inoltre è anche possibile scaricare la traccia per i GPS Garmin



IL PERCORSO

Dall'Alta Val Pusteria nel Comune di Sesto, si imbocca la strada che sale al Passo Monte Croce di Comelico sino a Raggiungere il Caravanpark Sexten da qui parte il sentiero innevato che porta al Passo. Dal Passo Monte Croce di Comelico una carrabile innevata e battuta raggiunge il bivio per le due malghe.

Il percorso è ad anello ma è preferibile farlo salendo prima alla Malga Coltrondo, che è posta nel Cadore e successivamente salire alla Malga Nemes in Alta Val Pusteria.

Rifornimenti idrici

Può essere sufficiente la propria borraccia, oppure fare rifornimento alle Malghe.

Quale bici usare

Consigliabili MTB front o meglio ancora biammortizzate e dotate di impianti frenanti a disco. L'importante è disporre di un buon cambio con rapporti molto corti per affrontare le ripide salite con tratti che possono essere anche ghiacciati.

AVVERTENZE

Utilizzare solo pneumatici chiodati, non usarli significherebbe andare incontro a seri infortuni o danni a persone o cose. Si consiglia di salire nei mesi freddi quando le temperature si mantengono sotto lo zero termico anche durante la giornata, questo favorirà di molto la tenuta dei pneumatici. Contrariamente a quanto si possa pensare, la loro tenuta migliora quando il fondo è molto compatto o ghiacciato, oltre a fare molta meno fatica voi stessi.

Altra precauzione da prendere: Se le vostre gomme chiodate sono il salvacondotto per affrontare la salita e la discesa e questo finché sarete in sella, ricordatevi che come metterete un piede a terra in presenza di ghiaccio c'è il rischio di fare un bel volo. Per cui assicuratevi di avere delle calzature con comprovata tenuta sul ghiaccio, eventualmente munitevi di sottosuole chiodate, se ne trovano ad esempio alla Decathlon.

Potreste anche trovare condizioni senza ghiaccio, ma se lo trovate fate molta attenzione a voi stessi nel camminare o spingere la bici in caso di necessità. Indossate scarponi da montagna.

Se non avete dimestichezza con attività fisiche con temperature sotto lo zero, vale il consiglio di vestirsi a strati. Quindi assolutamente solo capi certificati traspiranti! Si parte dall'intimo traspirante che può essere T-shirt o manica lunga, a seguire un capo intermedio traspirante a maniche lunghe di media densità, poi un pile leggero ed infine un layer protettivo traspirante antivento.

Possono andare bene giubbini con tessuto tipo Gorotex , Novadry o similari ma non imbottiti, oppure dei giubbini normalmente in uso per lo sci di fondo che di solito hanno un layer antivento sull'anteriore mentre maniche e schiena sono con tessuto più traspirante per evacuare meglio il sudore.

In salita la norma è sempre quella: coprirsi il minimo indispensabile per non sentire freddo e allo stesso tempo che ti permetta di sudare il meno possibile e non accaldarsi.

Portarsi sempre un cambio per il primo e il secondo strato per quando arriverete in quota e successivamente dovrete affrontare la discesa. Essenziale uno zaino per riporre i capi che non state utilizzando. Inutile dire che è meglio usare una buona crema solare a protezione delle parti esposte al sole e ottimi occhiali con schermi UV.


 Malga Coltrondo


Condizioni ideali per andare in bici d'inverno con le gomme chiodate sono le basse temperature, possibilmente sotto lo zero termico sia di notte che di giorno. Il mattino precedente le condizioni erano ottimali, questa volta di notte il termometro non è sceso di molto sotto lo zero termico e il risultato è stato una neve meno compatta.


I pneumatici chiodati sono pronti ad aggredire il ghiaccio, ma l'unico trovato è stato quello all'interno del Caravanpark Sexten, almeno sono servite per uscire indenni!

A differenza del report precedente dove al bivio del ponticello sul torrente Sesto abbiamo svoltato a dx, questa volta abbiamo svoltato a sx giungendo al sentiero 13a che sale al passo Monte Croce di Comelico.

Questo è un sentiero che viene utilizzato molto raramente da chi fa fondo e sporadicamente da chi, scendendo dal Passo Monte Croce di Comelico con gli sci da discesa vuole raggiungere sci ai piedi il Caravanpark Sexten senza voler prendere il BUS.

Purtroppo come già scritto all'inizio, le condizioni termiche della nottata non hanno consentito che la neve si compattasse e nei tratti in salita abbiamo perso in trazione dovendo fare alcuni tratti a spinta.


Qui abbiamo già superato il tratto dal Passo Monte Croce di Comelico sino al Bivio per le Malghe di Coltrondo e Nemes dove si stanno dirigendo gli ultimi escursionisti in fondo.

Da qui inizia la nostra scalata alla Malga Coltrondo. Sono poco meno di 4km ma tutti caratterizzati da molti sali scendi anche a tratti ripidi che aggiunti alle condizioni della neve non compatta, ci hanno costretto a qualche spinta. Alla fine da questo punto sono 212m di ascesa e 97m di discesa per raggiungere la Malga Coltrondo.

Dopo un po' di faticosi su e giù ci aspetta questo bel panorama, vi rammento che qui siamo in territorio Veneto nell'alto Cadore Comune di Comelico Superiore

Svoltato l'angolo, si fa per dire, ci appare il Col Quaternà già visto il giorno prima durante la salita alla Malga Nemes. Anche quella cima appartiene al territorio Cadorino ed è proprio sotto le sue pendici dove ci attende la nostra prima meta, non prima di aver attraversato tutti i boschi che vedete nella foto.

Dietro la bici, fra gli alti pini appare la Meridiana di Sesto, ce la teniamo buona per la prossima meta!

Ma ora la nostra meta ci sta attendendo e fra continui sali scendi ancora impegnativi e passaggi nei boschi...

... alla fine giungiamo alla Malga Coltrondo, fra la curiosità degli escursionisti abituati a vedere solo "zaini in spalla appiedati"

Il Col Quaternà ora è molto più vicino. Se ci fosse stato un fondo più compatto la nostra salita sarebbe stata molto meno impegnativa, ma la neve è mutevole e lo sa chi abitualmente pratica la montagna d'inverno e tutto ciò va messo in debito conto. Tra l'altro fra qualche giorno inizia la primavera per cui non siamo in pieno inverno.

La Malga Coltrondo posta a 1886m s.l.m. è un agriturismo e offre ai turisti le proprie specialità gastronomiche in larga parte fatte con i loro prodotti.

Inutile dire che il tutto è un quadretto agreste-montano che sa offrire una pausa di ristoro agli escursionisti. Alla Malga ho chiesto indicazioni per proseguire verso la Malga Nemes e il grado di difficoltà per raggiungerla, informazioni che gentilmente ho avuto dal personale.

Oramai era ora di pranzo e arrivavano altri escursionisti, molti di essi accompagnati dai loro cani.

Dietro la grande stalla un'area picnic e alla sua dx il sentiero che salendo porta alla Malga Nemes, nostra successiva meta.

Dietro la stalla un recinto accoglie gli animali che possono stare all'aperto nelle giornate assolate e.....

.... godere delle cure amorevoli delle compagne che alleviano il prurito al collo

Oltre alle indicazioni per la Malga Nemes, dietro al recinto parte anche un sentiero che porta al vicino Rifugio Rinfreddo

Dalla malga guardando verso sud ovest appaiono le creste della Meridiana di Sesto

Una meritata sosta prima di riprendere la pedalata verso la prossima meta.

Naturalmente le bici parcheggiate non potevano non attirare l'attenzione degli escursionisti che senz'altro si saranno chiesti come siamo riusciti a salire fin quassù.

Bici che se d'estate sono di casa d'inverno lo sono molto meno anche se da l'anno scorso il boom delle FAT bike stanno convertendo alcuni appassionati ad affrontare questi percorsi anche d'inverno.

Noi di bellitaliainbici sono già tre stagioni che mettiamo i nostri pneumatici chiodati sui sentieri innevati e lo testimoniano i numerosi report pubblicati, report che hanno indotto alcune località turistiche che abbiamo frequentato a diffondere questa pratica alternativa ai tradizionali sport invernali.

Inutile dire che lo spettacolo che si offre davanti agli escursionisti che arrivano quassù è magnifico, spaziando dal Cadore all'Alta Val Pusteria senza soluzione di continuità. Intanto il sole ha ulteriormente ammollato la consistenza della neve e ci ha costretto, nella salite impegnative a spingere le bici.

Dopo un po' di fatica ed un aiutino, arriva anche lei. In fondo alla valle a sx si intravede Padola, il primo paese in territorio Cadorino



Superato il breve tratto sopra la Malga Coltrondo, il sentiero imbocca una valletta in leggera discesa

Anche qui, pur trovandoci in quota, la neve cede quel tanto da rendere difficoltosa la trazione dei pneumatici. In questo caso sarebbe stata utile una sezione più ampia del pneumatico

Si prosegue la discesa mentre le creste dei monti sono il confine naturale fra l'Italia e l'Austria

 

Ripassiamo il confine del Cadore con l'Alta Val Pusteria e ritroviamo la visione sulla Meridiana di Sesto

Al bivio che si vede in centro alla foto, occorre prendere il sentiero in salita a destra.



Ormai arrivati in questo punto manca poco alla Malga Nemes

Arriviamo allo stesso casolare dove ero salito nel report precedente della Malga Nemes. Oltre questo casolare, più in basso, si trova la Malga. Inutile dire che anche quassù i panorami sono stupendi, basta rivedere il report della Malga Nemes.



Scesi dal casolare, ad una cinquantina di metri, si incontra il sentiero che porta alla Malga Nemes, la si vede dietro gli escursionisti.

Noi, visto che alla malga Nemes ci siamo saliti il giorno prima, prendiamo il sentiero che scende al Passo Monte Croce di Comelico. La neve sotto il sole oramai si sta trasformando mettendoci in difficoltà; è sempre gestibile, occorre solo maggiore attenzione a dove si mettono le ruote.



Si ripassa davanti alla cappelletta sopra il Passo Monte Croce di Comelico, il bellissimo giro si sta per concludere.


Missione compiuta, arriviamo al Passo Monte Croce di Comelico, lasciamo il Cadore e rientriamo in Alto Adige.

Per il ritorno dal Passo verso il Caravanpark Sexten, preferiamo prendere la Statale 52, visto che già al mattino abbiamo avuto problemi di tenuta dei pneumatici salendo sul sentiero 13a che era innevato.

 

Sotto trovate i video del percorso fatto

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CONCLUSIONE

Penso che le foto ed i filmati possano farvi considerare se questo percorso sia alla vostra portata, la scelta poi sta a voi se farla d'inverno con la neve oppure in altre stagioni in assenza di neve.

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2015
pagina creata:20-03-2015
ultimo aggiornamento: 27-01-2018
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