Alto Adige in bici

Salita ai
Prati di Croda Rossa
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Attrezzati a dovere con pneumatici chiodati una escursione in quota in Alta Val Pusteria, sotto la Croda Rossa con fantastici paesaggi da ammirare, non prima di aver letto attentamente le Avvertenze!. Se invece non vi piace la neve, nessun problema, la stessa meta la potete raggiungere nelle altre stagioni in assenza di neve.

ss
Alta Val Pusteria - Skiweg Kreuzbergpass


P.sso M.te Croce di Comelico - Prati Croda Rossa - Croda Rossa

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
14,33km
a/r
437m
Innev/Ghiac
Cicl/Strad
6,3% - 20%
✩✩✩✩✩
-
-
✩✩✩✩✩


  

 

 

 


Il percorso si snoda ai confini fra Alto Adige e Veneto. Punto partenza e arrivo: Caravanpark Sexten, oppure dal Passo Monte Croce di Comelico. I prati di Croda Rossa sono quella radura in alto a dx dove termina la traccia

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La mappa del percorso. Sul sito Garmin Connect, dopo che ci si è registrati, è possibile convertire le miglia in km e viceversa, nelle preferenze. Inoltre è anche possibile scaricare la traccia per i GPS Garmin



IL PERCORSO

Dall'Alta Val Pusteria nel Comune di Sesto, dopo aver passato Moso, si imbocca la strada che sale al Passo Monte Croce di Comelico sulla SS52, dove potete trovare alcuni parcheggi prima del Passo

Per nostra comodità siamo partiti dal Caravanpark Sexten salendo sino al Passo Monte Croce di Comelico sulla SS52

Rifornimenti idrici

Può essere sufficiente la propria borraccia.

Quale bici usare

Consigliabili MTB front dotate di impianti frenanti a disco. L'importante è disporre di un buon cambio con rapporti molto corti per affrontare le ripide salite con tratti che potrebbero essere anche ghiacciati.

AVVERTENZE

Utilizzare solo pneumatici chiodati, non usarli significherebbe andare incontro a seri infortuni o danni a persone o cose. Si consiglia di salire nei mesi freddi quando le temperature si mantengono sotto lo zero termico anche durante la giornata, questo favorirà di molto la tenuta dei pneumatici. Contrariamente a quanto si possa pensare, la loro tenuta migliora quando il fondo è molto compatto o ghiacciato, oltre a fare molta meno fatica voi stessi.

Altra precauzione da prendere: Se le vostre gomme chiodate sono il salvacondotto per affrontare la salita e la discesa e questo finché sarete in sella, ricordatevi che come metterete un piede a terra in presenza di ghiaccio c'è il rischio di fare un bel volo. Per cui assicuratevi di avere delle calzature con comprovata tenuta sul ghiaccio, eventualmente munitevi di sottosuole chiodate, se ne trovano ad esempio alla Decathlon. Indossate scarponi da montagna.

Se non avete dimestichezza con attività fisiche con temperature sotto lo zero, vale il consiglio di vestirsi a strati. Quindi assolutamente solo capi certificati traspiranti! Si parte dall'intimo traspirante che può essere T-shirt o manica lunga, a seguire un capo intermedio traspirante a maniche lunghe di media densità, poi un pile leggero ed infine un layer protettivo traspirante antivento.

Possono andare bene giubbini con tessuto tipo Gorotex , Novadry o similari ma non imbottiti, oppure dei giubbini normalmente in uso per lo sci di fondo che di solito hanno un layer antivento sull'anteriore mentre maniche e schiena sono con tessuto più traspirante per evacuare meglio il sudore.

In salita la norma è sempre quella: coprirsi il minimo indispensabile per non sentire freddo e allo stesso tempo che ti permetta di sudare il meno possibile e non accaldarsi.

Portarsi sempre un cambio per il primo e il secondo strato per quando arriverete in quota e successivamente dovrete affrontare la discesa. Essenziale uno zaino per riporre i capi che non state utilizzando. Inutile dire che è meglio usare una buona crema solare a protezione delle parti esposte al sole e ottimi occhiali con schermi UV.


Salita ai Prati di Croda Rossa


Al mattino vista la stupenda giornata decidiamo di salire ai piedi della Croda Rossa attraverso i boschi che si vedono sopra nella foto.

Si tratta di arrivare a 2000m sul sentiero 18, un percorso forestale innevato che d'inverno è utilizzato come collegamento dei due comprensori sciistici della Croda Rossa e del Passo Monte Croce di Comelico.


Partiti dal Caravanpark Sexten, dopo aver percorso il tratto di 2,5km in salita su strada asfaltata, arriviamo all'inizio del sentiero 18, che si trova a 200m dal Passo Monte Croce di Comelico. Una sfilza di eloquenti cartelli, riferiti ai vari sentieri, ci conferma che siamo arrivati nel punto giusto.

Il cartello riporta le scritte: Prati di Croda Rossa - Sentiero 18. Il sentiero largo e battuto dopo 200 metri si immette su quello che d'inverno diventa il collegamento fra i due comprensori sciistici e dove a sx un tappeto mobile porta gli sciatori verso le piste del Passo. In effetti è sempre il sentiero forestale 18. Da questo punto sono 4,5km di salita con il 7,2% di pendenza media e punte del 19%

AVVERTENZE IMPORTANTI

Dalle informazioni raccolte ci era stato detto che pochi sciatori scelgono di praticare questo collegamento. Va detto che all'inizio del sentiero un cartello vieta di andare a piedi, questo sia per non rovinare il fondo ed anche perché è evidente che se ammesso, potete immaginare quante collisioni si potrebbero verificare con gli escursionisti sbadati e abituati a salire in comitiva schierati per bene lungo il sentiero tanto che si potrebbe fare uno strike.

Non esistono per altro cartelli che vietino l'ascesa agli sci-alpinisti come si trovano sugli impianti.
Essendo noi stessi sciatori discesisti e fondisti abbiamo compreso bene che in effetti la nostra ricognizione avrebbe avuto un controsenso, ma facendo una rapida valutazione siamo arrivati a queste conclusioni prima di fare il report:

1) Trattasi di un sentiero forestale, sufficientemente ampio da permettere una distanza di sicurezza con chi sta scendendo.

2) Quando si scende su questi sentieri di collegamento, non certo velocissimi, ma esposti sempre all'esterno con i boschi, la cosa più naturale e sicura che fa uno sciatore è quella di mantenersi più a monte possibile come sta facendo questo sciatore nella foto. Questo per evitare, nel malaugurato caso di perdita di controllo degli sci per un qualsiasi motivo, una possibile uscita in neve fresca o peggio ancora una pericolosa collisione contro un albero.

3) Nel silenzio totale della montagna uno sciatore lo si può avvertire per tempo ed anche vedere, approntando le opportune misure di sicurezza in caso di necessità.

4) L'impronta lasciata dagli pneumatici è inferiore alle tracce lasciate dagli sci o peggio da una tavola o di chi vi cammina.

5) In discesa la bici va pressoché alla stessa velocità dello sciatore, per cui non crea intralcio.

6) In fine noi siamo saliti al bordo esterno, posto a valle della pista, zona assolutamente non frequentata dagli sciatori che se ne guardano bene dall'avvicinarsi.

Quindi solo con queste valutazioni abbiamo deciso di salire per documentare la pista e i panorami visibili per chi volesse salirci nelle altre stagioni. Comunque, se non ci fosse stata una sola di queste condizioni, avremmo desistito dal fare l'ascesa. Questo però non vuole essere un invito ne creare un precedente perchè altri vi si rechino in futuro in base a quanto scritto ed abbiamo fatto.

REGOLE A CUI ATTENERSI


Verificate le condizioni al termine della ricognizione, la salita si potrebbe effettuare ma ad impianti chiusi e a queste condizioni:

Chi proprio volesse farlo ha una possibilità, senza che questo possa creare eventuali problemi, basterebbe salire di primo mattino ad esempio verso le 6,45, in tal modo si avrebbe la condizione ottimale di trovare il fondo molto compatto tale da agevolare la salita senza perdita di trazione e nel contempo non si incontrerebbe alcun sciatore visto che il primo sciatore che potrebbe raggiungere la cima degli impianti nell'ultimo skilift potrebbe arrivare solo attorno alle ore 8,45.

Mantenendosi un margine di 2h sono 4,5km di salita. Considerando che una simile salita innevata non l'andrà ad affrontare una persona non allenata, uno in forma potrebbe arrivare in cima in 50-60', poi ognuno saprà bene qual'è la propria prestazione e si saprà regolare di conseguenza. Un aspetto importante che fa da variabile per il tempo impiegato è la compattezza del fondo e il tipo di bici usata, se MTB normale con pneumatici chiodati da 2,1" oppure una FAT Bike con pneumatici da 4" - 5".

Una cosa è certa, allo scoccare delle 8,45, in qualunque punto del percorso vi troviate; girate la bici e scendete a valle!

Ulteriori raccomandazioni

Mantenetevi comunque sempre sul bordo dx sia in salita che in discesa, potrebbe esserci chi è salito prima di voi e sta scendendo, potrebbe esserci anche un addetto alle piste che sta scendendo, od un sci alpinista, prestare sempre e comunque la massima attenzione come se si percorresse lo stesso sentiero in assenza di neve, dove c'è chi scende e chi sale.

Fatte queste debite premesse saliamo alle pendici della Meridiana di Sesto, fra alti pini.

Salendo si aprono come al solito sempre più ampi scenari. C'è da dire che siamo saliti ugualmente anche per documentare questo sentiero 18 che naturalmente d'estate o non in presenza di neve è liberamente percorribile. Per cui l'unica differenza che troverete nel farli in altre stagioni sarà l'assenza della neve.

Essendo la maggior parte del sentiero esposto verso Nord, questo fa si che la neve non risente molto dei cambi termici dovuti da eccessive ore di insolazione e si mantiene in ottimo stato, forse meglio per chi scia, un po' meno bene per i nostri pneumatici che preferiscono fondi molto compatti o meglio ancora ghiacciati.

Una pedalata dopo l'altra siamo immersi nello spettacolo che la natura sa offrire, coi suoi boschi incantati e le cime frastagliate delle sue montagne, dove noi risultiamo solo un insignificante puntino che lascia al nostro passaggio una debole traccia sul candido manto.

Riprendiamo fiato dopo la prima impegnativa salita e si riparte, di nuovo in sella.

Se osservate bene, a sx c'è la traccia che ha lasciato la mia bici che quasi non si vede, mentre sono ben più marcate le impronte lasciate dagli sci. Quindi le bici hanno un basso impatto sulle piste battute.

Dopo avermi sorpassato lei si porterà più a dx sulla pista, vicina agli alberi, cosa che di certo gli sciatori se ne guardano bene di avvicinarsi, col pericolo di potersi trovare contro un albero o giù per i ripidi pendii in neve fresca!

Incontriamo uno sciatore e stiamo osservando che qualcuno si è preso la briga di salire a scaletta sul pendio a dx, solo per fare una decina di metri di discesa in neve fresca!

Sullo sfondo le creste aguzze e frastagliate della Meridiana di Sesto

Il tratto poco pendente obbliga gli sciatori a racchettare e stare arretrati per acquisire un po' di velocità. Come potete vedere se ne stanno bene alla loro dx verso monte è c'è sufficiente spazio fra i margini estremi del sentiero.

In alcuni tratti sembra una strada più che un sentiero di montagna, comunque sia gli scenari fanno rimanere a bocca aperta per la loro bellezza.

Non si può fare a meno di fermarsi e guardarsi attorno, specie in questo punto

La Meridiana di Sesto, un orologio naturale composto da cinque cime sulle quali il sole scandisce le ore se lo si osserva da Moso

Ora i pini lasciano il posto ai larici. L'ultimo pezzo di sentiero è caratterizzato da frequenti su e giù

Siamo quasi arrivati e sull'altro lato della valle si stagliano le creste dei monti che fanno da confine con l'Austria. Vi ricordo che l'Alta Val Pusteria si incunea fra i confini Austriaci a Nord e verso Est con quelli del Veneto

Ancora qualche sforzo, la meta non è molto lontana ed il sole sta salendo illuminando i pendii.

Le pendenze a tratti toccano anche il 19% per cui occorre tenerne conto. Meglio seguire quanto ho scritto all'inizio; salire di primo mattino con basse temperature sotto lo zero per avere il fondo più compatto possibile, in modo da agevolare la presa dei pneumatici

Questa è l'ultima salita poi si è praticamente arrivati, questione di centinaia di metri.

Dietro l'ultima curva anche lei è arrivata meritatamente al traguardo!

Siamo arrivati al capolinea. Se osservate bene, sul pendio in centro alla foto, in cima si trova il piccolo casottino dell'uomo che sorveglia lo sgancio degli sciatori sullo skilift. Fra gli alberi si intravedono anche un paio di sciatori. I Prati di Croda Rossa in pratica si trovano oltre lo skilift e più in basso oltre la pista da discesa.

Capite bene che quando c'è la neve non si può andare, ma in assenza di neve tutto ciò è possibile ed il nostro scopo è stato proprio questo: farvi vedere i paesaggi in funzione di una scalata da farsi nelle altre stagioni in assenza di neve.



Quindi questa la consideriamo la nostra meta raggiunta, con il bivacco in legno con tanto di panca e tavolo a disposizione per una breve sosta.

Posiamo baciati dal sole che fa capolino sopra le cime

Siamo quasi a 2000m e lo si capisce anche dal limite della vegetazione

 

Solo una breve sosta e giù a valle di corsa. Siamo partiti quando abbiamo visto che non c'erano sciatori che si sganciavano dalla skilift, giusto per evitare possibili intralci. Non sembra ma solo in discesa si possono valutare quelle che erano le salite che abbiamo affrontato.

Altro vantaggio della discesa è il fatto di osservare nuovi panorami che durante le salite di certo non possiamo vedere alle nostre spalle.
La cima che si vede è il Col Quaternà più volte descritto nei report precedenti:
Malga Nemes e Malga Coltrondo. Montagna che si trova nel territorio Veneto del Cadore. Se si osserva la macchia bianca in basso nella valle a sx, quello è il Caravanpark Sexten che è stato il nostro punto di partenza per questo report.



Ingrandendo la foto, a sx al limite del bosco si può vedere la Malga Nemes, mentre la Malga Coltrondo si trova al limite del bosco sotto la cima più bassa a sx del Col Quaternà


Ultima discesa e torniamo al Passo. Occorre sempre scendere con cautela e non farsi prendere la mano. E' vero che a differenza di uno sciatore basta frenare per rallentare o fermarsi, ma è pur vero che il fondo se non è molto compatto la stabilità viene meno.



Qui siamo al Passo Monte Croce di Comelico e alle mie spalle, dove si trova il cartello blu, termina il collegamento per chi proviene dai Prati di Croda Rossa dal sentiero 18 che vi abbiamo illustrato.

E' ora di lasciare la neve, raggiungere l'asfalto e scendere al punto di partenza.



Ora fa un certo effetto passare sotto la Meridiana di Sesto e pensare che poco prima eravamo sotto le sue vette...



Video della salita ai Prati di Croda Rossa

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Video della discesa dai Prati di Croda Rossa

 

CONCLUSIONE

Il percorso è molto bello ma occorre che vi atteniate alle istruzioni che ho scritto; tutto ciò per evitare possibili inconvenienti che per la vostre e altrui sicurezza è sempre meglio evitare a priori.

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2015
pagina creata:23-03-2015
ultimo aggiornamento: 27-12-2017
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