Emilia in bici

Un giro sull'Appennino Piacentino

(PC)
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Era il primo giorno d'estate 2015 e il Dr. Alberto "Biologo Nutrizionista" nonché membro di bellitaliainbici, ha pensato bene di fare una escursione sul comprensorio dell'Appennino Ligure - Piacentino che fa da cornice alla Valle del Perino, precisamente fra la Valle del Nure e quella del Trebbia. Lì, il torrente Perino crea una serie di cascate molto belle, una meta apprezzata dagli escursionisti. Inoltre, questa zona ha una notevole importanza culturale perché fa parte del territorio delle "Quattro Province" (Alessandria, Genova, Pavia, Piacenza) accumunato da medesime tradizioni musicali

Sullo sfondo il Monte Aserei


Monte Capra- San Medardo Martire - Passo Santa Barbara

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
40km
1340m
Asfal/Sterr
strad/carrab
6,3%- 20,1%
✩✩✩✩
✩✩✩
✩✩
✩✩✩

 

 

 



Il tracciato assume una forma di un "otto" ed e posto fra la Val Trebbia, a sx, dove si trova Bobbio e a dx con la Val Nure con Farini.

La mappa del percorso. Sul sito Garmin Connect, dopo che ci si è registrati, è possibile nelle preferenze, convertire le miglia in km e viceversa. Inoltre è anche possibile scaricare la traccia per i GPS della Garmin

  

IL PERCORSO

Il percorso è ad anello per cui è possibile partire da qualunque punto, ma ne consiglio due: località Cappelletta e Coli. Il primo raggiungibile da Farini (val Nure) il secondo da Bobbio (val Trebbia). Io parto dalla località Cappelletta. Per arrivarvi: autostrada A1, uscita Piacenza Sud e seguire le indicazioni per val Nure e Ferriere. Si percorre la SP 654 R fino ad arrivare a Farini. Prima del ponte sul Nure svoltare a destra e dopo pochi metri, prendere la prima a destra in direzione Pradovera e Coli. Proseguire sempre diritti fino alla Cappelletta, svoltare a sinistra e cercare parcheggio lungo i bordi della strada.

Rifornimenti idrici

Vedi descrizioni nel report, sono molte e disseminate lungo il percorso.

Quale bici usare

Decisamente una MTB meglio se biammortizzata



In questo territorio vi sono molti resti storico-religiosi derivati dal passaggio di varie diramazioni della via Francigena, su cui si basa parte di questo percorso

 

Come già scritto in precedenza, il percorso è ad anello per cui è possibile partire da qualunque punto. Nel mio caso sono partito dalla località Cappelletta, raggiungibile da Farini (val Nure).

Nella foto la Cappelletta, da cui prende il nome la località

Partendo dalla Cappelletta proseguire a sinistra. Il primo tratto è su asfalto in falso piano, attraverso un bosco di castagni in cui non mancano ottimi funghi prataioli. Anche in estate le temperature non superano i 20-22°C e sotto il bosco il fresco è amplificato

All'incrocio proseguo sulla destra verso Campagna, costeggiando un prato di foraggio. L'allevamento e il turismo rappresentano una risorsa per questa porzione di Appennino




Sulla sinistra si apre la visuale sul versante est del monte Aserei 1432 m s.l.m.

Nuvole lontane, sole a picco sul versante che volge alla Val Nure. Sotto il bosco a sinistra si trova Mareto


Dopo pochi chilometri in lieve salita svolto a sinistra, attendendo che il trattore con una balla di fieno mi liberi la strada



Il tratto è in salita e reso molto difficile per via dello sterrato irregolare con sassi sporgenti e traiettorie poco pulite



Sulla destra, tra gli alberi, si intravede la valle del Perino, e sullo sfondo la pianura Padana



Il sole è alto, è meglio rinnovare la crema solare. Accanto a me un bellissimo Cichorium Intybus. Questa specie perde il fiore di notte e lo rigenera durante il giorno



Il tratto in salita termina con una pendenza maggiore e uno sterrato ancora più irregolare. Cerco di percorrerlo tutto, ma gli ultimi 3-4 metri mi arrendo perché la ruota anteriore ha perso di nuovo aderenza lasciandomi a piedi.


Spingo la bici fino al bivio. Bevo. Salgo sulla bici e giro a destra


Lo sterrato diventa regolare con traiettorie più pulite e alternanza di Sali e scendi molto piacevole


Bellissime Dactylorhiza incarnata (orchiedee) fanno da cornice al percorso

Il monte Capra sulla sinistra, la valle del Perino al centro e sullo sfondo, oltre le montagne Piacenza e la pianura Padana


Il monte Aserei, ai cui piedi pascola una mandria di mucche


Arrivo al passo, occasione buona per bere e assaporarmi una pesca saturnina



A questo bivio prendo la direzione Pradovera


Dopo pochi metri arrivo allo scollinamento dopo il quale mi aspetta una bella discesa. Consiglio molta prudenza per le curve e soprattutto per le buche presenti sulla strada

Alla fine della discesa, dopo una curva stretta verso destra, arrivo al passo Santa Barbara. Svolto a sinistra


La discesa è ripida e fra gli alberi il panorama ne risente. All'improvviso sulla destra compare il versante ovest del monte Capra


Un piccolo strappo in salita, e poi giù verso un santuario di Sant'Agostino



L'ora e lo stomaco però mi chiedono di fermarmi a pranzare. Approfitto della discesa per mangiare un panino marmellata e ricotta.

Il giro è impegnativo con i suoi continui sali e scendi ed occorre dosare l'alimentazione distribuendola lungo tutto il percorso, sia per non sovraccaricare lo stomaco che per non creare inutili picchi glicemici.



Dalla strada un bel panorama. A sinistra sotto la nuvola il monte Aserei, oltre le montagne sul fondo la Liguria

Dopo poco sulla sinistra compare anche il paese di Coli, giro di boa del percorso di oggi.

Coli è posto a 638m s.l.m. e si trova nell'Appennino Ligure di cui fa parte anche parte dell'Appennino Piacentino


Mentre sto fotografando un fiore del genere Cirsium, vi si posa sopra una bellissima farfalla




Proseguendo fra curve strette arrivo all'incrocio della foto, giro a sinistra. La cartellonistica è mancante di indicazioni, come accade spesso sulle strade Italiane. A destra dell'incrocio c'è una fontanella


Incontro le prime case di Coli tra cui, sulla sinistra, compare un albergo ristorante


Al centro della foto Bobbio, a fondo valle. Vi rammento che è possibile salire anche da Bobbio per iniziare questo giro. Nel punto più basso del giro uno sguardo alla Val Trebbia.

Il monte a sx è il famoso Monte Penice 1460m s.l.m. una delle montagne più alte dell'Appennino Ligure. Molti di voi lo ricorderanno per il fatto che durante le prime trasmissioni televisive della RAI su questo monte erano piazzati i ricetrasmettitori, mentre le antenne delle nostre TV andavano orientate verso di esso, per chi era in alcune zone del Piemonte, Lombardia ed Emilia.



Proseguo senza deviazioni e sulla strada incontro un ciclista proveniente da Coli. È l'occasione per fare un mini-break. Il ciclista si era fermato per contemplare le meravigliose ginestre che incorniciano la collinetta



Poco prima di salutarlo, un'altra farfalla decide di farsi fotografare



Superata la curva si vede il paese di Coli. Per raggiungerlo, all'incrocio si gira a destra



Davanti alla chiesa parrocchiale San Vito di Coli, mangio un pezzo del panino iniziato poco fa, energia pronto uso per la salita. Ovviamente non esagero per evitare problemi digestivi.


In piazza c'è la cartina dei percorsi della via Fancigena che passano attraverso queste zone. L'escursionismo è un'attività turistica importante per l'economia della zona. Una delle mete più quotate è l'eremo di San Michele, raggiungibile a piedi attraverso il sentiero sterrato Cai n. 8216.

Se cliccate sull'immagine avrete la visione ingrandita

Ritorno sulla strada principale e all'incrocio svolto a destra, sulla via del ritorno. Inizia la lunga salita verso il passo Sella dei Generali. Uno sguardo alla meta e hop! Sui pedali! Foto verso il Passo che si trova sulla seconda sella a dx a partire dal centro della foto




Uno sguardo in alto, oltre la gola centrale c'è il passo Santa Barbara da cui sono sceso stamane. Sopra la mia testa volteggiano delle poiane, spero di non essere nel loro menù.




A destra si vede la chiesa di San Medardo, prossima meta, che si trova fra Coli e Sella dei Generali




Arrivo al bivio per Baratti e prendo la strada in discesa.

A metà della discesa c'è una fontanella, dove riempio la borraccia, ormai vuota.




Alla fontana qualcuno ha lasciato un bicchiere. Talvolta non è infrequente che vicini alle fonti i locali lascino anche dei bicchieri di vetro a disposizione per i viandanti.



…e dopo la discesa, mi aspetta uno strappo di salita non indifferente. Al termine della salita passo accanto al cimitero e arrivo alla chiesa Parrocchiale di S. Medardo Martire XII sec. nella frazione di Peli.



Il posto offre un'ottima visuale e un ampio spazio con un tavolo, delle panche sotto un pino e una fontanella. La chiesa è stata poi ricostruita nel XVII sec. ed appartiene al Monastero di S.Paolo di Mezzano.

Mi rimetto sui pedali e invece di ritornare dalla strada percorsa prima, dopo il cimitero, proseguo diritto. La salita è molto impegnativa con pendenza media del 12%.

Arrivato in località Agnelli e superate le case mi trovo di fronte ad un bivio. Giro a destra, direzione Cornaro.

Dopo qualche centinaio di metri mantengo la destra e in prossimità di una piccola chiesetta c'è il cartello che indica Faraneto a destra. La strada è stretta e mista di sali e scendi per un primo tratto, poi tutta discesa fino al castello di Faraneto

La chiesa di S. Medardo e sul versante opposto la provinciale

L'edificio che nel XIII secolo era un castello, poi trasformato in palazzo signorile nel XVI secolo ora appare come un cascinale. Acquistato da un privato di Coli é in ristrutturazione e ospita un'azienda agricola.

Senza più deviazioni, ritorno al bivio e mi inerpico direzione monte Aserei.

Si sale subito e senza fronzoli la pendenza media è di circa il 13% con punte del 20%. Il sole a picco non aiuta, nonostante la temperatura sia sempre attorno ai 22°C

Nella foto, al centro, il bivio e le case di Agnelli, sulla destra a metà della montagna Faraneto e la chiesa di S. Medardo. Sullo sfondo le montagne che mi separano dalla Liguria

La strada è stretta, ma la pendenza è più lieve rispetto a prima. Ovunque mi giro vedo prati verdi, molti dei quali diventeranno foraggio per mucche. Di fronte a me l'agognata cima, oltre la collinetta.

Dopo un altro tratto di salita rieccomi al passo dei Generali. Ora mi aspetta una lunga discesa, quindi colgo l'occasione di mangiarmi un altro panino. Nel frattempo giungono sul passo due centauri, marito e moglie. Mi chiedono di fargli una foto con le moto e ripartono. Anche per me è giunta l'ora di ripartire di nuovo verso passo S. Barbara. Mi metto il giubbetto e giù!

Arrivato al passo, stavolta giro a destra, verso Pradovera. I cartelli anche in questo caso sono carenti e mal posizionati

Subito dopo la curva, la strada dissestata entra in un bosco. L'aria è molto fresca nonostante sia pomeriggio inoltrato. Le curve cieche e la strada stretta impongono prudenza

Finito il tratto sotto gli alberi, a destra si apre il panorama sulla montagna da cui sono partito In fondo a sinistra, appena sotto la montagna all'orizzonte, c'è la Cappelletta

Arrivato a Pradovera, mi rinfresco a una fontanella che si trova a sinistra. Poco più avanti la chiesa intitolata a Santa Maria Assunta

Sull'altro lato della strada rispetto alla chiesa un residuo bellico, risalente alla I Guerra Mondiale.

Dopo le foto riprendo la discesa molto divertente ma senza spunti paesaggistici interessanti.

 A discesa finita inizia l'ultima salita che mi conduce al punto di partenza. Alcuni tratti sono fortunatamente sotto l'ombra.

Uno sguardo verso Pradovera, al centro della foto

Tra vegetazione e tornanti sono ritornato alla Cappelletta, punto di partenza di questo "otto" Appenninico Ligure-Piacentino


 

CONCLUSIONE

I continui sali scendi che caratterizzano questo giro e le parti in sterrato, impongono che chi lo faccia sia sufficientemente allenato. Il rovescio della medaglia come sempre sono i panorami e le belle zone dove si passa.

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Alberto Massetti © 2015
pagina creata:25-07-2015
ultimo aggiornamento: 25 -07-2015
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