Toscana in bici

Da Punta Ala a
Gerfalco e Montieri
(GR)
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Proseguono le visite all'interno della Maremma, ora tocca a Gerfalco e Montieri due antichi borghi medievali


Il borgo di Gerfalco


Gerfalco - Montieri il Palazzo del Comune - Montieri visto dall'alto

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
116km a/r
+1311m
-1317m
Asfalto
Stradale
1,2%- 7%
✩✩✩✩
✩✩
✩✩
✩✩✩✩

 

 

 



Il percorso è abbastanza lineare e abbiamo scelto quello per fare meno strada. Unica variante al ritorno è stata la salita a Massa Marittima.

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La mappa del percorso. Sul sito Garmin Connect, dopo che ci si è registrati, è possibile nelle preferenze, convertire le miglia in km e viceversa. Inoltre è anche possibile scaricare la traccia sui GPS della Garmin

 

IL PERCORSO

Il primo tratto fino a Massa Marittima è comune al report già pubblicato, per cui è inutile rifare un'altra pubblicazione, basta leggere quello. Dalla tangenziale sotto Massa Marittima è sufficiente seguire le indicazioni in direzione Siena e per Montieri e non ci si può sbagliare.

Rifornimenti idrici

Gerfalco - Montieri

Quale bici usare

Qualsiasi bici purchè molto scorrevole visti i km e le salite da affrontare


Gerfalco e Montieri 

 

Come ho scritto sopra, basta seguire il vecchio report di Massa Marittima, dopo Puntone Scarlino in direzione Scarlino si devierà a sx verso la zona industriale di Follonica per poi deviare subito alla prima a dx in direzione: Le Case. Poco prima del bivio, sulla vs. sx troverete questa Avio Superficie per aerei leggeri

 

Guardandovi alle spalle invece, vedrete in cima alla collina Scarlino

 

Dopo 21,7km dalla partenza arriverete al bivio di Cura Nuova dove vi immetterete sulla strada che collega Follonica a Massa Marittima. Dopo essere passati davanti alla piccola chiesa di Cura Nuova la strada presenta il tratto fino Valpiana su strada a viabilità ordinaria, poi a lato delle carreggiate troverete una striscia continua che delimita la banchina come corsia d'emergenza che potrete sfruttare per stare un po' più protetti.

 

Sono 9km da Cura Nuova sino alla rotonda dove svolterete per Volterra-Siena. Sopra la collina si trova Massa Marittima, nella foto si vede anche la corsia d'emergenza delimitata dalla striscia continua.

Alla rotonda, prendendo la direzione per Siena al bivio troverete il cartello che dà Montieri per 24km.

Da qui sono 4,5km al 2,3% sino al bivio dopo Ghirlanda che connette la strada che scende da Massa Marittima. Prendere questa strada vi fa risparmiare la salita ben più impegnativa dello "schiantapetto" che sale a Massa Marittima.

Dopo l'intersezione con la strada che scende da Massa Marittima, ci sono 2,1km al 3% sino alla località Pian dei Mucini, dove si svolterà a sx.

A Pian dei Mucini alla rotonda troverete solo una Osteria, l'abitato si trova alle spalle su una collina.

La strada si sta accorciando e la meta si avvicina. Come si può vedere da qui si può andare anche a Monterotondo Marittimo e Larderello, due note località dal sottosuolo geotermico.

Da Pian dei Mucini si apre una bella valle con colline ricoperte di boschi e prati. Ci sono 6km al prossimo bivio con la strada che sale al 3,5% e strappi al 10%

In prossimità del bivio per Niccioleta un cartello indica un "Percorso antichi pozzini" su sterrato che si inoltra verso un PARCO ARCHEOMINERARIO.

Non dimentichiamoci che quest'area si trova nelle colline Metallifere dove si trovano i vecchi pozzi estrattivi.

Da qui ci si inoltra nella bella tortuosa strada nel bosco con un paio di sali e scendi, uno spettacolo da farsi al ritorno!

Con le giornate calde questi tratti in salita da una parte fanno sudare però si è un po' al fresco il che non guasta.

Terminata una salita poi via in discesa per affrontare la prossima salita!


E' proprio bella come strada ed il traffico è abbastanza scarso anche se è sempre meglio tendere l'orecchio se sta arrivando qualcuno alle spalle.


Poi ti trovi queste curve ad "S" e non puoi che non pensare a farle al ritorno!


Arrivati al bivio, mancano 8km alla prima meta di Gerfalco. A sx si potrebbe andare alle Terme di Bagnolo o a Monterotondo, forse una prossima volta, non si sa mai.

 

Un attimo di riposo prima di affrontare i 9km e 240m di dislivello che ci separano da Gerfalco

La strada sale sempre fra i boschi fino ad arrivare al bivio. A sx Gerfalco si vede a fianco del palo della luce. A dx si va a Montieri

Dal bivio sono 2,5km con due brevi salite al 6%. Sulla dx si vede Gerfalco. A sx di Gerfalco la montagna: "Le Cornate di Gerfalco" con i suoi 1058m risulta essere la più alta delle colline metallifere.

Arrivati in periferia si apre uno squarcio fra la vegetazione ed appare da vicino Gerfalco posto a 750m su un poggio



Previdenti, hanno pure messo un tavolo con panche per fare ammirare in tranquillità il borgo medievale


 

Forse non si è capito ma siamo arrivati a GERFALCO!

L'ingresso al borgo posto fra due fila di case



Sulla sx incontriamo una vecchia casa signorile in pietra, con belle finestre con bifore. Hanno il capitello centrale, i laterali e l'arco superiore scolpiti nel marmo rosa estratto in questa zona ed utilizzato anche nella costruzione di alcune chiese..

 

Dopo la casa in pietra, un bivio dà a sx o a dx . Si tratta di una unica strada che si congiunge ad anello al bivio e che aggira il borgo. Noi prendiamo a dx giungendo ad un successivo bivio dove a sx una ripida salita porta all'ingresso del vecchio borgo e a questa struttura che mi sembra sia: La Casa Campi Scuola Della Diocesi di Volterra.

Dal punto in cui nella foto precedente era in sosta la mia bici, di fronte ad essa parte una ripida e breve rampa che conduce all'ingresso della Porta Senese, una delle due rimaste del sistema difensivo, l'altra rimasta è la porta di Firenze.

Gerfalco già prima del X sec. era nota per l'attività estrattiva dell'argento che si svolgeva nelle miniere attigue. Quindi il borgo era ambito dai centri maggiori come Volterra, Siena e Massa Marittima.

Il borgo era fortificato con mura dotate di torri e un castello. Nel corso degli eventi fu più volte ceduto e conquistato sino a che si giunse allo scontro fra gli ultimi possessori del borgo che furono i Senesi contro i Fiorentini per le famose fazioni fra Guelfi e Ghibellini

Firenze sconfisse Siena e Cosimo dei Medici ordinò la demolizione delle mura e del castello di Gerfalco attorno a metà del XV sec.

Tra l'altro nei secoli antecedenti le miniere d'argento si esaurirono così che il borgo di Gerfalco perse anche di importanza.

Ecco come si presenta l'interno dopo aver varcato la porta Senese, con i viottoli che si diramano fra vecchie case.

Molte di queste case sono con pietre a vista. Troviamo la classica illuminazione fatta con lanterne in ferro battuto, tipiche di questi borghi antichi. La pavimentazione è in lastricato abbastanza irregolare

Addentrandoci nel borgo troviamo in cima ad una ripida scalinata la chiesa di San Biagio, il cui porticato sembra una porzione aggiunta a posteriori.
L'erba sulla scalinata è segno inequivocabile che da qui passa ben poca gente.



La vista dal sagrato della chiesa di San Biagio


Una vista dal porticato verso Nord

La via abbastanza ampia in raffronto alle altre che stanno più in basso, fa pensare ad una larga strada che sale fin quassù che è il punto più elevato del borgo.

 

Ci sbagliamo, al termine dalla via troviamo un'ampia scalinata con curva ripida sottostante. Qualcuno di recente ha messo della malta sui gradini per creare due scivoli probabilmente per agevolare la salita di qualche mezzo.

Sopra, a ridosso della chiesa, si trova un bel parco con pini e da lì si può vedere il campanile della chiesa. Sulla porta di quella costruzione in pietra una scritta riporta che siamo a 860m s.l.m e in questo lato siamo ad Est

Scendiamo per dare uno sguardo al resto del borgo, come si vede la scalinata è bella ripida



Oramai borghi come questi sono in gran parte disabitati, del resto erano sorti perchè c'erano le miniere, scomparse quelle qui c'è ben poco da cui ricavarne un lavoro. Sono rimasti principalmente gli anziani e qualcuno che vi fa ritorno per le vacanze nelle case che sono state dei genitori.

Anche l'abbandono si denota dall'erba presente sulle scalinate, segno che vi passa ben poca gente e non si fa nemmeno la manutenzione.

La maggior parte delle porte e finestre le troviamo chiuse, del resto Gerfalco è un borgo dove ci si deve recare di proposito non essendo su una strada di passaggio. Qui si arriva e da qui si scende.

Sul finire del XVI sec. Gerfalco aveva una popolazione di quasi 900 abitanti mentre ora penso che gli abitanti non superino che qualche decina di unità!

Non c'è verso, al giorno d'oggi senza lavoro e lontani da un possibile lavoro, tutti questi borghi sono destinati ad essere abbandonati.




Più di 1200 anni di storia che si devono arrendere alla vita moderna, dove per forza di cose per vivere al passo con i tempi occorre una occupazione solida e duratura nel tempo, cosa che ai nostri giorni ormai non si trova più.

Se poi si tiene conto che vivere in zone simili per una giovane famiglia, asili, scuole, sanità ecc. richiedono continui spostamenti a dx e a manca, si capisce bene che il costo da sopportare è ancora maggiore rispetto a chi abita in un comune con più servizi a portata di mano.

Questo è il dilemma che si è posto da anni su tutto l'arco appenninico e alpino e nelle campagne della nostra Italia, oggi ancor più aggravato dal fatto che il lavoro non si trova più nemmeno nelle grandi città.

Qui sopra sotto il portico una fontanella all'ombra

Il tempo passa e le pietre rimangono a testimoniare il passato mentre noi diverremo dei fantasmi senza lasciare alcuna traccia

Le strade deserte, qualche imposta aperta qua e la, il suono di una radio o una televisione accesa a dimostrare che ancora qualcuno vi abita




Dove si trovano i fiori è segno che c'è la presenza di qualche nucleo famigliare, o anche solo degli anziani rimasti legati al loro borgo.


D'un tratto la campana si mette a suonare! Pensavo che anche questa oramai fosse rimasta una cosa immobile! Ci segnala che è giunta l'ora di andare a Montieri

Percorriamo la rimanente strada che gira attorno al borgo

 

Incontriamo ancora tavoli e panche sotto le fronde degli alberi. Concludiamo l'anello e al bivio riprendiamo la strada da dove siamo venuti.


Lasciamo il borgo che nella sua millenaria storia travagliata ha dovuto difendersi da chi ne disputava guerre pur di impadronirsene mentre ora penso farebbe di tutto affinché le persone vi ritornassero ad abitarlo per renderlo vivo come un tempo.

Per noi, come sempre, il sole a picco ci segnala di sbrigarci. Per Montieri al bivio svolteremo a sx e poi percorreremo in costa il monte che si vede. Dopo averlo aggirato arriveremo a destinazione.

Raggiunta la strada in costa al monte, ultima vista su Gerfalco




Siamo quasi arrivati, sono 60km dal punto di partenza e Siena viene data a 51km! In teoria invece di fare ritorno, con meno chilometri potremmo arrivare a Siena!

Ed ecco i tetti di Montieri apparire dalla strada che scende nel suo centro

Arrivati di fronte a questa chiesa allo stop si svolta a dx e si è arrivati nel centro. A dx, prima del cartello dello Stop, se avete sete c'è la fontanella.

Passiamo davanti al Palazzo del Comune a dx e in primo piano il Palazzo dei Marchesi

Tracce del passato, una antica fonte del sec XI



Due targhette sulle fonti distinguono quella con acqua potabile dall'altra non potabile. Non ho idea a cosa servisse l'apertura nelle mura con due grate in ferro che mettono in comunicazione la parte esterna del borgo con quella interna alle mura.


Dall'altro lato della fonte, la strada da dove siamo arrivati


Dietro il Palazzo del Comune una delle torri rimaste della cinta muraria.

Anche Montieri ha avuto una storia simile a Gerfalco essendo legata anch'essa alle estrazioni di metalli preziosi come Rame e Argento, forse ancor prima della nascita di Cristo da parte degli Etruschi.

E' dopo l'anno mille che incominciarono le attenzioni dei centri maggiori come Volterra, Siena e Massa Marittima per impossessarsene.

Di fatto il borgo era difeso da mura, torri e cassero che a seguito di conquiste poi furono in gran parte distrutte e o inglobate nelle successive costruzioni.

La torre sopra ne è un esempio.



Dal Palazzo del Comune, proseguiamo qualche centinaio di metri, giusto per avere una visione più ampia sul borgo la cui parte antica si trova tutta a sx della strada.



Vista l'ora e la strada già fatta, la fame si fa strada e ci fermiamo a pranzo accanto al Palazzo dei Marchesi. Lei è assorta nel leggere quanto scritto nella tovaglietta di carta

Ecco quanto scritto


Finito il pranzo lasciamo le bici all'osteria per fare una visita all'interno di Montieri, troviamo un misto di case vecchie in pietra ad altre ristrutturate




A dx la porta ad arco che dà l'accesso e da dove siamo saliti dall'osteria che è dietro l'angolo. Qui è la piazza della chiesa dei Santi Paolo e Michele e dietro ad essa incastonata fra chiesa e palazzo del Comune una delle torri rimaste della vecchia cinta muraria.

Anche qui, in questo vecchio borgo delle colline metallifere è in corso la rivoluzione del teleriscaldamento. Come si può vedere tutto il selciato è stato rimosso per potere interrare i tubi che portano l'acqua calda che proviene dai pozzi geotermici della zona delle colline metallifere. Una unione dell'antico e del nuovo.

Qui i lavori sono stati ultimati e lo si vede dalla pavimentazione rimessa con il cemento ancora bianco. Da qui si sale verso il Cassero che si trova in cima la salita a dx

Un vicolo immerso fra case di pietra e la presenza immancabile che si trova in questi borghi: Il classico "Apetto" ovvero l'Ape Car della Piaggio che si trova nei posti più impensabili da poter raggiungere con un simile mezzo.

Arrivati al Cassero, a sx. In effetti ci aspettavamo una sorte di torre o costruzione fortificata invece all'apparenza sembra una normale antica casa costruita con le pietre.

Salendo in alto si apre una visuale verso la costa



Anche qui sono passati con il teleriscaldamento e hanno cementato il fondo del vicolo, penso che poi lastricheranno

Questo è ciò che rimane del Cassero e delle annesse prigioni.




Questa è la vista del Cassero che si vede anche dalla strada da cui siamo arrivati. A dx una ripida strada porta alla chiesa di Giacomo Apostolo e alla cella del Beato Giacomo



A fianco della strada una scalinata con Via Crucis con mosaici dorati ad ogni stazione.



Salendo alla chiesa si ha la visione dall'alto verso il Cassero e le prigioni. Il Cassero ora è abitato



La strada che conduce alla chiesa dell'Apostolo San Giacomo viene messa in risalto dal luccichio dei mosaici dorati di ogni stazione



Anche sopra il portale una raffigurazione a mosaico con sfondo dorato



Non ho idea se a sx la struttura sia la cella del Beato


Dal sagrato della chiesa si può avere uno sguardo dall'alto su Montieri e le colline circostanti



Un grande pino troneggia sul sagrato



Ultima vista dall'alto su Montieri, è ora di scendere a recuperare le bici



Prendiamo uno dei vicoli principali abbastanza ripidi che in breve ci conduce alle bici



Sotto l'arco d'accesso al borgo antico, una delle due bici ci sta aspettando



Anche la mia c'é ancora ed é dietro l'angolo, accanto all'Osteria dove abbiamo pranzato. La strada che si vede è quella che conduce verso Boccheggiano



 

Noi invece ritorneremo da dove siamo arrivati




Prima di partire un bicchiere d'acqua fresca ci vuole

Il caratteristico interno dell' Osteria e Pizzeria "Il Baccanale"




L'Osteria si trova in cima alla scalinata che è a fianco del Palazzo dei Marchesi, comoda poi per raggiungere il centro storico che si trova dietro, a pochi passi.




Uno stemma e una iscrizione sul Palazzo dei Marchesi




Affresco che si trova sopra il portone d'accesso al Palazzo del Comune




Riprendiamo la strada verso Gerfalco



Lungo la strada incontriamo un cartello che lo indica come: Percorso Cicloturistico GR 3 VIAGGIO NEL MEDIOEVO - Cicloturismo in Maremma.

La nostra prossima meta del rientro è Massa Marittima a 17km



Si ripassa davanti al bivio di Gerfalco e da qui il rientro sarà un divertimento perché la strada è in discesa e si ripercorrerà la bella strada in mezzo ai boschi




Giunti al Pian dei Mucini, sulla sx nubi minacciose si alzano in direzione di Punta Ala, ovvero il nostro punto di partenza. Pensando ad un possibile temporale, preferiamo fare un po' di fatica in più e salire a Massa Marittima per una sosta.



La sosta è anche un premio che ci diamo per reintegrare un po' di zuccheri. Durante la sosta qualche breve tuono si è sentito, per cui se avessimo proseguito avremmo preso acqua. Infatti dopo abbiamo trovato le strade bagnate, quindi è stato meglio un buon gelato!


CONCLUSIONE

Un altro lungo viaggio che ci ha portato a visitare due borghi medievali e una bella porzione di territorio nuovo che abbiamo esplorato percorrendo nuove strade nei boschi.

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2014
pagina creata:14-08-2014
ultimo aggiornamento: 21-06-2015
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