Trentino in bici
Dal Lago di Ledro
al Lago di Cavedine

Giro dei tre laghi
Prima Parte

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Un percorso ciclabile del basso Trentino che a partire dal Lago di Ledro scende sul tracciato della vecchia strada del Ponale, ora trasformata in percorso Ciclopedonale, si prosegue passando per Riva del Garda e Torbole risalendo poi in Ciclopedonale il fiume Sarca per terminare in fine al Lago di Cavedine.


Lago di Garda - Vecchia strada del Ponale che collegava Riva del Garda alla Valle di Ledro



Lago di Ledro - Lago di Garda - Lago di Cavedine

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
15km
+38
-617
Asfal/Sterr
Cicl/Strad
6% - 20%
✩✩✩✩
✩✩✩
✩✩✩✩✩
✩✩✩
Nota: dati riferiti al tratto Pieve di Ledro - Riva del Garda

    

 

 

 

 

 

 

 

 


 



Questo è il tracciato complessivo dell'intero percorso che in effetti è composto da tre distinti tracciati: La Valle di Ledro sino a Biacesa - Il percorso della vecchia strada del Ponale fino a Riva del Garda e poi da Torbole la Ciclopedonale del Fiume Sarca dove noi abbiamo deviato poco prima di Pietramurata verso il lago di Cavedine.

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La mappa del percorso. Sul sito Garmin Connect, dopo che ci si è registrati, è possibile convertire le miglia in km e viceversa, nelle preferenze. Inoltre è anche possibile scaricare la traccia per i GPS Garmin


IL PERCORSO

Ho deciso di suddividere il percorso di 42km, come informazioni e relative fotografie, in due parti: La prima dal Lago di Ledro a Riva del Garda che tratterò in questo report e la seconda parte riguardante la Ciclabile del Fiume Sarca fino al Lago di Cavedine in un successivo report.

Vista la lunghezza del percorso completo di 82km a/r, intendo dal lago di Ledro al Lago di Cavedine e la presenza di ripide salite fino al 20%, lo consiglio a persone ben allenate a questi tipi di percorsi. Per quanto riguarda questa tratta: Lago di Ledro - Riva del Garda e ritorno, vale lo stesso discorso, i km sono inferiori ma i 600m di dislivello da superare ci sono tutti comprese le ripide rampe. In alternativa chi non ce la fa, non essendo le rampe molto lunghe, si scende e si spinge la bici, come del resto ho visto fare in molti.

Rifornimenti idrici

Ci si trova in montagna in zone ricche di acque per cui le fontane sono molto diffuse.

Quale bici usare

Assolutamente bici MTB front o meglio ancora biammortizzate e dotate di buon impianto frenante. Cambio efficiente e rapporti tali da poter superare rampe al 20%

Come si raggiunge

La Valle di Ledro si raggiunge salendo da Storo in Val Sabbia, oppure salendo da Riva del Garda. Noi per nostra comodità abbiamo fissato il campo base nel "Campeggio Al Lago" a Pieve di Ledro. Nulla vieta di scegliere altre accomodazioni o un semplice parcheggio nel caso di una permanenza temporanea.



Prima Parte

La Val di Ledro e il Ponale

La Valle di Ledro si trova in Trentino ai confini con la provincia di Brescia a circa 650m di quota. E' posta in direzione ovest-est. L'accesso da ovest lo si fa da Storo in Val Sabbia e ad est da Riva del Garda con la nuova galleria del Ponale.

Fra i due paesi di Tiarno di Sotto e Biacesa, ai confini ovest ed est della valle, ci sono 12km.
I centri abitati che si trovano lungo la strada della valle sono Tiarno di sotto - Tiarno di Sopra - Bezzecca - Pieve di Ledro - Mezzolago - Molina di Ledro - Pre di Ledro - Biacesa di Ledro.

Nella valle sono presenti due laghi: a ovest il lago di Ampola ora diventato Riserva Naturale Provinciale e a est il Lago di Ledro con una superficie di 2,2 kmq. L'emissario è il torrente Ponale, che si getta nel lago di Garda con una cascata alta 30m. Questa è visibile stando sulla vecchia strada del Ponale, ora trasformata in Ciclopedonale.

Fra la Valle di Ledro e il lago di Garda c'è la stretta e rocciosa Valle del Ponale.



Il campeggio "Al Lago" a Pieve di Ledro, da noi scelto è affacciato al lago e affiancato dalla Ciclopedonale, per cui basta uscire e si è subito pronti a pedalare attorno al lago di Ledro per 9km.

Il campeggio ha al suo interno un servizio di noleggio bici e MTB mentre a poca distanza a Pieve di Ledro, sulla statale, si trova un efficiente centro informazioni dove è possibile acquistare a pochi euro una dettagliata cartina sui percorsi MTB e sentieri della zona.

Per inciso, eccettuato un pezzo a Mezzolago privo di ciclabile, poi tutto il lago è pedalabile in sicurezza sia in sede protetta e separata o su strade a scarso traffico locale.

C'è da fare però un distinguo: La mappa edita dalla comunità della Valle di Ledro, indica come percorso ciclabile la sponda sud del Lago, mentre la sponda nord è riservata al Running e di fatto i cartelli la indicano come pedonale.

Resta il fatto che chi volesse pedalare sulla sponda nord si troverebbe esposto al notevole traffico della strada statale e francamente piuttosto di rischiare inutilmente è meglio usufruire della pedonale, moderando la velocità e prestando la massima attenzione.

Del resto anche sulla sponda sud, dove sarebbe indicata come percorso ciclabile c'è sempre la presenza di pedoni e cani al guinzaglio, per cui anche quella non è esclusivamente una Ciclabile ma una Ciclopedonale.

Preciso che una Pista Ciclabile esclusiva alle bici e una Pedonale esclusiva per i pedoni sono fattibili solo se sono su sede separata come ad esempio si trovano a
Livigno, e di fatto hanno i relativi cartelli blu per soli pedoni e sole bici.

Esistono anche altre soluzioni adottate, come ad esempio: una striscia continua che separa la pista e con ripetuti pittogrammi che segnalano dove devono procedere i pedoni e i ciclisti. Soluzione adottabile quando la sezione della pista é sufficientemente ampia.


Le previsioni dei giorni precedenti davano un "buco" di bel tempo per questa giornata, cosa che si è verificata.

Come si vede il lago ha acque limpide e adatte alla balneazione, tanto che ogni abitato che si affaccia sul lago ha la sua spiaggia con annesso parcheggio. La temperatura delle acque in stagione estiva raggiunge anche i 24°C.


Usciamo quindi dal cancello e imbocchiamo la Ciclopedonale dx, se si intende la direzione verso il Garda.

C'è da fare una precisazione: questo percorso fino al Ponale è un percorso misto fra pista Ciclopedonale in sede propria su sterrato o fondo con brecciolino o cementato e percorsi su strade a basso traffico.

Nella foto le barche del vicino centro velico di Pieve di Ledro situato a pochi passi dal campeggio.

Come si vede la giornata era splendida, a sx si scorge il campeggio da cui siamo partiti.

Sulla dx Pieve di Ledro e dietro di esso, fra le prime due montagne, si apre la Valle di Concei che parte dall'abitato di Bezzecca, situato più o meno in centro alla foto.

Il monte più elevato sullo sfondo è il Monte Cadria, testimone di aspre battaglie nella Grande Guerra del 1915-18. Il monte era presidiato dagli Austriaci ed essendo la cima più elevata della zona era un punto privilegiato per difendere il territorio delle Valli Giudicarie. La cima fu poi presa dagli Italiani nel dicembre del 1915.




Il tratto iniziale della Ciclopedonale attorno al lago che parte da Pieve di Ledro è su fondo sterrato ed è immerso nel bosco. Sono circa 600m con un dislivello di 23m da superare, con l'ultimo strappo abbastanza pendente. Dopo lo sterrato inizia l'asfalto e ci sono circa 400m in discesa con successivi falsopiani sino alla frazione di Pur.

A 2,7km dalla partenza si arriva alla frazione di Pur con vista sulla frazione di Mezzolago posta sulla sponda opposta del lago.

Fra, a sx il Dos de Pur e a dx Mezzolago, in centro si erge il monte Cadria 2254m . Il lago di Ledro invece si trova a quota 655m

Dopo la frazione di Pur, la strada segue il lago per circa 2km con una serie di curve e belle viste sul lago sino ad arrivare alla periferia di Molina di Ledro dove si trovano le famose Palafitte di Ledro poste a fianco del Torrente Ponale e con a fianco un museo che espone oggetti di uso comune risalenti a 4000 anni fa nell'età del bronzo. Il sito è stato di recente nominato patrimonio UNESCO


Poco distanti dalle palafitte, arrivati a questo punto non abbiamo scorto i cartelli per proseguire sul percorso segnalato e siamo andati sulla strada statale a sx, seguendo le indicazioni per Riva del Garda, mentre invece avremmo dovuto proseguire diritti per circa 600m per poi prendere la pedonale a sx, oltre il marciapiede.


Proseguendo diritti al precedente bivio, a qualche centinaio di metri, sulla sx si trova un cartello blu di segnale pedonale, quindi limitato ai soli pedoni.

E' prassi consolidata che vi passino anche le bici, anche perchè a valle, in centro a Molina di Ledro, in senso opposto vi sono i cartelli che indicano questo tratto come percorso consigliato alle bici!




Giunti in piazza dopo avere superato la Chiesa parrocchiale di Molina di Ledro si deve imboccare la strada dove si sta dirigendo Roby.

In effetti se cercate un cartello di direzione farete fatica ad individuarlo guardandovi attorno.

Il cartello in effetti c'è ma è posto sotto il cartello circolare di colore blu di direzione obbligata posto in basso a sx sulla aiuola. Non certo ad una altezza prevista per i cartelli, che di norma sono posti ad altezza d'uomo.

Senza contare il fatto che non c'è una uniformità per forma e colore dei cartelli. In questo caso sarebbe stato semplice mettere un cartello sul muro dx dove si trova Roby.

Ecco un esempio di come potrebbero essere fatti i cartelli per indicare il percorso, li ho ricostruiti sulla base di quelli trovati sulla ciclabile della Valtenesi.

Volendo si potrebbe aggiungere al titolo: Ciclabile "Valle di Ledro" anche l'inizio e il termine del tracciato es: da Tiarno di Sotto a Biacesa


Proseguendo si arriva ad una ripida discesa cementata con pendenze attorno al 20%, prestare attenzione sia in discesa per i freni e poi al ritorno in salita innestando da subito il rapporto più corto che avete a disposizione, molti qui scendono e la fanno a piedi.

Essendo l'unica via per salire dal Garda verso il lago di Ledro, oltre la Strada Statale 240, questa Ciclopedonale l'abbiamo trovata molto frequentata, per il 90% da stranieri, sia solitari che in folti gruppi.
Qui Roby sta scendendo cautamente vista la ripida pendenza.

Si apre un bello scorcio sulla bassa Valle di Ledro, ora che la pendenza si fa meno ripida, Roby scende più spedita. Ci stiamo avvicinando alla frazione di Pre di Ledro

La strada scende a Pre di Ledro, fra qualche filare di vite, piante da frutto e qualche ulivo e piccoli orti.

A Pre di Ledro a metà paese, di fronte ad una fontana, si trova un cartello bianco con freccia ad indicare la direzione del percorso MTB, anche qui si trova una difformità con la tipologia dei cartelli incontrati fino ad ora sul percorso. Per i cartelli vale il discorso che ho fatto poco sopra.

A Pre di Ledro siamo a 7,6km dalla partenza e scesi di 175m di quota.



Coppie di bikers tutti in MTB

Qui la zona è parzialmente in ombra e la temperatura segnata dal GPS era di 15°C per cui ci siamo tenuti ancora i giubbini antivento.


I paesaggi sono accattivanti, con varie essenze di piante, fiori e arbusti.


Il percorso ciclabile in questo punto termina in corrispondenza della strada che sale verso Pregasina. Il problema che si pone è che si trova solo questo cartello del sentiero D01 che indica verso il Lago di Garda e il sentiero del Ponale, mentre noi si stava cercando la Ciclopedonale del Ponale



Un altro cartello che si trova a fianco riguarda come titolo: Percorso Consigliato MTB

Qui occorrerebbe aprire una parentesi in quanto il titolo farebbe pensare ad un unico percorso con inizio a Leano per finire a Tremalzo, mentre in effetti si tratta di 5 percorsi differenti, pertanto è più corretto indicare il plurale nel titolo con:
Percorsi Consigliati.

Quindi seguendo il cartello per il Lago di Garda abbiamo proseguito in direzione Pregasina

Arrivati nei pressi della galleria per Pregasina, sulla sx abbiamo trovato un cartello che indicava il sentiero D01


Imboccato il percorso verso il Lago di Garda qualche dubbio mi è venuto, perchè pensavo di essere sul tracciato della ex Ponale, solo che arrivando a questo punto con vista lago, sulla sx ho riconosciuto la strada del Ponale sul lato opposto della gola.

Il dubbio mio era se questo sentiero portasse sulla strada del Ponale!


Una ulteriore preoccupazione era nel caso in cui si fosse dovuti tornare indietro per aver sbagliato strada! Infatti una volta scesi su questo sentiero ripido e accidentato ci sarebbe stato molto difficile risalire in cima spingendo a mano le bici che a pieno carico sfioravano i 25kg!


Decidiamo di scendere a piedi, ormai pensare di ritornare su era alquanto improponibile!

Ormai eravamo scesi abbastanza e incontrando due turisti tedeschi ho chiesto a loro se alla fine del sentiero si sarebbe incrociata la strada asfaltata del Ponale.

Con la loro risposta affermativa ci siamo rincuorati. D'altra parte non avendo cartine specifiche e facendo affidamento sulla segnaletica, che tra l'altro non prevedeva il transito delle MTB, i dubbi rimanevano, se poi aggiungiamo che la cartografia del mio GPS non conosceva questo sentiero.... voi che avreste fatto sapendo che frotte di turisti risalivano il Garda per andare in Val di Ledro non certo passando da qui?

Ovviamente al ritorno avremmo risalito la vera strada del Ponale per vedere dove avevamo sbagliato direzione.

 

Già che finalmente ero arrivato sulla strada del Ponale, sono ritornato su a dare una mano a Roby, capite bene che questo sentiero non aveva nulla a che fare con la strada del Ponale del resto pensare che un'auto potesse transitare sarebbe stato solo assurdo!

 


Roby si rilassa un attimo guardando il panorama sul lago dopo aver affrontato la ripida discesa tutta a piedi. Se volete capire che tipo di pendenza era, guardate a dx da dove siamo scesi!

Proseguendo nella direzione dello scatto fotografico, in teoria e penso anche in pratica, si dovrebbe salire verso Pregasina.

Da qui dovremo raggiungere l'altro versante della gola del Ponale

 

La strada del Ponale la si riconosce perché è stata intagliata nella roccia

Finalmente si pedala sulla strada del Ponale, pensate che questa è stata percorribile sino al 1995 dopo di che è stata chiusa in quanto era stata aperta la galleria che collega Riva del Garda alla Valle di Ledro. Successivamente nel 2004 è stata trasformata in ciclabile. Come potete osservare, qui c'è ancora l'asfalto ma più avanti diventerà sterrato. Le viste panoramiche ovviamente sono incomparabili

Scrivevo sopra che poi la pista ciclopedonale perde l'asfalto e diventa sterrata trovando cumuli di terra e ghiaia e arbusti a limitarne la sua carreggiata.

Parlando con una persona pare che tutto ciò sia stato fatto di proposito, ovvero togliere l'asfalto e riportando terra a ghiaia spendendo tra l'altro un bel gruzzolo di soldi.

Il risultato a mio parere è molto discutibile, di fatto l'enorme flusso di turisti in bici e a piedi avendo poco spazio a disposizione vanno continuamente ad interferirsi fra loro determinando frequenti arresti fra i ciclisti per permetterne il transito senza entrare in collisione fra di loro.

Ultima chicca il continuo flusso di bici, specialmente di chi scende, passando sul fondo sassoso e sterrato innalzano un bel polverone non certo gradevole per chi vi transita a piedi o in bici in salita inalando la polvere!

Il colmo è che molti vorrebbero le piste con asfalto e qui che lo era lo si è tolto ingenerando problemi e null'altro! Come dire: tanti difetti e nessun pregio.

Per non parlare poi delle gallerie buie dove non vedi dove metti le ruote specie quando fuori c'è un sole accecante che ti obbliga a portare occhiali scuri da sole e quando li togli non vedi nulla!

Per finire il capitolo sicurezza, frenare in discesa su un fondo sterrato è sempre più pericoloso che farlo sull'asfalto.



Pietre sassi e terra in luogo dell'asfalto originale, vorrei invitare chi ha pensato di fare questa cosa analizzando un percorso simile e bello e fare le opportune considerazioni. Personalmente mi auspico che sia il caso di ripristinarlo come era in origine!

Immagino che il suo ideatore: Giacomo Cis, a quest'ora si stia già rivoltando nella tomba!

Tra l'altro nella giornata in cui abbiamo scattato le foto, nella nuova galleria che collega Riva del Garda alla Valle di Ledro è successo un pauroso incidente mortale con incendio.

Il risultato è stato che la galleria è stata inagibile per parecchio tempo isolando di fatto la Valle di Ledro e non solo, i mezzi di soccorso hanno avuto difficoltà a raggiungere il luogo dell'incidente a causa del denso fumo. Se si fosse mantenuta questa strada del Ponale ancora inalterata, in caso di emergenza penso la si sarebbe potuta sfruttare.

In galleria la mia macchina fotografica fa i miracoli ed accende la luce anche dove non c'è, ma i miei occhi non hanno osservavano la scena allo stesso modo!

... a risollevare l'animo c'è almeno il panorama!

Non parliamo poi delle errate informazioni che si trovano in rete descrivendo questo percorso come una tranquilla passeggiata tanto da indurre ciclisti a salire con carrello agganciato con dentro i bimbi!

Secondo voi è un percorso adatto alle famigliole con carrello a traino o in bici da corsa?

Qui si vede un altro esempio dei percorsi alternativi che fanno quelli in discesa che per non interferire con chi sta salendo preferisce prendere scorciatoie fra i mucchi di terra messa artificialmente sul sedime stradale.

Sorvolando sui miei disappunti, sullo sfondo si intravede Riva del Garda alla sua dx l'inconfondibile profilo ad arco del Monte Brione e alla sua dx l'abitato di Torbole con la foce del fiume Sarca

Roby si è fermata ad apprezzare questa incantevole cornice che la natura sa offrire


Proseguiamo la nostra discesa panoramica verso Riva del Garda, come potete vedere la sede originale della strada è stata ridotta di molto con i cumuli artificiali di terra che hanno posizionato, che poi se non adeguatamente bagnati, diventano aridi e brulli, non certo un bel vedere!

Il promontorio roccioso con sopra i cipressi in realtà al suo interno celava un sistema difensivo "La Tagliata del Ponale" (in rete trovate molte notizie a riguardo) fatto di cunicoli, gallerie, trincee, scalinate, in uso nella Grande Guerra del 1915-18. La fortificazione era dotata di cannoni e sistemi di segnalazioni luminose ed altri servizi interni.

Il giorno in cui siamo passati noi, non avete idea di quanti ciclisti abbiamo incontrato che salivano da Riva del Garda, sembrava una processione continua!

Siamo ormai vicini a Riva del Garda

 

 

Il fatto di aver ridotto la sede stradale a poco più di una striscia, in caso di traffico sostenuto come è capitato a noi di vedere, faceva in modo che chi scendesse si divertisse a salire sui cumuli di terra artificiale pur di passare e non fermarsi.

Arrivati al capolinea, qui termina la discesa dalla ex strada del Ponale.

In centro alla foto come potete vedere un nutrito gruppo di ciclisti sta per iniziare la salita.

Per scendere a Riva del Garda occorre svoltare a sx e seguire le indicazioni per scendere poi nella strada che si vede sotto a dx che si immetterà nella strada Gardesana occidentale.

 

Ora fa caldo ed è giunta l'ora di toglierci i giubbini antivento

Ultimo sguardo panoramico su Riva del Garda e presa la Gardesana ci dirigiamo verso il centro

Un breve sosta in piazza prima di riprendere la pedalata questa volta sulla Ciclopedonale del fiume Sarca che vedrete nel prossimo report



 

CONCLUSIONE

Trovandoci in Trentino, nota per la sua viabilità in bici, francamente mi sarei aspettato un maggior dettaglio informativo sui cartelli ed uniformità degli stessi. Devo dire che qui siamo molto distanti da ciò che ho trovato sulla Ciclopedonale della Valtenesi, pur essendo sullo stesso lago di Garda. Percorso che non mi stancherò mai di indicare come riferimento a tutte le amministrazioni e ai responsabili alla collocazione dei segnali sulle Ciclopedonali.

Come avrete visto dalle foto, il valore ambientale e paesaggistico è indiscutibilmente bello, vanno però migliorate le segnaletiche e ripristinato il fondo della ex Ponale e date le corrette informazioni al pubblico su cosa attualmente andrà incontro facendo questi percorsi. Tutto ciò naturalmente a mio personale parere.


Per questa volta il solito Timbro di APPROVATO di bellitalianbici è stato tolto!

Seconda Parte 

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2013
pagina creata:19-09-2013
ultimo aggiornamento: 13-06-2015
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