Alto Adige in bici

Da Caravanpark Sexten
a
Alpe Malga Nemes
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Basta essere attrezzati a dovere con pneumatici chiodati e anche l'Inverno può presentare possibilità di escursioni in quota, riservando fantastici paesaggi da ammirare. In questo report una visita all'Alpe Malga Nemes a cavallo fra l'Alto Adige in Alta Val Pusteria e il Veneto


Alta Val Pusteria - Sesto - Malga Alpe Nemes 1950m s.l.m.


Passo Monte Croce di Comelico - Malga Nemes - sopra Malga Nemes

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
7km
380m
Innev/Ghiac
Cicl/Strad
5,6% - 18%
✩✩✩✩✩
✩✩✩✩✩

 

 

 

 

 

 



Il percorso si snoda ai confini fra Alto Adige e Veneto. La traccia doveva partire dal Caravanpark Sexten che si vede più a sx, un mancato avvio del GPS di fatto non ha acquisito il tracciato completo. Comunque non è nulla di complicato o difficile il pezzo non segnato.


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La mappa del percorso. Sul sito Garmin Connect, dopo che ci si è registrati, è possibile convertire le miglia in km e viceversa, nelle preferenze. Inoltre è anche possibile scaricare la traccia per i GPS Garmin



IL PERCORSO

Dall'Alta Val Pusteria nel Comune di Sesto, si imbocca la strada che sale al Passo Monte Croce di Comelico sino a Raggiungere il Caravanpark Sexten da cui parte il sentiero innevato che porta al Passo. Dal Passo Monte Croce di Comelico una carrabile innevata e battuta di 4,3km sale al Rifugio Malga Nemes a quota 1950m con 283m di dislivello da superare.

Rifornimenti idrici

Può essere sufficiente la propria borraccia, oppure rifare rifornimento al Rifugio.

Quale bici usare

Consigliabili MTB front o meglio ancora biammortizzate e dotate di impianti frenanti a disco. L'importante è disporre di un buon cambio con rapporti molto corti per affrontare le ripide salite con tratti che possono essere anche ghiacciati.

AVVERTENZE

Utilizzare solo pneumatici chiodati, non usarli significherebbe andare incontro a seri infortuni o danni a persone o cose. Si consiglia di salire nei mesi freddi quando le temperature si mantengono sotto lo zero termico anche durante la giornata, questo favorirà di molto la tenuta degli pneumatici. Contrariamente a quanto si possa pensare, la loro tenuta migliora quando il fondo è molto compatto o ghiacciato, oltre a fare molta meno fatica voi stessi.

Altra precauzione da prendere: Se le vostre gomme chiodate sono il salvacondotto per affrontare la salita e la discesa e questo finché sarete in sella, ricordatevi che come metterete un piede a terra in presenza di ghiaccio c'è il rischio di fare un bel volo. Per cui assicuratevi di avere delle calzature con comprovata tenuta sul ghiaccio, eventualmente munitevi di sottosuole chiodate, se ne trovano ad esempio alla Decathlon.

Potreste anche trovare condizioni senza ghiaccio, ma se lo trovate fate molta attenzione a voi stessi nel camminare o spingere la bici in caso di necessità. Indossate scarponi da montagna.

Se non avete dimestichezza con attività fisiche con temperature sotto lo zero, vale il consiglio di vestirsi a strati. Quindi assolutamente solo capi certificati traspiranti! Si parte dall'intimo traspirante che può essere T-shirt o manica lunga, a seguire un capo intermedio traspirante a maniche lunghe di media densità, poi un pile leggero ed infine un layer protettivo traspirante antivento.

Possono andare bene giubbini con tessuto tipo Gorotex , Novadry o similari ma non imbottiti, oppure dei giubbini normalmente in uso per lo sci di fondo che di solito hanno un layer antivento sull'anteriore mentre maniche e schiena sono con tessuto più traspirante per evacuare meglio il sudore.

In salita la norma è sempre quella: coprirsi il minimo indispensabile per non sentire freddo e allo stesso tempo che ti permetta di sudare il meno possibile e non accaldarsi.

Portarsi sempre un cambio per il primo e il secondo strato per quando arriverete in quota e successivamente dovrete affrontare la discesa. Essenziale uno zaino per riporre i capi che non state utilizzando. Inutile dire che è meglio usare una buona crema solare a protezione delle parti esposte al sole e ottimi occhiali con schermi UV.


 Malga Alpe Nemes


Condizioni ideali per andare in bici d'inverno con le gomme chiodate sono le basse temperature, possibilmente sotto lo zero termico sia di notte che di giorno. Quindi al mattino non ci è restato altro che verificare sul campo la consistenza del fondo innevato, che è risultato sufficientemente compatto per fare buona presa con i nostri pneumatici chiodati.


Lasciato alle spalle il Caravanpark Sexten ci siamo immessi nel sentiero 18a che sale al Passo Monte Croce di Comelico. Il sentiero passa attraverso un bosco di pini ed è a tratti in ombra, cosa che garantisce la tenuta della neve.

Lo spettacolo che avevamo sulla nostra destra erano le "Meridiane di Sesto" così chiamate per le 5 cime dei monti che a partire dalla "Cima Nove" alla "Cima Una" scandiscono le ore durante il percorso del sole visto dalla frazione di Moso.

Un ponticello in legno, crollato sotto il peso della neve dello scorso inverno, attraversa il Torrente di Sesto. La neve lo scorso inverno è arrivata sino a mezzo metro sopra le sponde del ponte!


Per salire al Passo sarebbe possibile transitare sulla statale, ma non penso che vi vogliate perdere la possibilità di pedalare indisturbati su questo sentiero!

Attraversato il ponte vi sarebbero due possibilità: Svoltare a sx e raggiungere la pista che sale al Passo o proseguire a dx, cosa fatta da noi.

Lei non si fida ad attraversare il ponte sulla bici e scende accompagnandola

Poco più avanti un piccolo Rio ha scavato nella neve un solco profondo che obbliga ad un passaggio a piedi.

A poca distanza dal Passo il sentiero passa ad una decina di metri dalla SS52. Conviene raggiungerla perché proseguendo il sentiero presenta una corta ma ripida rampa, non percorribile ne in bici ne a piedi per l'insufficiente presa sulla neve. Sullo sfondo la Meridiana di Sesto

A dx le piste da discesa del Passo


Qualche centinaio di metri e si è al Passo Monte Croce di Comelico che divide l'Alto Adige e l'Alta Val Pusteria dal Veneto con il Comelico nell' Alto Cadore

Dal Passo a quota 1636m sale la carrabile per la Malga Nemes. In questo punto dello scatto fotografico è probabile che abbia un piede nel Cadore ed uno nell'Alta Val Pusteria! Sullo sfondo lo spettacolo delle Meridiane di Sesto, " l'orologio naturale della valle" e le piste da discesa.

Mentre scattavo le foto lei si era già involata ad affrontare la prima salita nel bosco. La carrabile è abbastanza ampia e frequentata dagli escursionisti con zaino in spalla e racchette, i più attrezzati con ciaspole se c'è neve non battuta, condizione per altro che accade di rado.

La Cappelletta sopra il Passo Monte Croce di Comelico ed alcuni dei classici cartelli indicanti i possibili percorsi con distanze e tempi di percorrenza, quest'ultimi non di certo validi per noi che siamo atipici escursionisti!

Sino a questo bivio il percorso alterna alcuni strappi impegnativi ad altre salite più regolari. Questo è il bivio che a dx porta a Malga Coltrondo che sarà la nostra meta del giorno dopo. Da qui mancano 3km all'Alpe Malga di Nemes.
Gli alti pini sono una presenza costante per buona parte del percorso.

Ancora una bella rampa per poi affrontare un 400m in discesa

Sulle creste dei monti passa il confine Italo-Austriaco oramai un lontano ricordo visto che con il trattato di Schengen di fatto le frontiere sono valicabili liberamente. Qui sotto si apre un ampio pascolo ora ricoperto di neve

Terminato l'ampio pianoro si prosegue di nuovo fra i pini

Facciamo una sosta ed in breve chi passa si sofferma a scrutare le bici. Tanti di essi sono meravigliati dal fatto della presenza dei chiodi sugli pneumatici e poi via con una serie di domande!

In realtà con certe condizioni di neve si potrebbe salire e scendere anche con le normali gomme, ma il ghiaccio lo si potrebbe trovare ovunque ed allora per andare sicuri meglio adottare i chiodi!

Non vi sembra una meraviglia? Trovare poi condizioni di sole pieno rende il paesaggio ancora più bello!

La meta di oggi è a tiro di scatto fotografico, apparentemente sembra vicina, ma è l'inganno dello zoom.


Ancora 1 km e ci siamo

Ad ogni metro il panorama cambia e le viste a quasi 2000m si fanno sempre più grandiose. Da quassù si possono contare tutte le frastagliate creste della Meridiana di Sesto, non si vorrebbe mai smettere di ammirarle.

A sx spunta la cima del Col Quaternà 2503m

 

Ancora qualche pedalata in falso piano e si arriva a destinazione


Lei mi precede mentre io mi attardo in altri scatti

La malga in cima mi attira per cui decido di fare la breve deviazione


E chi lascia più un posto simile? Ora posso capire chi si abbia costruito una baita lassù! Isolato da tutto, ma che spettacolo gli si offre davanti a se!

Ora si vede meglio la cima del Col Quaternà 2503m. Da questo punto passa il sentiero che porta al Rifugio Coltrondo. Pertanto se ricordate il bivio mostrato in precedenza, di fatto è possibile compiere un percorso ad anello che salendo dal Passo Monte Croce di Comelico raggiunga la Maga di Coltrondo e di seguito Malga Nemes per poi richiudere l'anello al bivio.


e dietro il solito bellissimo panorama sulla Meridiana di Sesto

Lei mi stava aspettando, la raggiungo all'Alpe Nemes

Manca una mezz'ora a mezzogiorno e prima di pranzo ne approfittiamo per un attimo di sosta contemplativa

 

Uno spettacolo da poco si spalanca davanti a noi con la Meridiana di Sesto al completo, direi che ne è valsa la pena!

 

Terminato il nostro pranzo al rifugio, con tanto di irrinunciabile strudel con cioccolata e a finire una buonissima grappa floreale, una volta usciti, abbiamo trovato molte persone accomodate fuori, complice la bella giornata, ma anche perchè all'interno non avrebbero trovato posto.

Le immancabili foto di rito, sul muro è riportata la quota: 1950m s.l.m.

Dispiace solo dover scendere a valle, ma con una giornata assolata, la neve fa presto a trasformarsi e a sciogliersi rendendo più difficoltosa la discesa.

Felice dell'escursione odierna, già si pensa all'indomani che tempo farà, quale percorso affronteremo e come sarà la neve, resisterà ancora, sarà compatta ?

La valle ci attende

 

Al Passo il paesaggio cambia, il cartello è eloquente al di là c'è il Veneto con il Cadore

Non ci sarebbe dispiaciuto fare una visita nel Cadore, sarà per un'altra volta, ora si torna in Alta Val Pusteria al Caravanpark Sexten.

Sotto trovate un breve video del percorso fatto

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CONCLUSIONE

Quando si arriva in simili posti non si vorrebbe mai scendere e continuare a contemplare lo spettacolo che la natura sa offrire. Indubbiamente come sempre, salendo in montagna c'è sempre da mettere in conto la fatica, ma chi non lo sa?

 

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2015
pagina creata:15-03-2015
ultimo aggiornamento: 02-07-2015
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