Toscana in bici
Maremma
da Camping Baia Verde
a Roccastrada
(GR)
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Un lungo ed impegnativo percorso  in Maremma che tocca alcuni noti borghi medioevali posti in cima alle colline dell'entroterra fra Castiglione della Pescaia e Grosseto

  
Roccastrada



Montemassi - Roccatederighi - Roccastrada

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
121Km
1250m
Asfaltato
Stradale
2%- 8%
✩✩✩
✩✩✩
✩✩✩
✩✩✩✩

 

 

 

 

   

 



Il tracciato parte dal mare al Camping Baia Verde, si procede verso Scarlino, Bagno di Gavorrano, Ribolla per poi deviare in salita verso Montemassi e da lì proseguire sino a Roccastrada per poi richiudere il giro e fare ritorno al Baia Verde.



La mappa del percorso. Se vi dovessero uscire le indicazioni in "Miglia" é possibile convertirle in Km nelle preferenze di accesso al sito Garmin Connect una volta che si è registrati.


IL PERCORSO

Il percorso é indicato ai cicloturisti allenati, questo sia per la lunghezza del percorso ma soprattutto per le salite da Ribolla sino a Roccatederighi. Oltre a questo c'è da tener conto di un altro fattore condizionante che è quello del vento, che cambia seguendo le inversioni termiche del corso della giornata e alla fine ce lo si ritrova quasi sempre in senso contrario. 

Quale bici usare

Una buona bici scorrevole dotata di un buon cambio e ben frenata, che può essere da corsa, trekking e perchè no anche una MTB.

Come si raggiunge

Il Camping Baia Verde come punto d'appoggio è raggiungibile da una deviazione posta sulla strada delle Collacchie che da Follonica porta a Castiglione della Pescaia, seguendo le indicazioni per Punta Ala.



La Maremma e i suoi borghi medioevali


PREMESSA

Per non ripubblicare parte del percorso che è già stato fatto in passato, è opportuno prendere visione del report su Tatti da cui è possibile trarre le informazioni sino alla località di Ribolla. Da quel punto in poi si seguirà questo report.

Superato il bivio di Ribolla che a sx porta a Tatti, proseguiamo verso il centro del paese e lo superiamo in direzione Roccastrada. Subito ci appare a sx un borgo su una collina, pensavo fosse Roccatederighi invece si trattava di Montemassi. Consultando l'orologio era un po' presto per dirigersi subito a Roccastrada che era la nostra meta, per cui abbiamo deciso per la deviazione per Montemassi, in quanto anche quella strada passando in successione Roccatederighi e Sassofortino, conduceva alla meta.



Montemassi, un borgo medioevale con la sua rocca in cima alla collina


Alla deviazione facciamo le debite considerazioni confrontando i vari km indicati sui cartelli, la decisione ormai è presa, si sale a Montemassi!

Certo, l'allungheremo, ma alla fine la scelta ci ha premiato con borghi, strade e panorami stupendi.


 

Intrapresa la deviazione per Montemassi,  la strada sale costeggiando la collina fra ulivi e boschi. Guardando la foto sembrano poche case, poi in realtà quando ci si addentra nel borgo le case sembrano moltiplicarsi fra pertugi, vicoli, scalinate, archi, sottopassi; tutto quello che compone un borgo medioevale arroccato sulla cima di un cocuzzolo. 


Vista da sud di Montemassi



L' eloquente cartello fatto di piastrelle in ceramica dipinte a mano, è un invito a visitare il borgo.

Sino a qui abbiamo percorso 42km e superati 343m di dislivello in 2h e 18' 


Saliamo quindi per una breve visita al borgo


Una serie di case affianca l'unica via che conduce al borgo. Questa foto mi ricorda la strada che esce da Tirli verso Castiglione della Pescaia!


Proseguiamo verso ovest sino ad arrivare sotto queste mura con una ex porta d'accesso al borgo fortificato. In primo piano una meridiana fatta con mattonelle di ceramica dipinte, lavoro commissionato dagli stessi abitanti ad noto ceramista di Montemassi


Una ripida salita lastricata in pietre porta all'interno del borgo antico, dalle cui mura si ha questa visuale verso nord. A sx. dove volano le rondini, si intravede sullo sfondo una linea piatta fra le colline, si tratta del tratto di costa sul mare che va da Marina di Grosseto a Castiglione della Pescaia. I rilievi che si vedono a dx sono quelli dove si trovano i vari borghi di Montepescali, Vetulonia, Buriano. Sotto, in primo piano, distese di ulivi.


Ogni spazio viene sfruttato da case unite le une alle altre, con sottopassi ricavate nelle stesse e scalinate che le affiancano. Il tutto costruito con sassi, pietre e mattoni.  


Fa decisamente caldo e la "scalatrice" ne approfitta per una sosta all'ombra. Il contrasto fra vecchio, a sx e più recente a dx. La casa in primo piano mostra il muro perimetrale a contrafforti. Immancabili ormai nelle scene quotidiane di questi borghi sono gli Apecar, se ne scorgono ovunque! D'altra parte sono stretti e corti e si intrufolano agilmente fra gli stretti vicoli medioevali. Nel vecchio borgo i vicoli sono tutti lastricati con pietre o sassi.


Lascio la bici e mi inoltro a piedi per una breve visita 


Salendo un altro arco dà accesso alla parte più alta.




Fra case di pietra e un vicolo stretto scorgo la chiesa 


Visti gli spazi risicati che si trovavano più in basso, trovare uno spazio così ampio ed in piano qua sopra è stata una sorpresa.


Per quanto un borgo possa essere piccolo per una chiesa si trova sempre il posto. Si tratta della chiesa dedicata a Sant'Andrea Apostolo. La chiesa è stata ricostruita svariate volte e si pensa che sia stata ricostruita sulla base della vecchia chiesa Castellana di cui si hanno notizie sin dal 1076. Quindi quello che si vede oggi è molto più recente rispetto alle origini. 

Il bello di questi borghi sono l'intersecarsi degli spazi e passaggi che permettano di accedere quasi ovunque. Posso solo immaginare quanto poteva essere divertente per i ragazzini di un tempo rincorrersi fra i vicoli, anche se non penso che tempi addietro avessero molto da giocare ma piuttosto da lavorare già in tenera età. Oggi il borgo appare quasi disabitato, molti cartelli di affittasi o vendesi si trovano affissi sulle porte. D'altra parte quassù di lavoro non penso che ce ne sia, per cui si è obbligati a scendere a valle in centri più grandi e alla lunga tutto ciò comporta costi e disagi. Questo è il prezzo da pagare se si vuole abitare in posti come questi che hanno dalla loro la pace e la tranquillità, l'aria buona, ma poi non ci sono i vari servizi che si troverebbero in un paese più grande. Come dire: Non c'è rosa senza spine!




Finita la breve ispezione, di fatto c'è molto altro da vedere, come il castello e questo lo lascio a voi, lasciamo questo grazioso borgo alla volta di Roccatederighi .


Lasciato Montemassi, la strada sale dolcemente ma in modo costante verso Roccatederighi.

Sono 9 km e 300m di dislivello da superare con salita al 3%.

Solo in un punto mi accorgo che su una collina distante circa 7km si intravede il borgo di
Tatti, si tratta della macchia più chiara sotto la nuvola in centro alla foto. L'ingrandimento è nel riquadro

La strada è bella, ogni tanto ombreggiata e con viste panoramiche. In lontananza in cima alla collina si vede Roccatederighi. La mia "gregaria" è in grande sofferenza, ha una sella nuova che si è rivelata non adatta ed ora accusa dolori specie sui tratti in salita. Siamo costretti a più frequenti soste.

Mancano ormai un paio di chilometri e si ode il rintocco delle campane di mezzogiorno, visto il caldo e l'ora e in aggiunta la sofferenza della "gregaria" decidiamo di anticipare la sosta per il pranzo a Roccatederighi




Infatti al bivio il cartello segna 2km a Roccatederighi e la successiva Sassofortino a 5 km.


Una macchia di giallo fa da cornice a questa inquadratura su Roccatederighi e la pianura sottostante



Dopo 52 km e 657m di dislivello si fa l'ingresso al borgo di Roccatederighi, ci dirigiamo verso il centro storico. Sulla sx scorgo una Osteria che sarà poi la nostra meta pranzo.

Sullo sfondo la torre civica realizzata nel 1911 dagli stessi abitanti per celebrare il 50° anniversario dell'unità d'Italia.


Facciamo l'ingresso al vecchio centro storico, anche qui come a Montemassi ci si trova in borghi medioevali arroccati su speroni di rocce.


E Anche qui si ripete lo stesso schema, vicoli stretti, case in pietra, archi e sottopassi fra le abitazioni.


Una serie di archi in un vicolo con il selciato fatto a grossi riquadri di pietre, anche se a mio avviso vedendo i tombini questa è un opera di più recente fattura.

Nel corso dei secoli le ristrutturazioni non sono mancate, per cui aperture o chiusure di finestre o spostamenti di quest'ultime hanno lasciato tracce evidenti, come pure trasformare un portone con volta ad arco in un più recente portone rettangolare. E' difficile trovare un borgo che a distanza di svariati secoli possa mantenere intatta la sua costruzione originale dei suoi manufatti.


Le stesse abitazioni alternano costruzioni in tutta pietra a vista, oppure intonacate. Qui ci troviamo nel punto più alto della Rocca.


Anche la chiesa e il campanile sono rigorosamente costruiti con pietre , d'altra parte quassù la materia prima, di certo, non mancava! Si tratta della Pieve di San Martino Vescovo, costruita nel 1490


Spostandosi verso il lato dx della facciata della chiesa, questa è la visuale sulla piazza antistante, con lo sperone di roccia che spunta a sx.

Di fatto questi piccoli borghi medievali sono spesso stati costruiti proprio su delle cime per essere protetti da eventuali attacchi di nemici. In pratica si alleavano col la stessa natura che sapeva offrire difficoltose od inaccessibili strade da cui poter sferrare attacchi.

In centro alla piazza, una delle tante sculture moderne disseminate per il borgo in occasione di una mostra, mentre in vari locali erano esposti quadri di pittori locali.


Un altro vantaggio di stare su una rocca è la visuale che si ha attorno, per cui i movimenti dei nemici potevano essere scorti per tempo. Oggi a noi non resta che ammirare ciò che ci circonda.

Anche sul lato ovest le case appoggiano su una solida roccia


E' ora di lasciare il vecchio borgo non prima di aver pranzato

Prendiamo la strada per Sassofortino e guardando indietro appare questa bella vista su Roccatederighi.




La strada per Sassofortino è molto bella e panoramica e rimane in costa alla collina con poche variazioni di pendenza, ormai il grosso della salita è stato fatto fino a Roccatederighi e la mia "gregaria" può finalmente tirare un respiro di sollievo avanzando più spedita.



Si pedala attorno ai 500m di altitudine e lo sguardo può spaziare su un ampio territorio; dalle colline, alla pianura, sino al mare nelle limpide giornate

Superiamo Sassofortino scollinando a quota 572m s.l.m. e dopo 55 km dalla partenza senza soffermarci e ora nella foto appare in lontananza,  in centro alla foto.




Proseguiamo verso la meta di Roccastrada. Anche questo borgo è costruito su uno sperone di roccia che è ben visibile anche da lontano. Si tratta ovviamente del solo centro storico, posto a dx, mentre a sx c'è la parte più recente. 


Il tratto più bello del percorso è quello da Sassofortino a Roccastrada, un susseguirsi di curve a tratti in mezzo al bosco ed in ombra.

 

Un breve discesa e si esce dal bosco, incontrando la strada che da Roccastrada porta a Siena , distante 54km


Quasi ci siamo, ci fermiamo ad ammirare il solito paesaggio Toscano



Campi, colline, alberi e cielo azzurro, tutti gli ingredienti dell'entroterra Maremmano



Dopo 64 km e 824m di dislivello superati, facciamo ingresso a Roccastrada dirigendoci verso il centro storico. Subito a dx, vediamo lo stagliarsi delle ripide rocce con le case costruite sulla sommità


Da qui si entra nel centro storico


La stretta strada sale verso la torre dell'orologio


Seguiamo uno stretto vicolo


Una scalinata laterale con una infiorata 


Proseguiamo la visita dirigendoci verso la chiesa di cui si scorge il campanile merlato

 

Adiacente alla chiesa si trova subito confinante una abitazione, forse era la canonica, evidente che gli spazi andavano sfruttati, anche se sembra una costruzione più recente. La chiesa è quella di San Nicola le cui origini risalgono sul finire del 1200' ma poi successivamente modificata in tempi più recenti come anche il campanile rifatto nel 1865.


Nella piccola piazzetta adiacente la chiesa si trova un belvedere verso Civitella Marittima

Si fa ritorno alla piazza della torre dell'orologio, salendo le scale che portano ad un altro belvedere verso nord

Il vicolo in salita aggira la torre e si inoltra fra le case in pietra


Un dedalo di vicoli si diramano salendo verso il belvedere

Una vista verso la collina di Monteleoni e l'abitato di Terzi


Essendo questi borghi medievali costruiti sulla roccia, è evidente che sotto non c'è terra, per cui cercano sempre di utilizzare molti vasi dove poter far crescere fiori e piante


Se non facessero crescere un po' di verde attorno alle case, non rimarrebbe altro che un borgo con la nuda pietra.


Dove però il sole non batte di piante se non se ne vedono


Si ridiscende verso la piazza della torre dell'orologio


Facciamo l'uscita dal borgo antico attraverso un arco che probabilmente in tempi passati poteva essere la porta d'accesso principale al borgo.




Ci ritroviamo sotto le mura e la rocce della rocca, finiamo qui la visita a Roccastrada. Ora ci aspettano 57 km non proprio tutti in discesa, qualche salitella c'è ancora da fare, prima di arrivare al punto di partenza.


Sulla strada del ritorno passiamo sotto Gavorrano, altro borgo medievale

Ancora più avanti si passa sotto anche al borgo di Scarlino anche lui noto borgo medievale, oggi di borghi antichi ne abbiamo fatto una scorpacciata.


 

CONCLUSIONE

Senza dubbio un giro impegnativo sotto il profilo fisico, i chilometri il dislivello e il vento contro non fanno sconti a nessuno, però si viene ripagati entrando nella storia del nostro passato di molti secoli addietro nel periodo medievale.

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2013
pagina creata:08-7-2013
ultimo aggiornamento: 30-07-2015
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