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Un altro report che va ad esplorare il territorio della Lunigiana, visitando: Sarzana, Sarzanello, Castelnuovo Magra e Bocca di Magra.


La Fortezza di Sarzanello posto sopra Sarzana



Castello di Sarzana - Fortezza di Sarzanello - Bocca di Magra


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
42Km
610m
Asfalto
Stradale
5% - 32%
✩✩✩✩
✩✩
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✩✩✩✩

 

 

 

 

 

 


Dal fiume Magra questo è il tracciato da farsi in senso orario, con visita finale a Bocca di Magra.


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La mappa del percorso. Sul sito Garmin Connect, dopo che ci si è registrati, è possibile convertire le miglia in km e viceversa, nelle preferenze. Inoltre è anche possibile scaricare la traccia per i GPS Garmin

IL PERCORSO

Dalla nostra base all'Iron Gate Marina3B sul Fiume Magra, abbiamo preso la Via XXV Aprile in direzione Sarzana, giro della città e poi salita alla Fortezza di Sarzanello, proseguendo poi sulle colline sino a Caniparola. Altro passaggio sulle colline sino a Castelnuovo Magra per poi scendere verso Bocca di Magra e alla fine una salita verso Punta Bianca.

Rifornimenti idrici

Fontanelle si trovano nei vari borghi visitati, come ad esempio a Castelnuovo Magra

Quale bici usare

Una bici con cambio e freni in ordine per affrontare le toste salite e discese

La Lunigiana

Prendendo spunto da un opuscolo trovato alla nostra reception, ho confezionato questo giro, che in realtà avrebbe dovuto interessare altri tre borghi, ma il fatto di non aver trovato un esercizio aperto per il pranzo a Castelnuovo Magra, ci ha scombussolato i nostri piani e questo è quello che ne è uscito.

Qui siamo all'ingresso di Sarzana, lei in bici sta varcando la Porta Romana, se si prosegue lungo questa via si attraversa tutta la città sbucando alla Porta Parma, che si trova nella parte diametralmente opposta. Ovvio che i due nomi delle "Porte" stanno ad indicare le città a cui conducevano le strade ad esse connesse.



Un selciato che avrà visto passare parecchia gente sopra di esso ci conduce verso il centro.
La via principale di Sarzana tutto sommato è abbastanza ampia rispetto ai canoni dei tempi in cui è stata costruita, certo è priva di marciapiedi, ma questi non erano contemplati nel 400'

La mia gregaria,poco più avanti, mi stava aspettando ed infatti ci siamo subito imbucati a dx verso la Fortezza


Non appena si varca la soglia di Porta Romana, la Fortezza Firmafede o la Cittadella è subito a portata di pedale. Basterebbe svoltare subito a dx oppure alla successiva via sempre a dx per ritrovarsi in questo punto ad osservare la Fortezza e il suo ampio fossato.

Questa fortificazione faceva parte dell'insieme delle mura e torri che cingevano la città di Sarzana. Questa Fortezza fu eretta a metà del 1200 dai Pisani. Ne seguirono poi distruzioni e ricostruzioni nel corso dei secoli. A dx, sopra la collina, si scorge la Fortezza di Sarzanello.



Naturalmente la Fortezza è visitabile

Dalla Fortezza, basta guardare in alto sopra i tetti per scorgere il campanile della Cattedrale di Santa Maria Assunta, dove noi ci siamo diretti.

Con la sua facciata in marmo bianco ed il pregevole rosone lavorato finemente, affianca una torre con tanto di merlatura e quattro ordini di aperture poste ad ogni lato, che partendo dalla parte sommitale formata da Quadrifore, vanno a scalare in Trifore e Bifore.

In genere questa scelta architettonica nel porre delle Quadrifore nella parte alta è dovuta al fatto di scaricare o alleggerire il peso della costruzione.

Lo stile è un misto fra Romanico, Gotico e Barocco e la torre costruita arretrata può non far parte dello stesso periodo della chiesa.



L'interno è Barocco, stupisce il soffitto ligneo a cassettoni che va a chiudere il tetto a capanna


Ai lati sono presenti delle cappelle fatte in tempi successivi all'iniziale stile Romanico che non le prevedeva, come del resto l'abside.


Il soffitto è a cassettoni, meravigliosamente intagliato da Pietro Giambelli, ed osservando l'estensione del soffitto c'è solo da pensare a quanto tempo vi abbia dedicato nel realizzarlo!

Proseguiamo la nostra visita, notare le spesse griglie in ferro poste a protezione degli edifici di un certo pregio che sono assai diffuse nelle nostre città medioevali. I palazzi storici sono quasi tutti a tre piani.

Altra sosta alla Pieve di Sant'Andrea, sempre situata su Via Mazzini

Osservata dall'esterno dovrebbe essere una chiesa assai sobria. La torre è fusa assieme alla facciata ed anch'essa è dotata di aperture a Quadrifore nella parte alta per poi diminuire di numero ai piani inferiori, sempre per un discorso di alleggerimento della struttura.

Osservando la facciata si nota un cambiamento fra le pietre utilizzate sin sotto il rosone rispetto alla parte superiore, ciò è dovuto ad un rifacimento della chiesa con innalzamento della struttura in tempi successivi.


L'interno tradisce i soliti rimaneggiamenti fatti a posteriori e che poco hanno a che vedere con l'esterno della chiesa del X sec.

Sempre in Via Mazzini un palazzo riporta queste targhe dedicate a Napoleone I°


Sotto alle targhe, questa opera scultorea risalente al 1621

E mentre io ero col naso all'insù a scrutare gli edifici storici, lei a fianco stava scrutando con lo sguardo basso tutt'altre cose!

Chissà da cosa era attratta! Ma certo, la Spungata! Dolce tipico di queste ed altre zone e potevo esimermi da prenderne una per un assaggio al volo per tutti e due? No di certo!

Tra l'altro questo negozio è storico, si tratta della Pasticceria-Drogheria-Caffé Storico Gemmi, dove al suo interno si respira aria di altri tempi.


Arrivati in Piazza Matteotti. Anche qui pavimentata con selciato in posa obliqua. La piazza è ampia ed affacciata da palazzi a due o tre piani con alcuni di essi dotati di portici.

I lampioni sembrano aver subito il forte vento di Marzo, almeno penso, visto che le lanterne sono inclinate.

Purtroppo, qui abbiamo trovato il mercato che si estendeva per buona parte delle vie del centro storico, limitando la vista su qualche altro edificio di pregio storico. Comunque non era nelle nostre intenzioni battere a tappeto in lungo ed in largo questa bella cittadina!

In primo piano un triciclo per gli operatori ecologici, in effetti è da parecchio tempo che non ne vedevo uno! Un tempo erano molto diffusi ovunque.

Concludiamo il nostro percorso verso Porta Parma, dove troviamo il residuo di una torre che faceva parte della cinta muraria

 
Questa è Porta Parma


e la vista da Porta Parma verso il centro


Lasciata Sarzana ci siamo diretti sulla collina di Sarzanello e la sua Fortezza. Dal bivio di Sarzana sono 2,3km e 99m di dislivello con pendenze fra il 5% e il 12%


L'accesso è situato dal lato verso Sarzana e a dx è il sentiero che vi sale.

Questo è l'ingresso, guardando sotto si ha Sarzana in bella vista. Quello che si scorge in fondo sulla collina è invece il Castello di Trebiano che abbiamo visto da vicino in questo report



La Fortezza è attorniata da una bassa cinta muraria a cui fa seguito un largo fossato



Questa è la parte che dà l'accesso alla Fortezza




Un particolare dell'ingresso, notare in cima alla torre in fondo, dell'apertura direzionata proprio sull'ingresso in modo da proteggerlo



A sx la parte orientata verso la Cisa e a dx quella verso Sarzana e la valle del Magra.

In fondo a dx invece la forma delle mura a "V"


Di fronte al vertice del triangolo. Se ora ci si sposta all'altezza della torre di dx si vedrà la prossima vista prospettica

In pratica la forma della pianta della Fortezza è quella di un triangolo equilatero ai cui angoli vi sono le tre torri circolari che si vedono in questa prospettiva. Poi vi è un'altra sezione triangolare che è quella a sx, in questa foto, che è posta staccata dal corpo formato dalle torri attraverso il varco che si vede. Le due strutture sono poi unite dall'arco e dal passaggio sottostante visibile nella foto dell'ingresso.

Inutile spiegarsi a parole, faccio un disegno e capite meglio! Un disegno vale mille parole!

La gregaria intrepida mi segue giù dal dirupo. Questa non è la discesa "ufficiale" non fatela!
Scesi sulla strada da cui eravamo saliti abbiamo proseguito in discesa sul selciato prendendo al bivio la prima a dx. direzione Nave e successivamente verso Caniparola che dista 3,85km dalla Fortezza.




Spiegare ora la strada fatta per arrivare sin qui a Caniparola è una "parola"! Meglio usare la traccia GPS, che tra l'altro in questo punto non è stata corretta, ovvero bastava proseguire verso la sx della foto senza andare a fare il giro del paese come abbiamo fatto noi per ritrovarsi poi nello stesso punto, solo che noi abbiamo dovuto fare qualche centinaio di metri su sterrato.

Devo dire che saranno pure colline panoramiche e non montagne, ma vi avverto che ci sono certe pendenze che arrivano al 32%! Il percorso non è una mia idea, per cui: Ciclista avvisato mezzo salvato! In centro alla foto Castelnuovo Magra




C'è giusto da spingere un po' sui pedali per arrivare quassù. Da Caniparola a Castelnuovo Magra sono 4km e 186m di dislivello da superare con pendenza media al 10%




La nostra idea era quella di fermarci qui a pranzo, in modo da spezzare il nostro giro che prevedeva altri tre borghi da visitare oltre questo.

Arrivati sotto il castello abbiamo capito che del castello c'era rimasto ben poco



Infatti è rimasta la torre e poche mura diroccate, questa è la vista interna.



Dopo aver fatto rifornimento d'acqua alla fontana del parchetto vicino al castello, ho chiesto ad una signora dove si potesse pranzare, ci ha indicato un posto all'uscita del borgo dopo la chiesa, abbiamo pedalato sul solito selciato a spina di pesce



Passati davanti alla chiesa l'orologio segnava le 12,55 ma non ero sicuro di che giorno o di che mese, forse eravamo di poco in anticipo al S. Natale osservando la stella cometa sul portone della chiesa! E si che non stavamo guidando una DeLoren del Ritorno al Futuro! Sono bastati un paio di pizzicotti per ritornare al presente, con lo stomaco che brontolava ma che purtroppo non ha trovato di che riempirsi, visto che abbiamo trovato la saracinesca abbassata dell'esercizio indicatoci.


Quindi cambio dei piani, ed anche il meteo stava cambiando. Abbiamo deciso di fare una corsa sino a Bocca Magra, che si scorge nella foto dove sulla dx Montemarcello scende e declina verso il mare. Sono solo 13km da qui, di cui 5km in discesa


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Bocca di Magra raggiunta, poi ci fermeremo qui a pranzo.

Verso la foce del fiume Magra, sullo sfondo il profilo delle Alpi Apuane che il giorno prima ci ha visto dominare dall'alto

Questo è proprio "finis terrae", qui il fiume Magra si getta nel mare

Le barche aspettano in darsena la buona stagione per riprendere a solcare il mare


Il Magra presso la foce ha un'ampiezza abbastanza rilevante. I pescatori non mancano mai e in questo punto pescheranno pesci che amano stare nel misto fra acqua dolce e salata


Terminato il pranzo siamo saliti un attimo verso Punta Bianca, sperando in una apertura del cielo, cosa che non c'é stata. A sx si vede la struttura del Monastero Santa Croce. La costa di fronte è quella di Marina di Carrara.

Un consiglio: se decideste di replicare questo giro e fermarvi a pranzo a Bocca di Magra, direi che forse è meglio salire quassù prima di pranzo!


Visto il meteo non ci rimaneva che fare ritorno alla base sul Fiume Magra




Il ponte sul Fiume Magra ad Ameglia, poco più in là la nostra base.



CONCLUSIONE


Fosse stato un meteo migliore e trovato un pranzo dove volevamo fare tappa, il giro avrebbe assunto altri connotati, ma già così può essere significativo. Certo non è da prendere sottogamba, le salite ci sono e anche ripide, ma questo è quanto si trova da queste parti ed occorre adattarsi!

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designe © 2015
pagina creata:24-04-2015
ultimo aggiornamento: 07-06-2015
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