Lombardia in bici


Monte Canto e Valcava
(BG)

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Un percorso impegnativo ma altamente panoramico che offre sguardi sulla pianura lombarda e su buona parte dell'arco Prealpino e Alpino oltre agli Appennini

 
Vista dal Passo Valcava verso le Prealpi e Alpi Bergamasche





Imbersago (traghetto), Fontanella, Passo Valcava


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
70km
1750m
asfalto/sterr
strad/carr.
3% - 20%
✩✩✩✩✩
✩✩
✩✩✩✩✩

 

 

 

 

 

 


Un giro movimentato ricco di su e giù, che racchiude 5.000ha di territorio Bergamasco al confine con il Lecchese. Protagonisti il Monte Canto e la Valcava




L'altimetria del Percorso: sono 1750m di dislivello con una parte in fuoristrada. Pianura quasi assente, sono 42km di salite con 25km di discesa finale. Il percorso totale sviluppa 70km. Nota: i "dirupi" che vedete sul grafico, specie nella discesa, sono il solito problema dello sgancio del segnale del GPS della Garmin, e fin quando quelli della Garmin non si decideranno a regalarmene uno più efficiente questo è quanto!




Queste due immagini sono tratte da:


Il percorso

Pronti, via, si sale, sono 3,2km al 4% sino allo scollinamento verso Carvico. Da sotto il Monte sono 3km di salita al 7% (medio) sino a Fontanella. Poi discesa di 2,6km misto selciato e finale su asfalto.Si passa alla salita del Barlino 2,6km pendenza media 6%.

In realtà avevo previsto il percorso in giallo, ovvero dalla località Barlino seguendo la costa della montagna andare sino ad Albenza, ma la mancanza di cartelli indicatori ci ha fatto ritornare sui nostri passi, in quanto avevo visto l'indicazione per Albenza alla frazione di Longa.

Per cui abbiamo fatto 4,5km di salite al 4% al 12% da Longa a Cacastrone.

 Giunti a Palazzago sono 1,3km al 6% sino a Burligo, da li la strada si fa stretta e ci sono circa 4km all'8% sino a Collepedrino a 800m slm. Ancora 1,7km di asfalto al 10% , poi stop.

LA CAVA ITALCEMENTI DI VALCAVA

Qui occorre aprire una parentesi, in effetti ci sono circa 2,7km di strada sterrata e asfaltata che sono su proprietà privata della ITALCEMENTI con tanto di sbarra e divieto d'accesso. In effetti è una cava attiva con macchinari in movimento. E' logico che passare in un cantiere in bici si va in contro a questioni di carattere di sicurezza, se succedesse un inconveniente ci sarebbero problemi di responsabilità non indifferenti. Per questo motivo abbiamo avuto un permesso di transito.

PERCORSI ALTERNATIVI

Per giungere al passo Valcava non c'è che l'imbarazzo della scelta, la cosa più semplice una volta giunti al Barlino, proseguire a sx verso la Roncola e da lì per Costa Imagna e poi salire al Passo Valcava. Esistono comunque altre 4 salite al Passo Valcava, una da Torre de Busi, una da Boccio su strada sterrata che arriva sino al Pertus e poi da li al Passo Valcava, un'altra che sale dalla Valsecca ed infine una che sale da Capizzone.

Quindi direi che si può tranquillamente scegliere uno dei percorsi alternativi senza dover passare per la cava.

C'è poi da dire che i panorami che si possono osservare dal Collepedrino, una volta giunti a Passovalcava sono ancora più ampi, al limite basta arrampicarsi a piedi per un centinaio di metri, per avere ancora più visuale sulla pianura.


 
Come arrivarci

Il punto di partenza lo abbiamo stabilito all'imbarcadero di Imbersago. Dall'Autostrada A4 MI-VE uscita Agrate, si prende la direzione per Lecco sino a Osnago poi si svolta a dx. in direzione Paderno d'Adda sino al bivio dove a sx. dà indicazioni per Imbersago, e da lì al Traghetto.

DISTANZE

Da Milano: 45km, da Bergamo 21km, 20km da Lecco.

Dove parcheggiare

Giunti davanti al piazzale del Traghetto, a sx c'è una salita con ampio parcheggio



Giunto a Imbersago sulla strada che conduce al Traghetto fluviale, che dista poche centinaia di metri, mi soffermo ad osservare il panorama, la giornata si preannuncia molto bella, ormai sono giorni che l'estate è come scomparsa, e ora uscendo dalle nuvole e trovarsi davanti il profilo delle montagne sembra di essere in un altro mondo.

Da sx. la cima della Grigna, poi l'inconfondibile cresta frastagliata del Resegone e in primo piano il monte Canto, prima meta della giornata.



Scaricate le bici, io e Giordano ci imbarchiamo sul traghetto di Leonardo per attraversare il fiume Adda , dalla sponda d'Imbersago a quella di Villa d'Adda.

Per saperne di più sul traghetto qui

Traghettati sull'altra sponda, vi aspetta subito di fronte a voi una salita di poco più di un centinaio di metri, ma abbastanza impegnativa.

Superata questa svoltate a sx e dirigetevi verso Villa d'Adda - Carvico, sono 3km al 4% che vi porta a scollinare verso Carvico.

Questa salita è molto frequentata dai ciclisti sportivi

Scollinati a Carvico, alla rotonda si prende per Sotto il Monte, città natale di Papa Giovanni XXIII.

A lato, Torre San Giovanni, si procede ora in direzione località Pratolongo - Fontanella

Arrivati a questo bivio svoltate a sx, la cosa assurda è che sul palo in centro si trovano solamente due cartelli che indicano due trattorie, ma non dove conducono le strade!

Comunque, svoltando a sx. la strada incomincia a salire e dopo 500m troverete un bivio , svoltate a dx, in quel punto troverete finalmente il cartello marrone con indicazioni per la chiesa di Fontanelle.

Sono 2km di salita al 9%, già si intravede il campanile dell'Abbazia.

l'ultimo km è immerso nel bosco, e l'ombra è assicurata.

In pieno controluce arriviamo davanti all'Abbazia cluniacense di Fontanella, Priorato di Sant'Egidio risalente all'anno 1000.

Luogo caro a Papa Giovanni XXIII.

Siamo a 450m slm sul Monte Canto.

Qui nel 63' Padre David Maria Turoldo, vi approdò, fondando la Comunità La Casa di Emmaus.

Padre David Maria Turoldo morto nel 1992, volle essere sepolto qui nel cimitero di Fontanella.

La parte posteriore dell'Abbazia

Particolare dell'abside

Il cortile con porticato posto a sud dell'Abbazia

Altra vista del cortile

Vale la pena fermarsi per una breve sosta ed ammirare il complesso dell'Abbazia

Ecco il contesto in cui è Fontanella, posizione magnifica con vista sulla pianura padana.

Lasciata Fontanella si prosegue in salita per circa 300m dopo di che troverete sulla sx. un ripido sentiero acciotolato, con la presenza di tornelli in acciaio inox, con cui si fa fatica a far passare la bici.

Poco dopo il sentiero lastricato si trasforma in un sentiero panoramico con la pianura in bellavista

Un sentiero contemplativo

Incontro con un altro ciclista, questa è la vista verso est

Vista verso Calusco d'Adda, la torre in centro alla foto è quella del cementificio.

Stringendo l'apertura dell'obiettivo questo è il massimo che è possibile ottenere, ed in centro alla foto i grattaceli di Milano, ancora a dx. la torre del cementificio di Calusco d'Adda.

Con visuale ottima è possibile vedere anche gli appennini.

Dopo una ripida discesa si arriva a questo arco

che porta davanti a questa tenuta...

... e da cui inizia una ripida discesa che saggiamente abbiamo affrontato a piedi. Se si bloccasse il freno anteriore, qui il ruzzolone sarebbe garantito sino in fondo alla discesa!

Si scende nel bosco sino ad incontrare questo spiazzo con la chiesetta degli alpini dedicata alla Madonna dei Cerri, si svolta a dx.

Una bella discesa nel bosco con cinque tornanti porta a Mapello. Già il percorso sino a qui devo dire che è molto bello, e tante volte non si hanno conoscenze di posti così belli e poco distanti dalla pianura.

Arrivati a Mapello si prenderà la strada per Ambivere passando all'esterno dell'abitato e proseguendo sino all'incrocio sulla statale 342, dove si svolterà a sx. percorrendo 3 km sino allla deviazione a sx per Almenno San Bartolomeo - Roncola

A Mapello si entra in paese passando davanti a questa chiesa, ma col senno di poi, prima di giungere qui, converrebbe mantenersi sulla Via dei Colli, in fondo svoltare a dx. poi sx e ancora sx, questo per evitare il dedalo di sensi unici.

Arrivati in periferia di Almenno San Bartolomeo, breve sosta per il controllo della mappa, si proseguirà diritti sino alla salita del Barlino che interseca la strada che sale per la Roncola da Almenno San Salvatore.

La Roncola nella foto è situata fra la sella della montagna a sx. poco sopra dell'ultima pianta che si vede a lato della strada.

Giunti alla località Barlino noi proseguiamo sino all'intersecazione con la strada che sale da Almenno San Salvatore. Se rileggete quanto scritto all'inizio, occorrerebbe svoltare a sx. in direzione Roncola, salvo poi dopo circa un 600m ad un tornante proseguire diritti per via Foppa in direzione Casagno - Capochelli -Camarone - Capreti- sino ad Albenza per poi proseguire sino a Palazzago.

Naturalmente questa deviazione la farà solamente chi vorrà visitare i luoghi sino a Collepedrino, ma poi sarebbe costretto a scendere visto che è vietato proseguire all'interno della cava.

Per questa ragione al bivio del Barlino, proseguite in direzione: Roncola - Costa Imagna - Val Cava

In centro alla foto in cima alla montagna si trova Roncola

Ci troviamo a circa 500m slm nelle vicinanze di Palazzago, e si incomincia ad apprezzare una visuale sulla pianura.

Il profilo del monte che si vede in lontananza è quello del Monte Canto da cui siamo partiti. Sino a qui sono circa 30km già percorsi.

Dopo una discesa di circa 2km, si arriva alla periferia di Palazzago, dove si svolterà a dx. in direzione Burligo, circa 1,5km di salita.

In cima alla montagna l'abitato di Collepedrino

Il ponte che dà l'ingresso a Burligo, per Collepedrino occorre proseguire diritti da dove si è venuti senza attraversare il ponte.

Un vicolo davanti alla chiesa.

Una volta saliti a Collepedrino, sotto appare la vista su Burligo incastonato fra i boschi, mentre più in là si apre lo sguardo sulla pianura.

Al confine del territorio di Collepedrino, una sosta per ammirare il panorama.

Uno sguardo verso il punto di partenza a Imbersago, a sx. si vede la parte ovest del Monte Canto, in centro alla foto l'ultimo rilievo che si vede è quello dove c'è Montevecchia, mentre la montagna a dx. è quella dove si trova Santa Maria Hoè - Colle Brianza ecc. alcuni percorsi sono elencati qua.

La salita prosegue sino all'ingresso della cava, da qui in poi è offlimits, un responsabile della cava ci stava aspettando e ha autorizzato il passaggio.

Passaggio in cava

La montagna mostra le ferite fatte con l'estrazione del materiale, si vedono le varie sezioni verticali dei blocchi che mano a mano vengono estratti.

Arriviamo ad un livello intermedio della cava e già da qui si ha una bella visuale verso Ovest

Veniamo attratti da un rumore di un mezzo meccanico che proviene dalla cima della cava che è posta ad un livello ben superiore, ed appare una sagoma di un camion che percorre il crinale.

Per dare un'idea delle dimensioni della cava, nello spiano posto sulla montagna in centro alla foto, è posta la cava principale, dove ci sono gli impianti per la lavorazione, mentre dove abbiamo visto il camion, è nella parte superiore sx. della foto. Quindi c'è ancora mezza montagna da scalare.

Le due cave superiore ed inferiore sono unite da una strada di servizio che si puo' scorgere nella foto, anche con un tornante nella parte inferiore sx.

La strada è ampia, asfaltata e molto panoramica.

Si incominciano a vedere le antenne dei ripetitori dei ponti radio della Valcava

Finalmente arriviamo al livello superiore della cava, e in centro alla foto si vede il camion che vedavamo da sotto.

Certo è una cava con vista extra panoramica, ma è anche vero il contrario, ovvero che con il bel tempo è visibile lo squarcio nella montagna da buona parte della lombardia.

Giordano indica il famoso camion che nel contesto della cava sembra un giocattolino come quello che usano i bambini per giocare, solo che in realtà è molto più grande di un normale camion, basta osservare la dimensione del finestrino per rendersi conto in proporzione quanto è grande il resto.

A questo livello si vede che gli scavi della cava scendono di quota all'interno della montagna.

Sotto si vedono escavatrici ed altri camion, ma i livelli della cava non finiscono qui, come vedete ci sono tracce di estrazione anche a livelli superiori nella costa della montagna.

L'ultimo livello superiore della cava ed in cima le antenne del passo Valcava, la nostra meta.

Lasciamo la cava e si sale ancora sullo sterrato, questa via che potrei chiamare "direttissima", dopo aver fatto tutte le altre che portano al Passo Valcava, posso dire che è la più difficile di tutte anche perchè c'è la parte sterrata da affrontare.

Ci fermiamo ad osservare il panorama sottostante

Ora stando più in alto è possibile vedere un tratto del fiume Adda nei pressi di Brivio, e poco più in alto a sx. la bolla del laghetto di Sartirana sopra Merate.

In alto a dx. si intravede il profilo di Montevecchia

Arrivati! siamo al passo Valcava, o almeno a una ventina di metri per l'esattezza!

Basta oltrepassare il passo e percorrere un centinaio di metri per godere questo panorama sulle prealpi e alpi bergamasche, basta cliccare sulla foto per una visione ingrandita.

Giordano, nonostante la faticaccia che gli ho fatto fare per arrivare quassù, si è dimostrato molto contento e non smetteva mai di osservare il panorama

Io ormai questo posto lo conosco da tempo e non conto le volte che ci sono salito, fa comunque sempre piacere ritornarci, specie con giornate belle come questa. E quando si arriva quassù, non si dovrebbe mancare di fare visita al Pertus o Forcella Alta

Giordano non se la sente di andare al Pertus, per cui giriamo le bici e scendiamo verso Torre de Busi, ma non possiamo non fermarci ad ammirare lo spettacolo che si vede verso Ovest, con i quattro laghi della brianza che si stagliano all'orizzonte,

in ordine: Garlate, Annone,Pusiano,Alserio e se si ha fortuna anche il laghetto di Montorfano, oltre al Monte Rosa e tante altre vette.

Una volta giunti a Villa d'Adda cambiamo itinerario e invece di prendere ancora il traghetto, passiamo l'Adda sul ponte di Brivio, che si vede nella foto, per poi scendere lungo la sponda e prendere la ciclabile che ci porterà a Imbersago.

Se ricordate avevo descritto una foto in cui si vedeva l'Adda a Brivio, ebbene ovviamente è vero anche anche il contrario, e da Brivio si possono vedere perfettamente i ripetitori della Valcava e la cava.

Basta ingrandire un po' per vedere meglio dove eravamo.

Lasciamo Brivio per prendere la ciclabile

La Ciclabile corre accanto alla riva del fiume Adda, e questo tratto è ricco di avifauna

Sei "brutti anatroccoli" ovvero i giovani cigni con la caratteristica livrea grigia. Questi sei esemplari non sono di certo frutto di una sola covata ma possono appartenere ad altre coppie di cigni.

Di fatto i cigni praticano spesso la forma di "asilo nido" ovvero a turno accudiscono diversi pulcini intanto che le altre coppie si alimentano.

Ancora una volta mi giro per osservare il panorama

Ho iniziato questo report con una foto panoramica che ritraeva la cresta del Resegone, finisco il report ancora con il Resegone che questa volta si rispecchia nell'acqua.


CONCLUSIONI

Che dire, un giro faticoso, ma che sa donare molteplici viste panoramiche su un territorio di 5.000ha. La strada da percorrere non è poca, come nemmeno lo è il dislivello da superare, ma a fine giornata non si puo' non esserne soddisfatti delle fatiche fatte.

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2011
pagina creata: 09-08-2011
ultimo aggiornamento: 11-08-2015
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