Toscana in bici

da Albinia a Manciano
e Pitigliano

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Un lungo percorso che a partire da Albinia nella Costa d'Argento, porta all'interno del sud della Maremma verso le città antiche di Manciano e Pitigliano

 
Pitigliano la città costruita sul tufo


Albinia foce dell'Albegna - Manciano il Castello - Pitigliano il duomo

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
115km
1158m
Asfalto
Stradale
2%- 13%
✩✩✩✩
✩✩✩
✩✩✩
✩✩✩✩

 


Si parte dal mare per dirigersi verso l'interno nel sud della Maremma Toscana


Il profilo del tracciato, un susseguirsi di salite e discese nei colli Toscani per 1158m di dislivello

  

IL PERCORSO

Pitigliano era una meta già vista parecchi anni fa con altri mezzi a quattro ruote, questa è stata una occasione per farvi ritorno in bici. In genere in Toscana basta prendere strade secondarie per non avere un traffico rilevante, purtroppo questo percorso è situato sulla Strada Regionale 74 e il traffico è presente in modo più o meno inteso a seconda degli orari e dei giorni della settimana se non anche dei mesi. La lunghezza e i frequenti sali scendi del tracciato senza contare l'onnipresenza del vento contrario ne fa un percorso adatto a chi è allenato per questi tipi di tracciati impegnativi.

Rifornimenti idrici

Se ne trovano in abbondanza sia a Manciano che a Pitigliano

Quale bici usare

Una bici scorrevole e comoda in vista dei tanti km da fare in sella

 

La traccia GPX

 



Dalla Costa d'Argento a Manciano

 


Come base d'appoggio abbiamo scelto uno dei numerosi campeggi situati sulla costa nella località Voltoncino nei pressi di Albinia.

Questi campeggi sono serviti da una ciclopedonale che arriva ad Albinia, punto quasi obbligato per chi si volesse dirigere dalla costa verso l'interno.

Infatti a fianco della ciclopedonale si vede nella foto la S.S. Aurelia che di fatto divide il territorio costringendo alle volte a fare lunghi giri, visto che percorrerla in bici non sarebbe assolutamente una cosa da farsi!

 

 

Terminati i campeggi la ciclopedonale arriva nei pressi del ponte sul fiume Albegna, dove a dx non molto distante se ne vede la sua foce.

L'Albegna ha la sua sorgente da un rilievo montuoso nei pressi del Monte Amiata e il suo corso è lungo 70km

 

Superato il ponte sull'Albegna la ciclopedonale passa sotto il ponte della S.P. di Giannella per poi dirigersi verso la periferia di Albinia non prima di aver attraversato la S.S. Aurelia con un altro sottopasso.

Usciti dal sottopasso si prosegue sino allo stop e svoltando a dx ci si ritroverà ad un altro stop dove a dx troverete la chiesa di Albinia.

Allo stop svolterete a sx proseguendo sempre diritti sino ad incontrare il sottopasso ferroviario.

All'uscita di quest'ultimo supererete due rotatorie dove all'ultima a sx inizia la Strada Regionale 74 Maremmana



E senza farlo apposta troviamo un cartello per noi con Pitigliano in testa raggiungibile in 49 km, non rimane che pedalare di buona lena!


Come si può vedere questa strada regionale conduce sino ad Orvieto è quindi logico che un po' di traffico in più rispetto ad altre strade lo possa avere.



I primi 16 km sino alla località della Marsiliana che si vede in foto sono abbastanza noiosi in quanto caratterizzati da lunghi rettilinei con a fianco campi coltivati, qui siamo in presenza di vitigni e campi di grano.


Sulla sommità del colle il castello della Marsiliana attualmente una fattoria di proprietà dei principi Corsini di Firenze.


Per noi la prima tappa è Manciano che sommando i 21 km del cartello ai 16 km già percorsi la portano a 37 km complessivi. La giornata si è rivelata calda ed afosa e la signora si è rimboccata le seppur corte maniche


Il paesaggio collinare Toscano alterna fra i colli alberi o piccoli boschi e distese di campi di grano o altre sementi.



Un assolato rettilineo in fondo presenta il profilo di alcune case

 

Avvicinandoci si è notato subito che non poteva essere che Manciano, detta anche la Spia della Maremma per il fatto che dalla cima della sua rocca posta in cima al colle è possibile dominare gran parte del territorio attorno sia nell'entroterra che verso il mare. A fianco della strada ogni tipo di arbusto è presente.


Se prima si era in salita ora profonda discesa... ma come ben vedete per arrivare in cima a Manciano non potrà altro che esserci un'altra bella salita!

Del resto girando in Toscana occorre mettersi il cuore in pace per i continui sali e scendi, qui non si è nella piatta pianura Padana!


Con un tratto impegnativo in salita si arriva in centro a Manciano, con la facciata del castello che domina la piazza sottostante. Le prime notizie di questa rocca risalgono al 1118. Se avete bisogno d'acqua, a dx a ridosso delle mura si trova una fontanella.

 

Un giro esplorativo fra le vie del centro storico con pavimentazione in lastricato


Curioso il nome di questa via: Costa della Società



In questi centri storici spesso costruiti in cima a dei colli di spazio da dedicare al verde ce n'è ben poco per cui si rimedia con una moltitudine di piante e fiori riposti in vasi.

Facendo il giro attorno alla rocca, nella zona sud si trova un'altra piazzetta invasa da auto che come al solito poco ci azzeccano con i borghi antichi realizzati più a misura di cavalli o carretti che non per gli ingombranti veicoli a quattro ruote. Direi che le nostre bici sono senza dubbio più adatte a simili ambienti



La torre campanaria di periodo medievale accanto alla chiesa di San Leonardo



L'interno semplice della chiesa di San Leonardo



Si prosegue il giro, anche qui con vasi di fiori ovunque ci sia uno spazio disponibile.


Di fronte alla facciata della chiesa, una scalinata porta alla Rocca, oggi sede del Municipio.


Se avete ancora sete, girato l'angolo trovate un'altra fontanella, più che apprezzata dai turisti accaldati da una pazza estate 2016 con temperature che sfioravano i 39° C


Manciano essendo su una collina offre i panorami sui colli attorno e sino al mare nelle giornate limpide, cosa che non era nella nostra giornata, calda e afosa.


Dalle mura della rocca un'altra vista panoramica, in centro alla foto la strana soluzione per la sospensione di una campana in cima alla torre. Soluzione già vista su altre torri in Toscana.


Si trovano abitazioni sia con pietra nuda o intonacate, certo non tutte saranno di epoche antiche.


La torre dell'orologio con la campana in cima, citata poco sopra



E può mancare in un centro storico Toscano una "Apetta" ? Questa in particolare appartenente ad un signore con cui ci siamo soffermati a chiacchierare, l'aveva dotata di raffrescamento ad aria convogliata modulabile, ricavata da un raccordo di tubi di scarico idraulici. Inoltre l'aveva dotata di una spazzola tergicristallo messa in funzione da un comando a manubrio con leva da azionare con il pollice.




Come ho scritto il caldo era insopportabile... ma nonostante tutto volevamo assaggiare un piatto di "Gnudi" per cui..... ci siamo "tuffati", dopo averli finiti, a fare la scarpetta nel sugo!

L'idea era dopo i 37 Km fatti per raggiungere Manciano, di abortire la meta successiva di Pitigliano; ma dopo aver fatto il pieno, l'ho convinta a proseguire non prima di aver aspettato un po' per digerire anche il successivo melone con prosciutto norcino.



Dal nostro tavolo questa era la visuale su Manciano, assolata come non mai!

 

Così, decisi a proseguire con il pieno di calorie accumulate, con calma abbiamo lasciato Manciano e la sua imminente manifestazione di cui lei stava indicandomi il cartellone.

 

 

Infatti erano in corso i preparativi per la serata inaugurale dei tre giorni del Cartoon Village

 

La preparazione del palco di Cartoon Village

 

Lasciata Manciano alle spalle, una decisa discesa con belle curve ci ha proiettato verso Pitigliano, altri 18km da fare sotto il caldo sole cocente



Verso la collina ed oltre! Già, oltre la collina su e giù .....


.... e lunghi cocenti rettilinei senza un filo d'ombra, tanto che lei quasi stava per non reggere più le alte temperature di quel giorno. Ai lati i soliti ulivi, viti, campi di grano ed alberi.

Finiti i rettilinei finalmente una discesa con un po' di curve. Qui nei pressi di Pitigliano il Santuario della Madonna delle Grazie



Il Santuario è posto vicino al tornante della strada Maremmana che prima in discesa e poi in salita conduce a Pitigliano


Dopo 55 km di pedalate roventi, il profilo di Pitigliano ci è apparso. La città del tufo costruita a strapiombo vista dalla strada nei pressi del Santuario.



Una panoramica estesa della città posta sul tufo


Se si scende poi si deve di nuovo salire e l'ingresso alla città antica è posto proprio in centro alla foto.

 

Qui si vede bene perchè è chiamata città del tufo; le mura accanto sono ricavate dal tufo, portoni compresi e locali o cantine attigue



Direi che come i Sassi di Matera queste città non possono che essere uniche e particolari




La torre campanaria con accanto il Duomo di Pitigliano dedicato ai Santi Pietro e Paolo.


Abitazioni antiche dove si possono contare ben otto piani!

Giunti all'ingresso della città si trova questo ponte che serve a mettere in comunicazione il borgo antico posto a sx con il borgo più recente posto a dx. Il passaggio sul ponte è solo pedonale.


Dalla piazza che dà l'ingresso al borgo antico una vista sugli archi che sostengono l'Acquedotto Mediceo con alle spalle il Palazzo Orsini



I palazzi e le mura che racchiudono il borgo antico.

Varcato il portone che dà accesso alla Pitigliano vecchia, si ha di fronte il palazzo del Comune del 1930, inglobante il Teatro Salvini il cui ingresso è posto a sx .



Dalla piazza del Comune si prosegue verso il centro storico affiancando gli archi che sorreggono l'Acquedotto Mediceo completato nel 1639 e ristrutturato nel 700' dai Lorena.


il Palazzo degli Orsini, agli inizi costruito come rocca dagli Aldobrandeschi fra XI e XII sec. successivamente ristrutturato più volte nel corso dei secoli successivi.


Piazza della Repubblica, sullo sfondo la fontana dalle sette cannelle, dove noi ci siamo approvvigionati di fresca e buona acqua ed in primo piano un'altra fontana che fa paio con una identica posta all'altra estremità della piazza.



Dagli archi della fontana è possibile avere un panorama verso sud


Dalle fontane una visione globale del Palazzo Orsini



Nell'altro lato della piazza, verso settentrione, è collocata la fontana gemella, fontane che sono state collocate agli inizi del XX sec.


§

E qui, all'estremità della piazza è stata collocata questa statua bronzea dedicata al "Villano"



Se non fosse di bronzo, al somaro come si suol dire: gli mancherebbe solo il raglio per quanto è riprodotto bene.


Ecco cosa vedrebbe il somaro se fosse vero; una vista sulle mura della cinta settentrionale.



Ditemi se non è realistica questa statua

Un particolare degli edifici interni posti in stretti vicoli

La strada principale, ve ne sono tre, altre due sono poste a sud e a nord di questa.

Eravamo in vista della torre campanaria posta accanto al Duomo di Pitigliano dedicato ai Santi Pietro e Paolo. Lungo questa via troverete piccoli negozi di ogni genere.

La facciata del Duomo con accanto la torre, ambedue rivisitate nel corso dei secoli

L'interno del Duomo dei Santi Pietro e Paolo

In fondo alla piazza una statua dedicata agli Orsini e non poteva che raffigurare un orso!

Si scende a dx verso il bivio che risale nella zona Ebraica di Pitigliano


Questo è il bivio con la facciata della Chiesa di Santa Maria. Si risale a dx verso il quartiere Ebraico. Di foto non ne ho scattate in quanto essendoci una sinagoga la zona era presidiata dai militari in assetto armato per prevenire attentati terroristici.

La nostra visita veloce a Pitigliano si conclude qui. Vi sarebbero state molte altre cose da vedere ma la strada da fare per il ritorno era ancora tanta.

Una curiosità per i lettori più datati: Chi si ricorda della trasmissione della RAI " Non è mai troppo tardi" tenuta dal Professor Alberto Manzi? Ebbene Manzi fu anche sindaco di Pitigliano dal 95' al 97' anno della sua morte.



Qui nel rientro l'attraversamento con il ponte sul fiume Fiora


Cosa ha di particolare questo fiume? Bhè è stato il nostro fornitore ufficiale di acqua per le nostre borracce, non che la prendessimo qui dal fiume, ma dalla sua sorgente portata a valle dalle condotte! Della provenienza dell'acqua che bevevamo l'abbiamo saputo da chi molti anni fa posò le tubature!



CONCLUSIONE

Senza dubbio andare e tornare da Pitigliano è abbastanza impegnativo, i chilometri sono tanti, il dislivello complessivo importante, se poi aggiungiamo la costante del vento contro e non d'ultimo le temperature vicine ai 40°C in cui abbiamo affrontato questo viaggetto, e le strade mediamente trafficate, capite bene che non ne uscirebbe un quadro esaltante da consigliare. Forse accorciando il percorso ed in altri periodi più freschi dell'anno, il tutto potrebbe essere più facilmente fattibile. In fondo sta sempre a voi la decisione finale.

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

 

Un foto racconto di Cadore designer © 2016
pagina creata:21-07-2016
ultimo aggiornamento: 22-07-2016
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