Lombardia
in bici

Alta Val Brembana
salita ai Rifugi Longo e Calvi

Home


 

 

 

 


Gli inviati di bellitaliainbici questa volta si sono recati a Carona nell'Alta Val Brembana per salire ai rifugi Longo e Calvi.


Il lago Fregabolgia

Carona - Rifugio Longo - Strada per il Rifugio Longo

 

  

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
26,8 km
a/r
1994 m
Sterr/Asfal
Cicla-Strad
10% - 25%
✩✩✩✩
✩✩
✩✩
✩✩✩✩✩

  

 

 

 

 

Ci si trova nell'Alta Val Brembana ai piedi dello spartiacque delle Orobie che divide la provincia di Bergamo da quella di Sondrio. In alto a sx si trova la Valtellina.

 


Altimetria

 
IL PERCORSO

Percorso molto impegnativo, adatto per chi è veramente allenato, soprattutto per il fatto che è solo salita e che ci sono tre strappetti molto duri. Il fondo è sterrato per buona parte; molto aspro verso il Longo. La fatica, la salita ... ma alla fine il panorama è da mozzafiato: la cornice delle Alpi Orobie.

Rifornimenti idrici

Rifornirsi di acqua prima è importante perchè i rifornimenti durante la salita sono nell'abitato di Pagliari (a poco dall'inizio) e dopo il primo strappetto, un doppio tornante alla fine del quale la fontanella sembra un miraggio. Poi ovviamente ai rifugi, dove se si prenota è possibile anche mangiare.

Quale bici usare

Senza dubbio una buona MTB front o full


Alta Val Brembana


Ancora con il mio amico Benedetto questa volta andiamo in Alta Val Brembana per affrontare la salita da Carona ai rifugi, F.lli Longo e poi F.lli Calvi.

Raggiungiamo Carona (BG) prendendo la direzione per Foppolo per poi deviare passando da Branzi, località del famoso formaggio.

Da Branzi si sale ancora. A ridosso del lago artificiale di Carona c'è un ampio parcheggio.

Arriviamo intorno alle 9.30 e notiamo essere già preso d'assalto. Pochi ciclisti, molti che praticano trekking.

Il parcheggio costa 2 Euro e vale tutto il giorno e conviene prenderlo in paese prima di arrivare al parcheggio.

Caffè di rito, pagamento del parcheggio, poi pronti e via!

Subito una vista di Carona e del lago omonimo

 

S'incomincia subito a salire, senza nemmeno riscaldarsi. La temperatura è attorno ai 17 gradi, ideale per questo tipo di percorso.


Il terreno si fa subito complesso, con ciottolato e la salita si complica a causa della ruota anteriore che senza tasselli pronunciati slitta a destra e sinistra.
A tratti l'ombra allevia un minimo la fatica.



 

Al termine di questo piccolo strappetto il tanto agognato asfalto si palesa di fronte a noi e finalmente si procede in modo più fluido.


 




Prima di arrivare all'abitato di Pagliari, dove si trova fontanella e un bar, una foto di Carona che in parte si specchia nel suo lago. A destra le reti che proteggono dalla caduta di massi e neve, nel periodo invernale.


Pagliari, Carona e il Brembo di Carona che scorre a fondo valle.

In effetti il fiume Brembo è formato da quattro differenti rami che poi confluiscono a formare il fiume e questo è uno dei quattro rami.

Poco più avanti, dopo un pezzo di sterrato raggiungiamo le cascate del Brembo di Carona

Dopo le cascate mi sono concentrato a pedalare perché ci sono 3 tornati molto impegnativi dove le pendenze fanno la differenza.

Benedetto mi precede e affronta i tornanti molto larghi, infatti dove la curva si allarga c'è una zona in cui la strada spiana, importantissima per recuperare e prepararsi alla rampa successiva.

Passato questo pezzo, molto ostico arriviamo a questa parte quasi in falso piano, che ci permette di rifiatare un po'.


Riecco la salita. Abbiamo lasciato il cemento e troviamo lo sterrato, fortunatamente sempre all'ombra. Ciò penalizza in parte la visuale che concede pochi scorci, ma sempre affascinanti.


Il sentiero è carrabile e nel frattempo passano due macchine. A tratti spiana, fino ad arrivare a questo ruscelletto, immortalato anche quest'inverno. Certo con la neve era molto più bello.


Arriviamo alla spiana del lago del Prato.
Qui decidiamo di salire prima al rifugio Longo.

Benedetto mi precede nel primo tratto, in cui i sassi sporgenti e la salita complicano la tenuta della ruota anteriore. In compenso la vista è meravigliosa e l'idea é di arrivare oltre la cresta della prima montagna che si vede nella foto sulla destra.

Vicino al masso ci sono dei tavoli con le panche, ma decidiamo di mangiare al rifugio e approfittiamo solo per una piccola sosta con frutta e mezza barretta.


Ecco il lago del Prato e sulla sinistra la salita al rifugio Calvi che affronteremo dopo.


Lo stesso lago visto da più in alto



Ben sale più lento mentre nuvole innocue attorniano il pizzo del Becco sullo sfondo

 




Nel canalone ancora residui di neve dal disgelo. L'aria più frizzantina mentre ci avviciniamo alla meta


Eccolo là! Il rifugio F.lli Longo, s'intravede nel centro della foto a dx del pino.


Dopo 8 km e 1100 m D+ eccoci in posa per la foto di rito. Breve pausa e poi scendiamo a ritroso sino al bivio per il Rifugio F.lli Calvi.

Attenzione! Il terreno con sassi, l'assenza di protezioni, impongono massima concentrazione per mantenere la bici sulla carreggiata, specie per noi che avevamo pneumatici non proprio adatti per quel tipo di fondo. Moderare la velocità , mantenendo i freni belli tesi anche per evitare le persone, ricordando che è un sentiero anche pedonale

&

Arrivati a valle, prima della salita al rifugio Calvi, una deviazione per questo sentiero che si snoda in piano verso il lago Ghiaia di Sabbia.

Una deviazione che comporta solo 1,5 km a/r


Arriviamo al lago guadando diversi ruscelli e spingendo le bici arriviamo sulla spiaggia di sassi.

Seguiamo l'esempio di alcuni ragazzi e immergiamo le gambe nell'acqua fredda. I ragazzi invece si buttano direttamente.

L'emissario di questo lago è il ramo del fiume Brembo di Carona.

Ok! Ristorati, ripartiamo per il rifugio Calvi.
La salita inizia sul pavé. Il primo tratto si snoda fra ombra del bosco e pochi sprazzi di paesaggio, con il fondo stradale misto fra cemento e sterrato senza sassi.


Dopo un intensa e pendente salita, volgo lo sguardo alle spalle. Come si può notare la strada sembra che cada verso valle. Effettivamente la strada prima presenta una pendenza impegnativa. In 500 m lineari si sale di quasi 450 m


Dopo uno spiano si sale ancora a destra sulla cementata. La strada di sinistra porta a una malga poco distante e al sentiero pedonale che porta al Calvi o al lago di Ghiaia di Sabbia.

Il monte Masoni, sulla cui costa abbiamo in precedenza affrontato la salita al Rifugio F.lli Longo e sulla destra passo della Selletta, per gli appassionati un escursione di trekking che porta dal Longo al Calvi.

 

La diga del lago Fregabolgia. Dal bivio per il lago di Ghiaia di Sabbia a qui sono 2,5 km e 240 m D+ mancano ancora 1,5 km e 85 m D+ per raggiungere il Rifugio F.lli Calvi.

 

Altro strappetto, impossibile da fare dopo così tanti km in salita e soprattutto perché pendenza e fondo molto irregolare impediscono il grip della ruota anteriore che continua ad alzarsi

Il lago Fregabolgia e la sua meravigliosa cornice: (da sinistra) un pezzetto del monte Aga, il monte Grabiasca e sulla destra il monte Madonnino. Anche nella versione invernale!

Ci avviciniamo al Calvi e il tempo cambia rapidamente. Il vento più fresco e intenso, le nuvole grigie. Arriviamo al Calvi, pausa di recupero con parte del pranzo, frutta. Rabbocco acqua fresca e poi giù. Folle discesa di 10 km esatti verso la macchina, prima che arrivi la pioggia.


La visione del lago Fregabolgia dal Rifugio Fratelli Calvi

 

 Traccia GPX



CONCLUSIONI

Un esperienza unica, arricchita dal "tuffo" in acqua, il paesaggio affascinante del Parco delle Orobie Bergamasche. Percorso adatto a scalatori puri, allenati e con MTB, meglio biammortizzata.

Parzialmente il percorso è all'ombra, tranne gli ultimi km verso il Longo. I rifugi sono forniti e 'acqua non manca lungo il percorso. Se si vuole mangiare al rifugio conviene prenotare. Ideale in estate dove le temperature sono tra i 20-25°C.

Lo rifarei!



 

 

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2018
pagina creata:18-08-2018
ultimo aggiornamento: 23-08-2018
Percorsi Ciclabili- torna su
Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore.

 

Info cookie »