Liguria in bici

Dal Colle del Garezzo
a Mendatica
(IM)
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Raggiunto il Colle del Garezzo nel precedente report, abbiamo deciso di ritornare a Mendatica da un altro percorso chiudendo un anello e passando da Pian Latte.


Verso la località Pian Latte



Sulla strada per Mendatica




Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
17,2 km
-1104m
+129m
Asfalt/Sterr
Strad/Carra
5,7% - 10%
✩✩✩✩✩
-
✩✩✩✩

 

 

 

 

 


Dal Colle del Garezzo si scende a Mendatica passando da Case Fascei, un percorso caratterizzato da 260 curve

v

Sono 17 km di percorso con 130 m D+ e 1104 m D-

 

 

IL PERCORSO

Con il report precedente siamo saliti da Mendatica passando da San Bernardo di Mendatica per poi raggiungere la galleria Colle del Garezzo. Per il rientro abbiamo scelto di fare un altro percorso che passa da Case Fascei su sterrato e prosegue sino a Montegrosso Pian Latte su asfalto, per poi proseguire verso Mendatica su strada misto asfalto/sterrato

Rifornimenti idrici

A Case Fascei e Mendatica

Quale bici usare

Senz'altro una front o una biammortizzata Xc o Enduro

Alta Valle Arroscia

Questa è la vista dall'imbocco della Galleria Colle del Garezzo sul versante dell'Alta Valle Arroscia.

A sx. la strada con cui siamo saliti da Mendatica. Da qui proseguiremo verso dx. per scendere di nuovo a Mendatica ma facendo un altro percorso che passa da Margheria Pian Latte.

Nella foto in corrispondenza del palo, dietro di esso è il Pizzo di Ormea


Preso il nuovo tracciato, i primi 800 m si presentano in falsopiano, con i successivi 500 m si sale sino alla quota più elevata raggiunta da questo giro e posta a 1798 m s.l.m

Questo tratto è caratterizzato da profondi solchi lasciati dai fuoristrada quando transitano con il terreno bagnato. Il terreno è argilloso e se poi piove i solchi si fanno più marcati per l'acqua che vi scorre dentro.

Lei stava osservando la strada che scendeva a valle.

Quando in montagna s'incontra il cemento è segno che si fa più ripida la discesa o se vogliamo la salita, per chi la fa in senso inverso.



Il cemento lascia spazio di nuovo allo sterrato quando la pendenza si fa più dolce.

Poco prima di questa curva avevamo incontrato i due escursionisti che si possono vedere nelle foto dei pressi della galleria nel report precedente.

In effetti il nostro intento era quello di esplorare per un paio di chilometri questo tratto per poi far ritorno alla galleria e scendere di nuovo per la strada che avevamo fatto all'andata.

Sentendo però i due escursionisti che erano del posto ci hanno indicato di proseguire scendendo a Pian Latte, poi Case Fascei, Montegrosso Pian Latte per poi arrivare a Mendatica.

Rassicurati sulla strada che era fattibile abbiamo proseguito secondo indicazioni.

C'era un però, non avevamo alcuna traccia, ne una mappa.



Le pietre sul fondo del tracciato non mancavano. Intanto guardando all'orizzonte i banchi di nuvole basse erano ancora presenti

Ci aspettava un lungo traverso con nubi basse di passaggio



Di frequente si trovano le canalette che deviano i veloci flussi d'acqua che si dovessero creare durante le piogge abbondanti.

Questo per evitare che l'acqua raggiunga velocità verso valle molto elevate che creerebbero erosioni della strada stessa ma anche frane o smottamenti specie in questi terreni poco solidi e in tracciati come questi che si trasformerebbero in veri torrenti.

In alcuni tratti le pietre si trovano ed essendo mobili, meglio evitarle.



Qui stava finendo il lungo traverso che prima era stato fotografato dall'alto. Come si può vedere dal cambio di prospettiva è comunque una pendenza attorno al 9% di media e picchi del 17%

 

Ancora una curva e cambia la consistenza del fondo ed il panorama

Davanti a noi si prospettava un bivio con una strada che proseguiva diritta verso un presumibile passo ed una che scendeva a sx.

Anche il fianco della montagna in alcuni punti fa vedere che il terreno è instabile e soggetto ad erosione.


Quando avevamo lasciato i due escursionisti prima di salutarli gli avevo chiesto: Ci sono i cartelli? ... Si!

Mi ero fermato proprio davanti al cartello

Eh già il cartello era divelto e non avendo una mappa e una traccia da confrontare, le scritte mi dicevano ben poco!

Mi sono incamminato per vedere sul GPS dove mi stavo dirigendo e se fosse la direzione corretta.

In teoria doveva essere giusta la direzione per la strada che scendeva a valle

Niente male il panorama, ma dovevo prestare attenzione sia alle buche che al GPS, cosa non semplice da farsi specie con lo schermo lillipuziano del GPS e l'ombra proiettata dal sole su di esso.

 

Immersi nella nebbia abbiamo raggiunto la civiltà, ho controllato sul GPS dove fossimo

 

Finalmente qualche cartello

Eravamo arrivati al Rifugio Alpe Pian Latte in località Margheria Pian Latte


Abbiamo pensato, se siamo arrivati alla "civiltà" senz'altro la strada che scende sarà più bella di quella fatta sino ad ora. Qui eravamo a quota 1640 m


Evidentemente il condizionale era d'obbligo; eravamo passati dalle quote prative alle quote boschive e dal fondo sassoso a quello fangoso!

Dove non c'era ristagno d'acqua e tratti soleggiati il fondo era bello





Ma negli altri punti occorreva solo pregare di non perdere l'equilibrio, specie per il mio anteriore che non era proprio una gomma da fango!

Alcuni tratti avevano solchi profondi fatti dai mezzi che trasportavano carichi pesanti che sprofondavano in questo terreno molto cedevole, specie se umido

A parte il fango si tratta di un bosco molto bello, questo è fuori dubbio.

Chissà perchè i bivi non segnalati con scritte decifrabili mi danno sempre fastidio! Quella freccia con il numero 700, sul mio GPS non c'era per cui non me ne potevo fare assolutamente nulla! Ma suppongo che anche su una normale carta geografica non venga menzionata.

Scartata la strada che saliva ho preso quella in discesa ma.... le sorprese sono dietro l'angolo!

Strada interrotta per lavori, divieto d'accesso!
Eravamo scesi a quota 1460 m, pensare di dover risalire avrebbe significato farsi 6 km abbastanza ripidi e con fondo scassato e fangoso, non proprio una bella prospettiva!

Abbiamo deciso di proseguire comunque. Del resto un cartello piazzato qui che senso avrebbe avuto? La cosa giusta sarebbe stata quella di metterlo anche al bivio dove c'erano i cartelli sul palo divelto.

Lei intanto sentiva sfregare qualcosa, non era altro che il fango accumulato sul carro della sospensione posteriore.




Per fortuna quando siamo arrivati nei pressi di Case Fascei, i lavori di ripristino della sede stradale erano stati fatti, ma anche li un buon tratto di sede stradale con fango profondo c'era e lei ci aveva lasciato l'impronta con la scarpa! Meglio così che non dover rifare tutto il percorso inverso!


Da Case Fascei abbiamo trovato di nuovo l'asfalto con una bella discesa nei boschi

 

Case Fascei è una località di poco meno di una ventina di case sparse al limite dei boschi.

Prossimo borgo abitato è Montegrosso Pian Latte. Vi aspetta una bella discesa caratterizzata da molte curve con una ventina di tornanti.

Sono poco più di 5 km dove si scende di 450m di dislivello


Tra l'altro ci siamo imbattuti nello sfalcio dei bordi al lato della strada e la presenza di sfalcio sul ripido durante le frenate e nelle curve non era il massimo della sicurezza.

Del resto c'erano tratti anche al 13% e si sa, come si mollano i freni la bici va!

Arrivati a Montegrosso Pian Latte, nonostante la presenza di foschia, sull'altro lato della valle si poteva scorgere Mendatica, il luogo da cui eravamo partiti e a cui dovevamo fare ritorno.

Mendatica, sembrano poche case quando si è sul posto, ma visto da lontano il borgo ne mostra molte di più di quanto uno possa pensare che ce ne siano.



Lei si era fermata al cartello posto davanti alla casa in pietra.

Da dove stavamo arrivando la freccia indica Margheria Pian Latte e Case Fascei mentre a dx, ovvero verso lo Stop: Campo bocce, Parco giochi, Campo sportivo, ed è in quella direzione che occorre andare, del resto lo segna poi anche il cartello blu con la scritta Mendatica


Anche qui bella strada in mezzo ai boschi, nel primo tratto asfaltata poi a tratti sterrata.

A Mendatica mancano 2,8 km con un po' di su e giù


Sosta tecnica, dopo tutte le buche, sassi, pietre ecc. affrontate in questo giro, l'attacco per la borraccia si era allentato.


L'arrivo a Mendatica ci ha visto sollevati, sia per le vicissitudini successe in questo giro, sia per il cartello di divieto trovato lungo il percorso, che ci ha fatto passare come si dice: un brutto quarto d'ora di apprensione


Traccia GPX

 


Conclusioni

Indubbiamente il territorio è molto bello, ma per essere fruito meglio un po' di segnaletica in più nei punti cruciali andrebbe messa, specie per chi come noi ha dovuto affrontare un fuori programma, causa frana a Monesi.

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

 

Un foto racconto di Cadore designe © 2018
pagina creata:10-09-2018
ultimo aggiornamento: 11-09-2018
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