Lombardia in bici

Dalla Valdisotto alla Valdidentro pedalando sulla Decauville
(SO)
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Si tratta di lungo giro che come meta finale ha il rifugio della Val Viola. In questo report viene illustrata la Decauville, una strada sterrata carrabile in alta quota che percorre tutta la Valdidentro

 
Valdidentro - carrabile Decauville 1830 m s.l.m.



Decauville - Decauville - Arnoga





Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
27,5 km
762m
Asf/Sterr
Cicl/Strad
4,2% - 10%
✩✩✩✩✩
✩✩✩✩
-
✩✩✩✩✩

 

 

 

 

   

 


 

Questa vista dall'alto rappresenta il lungo percorso con la partenza da Tola (in basso a dx) in Valdisotto; il passaggio nella piana di Bormio, la salita coi tornanti verso i Laghi di Cancano e la deviazione in costa alla montagna sulla Decauville in Valdidentro. Dove il tracciato si unisce in una unica traccia è la Val Viola. In basso sulla estrema sx la linea gialla rappresenta il confine Italo-Svizzero

 

L'ALTIMETRIA

La parte che interessa questo report è il tratto in falsopiano a 1800 m di quota


IL PERCORSO

Noi siamo partiti dal nostro campo base a Tola in Valdisotto usufruendo della ciclopedonale sino alla Valdidentro dove dopo Premadio si prende la strada che sale verso i Laghi di Cancano salvo poi al 19° tornante deviare sulla Decauville sino a raggiungere Arnoga al termine della Valdidentro.

La prosecuzione verso il rifugio nella Val Viola sarà trattato in un successivo report.



Valdidentro - Decauville

Premessa

Per quanto riguarda il tracciato da Tola in Valdisotto sino al 19° tornante, in passato è stato redatto questo report molto dettagliato per cui ho ritenuto inutile generarne uno nuovo.



In centro alla foto è da dove inizia o termina la Decauville al 19° tornante della strada che sale da Premadio. La carrabile sterrata è ampia e piana e la può affrontare anche un bambino, ovviamente sotto stretto controllo dei genitori, qui non si vede ma c'era anche la mamma a fianco.

L'unico problema che si pone è che un bambino per arrivare fin quassù al 19° tornante non ce la farebbe.

L'unica soluzione è arrivare in auto ad Arnoga con bici al seguito e fare il percorso sino a qui per poi farlo a ritroso.


Dopo aver tirato il fiato per i numerosi tornanti appena fatti, si parte di nuovo

Sotto di noi è la Valdidentro, l'abitato è Pradelle. Sullo sfondo si riconoscono le piste da sci di Bormio e la montagna da cui discendono si potrebbe definire una sola invece sono diverse cime e fra quelle visibili: La Cima Bianca, il Monte Sobretta, il Monte Vallecetta, il Monteur...

A sx marcatamente sullo sfondo è il Pizzo Tresero mentre ancora più a sx è il Monte Confinale, ma all'estrema sx fa capolino anche il Monte Cevedale, ricoperto di neve, ed anche il Zufallspitze alla sua sx.

In centro alla foto si vede la torre di Fraele meglio visibile nel report indicato poco sopra.

Questa volta ci accompagnano Franco e Cristina. Il giorno prima trovandoci a pochi chilometri da loro li avevo contattati per una eventuale uscita in compagnia.

La sterrata è abbastanza ampia e si trova a su un falsopiano a 1800m di quota. In centro alla foto è il Monte delle Scale 2520 m, mentre a dx sullo sfondo la prima vetta è il Monte Confinale 3370 m.

Ci si chiederà come mai esista questa carrabile, ebbene qui negli anni 60' ci passava una ferrovia per il trasporto di materiali per la diga di Cancano.

Il tracciato sino ad Arnoga è lungo circa 12km ed ha preso il nome dal progettista francese che inventò una ferrovia leggera e smontabile.



La carrabile che corre in costa alla montagna incontra tratti del versante molto sassosi...

... alternando tratti con fitta vegetazione come qui...

... per poi subito dopo imbattersi in ghiaioni molto friabili e instabili con distacchi di massi, ovvio non era successo mentre stavamo passando!

 

Trovandoci a 1800m di quota sia che si guardi indietro o davanti i panorami sono assicurati.

Naturalmente c'è anche chi la Decauville se la fa a piedi con lo zaino in spalla.


Lei è molto soddisfatta del percorso e continua a guardarsi attorno, del resto il fondo non presenta alcuna difficoltà la carrabile è ampia...


... l'unico problema potrebbero essere i ciclisti in senso opposto di marcia, ma ci si dà sempre la voce per cui...

Si arriva ad un guado o meglio all'attraversamento del Rio Scianno dove hanno messo uno sbarramento per contenerne e limitarne il deflusso a valle

Attento Franco non investirmi! Mi ero fermato per fare questo scatto.

Sullo sfondo a partire da sx i Corni San Colombano a dx del panettone Cima De Piazzi. Poi sulla lunga cresta un susseguirsi di cime come; Corno Sinigaglia, Corni di Verva, Sasso di Conca.

Poi sullo sfondo il gruppo di dx comprende da sx Corno delle Pecore, Pizzo di Dosde, Pizzo di Selva, Monte Verva,

Visto che mi ero fermato sono andato veloce per riprendere il gruppo. A dx una infiorata sulla brulla montagna. A sx le tracce verde chiaro sulle montagne sono le piste da discesa della Valdidentro.



Ora lo sguardo è verso il Monte Foscagno e il Monte Corno

Ripreso e superato il gruppo ho dato un po' d'impulso all'azione alzando un po' la velocità per restare dentro i tempi nel raggiungere poi il Rifugio in Val Viola in tempi utili per un pranzo.

Inutile dire che l'ambiente circostante è molto bello e in queste foto parla da sé!


Arriviamo ad una baita, la prima che abbiamo incontrato sino ad ora e ci accoglie qualche cosa di inusuale. Sul prato alcune sagome raffiguranti dei volti, un aereo, un fantoccio umano seduto...

 

...C'è anche una fontana e in alto dietro essa un trenino fatto con tronchi di legno

Ma c'è altro, davanti alla casa due macchinine sempre ricavate da tronchi di legno

 


Poco più avanti Franco si è fermato ad un bivio vicino ad una edicola con una mappa e mi stava indicando un percorso già fatto a piedi verso la Bocchetta di Trela e a seguire verso il Lago San Giacomo di Fraele

Fanno comparsa alcuni paracarri in pietra, a cosa possano servire non lo so! Di certo per noi nessuna utilità.

Quei paracarri mi hanno fatto venire in mente una strada militare a strapiombo sulla Val Lagarina che collega due forti militari. Anche in quel caso per una bici era ovvio che i paracarri non servissero a nulla!


Da questo tratto in poi si susseguono distanziate alcune baite con nuovi scorci a cui il gruppo svolge lo sguardo interessato.

Stavo tirando di nuovo il gruppo ad accelerare un po'

Incrociamo anche uno con la bici da corsa, non so se fosse una Gravel tanto di moda oggi, comunque sia se pensiamo che i vari Coppi,Bartali, Binda ecc. correvano su strade come questa o anche peggio e con i palmer, non vedo perché oggi non lo si possa fare con i moderni coppertoncini.


C'è sempre chi si è fatto la casetta in bellavista


Dove esiste qualche possibilità di pericolo, hanno messo delle staccionate, più efficaci dei vecchi paracarri.

Mi è molto piaciuto questo percorso e mi immagino d'inverno che bello sarebbe farlo con la neve sempre che venga battuto il tracciato



Sosta tecnica, un portaborracce si stava allentando dovuto alle dilatazioni termiche dei materiali. Un serraggio delle viti e si è risolto.

Franco mette in mostra la sua maglietta con tanto di logo "Bicifacile" riferito alla sua ex attività.


Si riprende la marcia ma subito dopo dietro una curva altra sosta tecnica, un gruppo di capre aveva eletto questa zona come pascolo preferito. Quali erbe allettanti ci fossero non lo sappiamo.

La strada alterna gli spazi aperti per addentrarsi a tratti nei boschi.

Incontriamo un gruppo di ragazzi in escursione sotto la guida di adulti.

 

Poi appare la classica casetta in legno ai margini del bosco, come nelle fiabe, forse stona la parabola satellitare!



Forza che siamo quasi arrivati!


Sulla dx in alto si vede la strada che sale al Passo del Foscagno e a Livigno per cui di fronte a noi c'è Arnoga

Infatti entriamo nella minuscola frazione

Ci prendiamo un momento di pausa

 

Prima del pranzo meglio fare uno spuntino, del resto la fame non mancava di certo!

Arnoga, il proseguo del giro nel prossimo report: Da Arnoga al rifugio Viola

TRACCIA GPX


CONCLUSIONE

Pur avendo fatto due volte la salita ai Laghi di Cancano ed essere passato davanti alla Decauville non ho mai avuto l'occasione di percorrerla è questa è stata una bella occasione e ne è valsa assolutamente la pena tanto che la rifarei molto volentieri!

  

  

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2020
pagina creata: 28-08-2020
ultimo aggiornamento: 31-08-2020
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