Lombardia in bici

Val Zebrù

da rifugio Campo a Piatta
(SO)

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SECONDA PARTE

Partendo dal rifugio Campo si scende di nuovo a San Nicolò facendo rientro a Bormio, questa volta su strada SP29 per poi salire alla frazione Piatta e dopo scendere ancora nella conca di Bormio.

 
Val Zebrù - Rifugio Campo 2000 m



Val Zebrù - Rifugio Campo a quota 2000 m





Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
27,5 km
D- 1091 m
D+ 215 m
Asf/Sterr
Cicl/Strad
4,2% - 25%
✩✩✩✩
✩✩✩✩
✩✩
✩✩✩✩✩

N.B. dati riferiti al giro completo

 

 

 

 

   

 


 

Questa vista dall'alto rappresenta il lungo percorso con la partenza da Tola (in basso a dx) in Valdisotto; il passaggio nella piana di Bormio, l'entrata nella Valfurva e la salita in Val Zebrù. In questo report si prende in considerazione il rientro verso Bormio e la salita alla frazione Piatta.

 

L'ALTIMETRIA

Per questo report si deve prendere in considerazione il tracciato dal 22° km in poi


IL PERCORSO

Dal rifugio Campo a quota 2000 m in Val Zebrù si scende a San Nicolò ma questa volta scendendo a Bormio si percorre su asfalto la SP29.
A Bormio si ritorna al Ponte di Combo e da li ci si dirige verso la strada che sale alla frazione Piatta. Dopo averla attraversata si scende di nuovo alla conca di Bormio da una ripida discesa.



 


Dopo il buon pranzo al rifugio Campo terminato con un immancabile dolce, abbiamo fatto rientro a Bormio

Ultimi scatti a quota 2000 prima di scendere.
A sx è il Monte Forcellino.

Franco è pronto a mollare i freni e lasciar correre la sua bici. Sopra la sua testa è il Monte Cristallo


Una manciata di baite a poca distanza dal rifugio sono l'unica presenza del presidio umano a quota 2000

Inizia la discesa fra il Monte Forcellino e il Monte Cristallo. Il fondo a tratti smosso non è dei più agevoli in discesa....

... e così molti scelgono una morbida alternativa ma.... è una pratica da deprecare!

Il perchè è presto detto: Questi pochi pascoli strappati ai boschi e alle zone aride pietrose sono l'unica risorsa come pascolo o per poter ricavarne del fieno. Quindi passandoci sopra o calpestandolo ....



Qualche centinaia di metri più in basso dal rifugio si trova la Baita Campo, con tanto di sdraie per prendere il sole.

L'allegra combriccola è in posa sul ponte del torrente Frodolfo

Chiacchierata sul ponte con lo sfondo sul Monte Cristallo e il Tuckettspitze


Tutto sommato dopo aver fatto il tracciato all'andata ed ora al ritorno, un paio di buone gomme sui tratti smossi senz'altro aiutano


Il contrasto, dal ghiaione subito dopo l'ambiente cambia

 

Il perchè abbia voluto fare questo report che ripercorre in parte lo stesso tracciato è presto detto: Quando si sale si ha una sola prospettiva della valle che cambia totalmente durante la discesa. I luoghi sono gli stessi ma non le visuali!

E' lo stesso posto della foto sopra e mostra come il letto del torrente Frodolfo esige ampi spazi di esondazione durante le piene

E' molto particolare la morfologia del terreno di questa valle perchè passa da zone boschive umide a zone prettamente rocciose ad altre miste come questa dove gli alberi si insinuano fra le rocce e i sassi.



Poi si scende e di nuovo boschi e pascoli. Sullo sfondo La Cima de Piazzi e a dx i Corni San Colombano

Sullo sfondo della prima foto a sx appare di nuovo la Cima de Piazzi e a dx i Corni San Colombano, poi in quella al tornante solo la Cima de Piazzi. Qui inizia il tratto ripido che porta ad uno dei numerosi ponti sul torrente Frodolfo.

 

Vi ricordate nel report della prima parte quando mi ero fermato a consultare la mappa ad un bivio? Ecco a dx è la ripida salita che poi arrivava a congiungersi con la carrabile principale, che poi noi abbiamo scelto di percorrere.


Di nuovo arrivati all'ingresso della Val Zebrù, lo chiamo ingresso perchè dopo questo ponte e la curva che si vede, la valle mostra il suo vero aspetto che prima è nascosto

Superato l'ultimo ponte sul torrente Frodolfo si riprende il traverso che porta all'ingresso del Parco Nazionale dello Stelvio a Niblogo, sempre con l'immancabile sfondo ormai familiare della Cima de Piazzi e dei Corni San Colombano.


Dalla località Niblogo si riprende di nuovo l'asfalto nella veloce discesa che porta a San Nicolò

 


A San Nicolò svoltiamo a dx in direzione Bormio ma questa volta anziché deviare davanti alla chiesa e prendere la ciclopedonale fatta all'andata, tiriamo diritti

Siamo in montagna e le chiese abbondano!

Arrivati a Bormio lasciamo la provinciale e attraversiamo il vecchio Ponte Combo.

Dobbiamo dirigerci verso il campanile che si vede spuntare sopra i tetti a sx.

Questo è il punto dove ci siamo dati appuntamento al mattino con Chiara e Franco.

Solo che al mattino siamo andati a sx ed ora a dx

Dopo una cinquantina di metri si svolta a sx

 

Si svolta in direzione del Santuario del Crocifisso o di Sant'Antonio Abate.

Si passa davanti al Santuario per poi in fondo svoltare a dx


Dopo la svolta non si prosegue diritti ma si prende la strada parallela

La strada sale sino a questa galleria dove si devierà a dx con il transito riservato a pedoni e bici, giusto per evitare la galleria.

Si riprende la strada e si continua a salire ....


... si passa sotto la funivia Vallecetta

Ancora 500m di salita per arrivare a Piatta

Poco prima di Piatta si arriva a questo belvedere....

..... in tempo per l'ultimo scatto panoramico sulla conca di Bormio, si perchè qui ho finito il rullino fotografico!

Nella foto sullo sfondo da sx è la Cima Ovest di Plator e accanto le cime di Plator.

In mezzo alla sella si trovano le Torri di Fraele e la montagna in centro è il Monte delle Scale.

Alla sua dx in fondo è il Monte Solena affiancato dal Piz Schumbraida

Perciò il passaggio da Piatta e la successiva salita e ripida discesa verso la conca di Bormio se verrete quassù la vivrete in prima persona e non virtualmente con il report!

 

 

Prima Parte

 

 

TRACCIA GPX


CONCLUSIONE

La Val Zebrù vista durante la discesa cambia decisamente il suo aspetto e val lapena valorizzarla anche in questa modalità.

Per quanto riguarda la bella frazione Piatta, vale la pena andarci salvo poi nella ripida discesa fare molta attenzione, servono buoni freni e buone gomme ed è meglio andarci quando il fondo è asciutto!

  

  

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2020
pagina creata: 14-09-2020
ultimo aggiornamento: 15-09-2020
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