Lombardia in bici
Percorso ciclabile innevato
da Livigno a Val Federia
(SO)
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Val Federia - Chiesa dell'Addolorata




Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
12km a/r
197m
Innev/asf
Cicloped.
6% - 18%
✩✩✩✩
-
✩✩✩✩✩

 

 

Ciclopedonale Val Federia - Chiesa dell'Addolorata - Rist. La Calcheira

 

 

 

 

   

 

 

In primo piano è la Val Federia mentre in centro è la valle di Livigno, a sx si intravede il lago di Livigno.


 

L'ALTIMETRIA

Se si esclude il falsopiano la pendenza media è attorno al 6% con qualche strappo al 18%

IL PERCORSO

Si parte da Livigno dal Centro Fondo, si pedala su ciclopedonale verso il lago proseguendo sino alla deviazione a sx indicata x Val Federia posta a 2,3 km. Vi rimangono da fare circa 3km su ciclabile e strada innevata tutto dipende da quanta neve è scesa, se è stata spazzata e sino a dove è stata sgomberata la strada.
Ovvio d'estate la neve non è presente.



 

Dopo aver deviato dal lago ci si trova all'imbocco verso la Val Federia.

Questa è la vista verso il comprensorio sciistico del Mottolino, la montagna più alta che si vede a dx.

A sx le ultime case di Livigno e a dx oltre le creste dei monti si trova la Svizzera.

Quindi la Val Federia è sempre stata importante nel passato come via di comunicazione fra i due territori confinanti attraverso il Passo Cassana 2680m, non certo un passo posto a bassa quota tanto meno praticabile con la neve ma solo nella bella stagione.

Alle volte si ritorna sullo stesso percorso, in effetti l'ultima volta è stato il 2013 ed era stato il primo test dei pneumatici chiodati.

Allora erano da 2" questa volta la sezione è raddoppiata e sono passato a 4".

Ma sono realmente necessarie le gomme chiodate? La risposta è: dipende dalla condizione del fondo, si sa che la neve si trasforma in funzione delle temperature e se si trova del ghiaccio specie su salite e discese dopo 9 anni di esperienze vi posso dire che i chiodi sono una assicurazione per evitare cadute.

In sostanza meglio averli che non averli!

La bici è pronta manca da inserire l'action cam nella sua custodia. questa è la ciclopedonale che porta a Calcheira all'inizio della Val Federia.

La montagna a sx mostra un paio di piste che scendono dal Carosello 3000

Il bello di andare su neve compatta e dura è che gli pneumatici rimangono lindi e puliti come nuovi.

 

Non resta che indossare lo zaino e via. Quando si va in montagna specie sulla neve è sempre meglio portarsi qualche capo in più nello zaino in quanto quando si pedala si tende a stare più leggeri per non sudare, ma quando poi ci si ferma occorre coprirsi.

Sulla sx sono le ultime case prima dell'imbocco nella Val Federia.

Una panchina accoglie chi vuole riposarsi con la targa di Livigno posta sullo schienale.

Dopo 9 anni nulla è cambiato, ogni cosa è al suo posto come allora.

Come si arriva vicino all'imbocco della valle si nota subito l'accumulo maggiore di neve. Un cartello a dx mostra i km che però non so a cosa siano riferiti.

L'ambiente differente da quello della Valle di Livigno in genere attira gli sportivi che vogliono fare attività fisica in zone meno frequentate.

A poca distanza dalla loc. Calcheira si trovano un paio di piccoli parcheggi.

Alcuni cartelli danno indicazioni come ad esempio il percorso vita che però d'inverno non sempre è percorribile.

Il cartello di benvenuto alla loc. Calcheira dove si trova il ristorante che si vede in centro alla foto.

In effetti il ristorante si trova dietro questa abitazione in primo piano. Il parcheggio a sx è riservato ai clienti del ristorante. Da qui in poi la strada ha il divieto d'accesso esclusi gli abitanti e aventi diritto.


Si passa a fianco della abitazione e vi conviene scalare subito rapporto qui la salita mostra un bel strappetto da superare che può anche essere ghiacciato.



In effetti questo tratto riceve i raggi del sole e durante il giorno può far sciogliere la neve che per la pendenza scivola lungo la strada solo che poi di notte a Livigno le temperature si abbassano notevolmente di parecchi gradi sotto lo zero per cui al mattino ci si ritrova del bel ghiaccio, ecco perchè preferisco avere i chiodi sulle gomme in questi casi.

Siamo in montagna e le santelle o tribuline o edicole votive non mancano mai.

Alcuni turisti procedono in fila indiana dopo aver sentito il rumore dei chiodi sull'asfalto!

Essendo una valle un po' incassata di spazi dove costruire non ce ne sono molti e le poche case per la maggior parte sono poste a fianco della stretta strada. A dx un'altra santella.

La strada segue l'andamento naturale della montagna e le paline segnalano ai mezzi spazzaneve dov'è la strada quando viene sepolta da copiose nevicate.

Caratteristica baita tutta in legno

Un baita più recente dove dietro c'è quella in legno in genere adibita a stalla per poi davanti differenziarsi con un'altra con base in pietra e il piano superiore in legno.

In centro alla valle appare la chiesa e sulla dx altre baite

Incastonata nella valle è la Chiesa dell'Addolorata.

In effetti non si tratta di una chiesa antica la precedente dell'800 sorgeva poco distante, poi per lavori sul corso d'acqua era risultata pericolante. Da lì si è demolita e ricostruita in questa nuova sede nel 1978 ed inaugurata nel Settembre del 1984.

Caratteristico il campanile ottagonale e le due campane.

 

In genere per i turisti che risalgono a piedi la valle la chiesa rappresenta la loro meta e ne approfittano per prendere un po' di sole seduti sul sagrato.

Io invece proseguo per vedere sino a dove la strada è sgombera dalla neve

Finché si trovano baite sulla strada c'è la possibilità che la strada sia sgombera.

Dietro la curva si vedono altre baite per cui...

Un altro crocifisso posto però distante dalla strada.

Questa baita ha tanto di nome con targa sul muro.

La strada prosegue a sx a quanto pare con più neve.

 

Baita col "gattino" delle nevi privato.


Arrivato al capolinea! Non è certo il caso di proseguire, non ce la si farebbe comunque con i pedali che affonderebbero nella neve senza poter pedalare.

Ci si deve accontentare della quota 2000

Uno sguardo verso valle e si scorge la chiesa

Non rimane altro che scendere di nuovo verso Livigno

 

Quando si scende sulla stessa strada fatta in salita le visioni cambiano e completano ciò che non si è visto salendo. Come vedere come è stata costruita questa vecchia baita

Nel frattempo chi avevo superato all'inizio della salita ora stava raggiungendo anch'essa i 2000m

La cartolina della chiesa dell'Addolorata

 

Anche chi è salito a piedi se lo ha fatto troppo coperto poi al sole deve alleggerirsi di qualche strato e in montagna è fondamentale vestirsi a strati in modo da gestire al meglio la temperatura corporea.

Queste baite le si vedono meglio in discesa che non in salita quando quasi non si scorgono.

 

Penso che la baita in legno un centinaio d'anni li avrà tutti.

Quest'anno a giudicare dallo strato di neve presente sulle baite non è stato generoso nelle precipitazioni al contrario di annate passate.

Oramai in vista dei tetti del ristorante ...

... vale la pena fermarsi a pranzo accanto ad una calda stufa

Per me è stato un ritorno dopo 9 anni e ancora una volta ho fatto un buon pranzo.

 

TRACCIA GPX


CONCLUSIONE

Non si tratta di un lungo giro però le condizioni ambientali, vedi temperature e il fondo stradale, possono impegnare in modo differente e la salita risultare più o meno difficile.

Oggi esistono anche le possibilità di noleggiare bici a pedalata assitita ed anche dotate di gomme chiodate, per cui volendo in questo caso con un po' di fatica in meno e con più sicurezza si può affrontare il percorso, magari nella prossima stagione!

  

  

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer© 2022
pagina creata: 12-04-2022
ultimo aggiornamento: 12-04-2022
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