Lombardia in bici

Da Sergnano a
Casal Cremasco
e giro dei fontanili
di Camisano
(CR)
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Un giro che è la prosecuzione del tracciato da Crema a Sergnano. Ora si prosegue verso la sponda sx del fiume Serio fino a toccare la zona dei fontanili di Camisano.


Strada di campagna vicino ai fontanili di Camisano

 
Ciclabile sul fiume Serio - Strada verso Camisano - I fontanili di Camisano

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
25km
+72m
-70m
Asfal/Sterr
Strad/Cicl
0,1% - 3%
✩✩
✩✩✩
✩✩✩
 

 

 

 

  

 

I tracciati importati in Google Earth. Il segmento di colore Giallo è quello del report precedente da Crema a Sergnano. Il tracciato attuale descritto è quello di colore Verde. Il tracciato blu fa parte di un successivo report


 

La mappa del percorso. Sul sito Garmin Connect, dopo che ci si è registrati, è possibile convertire le miglia in km e viceversa, nelle preferenze. Inoltre è anche possibile scaricare la traccia per i GPS della Garmin..

 
IL PERCORSO

Il tracciato alterna tratti su viabilità ordinaria, su ciclopedonali e su strade campestri sterrate anche in single track.

Rifornimenti idrici

Al Santuario della Madonna di Binengo con a fianco i bagni pubblici e a quasi ogni paese che si incontra.

Quale bici usare

Visto il fondo è molto consigliabile una front MTB o anche biammortizzata, consigliabile non andare il giorno dopo che ha piovuto, meglio attendere un paio di giorni.

 

Da Sergnano a Casal Cremasco e giro dei fontanili di Camisano

Il tracciato precedente terminava al Santuario della Madonna di Binengo e da qui si riprende, dopo aver fatto rifornimento d'acqua alla fontanella e approfittato dei bagni pubblici accanto

 


Riprendiamo la marcia ritornando al semaforo, in centro. Svoltiamo a destra e proseguiamo fino a incontrare l'ingresso della ciclabile


Proseguiamo a fianco del viale alberato e attraversiamo il ponte sul Serio. A terra pittogrammi per dividere i pedoni dai ciclisti, mentre sul ponte notiamo che ci sono anche i lampioni


Un pescatore appostato sulla riva sfida il sole di mezzogiorno forse in cerca di una preda da mettere in padella per pranzo?


Seguiamo la ciclabile e al primo bivio svoltiamo a destra verso Casale Cremasco


Al termine della ciclabile, all'incrocio, giriamo a sinistra verso il centro di Casale Cremasco. Passiamo il Comune e arriviamo davanti alle scuole elementari




Basta leggere l'insegna per riconoscerle




Le Scuole Elementari servivano come riferimento, infatti svoltiamo a destra, sulla ciclabile nascosta dall'edificio


La ciclabile corre lungo il perimetro del giardino. Verso la fine del parco, svoltiamo a sinistra in via Broletto. Percorriamo tutta la via. Attraversiamo l'incrocio e raggiungiamo i campi coltivati. Proseguiamo dritti sulla strada sterrata fra i campi, passando a fianco del centro sportivo. Al primo bivio proseguiamo diritti. Come si vede il percorso è criptico per l'assenza di cartelli!


La strada si snoda fra campi di mais e chissà perchè il richiamo ad un bel piatto di polenta con il leprotto che abbiamo visto nel tratto precedente si fa strada nella mente, forse per un elementare computo matematico 1+1= il pranzo è servito?




Dove ci sono campi di mais ci vuole anche l'acqua per farlo crescere e le rogge ovviamente non mancano attorno ai campi




Passiamo accanto a capannoni adibiti a ospitare animali, ma che ora sembrano abbandonati. Al bivio, che si trova poco più avanti, svoltiamo a sinistra verso Camisano, naturalmente niente cartelli, ma se vi fidate di bellitaliainbici noi vi porteremo sulla retta via per Camisano!




Proseguiamo fino al paese, sullo sfondo nella foto

Al termine di via Casale incrociamo la provinciale, che attraversa il paese. Svoltiamo a destra e subito a sinistra in via Fontanella, facile da ricordarsi per la banca sull'angolo.


Percorriamo tutta la via, superiamo la zona industriale e all'incrocio ci immettiamo sulla SP12, girando a sinistra




Percorriamo la strada fino a raggiungere un cascinale, sulla destra. Proseguiamo seguendo la strada che svolta a sinistra con una curva ad angolo retto. Alla successiva curva ad angolo retto, prendiamo il sentiero che si trova a sinistra nella foto.

 

La pace è assoluta. Gli unici rumori percepiti sono quelli degli uccelli che cinguettano, della roggia che scorre lenta a sinistra e le bici che trotterellano su questo accidentato e fangoso sentiero.

 

 

Ci fermiamo per osservare l'acqua perfettamente limpida, qualche pesciolino che sguazza e le libellule azzurre che giocano a rincorrersi


Riuscire a fotografare una libellula azzurra è stata una sfida visto che non stavano mai ferme più di un secondo!


Dopo un breve incontro con una biscia, subito scappata nella roggia appena le mie ruote le si sono avvicinate, giungiamo al fontanile. Nella foto si apprezzano numerosi punti in cui l'acqua sgorga dal terreno


Una scala permette di avvicinarsi all'acqua



Dopo la contemplazione di questo selvaggio e incontaminato luogo ci rimettiamo a pedalare verso Camisano. Proseguiamo oltre il punto di osservazione, sulla strada sterrata, un po' più larga di quella dell'andata e su sterrato battuto. Attorno a noi tanto verde, acqua in abbondanza e pace.




Al termine dello sterrato ritorniamo sulla strada provinciale, in un punto precedente a dove eravamo entrati. Per chi non volesse fare il percorso dell'andata che è più accidentato, può adottare quest'ultimo percorso.


Passiamo davanti alla chiesa, quando una chiesa va stretta, se ne costruisce accanto una più grande, almeno così sembra

 

Ritorniamo a Camisano per la strada dell'andata, ma prima di continuare dobbiamo rabboccare le nostre borracce alla fontanella, nella piazza della chiesa. Lungo questo percorso le fontanelle sono abbondanti, poiché passiamo per molti paesi. Dalla piazza della chiesa svoltiamo a destra sulla SP16. Alla fine della giornata chissà se mi daranno l'indennità per il braccio teso!




Attraversiamo tutto il paese e alle ultime case svoltiamo a sinistra in via Vidolasco. Arrivando dal paese purtroppo non si fa caso al cartello che è nascosto dagli alberi e quasi del tutto illeggibile. Corriamo lungo la strada che a un tratto diventa sterrata. Superiamo il cantiere di una strada in costruzione e giungiamo a una piccola cappella, punto di riferimento per svoltare a destra.


Lo sterrato ci riporta fra campi seminati a pannelli fotovoltaici, dicono che sia la coltura del futuro, ma non sarà che sono troppo indigesti da digerire?

Meno male che si ritorna a colture più nostrane dove la polenta è morbida e più digeribile!



Seguiamo sempre la strada utilizzata dai trattori fino alla casa color pesca, in località Fienili. Ammiriamo la casa e il proprietario sembra gradire il nostro interesse.




Svoltiamo a sinistra passando accanto a un recinto di caprette, immortalate dagli scatti di Debora, oggi in versione Photowoman



Nella stessa cascina osserviamo una zucca di dimensioni ciclopiche, già mi immagino quanti risotti alla zucca o tortelli di zucca si potrebbero fare, sempre che sia buona quanto bella!


Poco oltre la cascina giriamo a sinistra fino all'abitato di Castel Gabbiano. All'incrocio proseguiamo diritti lungo la SP15, percorrendo un breve tratto di ciclabile


Nel fosso accanto alla ciclabile l'acqua sempre limpida accoglie una varietà pittoresca di anatre e oche, oltre a minuscoli pesciolini che sguazzano fra le alghe




Alberto si sporge per osservare meglio


Come al solito cartelli nisba e io protendo il braccio a memoria dei posteri ciclisti, notare che il braccio è teso e non alzato mentre l'altro sorregge la colonna vertebrale ormai stanca di sorreggere il braccio!

Chissà quando verranno messi i cartelli, mi sa che ce ne vorranno un bel po' in questi tracciati.



Il tratto di sterrato ci conduce a una boscaglia. Le fronde ci regalano un po' di frescura, mentre poco distante scorre il Serio.


Poco dopo essere entrati nel bosco prendiamo il sentiero a sinistra, spesso utilizzato dai cavalli. Lo scopo di bellitaliainbici è quello di documentare e testare i percorsi proposti dai vari enti questo è uno di quelli a cui manca in toto la segnaletica, ragion per cui virtualmente facciamo dono di un cartello simbolico.


Il sentiero inizialmente si snoda fra due fila di alberi . L'erba alta e la traccia non proprio evidente ci fa desistere nel proseguire, ma alle spalle sbuca un signore in ciabatte, canotta e calzoncini e con una bici decisamente poco attrezzata. Se è passato lui perché non dovremmo farcela pure noi.

Erba, cespugli, rampicanti, ovunque giriamo il capo vediamo solo verde in questa rigogliosa giungla Cremasca

Alla nostra destra il Serio prosegue nel suo lento brontolare, mentre davanti a noi un muro di piante stringe il sentiero come in una morsa. Cespugli a destra e a sinistra sfregano i loro rami contro le nostre braccia. Qualche ramo si impiglia anche nel mio cambio

Poi la vegetazione si apre un po' per terminare poco più avanti in uno spiazzo

 

Approfittiamo della radura per una breve pausa e ...

 

... di una piccola spiaggia di sassi per tastare l'acqua.


Niente male come ambiente, solo che i sentieri prima di arrivare qui, per essere meglio usufruibili andrebbero forse allargati


Il sentiero prosegue tranquillo, costeggiando diversi campi e terminando a Montecchio.


Giunti in prossimità del paese, seguiamo la strada che si snoda fra le case e ritorniamo sulla SP15. Svoltiamo a destra e arriviamo a Vidolasco, a sx notiamo questa torre merlata. Montecchio e Vidolasco sono praticamente attaccati l'un l'altro.


Proseguiamo sulla ciclabile che affianca la provinciale

Arriviamo a Casal Cremasco, proprio di fronte alle scuole elementari che ci hanno visto partire per quest'avventura poche ore prima. Ritorniamo al ponte sul Serio, sulla sponda di Sergnano per intraprendere il successivo report verso le Cascine Colomberone


CONCLUSIONE

Altro tracciato che mostra gli aspetti della campagna aperta, dei boschi e delle zone dei fontanili con le risorgive ed in fine ancora un ritorno accanto al fiume Serio. Anche qui come è stato segnalato mancano i cartelli indicatori e in alcuni sentieri forse la vegetazione laterale andrebbe un po' sfoltita per un transito più agevole.

Posso immaginarmi una famigliola calata in questo percorso allo stato attuale delle cose e immagino che alcune difficoltà le possa anche incontrare.




 

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2014
pagina creata:17-09-2014
ultimo aggiornamento: 17-06-2015
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