Lombardia in bici

Parco Nazionale dello Stelvio
Passo Gavia da Bormio
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Un giro nel Parco Nazionale dello Stelvio salendo al Passo Gavia da Bormio


 
Passo Gavia m.2652



Lago Bianco - Passo Gavia - Bormio


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
33km
1508m
asfalto
stradale
7% - 10%
✩✩✩✩✩
✩✩
✩✩✩
✩✩✩✩✩

 

 

 


Un altro percorso inserito nel Parco Nazionale dello Stelvio.
Si parte dalla Valdisotto nella frazione di Tola, passando per Bormio e Santa Caterina Valfurva per affrontare poi la salita al Passo Gavia.

Nella mappa si puo' osservare la frana che nel Luglio 1987 causo' la devastazione con morti e feriti nella Valdisotto.




L'altimetria del Percorso: sono 1508 metri di dislivello da superare in 33km. Percorso duro, non quanto per le pendenze, ma per le quote che si raggiungono, e per i 33km di salite da affrontare.





Queste due immagini sono tratte da:


Il percorso

Pronti, via, si sale? no! anche questa volta ho volutamente scelto un punto di partenza defilato. Ho scelto la Valdisotto nella frazione di Tola, lontano 6km dalle prime salite di Bormio, in modo da poter fare un riscaldamento adeguato. In questi giorni dei primi di Settembre il risveglio era con temperture fra 6-9°C mentre a Milano ci si alzava con 19°C.

A Bormio c'è un bivio, a sx. si va a Livigno, mentre andando diritti si prende per il Passo Gavia.

Perchè il Gavia

Direi che è presto detto, avendo già fatto la salita da Ponte di Legno, mi mancava questo versante da Bormio.


 


Come arrivarci

Occorre percorrere tutta la Valtellina sino all'uscita dell'ultima galleria in prossimità di Bormio uscendo subito a dx. verso Cepina-Valdisotto-Tola

Distanze

Da Milano 199 km - Da Bergamo 151 kma - da Lecco 142km - da Brescia 151km

Dove parcheggiare

Vorrei aprire una parentesi, pensare di farsi il Passo del Gavia arrivando la mattina stessa, dalla pianura, è una cosa che sconsiglio.

Salire a quasi 2700m di punto in bianco senza fare un minimo di acclimatamento in altitudine, è una cosa da non fare. Almeno passare una notte in luogo e al mattino dopo affrontare la salita è già una cosa accettabile. C'è sempre da tener conto che oltre le differenze di altitudine ci sono anche le differenze di temperature, per cui diamo il tempo anche al nostro corpo di adattarsi, anche se ci vogliono almeno 2gg per incominciare ad adattarsi.

Quindi se optate per questo consiglio un qualsiasi pensione-albergo o altra struttura avrà il necessario spazio a disposizione.



Il punto di partenza: Camping Cima Piazzi - Tola - Valdisotto

Idealmente la meta del Passo Gavia si trova dietro queste montagne a ridosso del campeggio.

Personalmente ho scelto questa location,
il Camping CIMA PIAZZI a Tola- Valdisotto.

Il Camping è dotato anche di 12 Bungalows con 4/6 posti letto, con servizi, angolo cottura e TV.

Oltre a questo nel Campeggio c'è un ampio ristorante e pizzeria e nei mesi estivi una piscina.


Lascio il campeggio e prendo la ciclabile x Bormio, girandomi posso osservare la Valdisotto verso la Cima Coppetto.


Non è tutta cilabile sino a Cepina, in alcuni tratti occorre stare sulla strada , mentre in tratti come questo si puo' stare in sede protetta sul marciapiede


A sx. la statale che porta a Bormio, parallela scorre la ciclabile in sede protetta, seguite sempre la direzione della statale. Nella foto accanto sulla dx. dove ci sono gli alberi c'è un bivio, occorre salire a sx. e proseguire sul marciapiede/ciclabile sino in centro a Bormio



Sulla sx. la frazione di Santa Lucia, manca 1km al centro di Bormio


Giunti a Cepina prima del bivio che porterebbe sulla statale che va a Bormio, occorre svoltare a dx. in direzione Vigili del Fuoco, e dopo essere passati sotto il ponte si prende subito la ciclabile a sx.

Sulla Vs. dx vedrete queste frazioni di Gotrosio- San Pietro - Piatta - Ciuk


Arrivato a Bormio prima di prendere la strada per la Valfurva, faccio una breve visita in centro, questa è Via Roma.


La chiesa romanica di San Vitale XII sec., con dipinti esterni del trecento, la forma è a capanna.

Nel 2010 è stata restaurata come in origine, mettendo a vivo la pietra, mentre prima era intonacata e dipinta.




Questa dovrebbe essere la Torre del Palazzo De Simoni



Torre delle Ore o Bajona di Bormio




A fianco della Torre delle Ore si trova la Chiesa Collegiata o Parrocchiale di Bormio



Di fronte alla Torre delle Ore si trova un'ampia piazza con bar e tavolini




Un angolo della piazza con le case con vecchi affreschi




Uscendo dal centro mi imbatto in questo antico ponte in pietra "a schiena d'asino"del 1300, si tratta del Ponte di Combo, sul torrente Frodolfo, un tempo l'unica via d'accesso a Bormio dal Passo del Gavia.



Lascio Bormio e metto le ruote verso Valfurva, e incontro subito la chiesetta della Madonnina di Uzza a pianta ottagonale, risalente al 1700. La cosa curiosa è che fu edificata per proteggere un vecchio affresco raffigurante la Madonna che allatta Gesù Bambino, ma all'epoca delle "castigazioni" operate dalla chiesa sulle opere d'arte ignude (vedi anche i veli sui dipinti della Cappella Sisitina a Roma), il dipinto scomparve!




Al mattino si sale al Gavia con il sole in fronte, qui è la frazione di San Nicolò, vicino a Valfurva






La frazione di Sant'Antonio, vicino a Valfurva


Guardando indietro ci si lascia alle spalle Valfurva il comune che da il nome alla omonima valle, questa è la frazione di Sant'Antonio.



Sulla costa della montagna sopra Valfurva le frazioni di Plazzanecco e Niblogo


Si sale con accanto il corso del torrente Frodolfo.




Dopo 20km ci si lascia alle spalle anche Santa Caterina Valfurva, l'ultimo abitato sino al Passo del Gavia.



Qui ufficilmente inizia la salita al Passo Gavia, siamo a 1749m slm e mancano 13km al Passo Gavia, con pendenze medie dell' 8% max. 10% e un dislivello di 883m da superare.


Dai primi tornanti, si vede sotto, Santa Caterina Valfurva



La valle che prosegue da Santa Caterina Valfurva verso il rifugio Branca e il Ghiacciaio dei Forni, il più grande dei Ghiacciai esistenti in Italia.



Alcune baite sopra Santa Caterina Valfurva



Rifugio Plachera

Panoramica della Valfurva

nota: il fatto che alcune foto mostrano le nuvole e altre il cielo terso, è solo per il fatto che alcune sono state scattate durante la discesa e il meteo nel frattempo era cambiato

Il cambio di quota si avverte subito guardandosi indietro, ed ora Santa Caterina è là in fondo alla valle. La strada in salita è bella con molti tratti asfalati di recente, il paesaggio manco a dirlo è stupendo e la giornata non ha tradito le aspettative.




Più ci si alza di quota e più, lo scenario diventa aspro, con rocce presenti ovunque.



Anche le moto la fanno da padrone su questo passo, e gruppi nutriti si incontrano di sovente...




... ma anche singoli motociclisti

Un paesaggio lunare con ghiacciai di contorno


In vista di un primo rifugio


Anche le supercar non disertano questo passo!



Monumento ai caduti vicino al Passo Gavia, inaugurato nel 1927 e dedicato ai caduti della I Guerra Mondiale.




Rifugio Arnaldo Berni m.2560
CLUB ALPINO ITALIANO

Rifugio Arnaldo Berni m.2560, di fronte il ghiacciaio, peccato che le nuvole incombevano.


A queste quote si vedono solo roccia, ghiacciai e qualche pascolo


A dx, un vecchio rifugio nella valle, questo tratto è abbastanza pedalabile, ma a queste quote se capita anche il vento contro la fatica può diventare importante.


Crocefisso sul Lago Bianco, il passo è ormai vicino,


E' la seconda volta che raggiungo questo lago, la prima volta con l'Alpina I salendo da Ponte di Legno, questa volta con l'Alpina III da Bormio, lo spettacolo rimane sempre fantastico.




Anche questa è fatta! due giorni tre cime, sono sufficienti per aver visionato una buona parte del Parco Nazionale dello Stelvio



Sala pranzo in bella vista sul Passo Gavia


Il Rifugio Bonetta, anche questa volta il meteo ha retto, e sono subentrati solo degli addensamenti non significativi.

Che dire, la salita è lunga, sono pur sempre 33km, anche se il primo tratto fino a Santa Caterina Valfurva non ha pendenze come il tratto successivo, ma forse per questo trae in inganno e si tenta a forzare di più, forse perchè tratti in inganno dalla visione della strada che sembra spianare dolcemente, ma non lo è affatto, e questo lo si avverte sui pedali e quando si osserva il tachimetro.

La parte da Santa Caterina che rappresenta la vera salita, alterna strappi importanti a falsopiani leggeri, per poi riprendere e poi mollare ancora, insomma non è una salita continua e presenta cambi di pendenza frequenti.

Visto che avevo già affrontato la salita da Ponte di Legno, per me quella presentava tratti più impegnativi, per contro erano metà km rispetto a questa, almeno da dove sono partito io.

Per quanto riguarda i panormi, sono due ambienti differenti, uno esposto a sud e questo a nord, ambedue sono panoramici in modo differente, preferire uno piuttosto che l'altro è arduo, una cosa però per me è certa, ho preferito di gran lunga la lunghissima discesa a Bormio!

Quale delle due salite consigliare ... io direi fatele tutte e due e poi decidete voi qual'è la vostra preferita, una cosa è certa, da qualsiasi parte salirete non ve ne pentirete, ne vale senz'altro la pena, il Passo del Gavia come Lo Stelvio rimangono sempre due passi mitici che sono ormai facenti parte della leggenda del ciclismo.

Un pensiero va a chi ha corso su questi passi talvolta in condizioni proibitive e vi assicuro che scendere da qui sotto la neve o l'acqua ghiacciata con su una misera mantellina, è senz'altro un incubo da non provare!

Si avverte già il freddo quando il tempo è bellissimo e non si e sudati perchè ci si è fermati a pranzo. Inoltre si è ben equipaggiati di tutto, ma scendere in corsa mettendo sotto un giornale e sopra una mantellina è ben altra cosa! e di gare così ne sono capitate quassù. Per cui mi raccomando se il meteo è incerto portate qualche cosa di più che qualche cosa di meno, siete quasi a 3000 metri e non si scherza con il meteo a queste quote.

Quindi informatevi bene prima di salire, oramai le informazioni meteo sono diffuse e abbastanza affidabili nel breve periodo, e buone pedalate a tutti!


 

buone pedalate a tutti, Outside
 

Un foto racconto di Cadore designer © 2011
pagina creata: 14-09-2011
ultimo aggiornamento: 21-06-2015
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