Lombardia in bici

Ciclabili di Livigno

in inverno

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Lo scorso anno a Livigno avevo visto alcune persone pedalare con delle MTB lungo le ciclabili innevate.
Quest'anno ho voluto provare di persona per vedere quali difficoltà ci fossero

 

Livigno per chi non lo sapesse si trova nel punto più a Nord della Lombardia .

Per arrivarci nel periodo invernale c'è una sola strada, occorre risalire tutta la Valtellina e arrivati a Bormio prendere per la Valdidentro , salire al passo del Foscagno a 2291m, si passa poi per Trepalle, famoso per essere il comune abitato più alto d'Europa, per poi proseguire e scendere nella Valle di Livigno a 1816m .

Subito dai primi tornanti si può vedere dall'alto Livigno estendersi con un susseguirsi di case lungo la valle, per lo più ridossate alla vecchia strada principale.

La valle gode di ampio respiro ed è attraversata dal sole che s'alza dal passo del Foscagno per poi scendere dietro gli impianti del Carosello 3000, in condizioni meteo ottimali la valle rimane assolata per tutta la giornata

Una cosa è certa, d'inverno la neve più o meno abbondante è di casa. Quest'anno però è stata una stagione fuori dall'ordinario, tanto che negli annali di Livigno occorre andare indietro di circa 30 anni per ricordarsi di simili nevicate.

Come ho scritto Livigno è adagiata su un ampio fondovalle, e non ci sono dislivelli significativi nello sviluppo della ciclabile invernale.

Io ho testato la parte cha va dal ponte vicino alla chiesa di Santa Maria, sino a dove quest'anno era possibile inoltrarsi in direzione passo della Forcola, poi la ciclabile era sbarrata per eccesso di neve e per possibili fenomeni di valanghe o slavine.

Sono comunque poco più di 5km sufficienti per apprezzare il paesaggio.

Complice il cambio del meteo con una serenata notturna il termometro é sceso a -17Cº, temperature che d'inverno a Livigno sono usuali, a me sono capitati anche -25 C°, però non c'è da spaventarsi, il clima assolutamente secco della valle non fa percepire queste temperature, l'importante è che al mattino esca il sole per rimettere le cose a posto.

Logico che se c'è bel tempo con cielo terso di notte il termometro scende, viceversa un cielo coperto fa risalire la colonnina del mercurio.

Con queste premesse, al mattino il fondo della ciclabile è molto legato alle temperature sia notturne che diurne, infatti se ci sono rialzi termici diurni che fanno "smollare" o sciogliere la neve , il mattino seguente ci si può ritrovare con un fondo bello duro e ghiacciato, per cui forse è meglio valutare di percorrerlo nelle ore tarde del mattino.

Se invece sono giorni che fa freddo la neve non si trasforma e rimane compatta senza dare alcun problema.

Le gomme, io ho utilizzato delle gomme ibride ovvero profilo liscio al centro e tasselli ai lati, potrebbero sembrare non indicate, invece sia per la mescola sia per il fatto di disporre della trazione integrale di problemi non ne ho avuti anche nelle brevissime discese che ci sono, vantaggio attribuito anche al freno motore che non blocca mai, un pò come disporre di una frenata con ABS.

Queste gomme le ho in uso da circa un anno e le ho testate in tutte le situazioni , dagli asfalti bollenti, alle cesse Toscane, alle sabbie fini, ai prati di alta montagna, sentieri sbrecciati, fango , fogliame del sottobosco, acqua, neve e ghiaccio, in tutte le situazioni il grip e sempre stato ottimo e anche in questa ultima sitazione hanno dato il meglio di se.

In sostanza è una gomma tutta terreno che coniuga ottima scorrevolezza sull'asfalto, buona tenuta in curva e grip in tutte le altre situazioni sopra elencate, unico neo non è reperibile in Italia ed occorre acquistarla in Germania.


 Per chi avesse una normale bici monotrazione specie con ghiaccio sarebbe consigliabile o munirsi di ruote chiodate , oppure recarsi presso un negozio di bici a Livigno che le affitta già attrezzate di chiodi.

Nel caso ci fosse neve fresca, sconsiglio di praticare le piste più che altro per evitare di fare una fatica inutile, meglio aspettare che liberino la pista, cosa che qui fanno ogni mattina dopo una nevicata notturna.

Fatte queste premesse basta disporre di una MTB con forcella ammortizzata, meglio ancora sarebbe biammortizzata, lo dico solo perchè sul fondo molto compatto migliorerebbe il comfort di marcia, l'importante è procedere a bassa velocità anche perchè è frequente incontrare pedoni che viaggiano sulla pista ciclabile , mentre hanno a diposizione a fianco la loro pista riservata, quindi anche voi fate attenzione alla segnaletica e imboccate la pista dedicata alle bici.

 

Sopra il punto di partenza a sx e di arrivo a dx (frecce verdi)

La cartina originale e completa è fornita dal locale APT di Livigno

 

 

 

Ecco come appare Livigno mentre si scende da Trepalle

 

Una panoramica di Livigno, in fondo alla valle si va verso il passo della Forcola che porta al confine Svizzero.
Di fronte alla chiesa di Santa Maria al di quà del fiume Spöl si trovano i percorsi ciclabili e pedonali, io sono partito da li in direzione passo della Forcola.

 

La chiesa di Santa Maria con alle spalle una delle tante piste di sci del versante nord-ovest

La facciata della chiesa di Santa Maria (risalente al 1887) è posta sulla strada principale interna di Livigno, parecchi anni fa era l'unica che la attraversava tutta, ora un tratto centrale è riservato a zona pedonale e transito controllato per residenti o per i turisti che devono accedere alle varie strutture ricettive.

 

Sopra l'inizio della ciclabile al di quà del ponte di fronte alla chiesa Santa Maria.

Le piste ciclabili e pedonali sono affiancate e divise da uno sparti traffico di "neve" nella stagione invernale.


La cartellonistica non lascia dubbi su quale pista prendere


La consueta pulizia mattutina delle piste ciclo-pedonali ad opera di un apposito mezzo sparaneve

Dopo aver imboccato la ciclabile si arriva nei pressi di un ponticello sul Fiume Spöl

Questa è un'altra possibilità che esiste a Livigno, le passeggiate a cavallo, il maneggio si trova di fronte all'impianto di risalita del Mottolino

Questo è il versante est , sulle montagne a dx ci sono gli impianti di sci che salgono al Mottolino di fronte distese immacolate di neve punteggiate da chalet in legno

Fra gli chalet in legno si trovano spesso le caratteristiche baite in legno

Giunti in prossimità dell'impianto di risalita al Mottolino voltandosi indietro si offre la distesa di neve al cui interno sono ricavati una parte degli anelli per la disciplina dello sci di fondo, gli altri tracciati e il campo scuola sono oltre la strada statale che proviene dalla frontiera del passo del Foscagno.

Ricordo che Livigno gode di misure fiscali particolari essendo una zona extradoganale seppur sia su territorio Italiano.
In pratica le merci sono esenti da IVA come pure ad esempio di accise sui carburanti, liquori, tabacco ecc.

La montagna in primo piano è "il Motto 2816m" esattamente 1000m in più della quota di Livigno, quella di dx è "La cima del Foret a 2928m

Superata la statale si riprende la ciclabile, sono già alcuni anni che nelle vicinanze della scuola di sci di fondo nel periodo invernale vengono fatte delle sculture nella neve


Le piste da fondo

Una cosa che non ho ancora detto è che le piste ciclabili e pedonali sono per buona parte affiancate ai tracciati di fondo

Un'autostrada per il fondo, questa è la zona di partenza. Per gli spazi a disposizione e la possibilità di scegliersi un tracciato in piano ne fa una località ideale per iniziare questa disciplina, poi una volta appresa la tecnica ci si può sbizzarrire in km di piste sia panoramiche o con deviazioni per percorsi impegnativi per gli agonisti

A causa delle abbondanti nevicate di quest'anno, i cartelli con le scritte LIVIGNO sono semi sommersi dal manto nevoso

Proseguendo lungo la ciclabile si interseca una pista da fondo con tratto agonistico. Raccomando quindi di prestare la massima attenzione prima di attraversare la pista guardando bene che non arrivi nessun sciatore.

Come è noto nel fondo non c'è la possibilità di frenare! per cui occorre dare la precedenza assoluta come succede anche in mare per le barche a vela!

Se possibile nell'attraversare la pista cercate di non rovinare il tracciato dei binari, basta scendere dalla bici e sollevarla :-)

Attraversamento della pista da fondo

Proseguendo la neve ammucchiata aumenta, anche il pino è semisommerso. Come si vede il fondo è sufficientemente compatto tanto da non far sprofondare il cavalletto laterale

Immerso nella neve, una nuova sensazione nel pedalare circondato dal bianco con neve intatta e fresca per una recente nevicata


La costruzione dietro i cumuli di neve si trova a circa metà percorso ed è un punto sosta per i ciclisti ed è dotata di toilette

Se non fosse per qualche persona che ha camminato lasciando le impronte sulla pista , in alcuni punti sembra di andare sul velluto salvo il caratteristico crepitio che fa la ruota sulla neve compatta.

Di fatti trovando persone davanti che camminano sentendo alle loro spalle nel silenzio della valle il crepitio delle ruote , si voltano non capendo da cosa sia provocato il rumore, poi ti vedono in bici e se non è gente del posto rimane un pò stupita nel ritrovarsi una bici nella neve a oltre 1800m e con temperature polari!

Ma non abbiate timore basta coprirsi come se si stesse per fare sci di fondo e il freddo sarà sopportabile, certo nel fare fondo si muove tutto il corpo e ci si riscalda di più, in bici invece si fanno muovere solo le gambe, per cui la parte superiore va leggermente più protetta

Ora la pista arriva in prossimità di un ponte sul fiume Spöl, un quadretto idilliaco con un pescatore nel fiume.

Il fiume Spöl che scorre verso Livigno

Una cosa è certa gli scorci pittorici non mancano. Dall'altro lato del fiume Spöl scorrono i tracciati per il fondo, porre attenzione al cartello in prossimità del ponte di legno che vieta l'attraversamento pedalando con la bici, occorre scendere e spingerla a mano, non ne conosco il motivo, posso solo supporrre che sia perchè qui di frequente vengono utilizzati i chiodi sulle MTB, e alla lunga potrebbero rovinare le tavole di legno del ponte

Più mi addentro nella valle e più aumenta la neve ammucchiata ai lati.
In questo punto a sx della ciclabile la pista per il fondo

Una cosa scontata da dire è di spalmarsi per bene di crema protettiva solare sulle parti esposte al sole, qui il cielo terso, l'altitudine e il sole lasciano il segno senza accorgersi!

Sono quasi arrivato, ancora poche centinaia di metri poi la ciclabile si interrompe, ci sono più di tre metri di neve e pericolo slavine

Non mi rimane altro che girare la bici e prendere la strada del ritorno.




Conclusioni


Il tracciato si è rivelato bello e per nulla impegnativo e alla portata di molti, vi auguro solo di trovare giornate come questa e soprattutto questa gran neve!

Naturalmente per completare l'opera vi suggerisco nel caso ne siate capaci, di fare anche il percorso accanto con gli sci da fondo

 

  

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2009
pagina creata: 08-03-2009
ultimo aggiornamento: 28-06-2015
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