Toscana in bici

Da Monteverdi Marittimo
a Punta Ala
(PI-LI-GR)
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Dopo la visita al borgo antico di Monteverdi Marittimo, si fa ritorno verso Punta Ala passando per Sassetta e la sua mitica strada per Suvereto, immersa nei boschi e tutta curve.


L'ingresso a Sassetta


Sassetta - La strada della Sassetta - Suvereto chiostro di San Francesco

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
72,9km
+297m
-661m
Asfalto
Stradale
0,7%- 7%
✩✩✩✩
✩✩
✩✩
✩✩✩✩✩

 

 

 

 

     



Dal viaggio dell'andata verso Monteverdi Marittimo cambiamo percorso spostandoci più a ovest. Solo da Puntone a Punta Ala il percorso coincide con quello fatto all'andata.

La mappa del percorso. Sul sito Garmin Connect, dopo che ci si è registrati, è possibile nelle preferenze, convertire le miglia in km e viceversa. Inoltre è anche possibile scaricare la traccia per i GPS della Garmin

 

IL PERCORSO

Da il borgo di Monteverdi Marittimo si fa ritorno a Punta Ala percorrendo la bella strada sulle colline che porta a Sassetta e la successiva fantastica strada della Sassetta immersi nei boschi fino a Suvereto. Si passa poi nella Val Cornia fino a Rio Vignale per poi prendere la S.S. 1 vecchia Aurelia sino a Follonica e da li in ciclabile a Puntone per poi riprendere la viabilità ordinaria sino a Punta Ala.

Rifornimenti idrici

Monteverdi Marittimo - Sassetta - Suvereto

Quale bici usare

Qualsiasi bici purchè molto scorrevole visti i km e le salite da affrontare



Il ritorno a Punta Ala

 

 

Dopo aver fatto il pieno alla Trattoria il Pettirosso, a dx; nella casa con le finestre con la cornice bianca, riprendiamo la strada in salita passando davanti al palazzo del Comune dirigendoci verso Sassetta

 

Uscendo dal borgo ci soffermiamo per osservarlo da un'altra angolazione

 

A fianco della strada una recinzione dà su un bel parco fitto di piante, mentre a sx si trova un'ultima piazzola belvedere che dà sull'antico borgo

 

Sono più di 200 report pubblicati per cui estraggo la bandiera ufficiale di bellitaliainbici sullo sfondo di Monteverdi Marittimo. Tanti report che mi hanno visto impegnato su e giù per il nostro bel paese per 10.000km, scattando e pubblicando più di 10.000 fotografie che fanno conoscere in Italia e all'estero quanto abbiamo avuto di bello in eredità dai nostri antenati.

Forse il toponimo di Monteverdi Marittimo è stato azzeccato, tutt'intorno c'è solo un mare di verde! Sullo sfondo le colline metallifere

Montagne di legna accatastate lungo la strade. Legna che in futuro potrebbe non servire più da queste parti, visto che i Comuni attorno stanno passando gradualmente al teleriscaldamento sfruttando l'energia geotermica del sottosuolo.

Anche questa strada che porta a Sassetta è molto bella specie gli ultimi chilometri immersi nei boschi, poi all'improvviso uno squarcio fra gli alberi ci fa intravedere uno spicchio di mare. Siamo ormai vicini alla strada della Sassetta che proviene a dx da Castagneto Carducci. Tutt'attorno boschi ovunque.

Dopo esserci gustati il percorso, arriviamo a Sassetta. Anche questo borgo è caratteristico per avere il centro storico con case per la maggior parte costruite con pietre e sassi


Su questa curva e attorno ad essa si può dire che graviti il centro di Sassetta. Dopo la casa sulla sx una via si addentra verso il centro storico. In centro alla foto il Palazzo dei Montalvo

Questa è la porta che dà l'accesso al centro storico. Sopra ad essa una recente targa commemorativa in marmo riporta i nomi dei soldati di Sassetta che sono periti durante la Grande Guerra del 1915-18

Varcato l'arco, ci si trova in questa strada con a dx la ripida rampa che porta verso l'accesso al nucleo centrale di Sassetta

Lei si era attardata ed ora si aggiunge alla successiva esplorazione. C'é da dire che già in passato eravamo transitati due volte sulla mitica strada della Sassetta ma per vari motivi non abbiamo avuto il tempo per soffermarci e fare una visita più approfondita. Questa è l'occasione buona.

Arrivati in fondo alla via si vedono meglio a sx le alte pareti formate dalle case e che vanno a formare un nucleo di abitazioni chiuse a formare una sorta di cinta muraria. Sulla sx si scorge una scultura in pietra di cui Sassetta da qualche anno promuove un Simposio di Scultura a cui partecipano vari scultori che poi lasciano le loro opere ad adornare l'antico borgo.

Uno scoiattolo con la Ghianda, scolpito nel Marmo Rosso di Sassetta da Luca Calò durante il 1° Simposio del luglio 2009


Ci addentriamo nella parte bassa del borgo dove incontriamo un 'altra scultura. Un tempo queste alte mura di pietra delle case fungevano da difesa per il cuore del borgo. Anche qui le strade hanno la pavimentazione fatta da lastre di pietra come era in uso nel medioevo


Si scende per ripidi viottoli che si intersecano scendendo e salendo fra le varie abitazioni

 

Con questi vicoli c'è l'imbarazzo della scelta, per cui si prende il primo a caso fra vecchie case in pietra. Le case in pietra se con mura spesse sono fresche d'estate e calde d'inverno avendo pareti con notevole inerzia termica.

Qui la roccia è ovunque e fuoriesce anche dalle fondamenta, del resto il borgo è costruito sulla roccia

Ormai tutti questi borghi antichi hanno adottato queste tipiche illuminazioni a lanterna con supporto in ferro battuto

Un altro bivio, si sale e si scende, una cosa è certa chi vive in questi borghi è costretto a trasportare ogni cosa a mano e i percorsi non sono certo agevoli!



Quello è lo scotto da pagare, per abitare in questi borghi ovattati, privi di rumore, dove d'inverno potresti sentire il rumore di un fiocco di neve che cade a terra


 

Un'altra scultura abbellisce il borgo, ve ne sono sparse ovunque

Le "piccole tigri" affamate mi stanno accerchiando, questo è il loro territorio di caccia, meglio scappare!



Lei chiede aiuto a questo bel cane

 

Il cane prontamente sconfigge le "piccole tigri" e abbiamo via libera per salire nel vecchio borgo

Un'altra scultura ci accoglie all'ingresso della cinta muraria

Potrebbe sembrare la ricostruzione di una scena di tempi antichi dove in mezzo ai vicoli scorrevano acque sporche e anche liquami, ma invece si tratta semplicemente che hanno annaffiato un po' troppo dei vasi di fiori!

Da qui si accede all'interno delle mura formate dalle case che vi ho illustrato nelle foto precedenti.

Usciti fuori dall'arco si apre una piazza di fronte a un vecchio palazzo. Certo che delle porte non ce n'è una uguale all'altra come stile!

A dx una breve scalinata porta alla chiesa di Sant'Andrea ampliata nel 1625


Un'unica navata e il tetto a capanna formano questa chiesa abbastanza semplice. Sopra l'altare un piccolo organo a 17 canne

 

La targa indica che si tratta della Casa Accoglienza Oratorio Sant' Andrea. E' strano come abbiano costruito questo palazzo vicino all'antica casa in pietra. Infatti l'ultima finestra in alto ha la falda del tetto che quasi gli entra dentro, come pure le finestre e le porte sottostanti che sono molto vicine a quelle della vecchia casa. Dire strano è poco!

La piazzetta vista dalla chiesa verso l'arco d'ingresso. A sx il cancello in ferro dà l'accesso al giardino del palazzo dei Montalvo, la cui facciata è visibile dalla strada della Sassetta

 

Finita la visita al borgo antico, lasciamo Sassetta proseguendo sulla strada in direzione di Suvereto

Fuori Sassetta, in questo spazio lungo la strada, incontriamo gli scultori che stanno partecipando al 6° simposio di scultura di Sassetta. Alle loro spalle un potente compressore fornisce l'aria compressa necessaria per lavorare il marmo

Vengono utilizzati ogni tipo di utensile per scolpire il marmo. C'é chi lo fa in modo grezzo e chi in modo più fine, cesellando con piccoli utensili, ognuno con il proprio modo di vedere la scultura che sta' per realizzare seguendo il tema del concorso.



Un'opera che poteva anche essere terminata o in attesa di essere finita, semplicemente perchè l'artista era in fase di riposo

Lei scruta le opere dall'altra parte della strada, pronta a ripartire, abbiamo ancora 60km davanti a noi anche se ormai la maggior parte del percorso è in discesa o falso piano.

La prima meta era Monteverdi Marittimo ed appare ormai lontana a dx sulla collina. Ultima foto a Sassetta ed ora verso Suvereto




Fotografare la strada della Sassetta non ha senso! Immaginate solo una strada tutta curve fra i boschi con traffico quasi assente, e nel nostro caso in discesa, cosa volere di più?

Le sugherete decorticate fanno la loro presenza anche lungo la strada, creando un suggestivo contrasto cromatico


Visto che le foto sono riduttive per il percorso, questo è un breve video di un tratto del percorso




Quando finisce il bosco iniziano le piantagioni di ulivi o di viti


Un'apertura verso la pianura della Val Cornia ed il mare verso Follonica. A dx le solite cataste di legna da ardere.

A sx su un poggio, una classica visione di una tenuta con filari di cipressi. In centro, la collina che nasconde Campiglia Marittima.

 

Azionando il piccolo zoom fra la sella delle due colline della foto precedente si può vedere la zona industriale di Piombino e alle sue spalle i rilievi dell'Isola d'Elba



Dalla foto panoramica è difficile avere il reale colpo d'occhio che si avrebbe dal vero

Proseguendo verso Suvereto sulla dx, in ultimo piano, appare la cima del monte Capanne che si trova sull'Isola d'Elba

Si procede su questa meravigliosa strada che dà l'impressione d'immergersi in un quadro realistico



Cipressi e ulivi a fianco della strada, nubi, cielo azzurro e mare in lontananza. Un quadro che difficilmente potrebbe non piacere a chi ci capitasse in bici

Arrivati a Suvereto, visto il caldo, ci affrettiamo a recarci alla solita gelateria per un fresco e nutriente gelato. E' pomeriggio tardo e mancano ancora 46km per far ritorno alla base di Punta Ala.

Rifocillati ci rechiamo a vedere il Chiostro dell'ex Convento di San Francesco che durante la nostra precedente visita avevamo tralasciato.

La strada è lastricata e termina qui davanti all'ingresso del Chiostro, parcheggiate le bici si entra

Ed ecco il Chiostro dell'ex Convento di San Francesco, mura in pietra e ed archi e pilastri del chiostro in mattoni. La parete di sx è quella della chiesa del Santissimo Crocifisso del XVI sec. che si trova a sx accanto all'ingresso al chiostro.

Da un cancello fotografo un corridoio che dà verso gli ingressi dell'ex convento. Strana la pavimentazione del corridoio dove la parte dx sembra originale e la parte sx palesemente rimossa e riposata.



Una vista verso il cortile. In centro alla foto è l'ingresso all'ex complesso monastico.




Sopra l'ingesso una torre con due campane di differente diametro appartengono alla chiesa del Santissimo Crocifisso del XVI sec. e che si trova a lato del chiostro di dx . Di fatto la parete che si vede è quella della chiesa.




Ogni anno a Luglio all'interno del cortile del Chiostro si tengono banchetti medievali in costume, con panche e tavoli sistemati attorno al cortile con in centro esibizioni di artisti e giocolieri. Sopra due addetti stavano selezionando delle tavole su cui esporre le cibarie.




L'ex convento è stato restaurato ed ora vi sono residenze private.




Anche a Suvereto quasi tutte le abitazioni del centro storico sono costruite in pietra con selciati nelle strade



Sullo sfondo si vede la torre del palazzo comunale



Se non fosse per gli infissi e i pluviali con le grondaie sembrerebbe di essere in pieno medioevo



La via che sale verso il palazzo Comunale e più avanti verso la rocca del Castello.

E' tardi ed è giunta l'ora di fare ritorno, lasciamo Suvereto dirigendoci verso Montioni

Invece di proseguire verso Montioni deviamo a dx verso la località di San Lorenzo. Questa strada passa a sud della Val Cornia a ridosso delle colline.
Ci imbattiamo in una ordinata tenuta di una famosa casa vinicola

Vi sono ordinati filari di viti e di ulivi mentre sulla collina una costruzione particolare fa mostra di se ed attira l'attenzione.

Si tratta della Cantina Petra e la costruzione è opera dell'Architetto Svizzero Mario Botta.

Arriviamo a Casalappi con il vecchio castello . Una cosa è certa lungo questa strada abbiamo trovato ettari ed ettari coltivati a viti ed ulivi, sembra di essere in una strada del vino e dell'olio!

Giunti a Rio Vignale imbocchiamo la vecchia Aurelia sino a Follonica ed arrivati al poggio sopra Puntone di Scarlino facciamo l'ultima sosta con il sole che fa nascondino dietro le nuvole.

A sx si vede l'isola d'Elba e a dx il promontorio di Piombino, sotto il porto di Portiglioni.

Fra la foschia appare il profilo dell'Elba e la cima del monte Capanne.

Da qui manca poco, ancora 9km in discesa e si arriva alla zona campeggi di Punta Ala.


CONCLUSIONE

Una giornata intensa che ci ha visti esplorare una vasta area del territorio Grossetano, Livornese e Pisano. In totale abbiamo percorso 127km e 851m di dislivello superati. Abbiamo visitato 3 antichi borghi medievali, percorse 3 strade molto belle e visti parecchi panorami, cosa volere di più?

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2014
pagina creata:09-08-2014
ultimo aggiornamento: 1-07-2015
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