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Alta Valle Camonica

Giro del Mortirolo
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La Val Camonica offre diverse opportunità per i ciclisti dando accesso a famosi passi come il Gavia, il Tonale, l'Aprica, il Vivione e come dimenticarsi del Mortirolo? Bene, questo giro è un po' particolare perché salendo da Monno poi scende a Vezza d'Oglio con diversi tratti sterrati ripidi.


Valico in località Pianaccio 2128 m. s.l.m.

 
Ciclabile Vezza d'Oglio - Monno - Loc. Pianaccio

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
33km
1244m
Asfal/Sterr
Cicl/Strad
7% / 15%
✩✩✩✩✩
✩✩✩

✩✩✩✩✩

 

 

 

 

   

 


La vista del percorso da Google Earth

 
Grafico dell'altimetria ricavata dal GPS 




Come arrivarci

Dall'Autostrada A4 Milano-Venezia uscire al casello di Rovato e prendere la direzione per Iseo, proseguire poi seguendo le indicazioni per Val Camonica - Edolo - Vezza d'Oglio. 

Il percorso

Si tratta di un percorso impegnativo da annoverarsi fra le salite classiche, teatro di numerosi e famosi giri d'Italia ormai entrati nella storia del Ciclismo, ma con una variante significativa: Una discesa con un tratto su strada forestale.

Si parte da Vezza d'Oglio percorrendo un breve pezzo di ciclabile dell'Oglio, per poi passare su strada verso Incudine e proseguire verso Monno da cui parte la salita per il Passo del Mortirolo, solo che invece di scollinare verso la Valtellina, si devia a dx in salita verso la località Pianaccio per poi ridiscendere al punto di partenza con una parte su asfalto ed un'altra su strada sterrata forestale.

 

Condizioni del percorso

Da Vezza d'Oglio sino allo scollinamento dopo la località Pianaccio e proseguendo ancora in discesa alla quota 1950m troverete il fondo asfaltato. Dall'imbocco sulla forestale il fondo si alterna fra sterrato, cementato, lastricato, basolato.

Bici consigliata


Senz'altro una bici biammortizzata o una buona front e soprattutto mi raccomando, ottimi freni per le ripide e lunghe discese.


Alta Valle Camonica


Raggiunto Vezza d'Oglio abbiamo lasciato il mezzo nel parcheggio adiacente alla Ciclabile dell'Oglio. La Ciclabile parte da Ponte di Legno per proseguire sino al Po. Allo stato attuale vi sono ancora alcuni tratti da fare e si prevede il completamento entro la fine dell'anno 2016.



 

Si prende la Ciclabile dell'Oglio, basta seguire i cartelli dedicati.


La ciclabile affianca il fiume Oglio, qui un bel ponte in legno permette l'attraversamento di un affluente del fiume Oglio.

In centro alla foto sullo sfondo da sx il Monte Tremoncelli, il Corno delle Valli e i Corni di Cevole. A dx la Cima Rovaia ancora spruzzata dalla neve.

Dopo Incudine si lascia la statale per salire verso Monno. Qui abbiamo trovato il cartello che segnalava la chiusura del Passo del Mortirolo


A partire dal bivio ci sono 18km da affrontare.
Sullo sfondo in mezzo alle nuvole la Cima Mattaciul e la Cima Bles


Salendo si può vedere che la Valle Camonica risulta un bel polmone verde con una buona estensione di boschi. Qui la vista da sx è verso il Corno Piazza, la Punta di Val Finale il Monteaviolo e il Monte Piccolo e il Monte Poppa.


Monno assieme a Mazzo in Valtellina sono i Comuni noti per i punti di accesso al Passo del Mortirolo nelle due valli. A sx la Cima Cadi ed in centro la Cima Verda


Era la prima volta che vedevo Monno e pensavo fosse un Comune più piccolo


Mia compagna del giro è stata la dott.ssa Debora


Nonostante fosse fine Maggio l'aria era fresca, ma si sa che in salita conviene sempre stare vestiti leggeri per evitare una eccessiva sudorazione.




La strada salendo offre diverse visuali nei 19 cambi di direzione proposti dai tornanti. Questa è la vista est della Val Camonica.

La strada sale in modo alterno fra boschi e radure che come in questo caso lasciano vedere la cima del monte Resverde e a dx Le Cime di Grom

Nel complesso la strada sale in modo regolare tranne in alcuni tornanti dove il cambio di pendenza aumenta. Di certo questo lato non è di certo impegnativo come lo è quello salendo da Mazzo in Valtellina, almeno restando sulle parole di chi lo ha fatto.

Incontriamo alcune case ed un classico crocifisso con il tetto come abitualmente se ne trovano sulle nostre alpi. Sopra di esso spunta la Cima Cadi e alla sua dx La Cima Verda

 

Ai tornanti è posto il relativo numero, in centro spuntano Le Cime di Grom ancora con lingue di neve

 

Dopo 10,8km dall'inizio della salita si arriva a San Giacomo a quota 1720m con 820m di dislivello superati con pendenza media al 7,6% e qualche strappo al 16%

La chiesa di San Giacomo risale al XVIII sec.
Le due cime che si vedono a dx sono: la più alta la Cima Cadi e quella alla sua dx la Cima Verda, mentre il bosco a sx sono le pendici del Monte Pagano. Incominciavamo ad aver fame dopo la sveglia che ci ha fatto scendere dal letto alle 6!

Non avendo mai percorso questa strada pensavamo di essere arrivati al punto di ristoro, che invece era ancora più in alto, mancavano solo 900m. A sx il Monte Resverde ed in centro Le Cime di Grom

Su dott.ssa che manca poco al pranzo! Eravamo oramai in vista del Passo e all'Albergo Passo Mortirolo

Nel granito sopra la traversa della porta è scolpita la data dell'Albergo Mortirolo: 1904

Per precauzione, per aver conferma dell'apertura, avevamo sentito la sera prima l'Albergo, salvo scoprire che proprio in questo giorno ci sarebbe stata una sospensione dell'energia elettrica da parte dell'ENEL. Per cui abbiamo dovuto sincronizzare gli orologi per arrivare nel giusto orario con il ripristino della corrente. Di fatto siamo arrivati assieme alla squadra dell'ENEL che aveva terminato il lavoro nei tempi previsti.



Soddisfatta la fame siamo ripartiti senza trascurare la copertura con i giubbini. Dopo pranzo sempre meglio evitare l'aria fresca dei 2000 m! Anziché scollinare sul Passo del Mortirolo (tra l'altro chiuso) abbiamo svoltato a dx in direzione Località Pianaccio


Questo è il bivio e come si vede l'Albergo è poco distante da qui. A sx Le Cime di Grom e a dx il Monte Pagano, mentre le cime innevate sono la Cima Lavedole e il Corno Baitone

Tutto sommato ci è andata bene per il pranzo, altrimenti avremmo dovuto provvedere per tempo portandoci dei viveri. Sotto, l'Albergo Passo Mortirolo.


Nubi innocue talvolta offuscavano i raggi del sole per fortuna senza altri fenomeni associati.


La strada prosegue attraversando un bosco di larici

Un ultimo tratto di bosco e poi attorno ai 2000m si uscirà allo scoperto

Il percorso alterna tratti più o meno pendenti ma non certo con la fama del Mortirolo della Valtellina.

Più si sale in alto e più gli scenari si fanno interessanti. Sui pendii si incontrano le malghe nominate sul cartello posto al bivio del Passo Mortirolo.

 

Mancavano pochi giorni a Giugno ed usciti dal bosco abbiamo trovato la candida neve!


Anche lei ha voluto tastare con piede, scrivo tastare, perché poco prima io ci avevo messo il piede sprofondando nella neve ben oltre la caviglia!



Nello stesso punto uno sguardo a monte...

... ed uno a valle dove il fresco torrente scorre sul ripido pendio. Poco più avanti l'acuto fischio di una marmotta posta a sentinella me l'ha fatta scorgere ma senza fare in tempo a scattarle una foto, perché subito dopo si era ritirata nella tana.

Si continua a salire con bellissimi panorami, a dx la Cima Cadi e dietro, innevate, le cime Monte Palone ed in fondo la cima della Bacchetta, il Monte Erto e il Monte Alta Guardia.

Mi pareva di essere arrivati allo scollinamento ed invece una occhiata al grafico dell'altimetria sul GPS dava ancora qualche decina di metri da superare. Intanto a sx abbiamo notato un cippo alla memoria.

Il cippo intagliato nel legno è posto ai piedi delle Cime di Grom

Alle mie spalle, poco sopra e a dx del paletto, si scorge l'Albergo Passo del Mortirolo, sullo sfondo le montagne della Valtellina

Eh si c'era ancora da salire!

Una bella area di sosta a Malga Andrina, panoramica e posta a 2098m ci ha fatto sostare di nuovo

Oramai in centro alla foto si è in vista delle montagne del lato est della Val Camonica e lo scollino è all'orizzonte.

Questa panoramica fa capire bene il contesto in cui ci trovavamo

Se qui a 2000m c'era ancora neve si capiva perché anche il Passo del Gavia posto ai 2652m fosse ancora chiuso.

La mia preoccupazione era quella di trovare neve in discesa, ma essendo il lato esposto a est di problemi non ce ne sono stati.


Finalmente sul Passo a 2128m. Alle mie spalle da sx Punta di Pietra Rossa, Cima Monticello, Cima di Glere, Cima del Tirlo, Cima Mattaciul, Cima Muralta

Per par condicio ora il versante ovest, con alle spalle della dott.ssa il Monte Pagano, a seguire il Piz Cancan, il Piz Combul e il Monte Masuccio. Se non ci fossero le nuvole si potrebbe vedere anche la cima del Monte Legnone. Qui siamo al 23° km dalla partenza con 1243m di dislivello superati.

 

Era giunta l'ora di affrontare fra i larici questa discesa posta sul versante della Val Camonica dove il primo tratto di 2,68km fino a quota 1936m è risultato asfaltato

Muretti a secco in contrasto con cordoli di cemento e sullo sfondo ancora tanta neve

La strada scende abbastanza rapidamente e con una serie di tornanti senza smettere di offrire vedute sulla Val Camonica

Decisamente belli gli scenari ad alta quota sulla Val Camonica

Sotto la verde Val Camonica fa vedere che a differenza della vicina Valtellina non c'è stata una forte antropizzazione da renderla irriconoscibile rispetto a qualche decennio fa e direi che questo è un merito da non sottovalutare in una fruizione turistico/ambientale.

Giunti al bivio a sx si cambia registro, finisce l'asfalto e ci si tuffa letteralmente nella strada forestale dove pendenze e fondo sconnesso mettono a dura prova i freni a disco delle bici!

Mi raccomando, freni in ordine se volete affrontare questa discesa!

Si scende fra boschi di larici e pini

Pur tirando bene le leve dei freni alle volte arrivavamo lunghi ai tornanti!

Alcuni tratti si alternavano con l'asfalto


Lei si guardava le dita arrossite dallo sforzo sulle leve dei freni!



 

Con la dovuta calma abbiamo affrontato la ripida discesa...

 

... raggiungendo la frazione di Cormignano

 

Si è proseguito in discesa verso Vezza d'Oglio

Non mancano anche i tratti in basolato

Vezza d'Oglio e la verde Val Camonica ci attendevano sotto

Potevamo anche distinguere perfettamente il punto da cui eravamo partiti

Sino al parcheggio è tutta discesa per cui ancora mano alle leve dei freni!

Ultimo sguardo alla valle dall'alto e poi giù in picchiata, si fa per dire, con i freni fumanti!

 

  •  

    Il campanile detta i nostri tempi e a cinque minuti alle 5 siamo arrivati di nuovo a Vezza d'Oglio



    Missione compiuta, siamo di nuovo al parcheggio del punto di partenza.

     
 TRACCIA GPX

 


CONCLUSIONI

Un giro dalle due facce che presenta una salita tutto sommato non estremamente dura come potrebbe essere quella del versante Valtellinese. Ampi scenari a disposizione una volta arrivati alla località Pianaccio, possibilità di una sosta pranzo al Passo del Mortirolo ed in fine una ripida discesa sterrata che può mettere in crisi i vostri freni. A voi la scelta se farlo o no!

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2016
pagina creata: 29-05-2016
ultimo aggiornamento: 04-06-2016
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