Piemonte in bici

Tra i Laghi Maggiore e D'Orta
Giro del Motterone

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Primo report in Piemonte e cosa c'è di meglio di vederne una parte dall'alto della cima del Mottarone? Uno dei punti panoramici dove si può estendere lo sguardo su 5 laghi ed una miriade di cime.


In cima al Mottarone, sotto, il Lago Maggiore




Baveno - Mottarone - Monte Rosa dal Mottarone



Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
64Km
1440m
Asfalto
Stradale
4,7% - 12%
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Fra il Verbano-Cusio-Ossola si erge il Mottarone dalla cui cima panoramica, posta a 1492m s.l.m. , permette una visuale a 360° fin dove lo sguardo può arrivare.


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La mappa del percorso. Sul sito Garmin Connect, dopo che ci si è registrati, è possibile convertire le miglia in km e viceversa, nelle preferenze. Inoltre è anche possibile scaricare la traccia per i GPS Garmin

IL PERCORSO

Classico percorso ad anello ognuno può iniziarlo dal punto più comodo. Noi avendo trovato un parcheggio a Baveno, siamo partiti da lì. Direzione Mergozzo, a seguire Gravellona Toce, Omegna e su verso la cima del Mottarone per poi richiudere l'anello in discesa a Baveno.

Rifornimenti idrici

Varie fontanelle si trovano nei vari borghi visitati

Quale bici usare

Fino alla base della vetta del Mottarone c'è asfalto, solo se si vuol salire in bici sino alla cima, gli ultimi 500m sono su carrabile percorribile a piedi o con una MTB. Essendo una lunga salita ne corrisponde una lunga discesa, per cui gomme e freni in ordine!

Verbano-Cusio-Ossola

Dopo l'alzataccia ed il traffico per giungere sin qui, eccoci sul Lago Maggiore a Baveno, pronti ad intraprendere quello che sarà il primo report di bellitaliainbici in Piemonte.

C'erano Enzo e Giordano a farmi compagnia, ma solo per un breve pezzo.

Dietro di noi sul lago, a sx l'Isola Superiore e a dx l'Isola Bella.



L'Isola Superiore e l'Isola Bella si trovano fra Stresa e Baveno


Pedalando su alcuni tratti di ciclabile siamo giunti nei pressi di Feriolo, uno sguardo indietro ci ha fatto scorgere l'Isola Madre. Il picco in centro è il Sasso del Ferro che si trova sopra Laveno e da cui parte una panoramica bidonvia che vi porta in cima, se vi capitasse ne vale la pena.
A sx, al suo fianco si trova il M.te Nudo.
A dx invece, la cima isolata è
Campo dei Fiori

Dopo 3km arriviamo in vista di Feriolo



Feriolo assieme a Fondotoce, che si trova a dx, condivide la foce del fiume Toce, che dopo aver percorso tutta la Val d'Ossola si getta qui nel Lago Maggiore.

Ed ecco la Foce del Fiume Toce che nasce a Riale di Formazza, 83km più a nord e a 1720m s.l.m.


Dall'altra sponda del ponte una vista sulla cava, dove sopra di essa si trova il borgo di Montorfano di Mergozzo. Le cime innevate che si vedono sono della Svizzera; a sx Weissmies a dx Lagginhorn



Sul Lago Di Mergozzo troviamo ancora un pezzo di Ciclopedonale. Sullo sfondo sempre le due cime innevate menzionate prima.

Lago di Mergozzo, quindi il paese non può che essere: Mergozzo, visto che è l'unico a trovarsi sulle rive del suo specchio.

I due gregari della giornata mi aspettano mentre scatto le foto, la cima ancora parzialmente innevata è quella del Monte Massone 2161m s.l.m. che è la cima più alta dello spartiacque fra la Val D'Ossola e la Val Strona

 

Mergozzo e il suo lago, uno dei più puliti d'Italia. In tempi antichi il lago era una estensione del vicino Lago Maggiore, poi una serie di esondazioni e piene del fiume Toce hanno portato molti detriti alla sua foce creando la pianura dove ora si trova Fondotoce e di fatto isolando questo specchio d'acqua che ora si trova 2m sopra il livello delle acque del Lago Maggiore il quale poi nel corso degli anni si è abbassato all'attuale livello.

Nella piazza di Mergozzo l'unica stretta via in salita che porta verso la Val D'Ossola ha la circolazione regolata da un semaforo.

Dopo il semaforo ci siamo diretti verso Gravellona Toce e lì le nostre strade si sono divise: Giordano ed Enzo hanno risalito un tratto del fiume Toce, mentre io ho proseguito verso il Lago D'Orta e da lì verso la cima del Mottarone per poi scendere a Baveno per il "Rendez-vous" finale con loro.


Dopo 21km ho raggiunto Omegna sul lago d'Orta

La giornata era stupenda ma si è rivelata sin troppo calda rispetto ai giorni precedenti, tanto che il termometro del GPS ha toccato punte di 30°C. Questa è la vista verso sud.

Da qui si procede per poco più di 1 km, in direzione Pettenasco, sino ad un distributore che si trova sulla dx della SR229 e dove di fronte ad esso c'è un bivio che porta ad Agrano.

Dal Bivio alla vetta del Mottarone sono 19,5 km ovviamente tutti in salita con 1179m di dislivello da superare.


Un terrazzo sul lago e ne ho approfittato per scattare due foto e per togliermi il giubbino che oramai in salita faceva sudare




Il Borgo di Brolo posto sull'altra sponda del lago d'Orta

Guardando indietro, questa è la vista verso Omegna. La cima innevata è sempre quella del M.te Massone solo che ora è vista da un'altra angolazione.

In centro invece è il M.te Quaggione e alla sua dx le cime Poggio della Croce e Monte Cerano 1702 m s.l.m.


Lungo la salita, il primo paese che si incontra è Agrano, una frazione di Omegna. Il campanile della chiesa di San Maiolo segnava le 12,20 ed il caldo si faceva sentire oltre il languore allo stomaco, visto che la colazione risaliva a ben 7 ore prima!

All'uscita del paese, sulla sx, appare un'altra chiesa con tanto di portico

Dopo Agrano si passa per Pescone, qui mi trovavo sul ponte dell'omonimo Torrente Pescone

 

Chissà se questo torrente Pescone che poi ha dato il nome alla frazione sarà mai stato così "pescoso" , boh! Intanto dal bivio sul lago sono 3,6km e si è a 432m s.l.m.



Curiosa la presenza dell'orologio a sbalzo posto sul campanile della chiesetta a Pescone. Di fatto è la prima soluzione del genere che ho trovato in giro per l'Europa!


Di frazione in frazione intanto la strada sale, questa è Bassola, frazione di Armeno a 480 m. s.l.m. Anche questa chiesa mostra un porticato, al suo ingresso, posto sul lato della chiesa.


Si sale sempre in mezzo al verde

Fra la vegetazione si apre un varco che permette una vista sul Lago d'Orta



Al 30° km dalla partenza da Baveno, arrivo a Armeno 523m s.l.m. Per il Mottarone si svolta nella via che si trova fra il Municipio e la palazzina di colore rosa.




I cartelli sono eloquenti: per il Mottarone a sx




Sopra Armeno la salita si fa più dura, attorno al 10% -12% . In fondo si scorge ancora il lago.


A quasi 800m s.l.m. si incontra la frazione di Cheggino. Ora si incominciano ad intravedere le creste del Monte Rosa.



Più si sale e più le viste si fanno interessanti, scoprendo sempre panorami più ampi. Qui è ancora il lago d'Orta con le catene imbiancate del gruppo del M.te Rosa sullo sfondo

Niente male come viste, il Monte Rosa a sx fa sempre capolino. Sotto è Agrano e sul monte di fronte (M.te Mazzuccone) Quarna di Sopra

Madonna di Luciago 902m s.l.m. dista 33,5km dalla partenza



Arrivato qui erano le 13,15 e 8h senza pranzare erano troppe! Per cui uno spuntino ho dovuto farlo, anche se mancavano 9km alla vetta e 570m di dislivello da superare. Si sa che in salita sarebbe meglio non alimentarsi, ma a stomaco vuoto non si va da nessuna parte!




Dietro la chiesa la strada sale in un bel bosco


In centro alla foto appare la vetta del Mottarone, ce n'è ancora da pedalare!




Cappella a Cortano, 1033m s.l.m. , mancano 6,7km alla vetta e 440m di dislivello



A 5km dalla vetta il Monte Rosa fa di nuovo capolino

Eh sì, sua maestà il M.te Rosa dagli oltre 4000m guarda tutti dall'alto verso il basso!



A 1130m s.l.m. si cambia scenario ed ora è il Lago Maggiore a mostrare i suoi contorni con la cima a dx del Campo dei Fiori sopra Varese.

In centro invece c'è la vetta del Monte Nudo, mentre a sx sono le cime della vicina Svizzera



Ma da quassù si possono vedere altre cose e sotto il Campo dei Fiori si può vedere il Lago di Varese poi a dx quello di Monate e ancora un pezzo del Lago Maggiore



Ora di nuovo si cambia scenario e ci si ritrova ancora con lo sguardo verso il Lago d'Orta, l'Isola di San Giulio e la catena del Monte Rosa


E in ammirazione di cotanta bellezza, cosa c'è di meglio di prendersi un paio sedie, mettersi all'ombra degli ombrelloni ed aspettare il vento giusto per far decollare gli alianti ?


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Bello come campo di volo, non vi pare?

La vetta si fa sempre più vicina, ma anche spoglia e brulla, almeno su questo versante.

La strada salendo con i tornanti, non fa torto a nessuno e permette di guardare un po' qua e e un po' là. Ancora uno sguardo sui Laghi di Varese, Monate, Maggiore, si potrebbe vedere anche quello di Comabbio ma una collinetta ne preclude la sua vista.

Devo dire che erano parecchi anni che avevo nel cassetto questo giro e finalmente sono riuscito a farlo e come avevo previsto ne è valsa la pena.




Ancora 500m e il Mottarone, almeno per la strada che lo attornia, è conquistato


E sotto, ancora una vista sul lago d'Orta e l'Isola di San Giulio



Arrivato al piazzale del Mottarone, da dove partono gli impianti sciistici. Qui il GPS segna quota 1432m s.l.m. e a fine Aprile rimangono ancora alcune lingue di neve




Il M.te Rosa, imperterrito, domina lo scenario



Una panoramica verso ovest

Mancavano 3 gg. al 25 Aprile e non pensavo di mettere le ruote ancora sulla neve.


Cercavo di vedere altre montagne più lontane verso sud, ma una leggera foschia ne impediva la visuale, cosa che probabilmente con una giornata veramente tersa sarebbe senz'altro stato fattibile.

C'era comunque da essere già soddisfatti da una visuale simile!




A parte aver trovato ancora la neve, uno s'alza alle 5 del mattino, pedala per 41km, di cui 20 di salita per arrivare quassù e poi non sale in vetta al Mottarone? Come si dice: Se si è fatto 30, si fa anche 31!



Quindi, si passa davanti alla casa bianca si gira attorno alla montagna fino ad arrivare in vista dell'altro impianto di risalita, che si vede a sx, e al suo fianco troverete la carrabile che sale in cima. Se avete la bici da corsa, bici in spalla e salite a piedi, se avete una MTB lo potete anche fare in sella, sono 500m.




Eh sì! Da quassù è ancora più bello!


E non si può salire al Mottarone senza arrivare in cima, sarebbe un delitto!


Che ne dite di questa super panoramica? Avrete buona parte del Lago Maggiore, il Lago di Varese, e di Monate ai vostri piedi in un solo colpo d'occhio, cosa volere di più ?


Ah! Se poi amate il brivido, vedete questa struttura appesa alla montagna? Si tratta di una specie di "montagne russe" direi panoramiche, che vi permettono di fermarvi nei punti più panoramici per gustarvi il paesaggio a 1481m di quota.

Ma forse è ora di scendere per il Rendez-vous con Enzo e Giordano. Intanto, guardando a sud; a sx il Lago Maggiore e a dx il Lago d'Orta



Scendendo si perde quota, ed ora appare l'Isola Madre con alle spalle Verbania




Ora tocca alla lunga discesa verso il Lago Maggiore, vi rammento che questa strada è privata e soggetta a pedaggio per chi sale da Stresa, ma non per le bici :-)




Fra la vegetazione fa comparsa l'Isola Madre.
Dopo Gignese, raggiunta l'Ex Sottostazione, invece di svoltare a dx per Stresa, si svolta a sx verso Baveno passando per Levo, Someraro, Campino


Giunto a Levo ho fatto il pieno alla borraccia in questa fontana risalente al 1791. Deve essere acqua buona, perchè ho visto gente del luogo riempire molte bottiglie e caricarle in macchina.

Ancora più in basso ed appaiono in un solo colpo d'occhio: in fondo l'Isola Madre, a sx l'Isola Superiore e a dx l'Isola Bella, mentre in mezzo alle due vi è lo scoglio La Malghera


Particolare dell'Isola Superiore e dell'Isola Madre con alle sue spalle Verbania


Dettaglio dell'Isola Bella, famosa per i suoi giardini ed il Palazzo in stile barocco.




Finita la gita panoramica, arrivato a Baveno, non ho esitato a dare una veloce occhiata alla chiesa


La Parrocchiale dedicata ai SS Protasio e Gervasio, antica chiesa in stile Romanico con tetto a capanna. Il campanile invece sembra di età differente e a voler ben guardare ha subito rimaneggiamenti notevoli se osservato da vicino. A fianco ad esso il Battistero con tanto di porticato sorretto da quattro colonne.


A fianco della piazza della chiesa, c'è questo lungo porticato con affreschi raffiguranti la Via Crucis


Finalmente ritornati tutti al punto di partenza a Baveno. Le nostre bici hanno finito il loro compito è ora di caricarle e affrontare il lungo ritorno in mezzo al traffico caotico delle città.


 

CONCLUSIONE


Un giro pensato da anni, che come si è visto meritava di essere fatto. Certo non è alla portata di tutti, ma madre natura ha destinato così e c'è poco da fare!

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designe © 2015
pagina creata:26-04-2015
ultimo aggiornamento: 08-06-2015
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