Lombardia in bici

Da Melzo a Pandino


(MI-CR-LO)
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Un giro ad anello nella pianura lombarda, che partendo da Melzo sconfina nelle province di Cremona e di Lodi, passando davanti a due Castelli ed un Palazzo nobiliare.

   
Pandino (CR) - Interno del Castello Visconteo



Rivolta d'Adda - Gradella - Pandino


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
58km
134m
asfa/sterr
Cicl/Strad
0,1% - 4%
✩✩
-
✩✩✩
✩✩✩

 

 

 

 

   

   



Un percorso nella pianura Lombarda che dalla periferia est della Provincia di Milano passa in quella di Cremona e di Lodi. Legenda: In giallo i tratti su pista ciclopedonale, in turchese i tratti a basso traffico o accesso limitato ai residenti, in rosso i tratti a viabilità ordinaria, dove occorre prestare molta attenzione, in special modo nei tratti Truccazzano - Rivolta D'Adda e Spino D'Adda - Zelo Buon Persico. Purtroppo sono gli unici due passaggi forzati sul fiume Adda che interessano la S.P. Rivoltana e la S.S. 415 dove le bici non sono state contemplate come mezzi di locomozione!


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La mappa del percorso. Se vi dovessero uscire le indicazioni in "Miglia" é possibile convertirle in Km nelle preferenze di accesso al sito Garmin Connect una volta che si è registrati.



IL PERCORSO

Il percorso non presenta pendenze se non un paio di sottopassi ed un cavalcavia. In parte è su ciclabili ed in parte su viabilità secondarie o a traffico limitato oltre ai tratti su viabilità ordinaria dove occorre prestare particolare attenzione.


Quale bici usare

Consiglio bici da trekking o city bike o anche MTB, più che altro per la presenza di un tratto di 900m fra Agnadello e Gradella che è sterrato

Come si raggiunge

Melzo è raggiungibile con il passante ferroviario Varese-Treviglio o Novara Treviglio, in auto con la BRE.BE.MI o con la T.E.M. e da Milano con le strade Cassanese o Rivoltana.



La media pianura lombarda

Si inizia a Melzo dalla nuova Ciclopedonale che si trova al termine di Viale Olanda oppure dalla Ciclopedonale in Via Aldo Moro, dove le due si incrociano. Si prosegue andando in direzione di Pozzuolo Martesana.

All'uscita di Pozzuolo Martesana si va su ciclopedonale in direzione Trecella per poi deviare su strada ordinaria ma a basso traffico verso Albignano. Da lì su ciclopedonale si raggiunge Truccazzano. Nella foto la ciclopedonale verso Truccazzano.


A Truccazzano giunti alla rotonda si lascia la ciclopedonale e ci si immette sulla viabilità ordinaria, prendendo la trafficata S.P. Rivoltana (facendo molta attenzione) in direzione Rivolta D'Adda. Subito dopo il ponte sull'Adda, si svolta alla prima via a dx, dirigendosi verso il centro di Rivolta D'Adda. Dal centro occorre prendere la direzione verso Agnadello attraversando la S.P. 90, prendendo la strada a traffico limitato per Agnadello.
Sopra la strada che porta in centro, si vede la torre campanaria della chiesa.



La Basilica di Santa Maria e San Sigismondo del XI sec. è il fulcro dove ruota attorno tutto il traffico del centro di Rivolta D'Adda




Di fronte alla basilica si trova la chiesa di Santa Maria Immacolata



Particolare della basilica e della torre campanaria

 


Sulla piazza Vittorio Emanuele, dove al centro è edificata la basilica, convergono ben 9 vie. Questa è quella a fianco della chiesa di Santa Maria Immacolata



Santa Maria Immacolata XV sec. si può notare la facciata riadattata con la chiusura di tre finestre




Questa piazza essendo il centro nevralgico, contempla anche un traffico alle volte intenso.




Questa è l'abside con loggetta, sovrastata nella parte superiore da archetti pensili. A lato la torre campanaria alta 45m che è stata più volte rialzata nel corso dei secoli.

Lasciata la piazza si esce da via Cereda passando sotto la porta d'accesso a sud, al semaforo svoltate a sx e poi alla prima a dx, sempre diritti sino all'intersezione a "T" dove svolterete a sx proseguendo diritti alla rotonda...



... dove arriverete a questa intersezione da attraversare per arrivare dove si vede la persona. Quella è la strada a traffico limitato ai residenti che porta ad Agnadello.


Lasciato il traffico alle spalle ci si ritrova nella quiete della campagna




Campagne che sono punteggiate qua e là da cascine



Quando si va in bici, dove è possibile è sempre meglio percorrere strade secondarie, riappropriandoci di viste che sempre più ci vengono precluse dalle cementificazioni, il più delle volte speculative ed inutili; vedi le migliaia di capannoni vuoti, costruiti senza che ve ne fosse la reale necessità o una committenza.



Al contrario, i cascinali fanno parte del paesaggio da tempo immemore e di certo non lo deturpano, formando alle volte piccole "oasi" in mezzo ai campi, con tanto di piante attorno.


Per caso capita anche di incontrare un lettore di bellitaliainbici. Quando si dice che il mondo è piccolo!



Arrivati ad Agnadello la strada attraversa il centro del piccolo borgo. Qui la facciata barocca della Parrocchiale di San Vittore



Uscendo verso Pandino si incomincia a vedere la prossima meta di Gradella, individuabile al centro per il filare di alberi. Per raggiungerla però occorre poco più avanti deviare a dx per una strada sterrata con tanto di sbarra al suo inizio.



Occorrerà passare da questa cascina



Qui è dove si dovrà svoltare


Passata la cascina, questo filare di alberi condurrà sino ad intercettare la strada che da Rivolta D'Adda porta a Pandino. Si svolterà a sx.


Sullo sfondo s'intravedono le prealpi Lecchesi e Bergamasche


A sx spunta la torre della centrale termoelettrica di Cassano d'Adda. In centro la cima della Grigna e a dx le creste del Resegone. In primo piano un cascinale di Agnadello con tanto di torre merlata



Porre attenzione quando ci si immetterà sulla strada che porta a Pandino. Sono solo 350m da fare, ma è sempre meglio stare attenti!
Questa è la vista verso Rivolta D'Adda.

Qui si attraversa la strada svoltando a sx, proseguendo per 370m per poi svoltare a dx per Gradella




Chissà quante volte passando da qui mi sono detto: Prima o poi devo andare in fondo al viale a curiosare!





Il viale alberato che porta a Gradella




Oramai in giro per l'Italia questi cartelli stanno crescendo


Il piccolo borgo è tutto ordinato e pulito, la solita strada principale da cui dipartono poche vie.




Una roggia passa fra due filari di case. Il borgo di vocazione agricola è formato in modo preminente da cascine.



La roggia attraversata la strada prosegue verso sud ancora fra cascine e case.



La piazza del borgo con l'immancabile chiesa. Gradella è una frazione di Pandino e risale all'alto medioevo, con primi riferimenti scritti dopo il 1100. Questo borgo ospitò anche Napoleone Bonaparte, il generale Graziani, Mussolini, il Feldmaresciallo Kesserling.

Proprietà per diversi secoli della famiglia Maggi fra cui il conte Aymo uno degli ideatori ed organizzatori della celebre corsa Mille Miglia.



Un cascinale verso la strada che porta al cimitero




Dalla stradina che conduce al cimitero vista sulle cascine




L' impianto del borgo è stato di fatto cambiato dopo il 1705 per i danni arrecati ad opera dei Francesi durante la Guerra di Secessione Spagnola




Quindi è un piccolo borgo sul quale la storia in qualche modo si è soffermata a scriverne qualche pagina



E pensando che tutto sommato non è un borgo attraversato da una strada primaria, anzi occorre proprio deviare dalle strade importanti per giungervi, eppure ha avuto la sua storia a differenza di altri borghi similari rimasti anonimi nel corso dei secoli.




Qui tutto è in ordine anche la chiesa riedificata a nuovo a fine 800'



In fondo al viale principale il Memoriale ai Caduti. Svoltando a sx si prosegue verso Nosadello


Sul retro della chiesa un bel campo di calcio con l'erba alta, segno che qui di ragazzi dediti al calcio penso ce ne saranno ben pochi.


La strada verso Nosadello non prima di osservare ....




... una batteria di mucche intente ad alimentarsi. Era ora di pranzo anche per loro!



Arrivo a Nosadello, da qui al semaforo si svolterà a sx su ciclopedonale sino a Pandino

Pandino la parrocchiale S.Margherita V.M. con facciata in stile neoclassico Lombardo disegnata dall'arch. F. Soave celebre per il disegno della facciata del Duomo di Milano e progettista della Villa Reale di Monza e Teatro Alla Scala a Milano.

Le colonne sono sormontate da capitelli corinzi, ma di fatto non creano un porticato essendo a ridosso della facciata ispirandosi ai lavori del Palladio.



Lasciata la parrocchiale, ad un centinaio di metri verso nord si trovano i cartelli indicanti il castello Visconteo di Pandino.



In centro alla facciata sud si trova l'ingresso. Un secondo ingresso è posto sulla facciata nord, però disassato sulla dx.

Il Castello ha una pianta quadrata con 4 torri agli angoli, con le due a est più rialzate rispetto al tetto del corpo del castello.

Sul mastio d'ingresso sono presenti le fenditure che ospitavano le travi dei ponti levatoi principale e secondario per le sole persone.


Attorno alle bifore, iscritte in un arco a sesto acuto, una serie di fori nella parete a cui non so dare una spiegazione circa la loro funzione.

Mi sono spinto a pensare alla possibile presenza di pesanti grate in ferro, ma poi osservando che i piani inferiori sono privi dei fori, ciò non avrebbe avuto alcun senso per questioni di sicurezza, a meno che nei tempi non fosse stato trasformato a carcere, ma è solo una mia supposizione, di certo vi sarà una spiegazione!



Un acciottolato che un tempo avrà visto passare una moltitudine di cavalli e cavalieri, ora accetta le mie morbide e silenziose gomme. La fenditura nell'arco poteva essere lo spazio per calare una pesante grata in ferro a sbarrare l'ingresso.


Dentro il mastio mi accolgono affreschi ed un soffitto con incroci di grosse travi a sorreggere il pavimento in legno. A difendere ulteriormente l'ingresso uno spesso portone.


 


All'interno, il cortile del castello ha un porticato posto ad ogni lato ed in corrispondenza al piano superiore vi sono dei loggiati i cui pavimenti sono sorretti dalle grosse travi che si vedono nella foto


Questa foto spiega meglio la struttura regolare del castello che si replica ad ogni lato allo stesso modo, eccettuata la variazione delle due torri ad est, più alte del tetto. Sotto sono i porticati visti nella foto precedente e sopra i loggiati sorretti da pilastri e travi.


Sul lato sx dall'ingresso principale a sud, trova spazio la Biblioteca Comunale. Come si può osservare la costruzione di un castello oltre nell'uso immenso di mattoni si poggia anche sull'impiego di numerose grosse travi a supporto dei pavimenti e dei tetti.

Chiaro che un tempo durante gli assedi ai castelli un eventuale propagarsi di un incendio sarebbe stato devastante per tutta la struttura facendolo cadere letteralmente a pezzi


 

Il lato ovest al piano terreno occupa alcuni uffici del Comune, notare la presenza massiccia dei portabici. Forse un tempo questi ampi porticati potevano essere stati adibiti a ricovero dei cavalli, ora è cambiata la destinazione d'uso ai cavalli moderni!
In fondo al porticato trova posto il Comando della Polizia Locale.


Peccato che molte parti delle pareti hanno perso gli affreschi e la loro tonalità cromatica si è sbiadita


 

Senza dubbio nel suo splendore doveva essere una bella vista per chi avesse avuto la possibilità di accedervi. Dietro i 6 archi a sesto acuto ora è presente una mensa, almeno credo dalla presenza di tavoli e sedie.





Anche le pareti dei loggiati presentano le pareti affrescate.


Durante la mia visita il castello era sotto restauro conservativo per cui molte parti erano interessate ai lavori, sia esterni che interni.




Dal lato est una infilata di una torre e due campanili





Lasciato il Castello Visconteo si ripercorre a ritroso la ciclopedonale verso Nosadello e da lì si prosegue verso Spino d'Adda sempre su ciclopedonale.


 


La ciclopedonale interseca il Canale Vacchelli, solo che in questo punto qualche cosa non mi quadrava e non rammentavo che tempo fa ci fosse questa spianata



Giunto a casa ho incrociato i dati in mio possesso, infatti proprio in quel punto della foto sopra si incrocia un altro percorso ciclopedonale; quello del Canale Vacchelli segnato con la traccia turchese. Quindi la ciclopedonale è scomparsa ed oltre a quella hanno fatto tabula rasa degli alberi presenti almeno fino in data 17 Aprile 2014 come risulta da Google Earth!

Non ho idea di quale logica vi sia dietro tutto ciò, forse gli alberi disturbavano il paesaggio?



Come si può ben vedere a confronto, quasi tutti gli alberi sono stati abbattuti, ma soprattutto è stato eliminato un pezzo di ciclopedonale a meno che non abbiano inteso all'altezza della casa che si vede sullo sfondo, fare attraversare il ponte sul canale per poi immettersi su questa ciclopedonale....




... ed una volta arrivati sempre in questo punto, abbandonare la ciclopedonale per riprendere il tracciato della ciclopedonale sul Canale Vacchelli che si trova a sx nella foto.

Se osservate bene l'immagine tratta da Google Earth forse si comprende meglio



La ciclopedonale prosegue verso Spino d'Adda, anche se dal mio punto di vista avrebbero potuto sfruttare l'esistente del Canale Vacchelli finendola in questo modo con tanto di illuminazione ma lontana dal traffico della strada accanto!



Con la ciclopedonale si può arrivare sino in centro a Spino D'Adda, poi per forza di cose si abbandona la ciclopedonale dirigendosi sulla strada provinciale Paullese per attraversare il fiume Adda


Giunti sul ponte, se si osserva a dx si può vedere il passaggio di un'altra ciclopedonale, quella che da Rivolta d'Adda porta a Lodi. Quest'ultima in località Bocchi - Spino d'Adda interseca la ciclopedonale del Canale Vacchelli




Proseguendo sulla Paullese, giusto per evitare un breve tratto della stessa è possibile deviare verso Bisnate, per poi ricongiungersi con la Paullese.


Al semaforo di Zelo Buon Persico si svolta a dx in direzione Marzano passando davanti al Palazzo Carcassola. Si prosegue verso Comazzo e si devia per Corneliano Bertario, passando davanti al Castello Borromeo rappresentato nella foto. Si conclude passando per Truccazzano e da lì verso Pozzuolo Martesana e ritorno a Melzo.





CONCLUSIONE

Un giro esplorativo nella media pianura Lombarda che permette di vedere due castelli e due Palazzi nobiliari, se si include il Palazzo Trivulzio a Melzo.


 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2015
pagina creata:05-05-2015
ultimo aggiornamento: 07-06-2015
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