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Un altro giro "modulare" nella Bergamasca, che esplorando un territorio di 38km quadrati, permette di scegliere tratti di percorsi in base alle proprie capacità e preparazione fisica


Il laghetto del Pertus a Forcella Alta 1310m s.l.m., sullo sfondo la catena delle Orobie




Clanezzo- Pertus Forcella Alta - Valsecca


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
80km
-•
1757m
sterr/asfalt
Cicl/strad
5% - 15%
✩✩✩✩✩
✩✩
✩✩
✩✩✩✩✩
Nota: Questi valori sono riferiti al giro completo

  

 

 

 

   

 


Questo nuovo giro é posto a cavallo fra il confine Lecchese e Bergamasco e va ad interessare gran parte della Valle Imagna e Valsecca per poi sconfinare sul versante est verso la Val Brembilla ed in fine chiudere il percorso in Val Brembana.

Sono 80 km di curve controcurve e tornanti, 40 km di salita da mettere a dura prova le proprie gambe e la tenuta sulla distanza confortate però da un bellissimo ambiente e da vedute panoramiche di primordine.

Non viene disdegnato neppure la parte di pista ciclabile, anzi siamo andati all'avanscoperta di questo nuovo tratto di cui non esistono ancora cartelli che ne indichino la presenza sul territorio. E' stata una gradevole sorpresa che piacerà a molti; anche se a noi é costata una perdita di tempo nello scovarla!

Quindi anche questa volta un giro modulare in cui ognuno può ritagliarsi il percorso a suo piacimento in base alla sua preparazione fisica.

Per i meno preparati ovviamente é da suggerire la sola ciclopedonale da Clanezzo a Capizzone ma se si vuole affrontare anche qualche breve sali scendi potreste esplorare il tratto da Clanezzo a Ubiale Clanezzo.

Per gli altri si aprono tre possibilità in ordine di difficolta:

1) un giro che comprende la ciclabile di Clanezzo - Capizzone per proseguire verso Berbenno, Gerosa, Brembilla e ritorno a Clanezzo.

2) Sempre il percorso ciclopedonale da Clanezzo a Capizzone e salita al Pertus -Forcella Alta, poi discesa in Valsecca; Sant'Omobono terme e rientro alla base di partenza.

3) Il Giro più faticoso ed impegnativo che é rappresentato nelle mappe ed é quello che abbiamo fatto noi, va da se che ognuno deve essere conscio delle proprie possibilità, anche se c'é da dire che in caso di difficoltà in salita, basta girare la bici e si ritorna tranquillamente alla base! Questo é il bello di andare in bici, in fondo non ce l'ha prescritto il medico e non abbiamo nessuno alle nostre spalle con il fucile puntato!



La mappa del Percorso


La mappa del percorso, la ciclopedonale partendo da Clanezzo termina fra Strozza e Capizzone



Quote e dislivelli dei vari tratti



   

 


L'altimetria del Percorso



I dati del Percorso
Località
Km. Distanze progressive
Altitudine
m. Dislivello progressivo

Almenno San Salvatore

0
300
0

Capizzone

8,12
355
55

Costa Valle Imagna

20,70
1004
841

Pertus Forcella Alta

25,66
1302
1139

Ponte Giurina

43,54
363
1140

Gerosa

59
760
1653

Almenno San Salvatore

80
300
1757





Come arrivarci

Dall'Autostrada A4 si esce a Bergamo prendendo la direzione: Valle Brembana giunti a Villa d'Almè, prendere a sx. la direzione per Almenno San Salvatore


Distanze

Da: Milano 68 km - Bergamo 17 km - Lecco 36km - Como 58km - Brescia 71km

Dove parcheggiare

Parcheggio nella piazza del mercato del sabato a Almenno San Salvatore in Via Postico N45 45.108 E9 35.773


Il percorso

La parte su ciclabile circa 4Km non presenta difficoltà salvo un 500m in forte salita prima di imboccare la ciclabile partendo da Clanezzo. La Ciclopedonale ha il fondo sterrato e in alcuni tratti con griglie metalliche. Il resto del percorso é su strada a viabilità ordinaria con traffico ridotto nei giorni feriali.

Condizioni del percorso

Il fondo sulla viabilità ordinaria é tutto asfaltato, prestare attenzione a qualche dissesto nel manto stradale fra Blello e Gerosa.


Ciclopedonale della Val Imagna
da Clanezzo a Strozza



Posteggiato il mezzo ad Almenno San Salvatore e scaricata la bici si prosegue in direzione Val Imagna per svoltare subito a dx per Clanezzo. Si arriva in prossimità di questo ponte dotato di semaforo per il traffico a senso alternato.



Una volta che siete sul ponte vi consiglio di gettare lo sguardo in basso, alla vostra destra scorgerete questo antico ponte in pietra. Se volete fare una breve passeggiata lo potete fare; al termine dell'attraversamento del ponte dove siete, sulla Vs. dx. troverete il sentiero che scende al ponte.




Superato il ponte sulla sx. troverete l'ingresso al Castello di Clanezzo. Per trovare la strada per la Ciclopedonale, svoltate a sx. dopo aver superato la chiesa.




L'ingresso al Castello di Clanezzo



Dopo aver svoltato a sx. dietro la chiesa, troverete una salita al cui termine svolterete ancora a sx.




Visto che di cartelli ad indicare il percorso verso la Ciclopedonale non ne abbiamo trovati, ho chiesto informazione ad una anziana signora la quale mi ha detto di prendere la strada in salita e proseguire sino ad un manufatto per il GAS e poi scendere a sx. consigliando di portare la bici a mano, in seguito avremmo trovato un bel percorso nel bosco.

Quindi messa la prima marcia ovvero il rapporto più corto abbiamo incominciato la salita




Proseguendo sulla strada principale arrivato a questo punto, mi stavo indirizzando diritto, quando i miei compagni sopraggiunti sul posto mi richiamarono dicendo di aver letto sul muro un piccolo foglio indicante il percorso..... fra me e mé ho pensato... molto strano che per prendere una ciclabile si debba fare tutta questa fatica, era evidente che qualche cosa non quadrava!

ALLA RICERCA DELLA CICLABILE PERDUTA



Con il dubbio che diventava sempre più forte continuavamo a salire, già che ci sono faccio notare che il monte a sx. era la nostra meta successiva, dopo aver terminato di percorrere la Ciclopedonale; già, ma a trovarla!




Dando uno sguardo verso la montagna la strada sembrava condurre ad una cascina, dietro c'era il bosco.... ma il dubbio rimaneva... ma é mai possibile che una ciclabile la facciano iniziare in cima ad un monte?

D'altra parte quando attorno non c'é anima viva, con nemmeno uno straccio di cartello e con indicazioni ricevute che ti hanno indicato cosa trovare lungo il percorso, uno che fa? semplice: fa la caccia al tesoro!




Oramai eravamo saliti così in alto e in salite abbastanza pendenti da mettere in difficoltà un normale ciclista, si rafforzava il dubbio che la ciclopedonale non poteva iniziare qui sopra.




La caccia al tesoro continua, impartiti gli ordini Giordano si dirige ad esplorare la strada a dx. mentre Roberto é mandato in avanscoperta sulla strada sterrata a sx. io invece mi reco presso la cascina Belvedi trasformata in albergo ristorante in cerca di informazioni, purtroppo infruttuose, ai vari citofoni nessuna risposta!



Tornato Giordano che ci ha riferito che la strada terminava al cancello di una villa e io che non ho avuto risposte, abbiamo preso l'unica strada rimasta. Per fortuna é una giornata stupenda, cosa che al mattino appena alzato le webcam visionate non promettevano allo stesso modo!




Riunione tattica, arrivati a questo punto cerano tre opzioni, proseguire diritti verso un'altra cascina (opzione eseguita da Giordano responso: la strada finiva lì e nemmeno un anima viva presente), opzione due: alle spalle di Roberto un cartello in legno infisso su un paletto indicava: Monte Ubione con un sentiero ripido a gradini con traversi di legno che si arrampicava verso i panni stesi. L'opzione tre: era lasciar perdere e tornare indietro a Clanezzo riprendendo la normale strada per la Valle Imagna.

Visto che ormai di fatica per arrivare a questo "cul de sac" ne avevamo fatta, non abbiamo lasciato nulla di intentato e memori delle indicazioni della signora che dovevamo scendere e accompagnare le bici ... Roberto e Giordano hanno iniziato l'erta salita, io sono ritornato indietro cercando un'altra via dove Giordano aveva visto finire la strada.

Giunto davanti al cancello della villa ho suonato il campanello per chiedere informazioni, ma naturalmente non c'era nessuno! Nel frattempo Giordano era venuto verso di me a piedi dicendomi che avevano trovato un sentiero.

La cosa stava assumendo toni comici, alla ricerca del sentiero perduto della serie: "Mission Impossible"
Già che ero lì ho tentato di raggiungere il prato superiore da dove era giunto Giordano ma sulla ripida scarpata era impossibile stare in equilibrio, figuriamoci con una bici! Per cui sono ridisceso e risalito nel punto di attacco del sentiero al Monte Ubiale da dove erano saliti Giordano e Roberto.

 

Si era già fatto tardi e questo inconveniente della Ciclopedonale mi stava facendo saltare il programma della giornata.

Il tempo di salire dove avevo visto Giordano e Roberto e loro erano già spariti nel bosco.

A fatica mettendo la prima marcia sono risalito fino ad una costruzione in pietra; che fosse questo il manufatto del GAS come aveva detto la signora?

Perlustrato dietro il manufatto il sentiero non era per nulla un sentiero da bici, ma oltretutto, tutto ciò non poteva essere assolutamente l'inizio di una ciclabile, per cui sono ridisceso nella zona dei panni stesi e ho chiamato a raccolta Roberto e Giordano che ormai non erano più ne a vista ne raggiungibili a voce, ecco forse in queste occasioni il cellulare é venuto utile!

Dopo alcuni minuti li vedo spuntare dal bosco e scendera dal sentiero da dove ero disceso io, dico a loro che é ovviamente impossibile che una ciclopedonale la facciano iniziare qui, faccio comunque un'ennesimo tentativo, sempre dal punto dove eravamo proseguiva un altro sentiero che si inoltrava nel bosco ma questa volta mantenendosi in costa alla montagna.

Dopo 200m di esplorazione sono ritornato indietro, pur essendo un sentiero più praticabile dei precedenti non corrispondeva alle descrizioni della vecchia signora, era si nel bosco, ma avrei dovuto trovare subito dopo la Ciclopedonale, cosa che non ho trovato!

Oramai il tempo dedicato a questa ricerca era abbondantemente esaurito. Da quel punto, invece di ridiscendere la ripida scalinata, abbiamo puntato verso la cascina al cui accesso c'era sdraiato un cane legato alla catena che ostruiva il passaggio.

Con fare gentile, mi sono avvicinato spingendo a piedi la bici e mantenendola verso il cane in modo che in un suo eventuale attacco, la bici mi avrebbe protetto. Parlando al cane, questo non ha fatto il minimo cenno di reazione restando immobile se non seguendomi con lo sguardo, per cui ho proseguito oltre, cosa che hanno fatto anche Giordano e Roberto subito dopo di me.

Passando davanti all'albergo pareva provenissero voci e musica dal suo interno così sono andato verso l'ingresso tentando ancora di citofonare ai tre campanelli senza purtroppo alcuna risposta. Avevo già iniziato la discesa di un paio di tornanti quando mi sono sentito chiamare; evidentemente era uscito del personale dell'albergo a seguito delle mie chiamate al citofono e Roberto e Giordano che erano nei pressi finalmente sono riusciti a chiedere informazioni sulla ormai fantomatica Ciclopedonale della Valle Imagna.

E di fatti il personale ha indicato a loro che la ciclopedonale era ben al di sotto di questo punto!

Era ora! ancora un po' ci saremmo fermati all'albergo a mangiare senza aver fatto nemmeno una pedalata se non aver giocato a Indiana Jones alla ricerca della Ciclopedonale perduta!




Ridiscesi per i tornanti siamo arrivati al fatidico, misterioso e introvabile punto dove iniziava sta benedetta Ciclopedonale. Ebbene si, alla sinistra dove vedete finire il muro di cinta due bei pali zincati che sorreggono una catena che sbarra l'accesso sono il fantomatico inizio della Ciclopedonale della Valle Imagna!

Certo che se la signora mi avesse detto: troverete due pali e una catena sulla vostra sx. noi non avremmo perso una mattinata con il rischio di chiamere la protezione civile perché dispersi in un bosco!

Ma a parte questo, un semplice provvisorio cartello scritto anche con il pennarello non si poteva mettere?




Roberto finalmente sfodera un sorriso per la ciclabile ritrovata scambiando battute con Giordano.



La ciclopedonale ora é davanti a noi



Finalmente si pedala e il percorso almeno ripaga ampiamente gli sforzi per trovarlo!




Siamo al primo giorno di primavera e la vegetazione non é ancora rifiorita, senza dubbio a stagione avanzata il percorso avrà il suo "abito della festa"




Sull'altro versante della valle si scorgono fra la vegetazione le varie frazioni.



Dalla montagna un ruscello scende verso valle




Il bello di questa ciclabile é che segue fedelmente la montagna per cui é una curva continua



In prossimità del ponte sul Fiume Imagna un tavolo con panche ci accoglie per un primo spuntino, ormai ci si avvicina a mezzogiorno e primi morsi di fame si fanno sentire, però ho avvertito i "ragazzi" nel trattenersi e fare solo uno spuntino, da lì a breve li avrei catapultati ad affrontare la salita più impegnativa della giornata e lo stomaco pieno non sarebbe stato l'ideale!


Calmata la fame attraversiamo il ponte sul fiume Imagna




Qui finisce una parte della Ciclopedonale, poco più in la prosegue ancora per poco, ma a noi occorre riguadagnare la strada della Valle Imagna per cui seguiamo la strada in salita.




Siamo arrivati nel Comune di Strozza, Roberto si avvicina all'edicola della COMUNITA' DELLA VALLE IMAGNA


Un filmato della Ciclopedonale



Arrivati a Capizzone ponete attenzione perché in questa curva occorre svoltare a sx. direzione Costa Valle Imagna



A Capizzone a 654m s.l.m., lungo la strada s'incontra questa chiesa con la facciata tutta lavorata in stile neogotico, mentre la torre campanaria risale al XII sec.




Una cappella votiva


Salendo di quota gli orizzonti si ampliano e in lontananza appaiono le cime innevate. Solo 4 giorni prima era nevicato abbondantemente attorno ai 1800m




Aprofittando del fatto che mi soffermo per le foto del report, i miei compagni del giro ogni tanto si fermano a riposare e ad aspettarmi.



Anche qui in montagna la tecnologia avanza, nella foto un impianto fotovoltaico di discrete dimensioni.



Ed ecco un primo bel panorama sulla Valle Imagna con in centro il monte Resegone visto da est. Poco sotto a dx. dove incomincia la macchia nera sulla montagna, lì si trova il Passo del Palio che mette in comunicazione la valle dove si trova il comune più piccolo d'Italia: Morterone con la Valle Imagna.



Sosta per Roberto al bar "la borraccia", ne approfitta intanto che faccio la foto




Tornanti e curve ormai per noi non sono una novità e su questi 80 km direi che ne perderemo il conto!

La strada é bella ed ora passa a fianco del bosco, Roberto mi fa notare dei grossi fiori bianchi ed alcuni gialli che si sono aperti in questi giorni dopo la nevicata.


Conoscendo questa salita, mi fermo e faccio riempire le borracce e visto che loro due hanno un po' sudato il reintegro idrico é più che appropriato




Ci stiamo avvicinando al cartello che indica il bivio per Costa Imagna da lì si proseguirà in falsopiano sino al successivo bivio che ci porterà a salire verso la Valcava.



ù

Ci troviamo all'inizio del comune di Costa Imagna a 1000m di quota e il panorama si amplia ulteriormente. Il nucleo di Costa Imagna si trova a sx. lo si intravede poco sopra il comignolo della casa.



Poco più di mezzogiorno e il sole risplende su Costa Valle Imagna, sulla dx sempre il Monte Resegone



All'uscita di Costa Valle Imagna si trova un bivio, a sx. per la Valcava e diritti si scende in Valsecca, strada che dovremo prendere dopo, quando scenderemo dal Pertus - Forcella Alta.

Ora sprono i "ragazzi" per arrivare presto in cima, in effetti é già tardi per fare delle buone foto.

Da qui mancano 6km e 291m di dislivello ancora da superare.


L'asfalto é bello, é stato riasfaltato da non molto. Questo lato della montagna esposto a nord est d'inverno riceve poche ore di sole tanto che la neve vi rimane sino in primavera. In alto a sx. si vedono i ripetitori della Valcava



Costa Valle Imagna vista dall'alto, abbiamo fatto fino ad ora 22km di salita.



E come volevasi dimostrare, ci sono ancora residui di neve ai bordi della strada e nel bosco. Il GPS segna una temperatura di 12°C




Arrivato ai cartelli che indicano la località Laghetto. Qui in effetti termina il territorio di Costa Valle Imagna. Sullo sfondo, sopra la bici, appare la cima del Monte Resegone, mentre a sx quella innevata é la Grigna




Ho fatto una corsa per arrivare in tempo a scattare qualche foto decente, ma ormai é tardi, la foschia e il controluce non permettono una visuale perfetta che in giornate limpide si estende sino alla catena del Monte Rosa ed oltre verso la Svizzera. Mi accontento di vedere 6 Laghi



Questo é uno dei balconi naturali da me preferito e intanto che aspetto i ragazzi scatto le solite foto.



Ecco spuntare uno dei "ragazzi" é Roberto



Intanto é arrivato anche Giordano e Roberto sentendo l'aria fresca si mette il berretto, qui siamo a 1300m slm. Se osservate in alto, in centro alla foto, noterete un parapendio che riporto ingrandito qui sotto. In quel momento nel cielo ce n'erano tre.




Una panoramica sul laghetto del Pertus, sullo sfondo il Resegone e Grigna e a dx. le Orobie




Al vertice della fascia scura a dx. si trova il Passo del Palio che mette in comunicazione Brumano con Morterone




Il trio riunito con la bandiera di bellitaliainbici



Discesa in Valsecca


Conquistato il Pertus siamo discesi a Costa Val Imagna e al bivio abbiamo svoltato a sx per la Valsecca. La discesa é molto bella, per lo meno per chi gradisce i bei tornanti e curve, si scende in mezzo al bosco.



Il fondovalle


La strada é abbastanza larga, piena di curve e tornanti e la pendenza é più impegnativa rispetto al lato da cui siamo saliti verso il Pertus, basta osservare i grafici all'inizio.




Sono 17km di discesa da affrontare per cui i freni devono essere in ordine, se poi si aggiungono gli altri 17km di discesa della Val Brembilla...



Sui pendii della valle si trovano sparse diverse contrade e frazioni.



Questa é la Valsecca, oltre la prima cresta: la Valle Imagna




Valsecca



La chiesa del comune di Valsecca


Non ero mai disceso in Valsecca ma devo dire che mi é piaciuta.



Lasciamo scorrere le bici in discesa sino ad arrivare a Sant'Omobono, oltre il ponte sul fiume Imagna si svolterà a dx.



Si prosegue sino a Ponte Giurino e alla rotonda all'uscita del paese si prende la direzione: Berbenno - Blello.




La strada é ampia ed é subito in salita con il primo tratto fra i boschi.



Sono 13 km di salita per arrivare a Gerosa con 511m di dislivello da superare, poi tutta discesa in Val Brembilla sino all'imbocco della Val Brembana




Occorre arrivare in cima, ma poi non é finita perché é un continuo su e giù sino a Gerosa.




Giordano fa l'ingresso a Berbenno



Avendo sudato parecchio, una sosta per rifornirsi d'acqua é quel che ci voleva.




Siamo in Val Brembilla



L'apertura della Val Brembilla con in fondo la Val Brembana



Il paesaggio bucolico della Val Brembilla


Il comune di Gerosa



Usciti dal comune di Gerosa, ci si trova affacciati su questo tornante, se si sale si va alla Forcella di Bura e da lì si passa in Val Taleggio, mentre noi si andrà in discesa, Roberto e Giordano si sono già lanciati.



dietro di me una cascatella



Dall'alto si puo osservare il tracciato della strada



Procediamo con una discesa veloce per tutta la Val Brembilla arrivando poco prima della svolta in Val Brembana passando accanto a questo bellissimo ponte in pietra medioveale.

Giunti allo stop sulla Valle Brembana svoltate a dx; in direzione Ubbiale Clanezzo



Dopo il ponte medioevale concludo con questa rassegna di ponti edificati in epoche differenti sul fiume Brembo, qui sono su un'altro ponte che va verso Ubiale Clanezzo, ormai manca poco a concludere il nostro giro.


CONCLUSIONE

Un giro di questa portata non può che essere affascinante facendo scoprire porzioni di territorio della nostra bella Italia e della Bergamasca che sono tutt'altro che banali per il contenuto degli svariati panorami e realtà antropiche che si attraversano.

Ringrazio Giordano e Roberto che hanno avuto la pazienza di aspettarmi ed accompagnarmi in questa avventura.

Un giro non alla portata di tutti, questo é vero, ma come ho scritto all'inizio ce lo si può ritagliare secondo le proprie capacità e comunque anche se si limitano i km il risultato sarà sempre appagante.


buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2012
pagina creata: 21-03-2012
ultimo aggiornamento:26-07-2015
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