Lombardia in bici

Valsassina
Rifugi Riva e Pialeral

(LC)

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Un anello in Valsassina che porta a scoprire il Rifugio Riva, la Conca dell'Alpe Nava, il laghetto dell'Alpe Cova ed in fine il Rifugio Pialeral. Un percorso che è possibile dividere in due parti a secondo di come ci si sente dopo la salita al primo rifugio.

Conca dell'Alpe Nava



Rifugio Riva - Laghetto Alpe di Cova - Rifugio Pialeral


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
33km
1327m
asfal/sterr
Cicl/Carrab
10% - 27%
✩✩✩✩✩
✩✩
✩✩
✩✩✩✩✩

 

 

 

 

   

 

 

Ci troviamo nel cuore della Valsassina, ed il percorso si snoda in parte sulla Ciclopedonale in fondovalle ed in parte sulle pendici est della Grigna. Sotto l'altimetria del percorso






Come arrivarci

Da Lecco, si prende l'indicazione per la Valsassina, prendendo la nuova tangenziale in galleria che porta sino all'imbocco della Valsassina a Ballabio. Si prosegue sino all'inizio della periferia di Pasturo dove a dx della rotatoria è possibile trovare parcheggio proprio in corrispondenza dell'inizio della Ciclopedonale.

Distanze

Da: Milano 69 km - Bergamo 46 km - Lecco 15,6 km - Como 42 km - Brescia 102 km


Il percorso

Dal parcheggio di Pasturo si prende la Ciclopedonale della Valsassina sino a Primaluna dove un cartello dà le indicazioni per il Rifugio Riva. Una strada agrosilvopastorale conduce in cima sino al Rifugio Riva. Si prosegue poi attraverso la Conca dell'Alpe Nava, poi una ripida discesa a Baiedo, si prosegue per Pasturo sino ad imboccare la carrabile che conduce alle località Alpe di Cova e Costa dove si trova il Rifugio Pialeral.

Condizioni del percorso

Dall'asfalto della Ciclopedonale si passa alla carrabile con pavé di sassi , ai fondi cementati, a quelli sterrati con o senza sassi. Da tener conto le pendenze importanti che per brevi tratti ti obbligano a spingere la bici per perdita di aderenza e precario equilibrio.

Inutile dire che occorre un ottimo allenamento, si tratta comunque di un giro modulare in quanto scesi a Baiedo potrete valutare se terminare lì il giro o se vi ritenete in forze, proseguire per il rifugio Pialeral.

Bici consigliata


Senz'altro una bici biammortizzata o una buona front e soprattutto mi raccomando ottimi freni per le ripide e lunghe discese.


La Valsassina


Non si tratta del primo report fatto in Valsassina e questo punto di partenza è stato utilizzato in passato per altri report.

Dove vedete il cartellone bianco in fondo, quello è l'inizio della Ciclopedonale che si trova adiacente al parcheggio che vi ho indicato.




Una giornata splendida caratterizzata da una luminosità pazzesca e una nitidezza atmosferica che raramente si può trovare, tanto che durante il viaggio di avvicinamento ho potuto osservare tutta la catena del Monte Rosa che pareva volersi far toccare con mano da quanto sembrava vicina. Al lato della Ciclopedonale un cavallo immerso in un tripudio di sfumature di verde.


Sua maestà la Grigna mostra i residui della nevicata di qualche giorno fa. Siamo ai primi di Maggio ma le temperature basse della precedente perturbazione hanno fatto nevicare sopra ai 1500m.

Sotto la cima della Grigna si trova la cima verde che sovrasta la Conca dell'Alpe Nava da cui il tracciato passa.

In centro è il Comune di Pasturo ed in alto a dx si trova Baiedo.



Proseguendo sulla ciclabile si arriva a questa gola che se vogliamo vedere dà più senso come vero ingresso alla Valsassina. Infatti quando si scende dal colle di Balisio si apre la piana di Pasturo che poi si richiude in questo punto oltre il quale si trova Introbio.




Entrati nella valle si para subito davanti questa bella cascatella




La cascata si dipana sulla roccia in tanti rivoli ma con l'assenza di una portata impetuosa d'acqua.




Introbio é il primo comune che si trova dopo la strettoia. La montagna con parete rocciosa dovrebbe essere lo Zucco di Cam. In centro alla foto e dietro ad Introbio si apre la Val Biandino.




La ciclopedonale si snoda sul lato ovest della Valsassina fra la montagna e il corso del torrente Pioverna.




Prati in fiore, fitti boschi e cime rocciose fanno parte di questo paesaggio della Valsassina e poterlo ammirare comodamente da una Ciclopedonale non ha prezzo!




Dopo 5,7 km si arriva a questo bivio e la distanza percorsa è servita giusto per un breve riscaldamento, qui si svolterà a sx




Il punto di svolta è facilmente individuabile perché poco prima, ad una cinquantina di metri da qui, avrete superato il "Chiosco Chioscquito" punto di sosta per i ciclisti e i pedoni.




La cima della Grigna vi sta aspettando! Non esageriamo! Si arriverà solamente al limite della vegetazione o giù di li.



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Una mulattiera con fondo in selciato porta verso il bosco. Quelle che si vedono sono le pareti Nord-Est della Grigna ancora con sparuti residui di neve.




A circa 400 m dal bivio si trova questa casa degli Alpini con panche e tavoli posti sotto delle tettoie mentre dall'altro lato si trova un bel bosco di pini. Qui il fondo è un misto fra lastricato e bolognini.




Terminato il selciato si arriva a questo cartello che indica il divieto di transito ai veicoli se non per i proprietari dei fondi. Qui inizia la vera salita che in 15 tornanti sale verso il Rifugio Riva. Sono 3,3 km con un dislivello di 419 m





L'ambiente è bello e i tornanti si snodano nel bosco. Non tutto il fondo però si presenta così, ma vi sono tratti anche sterrati con sassi smossi e abbastanza ripidi dove è meglio scendere e spingere la bici.




Intanto sotto, fra un varco della vegetazione, è stato possibile vedere Primaluna.


Un altro varco e fra le cime degli alberi si possono vedere le cime dei monti del lato est della Valsassina




Una radura ed ecco apparire alcune baite.

Il tornante aspetta, non ricordo però quale numero fosse, mi pare l'ottavo


Come scrivevo sopra si trova anche il fondo sterrato e sassoso.


Undicesimo tornante a 900 m s.l.m. ancora una radura nel bosco e un altro gruppo di case sotto la Grigna


 

Si lambiscono le case fra cespugli in fiore, da qui mancano circa 700 m al rifugio Riva



Su pezzi così ripidi e acciottolati è inutile sprecare energie, si scende e si spinge!




Ultimo sforzo e si è arrivati, dietro il masso...


... il Rifugio vi aspetta! Niente male come posticino belvedere



Un balcone naturale a 1021m con in centro le cime da dx a sx: Zucco Orscellera, Zuccone Campelli, Monte Foppabona, Zuc di Camm,


Da dx. Monte Foppabona, Zuc di Camm, Zuc di Valbona. Sotto Primaluna

Primaluna

Ho avuto fortuna di trovare il primo giorno di apertura stagionale per cui ne ho approfittato



Pranzo con viste panoramiche ecco quello che offre il Rifugio Riva come antipasto, poi sarete intenti ad affondare la forchetta nel piatto e i panorami li lascerete fra una portata e l'altra!




Dal Rifugio si intravede la prossima meta, o almeno la cima verde che sovrasta la Conca dell'Alpe Nava

Un particolare della foto sopra che inquadra in centro lo Zuccone Campelli e l'Orscellera a dx ed in basso i Piani di Bobbio la famosa stazione sciistica della Valsassina.



Era il primo giorno d'apertura e c'era già parecchia gente a pranzo e polenta e stinco non me li sono fatti mancare


Salutato il gestore, per scendere alla Conca dell'Alpe Nava, mi ha consigliato di scendere su questo sentiero contrariamente a quanto indicato dal cartello CAI



Il primo pezzo è ripido e poi termina in un guado per poi proseguire con pendenza più dolce.



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Si arriva ad una catena sulla sx per poi prendere il sentiero al termine del bosco che sfocia nella radura, basta comunque seguire il cartello




La Conca dell'Alpe Nava si apre nel suo splendore con la Grigna sullo sfondo


Qui si va nei prati seguendo le tracce dei proprietari delle case che sono distribuite in questa conca




Attraversando la Conca di Nava, in fondo sbucano ancora le cime dello Zuccone Campelli e dell'Orscellera.


Dietro invece ancora la Grigna

Ovvio che posti simili raggiungibili solo a piedi o in bici o in fuoristrada per chi vi abita, non risentono dell'affollamento come nelle rinomate località montane raggiungibili comodamente con le auto, per cui qui troverete solo natura e qualche zaino in spalla.


A fianco un masso erratico, ne ho trovati quattro su questo percorso.


Scenari idilliaci, certo che per arrivarci......




... ma in compenso direi che gli scenari sono appaganti. A sx in alto i soliti Zuccone Campelli ancora con tracce di neve e l'Orscellera dal quale posso ricordarmi alcune discese con gli sci


La giornata ha proseguito nel suo splendore rendendo il paesaggio ancora più bello, ovunque si guardasse.



Non so se questo fosse un deposito di legna comune o riservato ad un singolo proprietario, so solo che c'era parecchia legna accatastata. Del resto mi diceva il gestore del Rifugio Riva, che si trova a 1000m di quota, che nella loro posizione praticamente le stufe funzionano tutto l'anno, ovviamente d'estate solo per stemperare l'ambiente.


Qui la Conca dell'Alpe Nava stava per finire ed incominciava ad allargarsi la visuale sulla Valsassina

 


Alle spalle si lasciano i prati della conca prativa di Nava


Senza dubbio mi è piaciuta questa conca, qui terminava e occorreva affrontare la ripida discesa, almeno così avevo letto da qualche parte.

Al termine della conca di Nava, altri due massi erratici sono visibili verso il centro della foto di cui uno....


.... esisteva la "spada nella roccia" e qui la casa nella roccia! Di certo non è stata la casa a fermare il masso nella sua corsa! Soluzione strategica per proteggersi dai venti provenienti da Nord?




Da questo punto si scende! Controllare i freni!




Ho fatto un paio di foto della discesa, ma non dicono nulla a riguardo della pendenza, so solo che praticamente quasi tutta la discesa l'ho fatta fuori sella!




Buona parte della discesa é nel bosco ed il fondo é quasi tutto cementato. A dx si intravede una cascatella.



Dopo una ventina di stretti tornanti si arriva in picchiata sopra Baiedo.

Sul mio tracciato mi ero segnato un traverso nel bosco per evitare di scendere a Pasturo ad imboccare la carrabile che sale al rifugio Pialeral, solo che a causa della ripida discesa e dall'ombra sul GPS ho sorpassato il punto di svolta.

Oramai avevo perso quota, per cui ho proseguito verso Pasturo.

Occorre attraversare il centro di Pasturo...


... raggiungendo questa rotatoria.

Io direi che in questo punto si hanno due opzioni:

1) Chi si sentisse soddisfatto di quello fatto sino a questo punto e non si sentisse in forza di affrontare la salita al prossimo rifugio, non farà altro che prendere la strada che si vede sotto il cartello del distributore, scendere incrociando la strada della Valsassina e alla seconda rotonda svoltare a sx arrivando al punto di partenza. In tutto sono 900 m di strada.

2) Chi invece si sentisse in forze per affrontare la seconda salita, a questa rotonda non farà altro che svoltare a dx.


Salita all'Alpe di Cova e al Rifugio Pialeral


Svoltando a dx alla rotonda, di fronte c'è la strada che sale al rifugio dove è visibile il relativo cartello.

Sono 7,7 km di salita con un dislivello di 735 m la pendenza media è del 9,6% con in cima alcuni brevi strappi oltre il 25%


La strada presenta un fondo stradale misto con tratti asfaltati, cemento, sterrati misti a ghiaia o sassi, troverete un po' di tutto, con passaggi nel bosco o all'aperto.

E' senz'altro un ambiente differente da quello affrontato in precedenza. Sullo sfondo la Grigna con tracce di neve.

Presa quota, di nuovo la Valsassina mostra i suoi panorami

 

Quassù a differenza del precedente percorso l'antropizzazione è più frequente, ma si tratta sempre di sparuti gruppi di case.

Si incominciano a vedere le quote dove c'è lo stacco del margine della vegetazione, termine anche di questa salita. Questo è un tratto in sterrato. Anche su questa carrabile è consentito il traffico solo a chi vi abita o ha i fondi da coltivare.

Attorno quasi tutti i prati sono ben curati, segno che non vi è un abbandono del territorio

Arrivo all'Alpe di Cova nella frazione Costa

 

Ed ecco il piccolo laghetto più corretto sarebbe chiamarlo come Pozza. Accanto alla bici un cartello esorta a non buttare i sassi nella pozza! Vicino alla riva nelle acque basse e riscaldate dal sole c'erano una miriade di girini!

A sx la Grigna Meridionale e a dx parte dello Zucco di Chignoll


A dx la strada che sale verso il Rifugio Pialeral, sullo sfondo a sx lo Zucco di Chignoll e a dx la Grigna Settentrionale con i residui di neve, pensare che una settimana prima tutto il fianco della Grigna era imbiancato a quote oltre i 1500m.


Direi un ameno posticino anche questo, non vi pare?

Da questa quota in poi si dipanano solo i sentieri per gli zaini in spalla

Una ripida salita in parte sconnessa porta al Rifugio Pialeral e da quassù si apre il panorama verso il lato est della Valsassina. Sopra trovate la legenda delle cime che vi troverete di fronte.

Sulla sx il primo monte che si vede ospita una chiesa


Se riuscite ad individuare il puntino rosso sotto l'ingrandimento, si tratta del tetto della chiesa di San Calimero, raggiungibile solo a piedi!

 

Se invece dal rifugio si guarda verso sud a sx troverete la Grigna Meridionale e a dx Lo Zucco di Chignoll

A fianco del rifugio la cementata che sale dall'Alpe di Cova. Sullo sfondo lo Zucco di Desio, il monte due Mani e il Resegone e il pizzo d'Erna

Non resta che fare ritorno alla conca dell'Alpe di Cova e da li iniziare la discesa che vi porterà sino al punto di partenza, prestando attenzione ai dossi devia acque e alle buche della discesa.

TRACCIA GPX


CONCLUSIONI

Mi pare di aver descritto a sufficienza queste due mete da farsi assieme o volendo anche singolarmente. Le foto parlano da sole, c'è senz'altro da fare fatica e chi non intende farle in bici lo può fare tranquillamente a piedi con lo zaino in spalla, come del resto lo fanno le altre persone.

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2016
pagina creata: 06-05-2016
ultimo aggiornamento:07-05-2016
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