Toscana in bici

La Maremma
Eremo San Guglielmo
di Malavalle
(GR)
Home


 

 

La Maremma sa offrire molti percorsi per chi va in MTB e questo é uno di quelli che pur essendo poco distante da Castiglione della Pescaia, si inoltra nella vegetazione portandovi alla scoperta di un eremo abbandonato

Nel bosco a metà percorso per l'Eremo di Malavalle



Inizio percorso per l'Eremo - l'Eremo - Un tratto del percorso

 


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
46;8km
-
436m
asfalt/sterr
strad/Cicl
2% - 15%
✩✩✩
-
✩✩✩
✩✩

 

 

 

 

   

 


Il percorso si sviluppa in buona parte sulla SP 158 delle Collacchie, per poi dopo Castiglione della Pescaia, piegare all'interno su strade secondarie ed in fine sullo sterrato che porta all'Eremo di Malavalle santo patrono di Castiglione della Pescaia- Festeggiamenti 12-14 Maggio



La mappa del Percorso

Si parte dal Campeggio Baia Verde in località Capanna Civinini nei pressi di Punta Ala, si percorrono 3,5km sino al bivio di Pian d'Alma con la SP 158. Si svolta a dx. direzione Grosseto affrontando la salita di 2,73km sino alla galleria Querce Mercata (116m) , per poi scollinare verso Castiglione della Pescaia.
Dopo 4,2 km in località Roccamare inizia la Ciclabile che in 4,5km porta a Castiglione della Pescaia, poi ci sono da percorrere 4,8km su strade secondarie per raggiungere l'inizio del percorso sterrato di 3,8km che porta all'Eremo di cui un paio di km in salita alla pendenza media del 6%.



Quote e dislivelli dei vari tratti


L'altimetria complessiva, non ci sono quote importanti da superare, ma nel tratto sterrato le pendenze si fanno più sentire che sull'asfalto.



Il percorso

Questo percorso risale verso il Pian d'Alma partendo dalla pineta vicino al mare, si prosegue fra le colline sino a Castiglione dove si incontra il mare e poi di nuovo fra campagne e colline.

Condizioni del percorso

Il fondo sulla viabilità ordinaria é tutto asfaltato. La parte ciclabile presenta tratti su fondo con radici che creano gobbe sull'asfalto e alle volte sporco dalle foglie e aghi di pino. Il tratto fuoristrada richiede gomme con buon grip per la presenza di terra molto fine , sassi e pietre.


Eremo di San Guglielmo di Malavalle


Sullo sfondo, dove si vedono le bandiere, l'ingresso del Campeggio Baia Verde, punto di partenza dei miei reports in Maremma.




In fondo all'uscita del Campeggio, si trova la strada che dal Pian d'Alma porta a Punta Ala, si svolta a sx e dopo una breve salita nel bosco appare questo panorama guardando verso sx. arrivando a vedere Torre Civetta sul poggio a sx.




Arrivati a Pian d'Alma si incrocia la SP 158, si svolta a dx




incontrando questo cartello marrone che indica Castiglione della Pescaia come percorso ciclistico di Ciclo Turismo in Maremma.

Qui però vorrei dire la mia:

Posizionare un cartello come questo di Ciclo Turismo su una strada trafficata come la SP 158 delle Collacchie, mi sembra una presa per i fondelli ai Ciclisti!

Fosse una pista ciclabile o una strada secondaria mi andrebbe bene, ma un cartello messo qui è equivalente a metterlo in Autostrada! Anzi forse con la corsia di emergenza uno si sentirebbe un pochino più protetto, mentre qui si é esposti a TIR, pullman, auto con roulotte al traino o con barche, camper, moto, ecc. tutti mezzi che sfrecciano allegramente.

Ora fare del turismo in queste condizioni mi pare quanto mai assurdo, e lo stesso cartello lo si può trovare a Follonica.

Mi rivolgo ai responsabili che hanno messo i cartelli:

Gentili sigg. se posizionate questi cartelli, abbiate almeno la lungimiranza di tracciare delle corsie laterali riservate alle bici. Gli spazi a disposizione ci sono e sarebbero senza dubbio una garanzia in più di sicurezza tenendo alla larga i mezzi che sfrecciano ad alta velocità.

Un conto é mettere questi cartelli sulle strade secondarie a scarso traffico, ed anche se in assenza di corsia riservata alle bici, mi posso trovare anche d'accordo, ma in questo caso assolutamente no!




Nei campi il frumento é pronto per il taglio


Questa é la SP 158 in prossimità della Galleria, questa é la vista sulla strada che sale.



Ecco la Galleria, la salita per arrivare sin qui non é difficile ma si fa sentire. La paletta è essenziale per mettere qualche metro di distanza a chi sfreccia accanto!




Qui siamo all'uscita della Galleria, come vedete la strada é troppo invitante per non schiacciare sull'acceleratore e quando i mezzi pesanti ti sfrecciano accanto il loro spostamento d'aria non é per nulla piacevole e sicuro, quindi spostare il limite della carreggiata ridisegnando una pista ciclabile sarebbe auspicabile.

Al termine di questa lunga discesa e del lungo rettilineo, dopo 4,2km troverete una ciclabile che vi porterà sino a Castiglione della Pescaia.




Ora mi chiedo quanto verrebbe a costare dipingere una striscia in più per creare delle corsie riservate sulle strade esistenti. Senza dubbio costerebbe una frazione rispetto a creare una pista ciclabile in sede propria, dall'oggi al domani sarebbe già pronta, ma soprattutto visto che siamo in Spending Review il tutto mi sembra una quadratura del cerchio, perché sprecare risorse inutilmente?

Non é che una striscia per terra faccia miracoli, ma qualcosa in più la può fare!




Al termine della ciclabile, subito dopo lo svincolo che vedrete a sx, prendete la prima via a dx dove sullo sfondo vedrete il mare. In fondo svoltate a sx e percorrete il lungo mare sino a reimmettervi sulla SP 158, fate una cinquantina di metri e poi attraversatela entrando nella passeggiata del centro storico.



Attraversato tutto il centro di Castiglione della Pescaia, si esce dalla porta sud in direzione Grosseto sino ad arrivare alla rotonda, prendete la seconda a dx. Proseguite sino a trovare il cartello che indica l'Eremo San Guglielmo, in pratica prima della curva occorre proseguire diritti.




... ma arrivati al bivio, una prima incongruenza, il cartello indica Eremo di Malavalle al posto di Eremo San Guglielmo trovato poco prima.

Io sarei dell'avviso che i cartelli andrebbero unificati, chiamare un Eremo con due nomi differenti e soprattutto con cartelli indicatori dissimili fra loro, può solo creare confusione specie nei turisti di lingua straniera, per cui suggerirei all'amministrazione di decidere quale indicazione mantenere e soprattutto che sia omogenea anche nella tipologia di colore e forma.




Poco più avanti un altro cartello indica Pod. S.Guglielmo e sotto in piccolo EREMO. Può essere che l'abbiano messo perché le persone leggendo S.Guglielmo pensavano di essere arrivati!




La strada secondaria corre fra i campi con a lato le colline



Arrivato ad un bivio, noto a sx il solito cartello con indicazione Eremo di Malavalle, mentre l'edicola riporta sul sostegno sx, una piccola freccia nera su campo bianco, che indica di andare a dx, a cosa si riferisse era un mistero per me.




Come potete vedere dall'indicazione voi siete qui, al suddetto bivio avrei dovuto proseguire diritto ed é quello che ho fatto, e anche qui le incongruenze, questa edicola indica Eremo San Guglielmo, mentre sulla strada si trova l'altro cartello Eremo di Malavalle! Forse viene da chiedersi se si tratta di due Eremi differenti?



Proseguo sul percorso sterrato


dopo un centinaio di metri trovo il sentiero che si fa più stretto e pietroso e alcuni rami tagliati lasciati a terra




Proseguo ancora, ma poco dopo devo desistere perché il sentiero é tappezzato da rami tagliati, sconsolato faccio dietro front, sarebbe stato impossibile proseguire.




Torno indietro, poco prima avevo visto una deviazione, la faccio e mi ritrovo davanti a una "Cessa" sono dei sentieri tracciati sui monti che servono in teoria come barriera per evitare il propagarsi di incendi. La pendenza era talmente improponibile che anche a piedi si sarebbe fatta fatica ad arrampicarsi, oltre al fondo scosceso, per cui di certo non era un percorso da MTB!
La zona era piena di piante da Sughero.




Attiguo allo spiazzo una baracca in legno con tanto di porticato provvisto di tavoli sedie e panche, a fianco le solite piante di sughero decorticate, ma di cartelli o altri sentieri per l'eremo nemmeno l'ombra!

Decido quindi di lasciar perdere e faccio ritorno all'edicola dove si trovano le mappe dei sentieri, e mentre le stavo riguardando ho sentito dei rumori provenire dall'altro lato del sentiero; era un contadino che stava armeggiando su un macchinario agricolo, ne ho approfittato per chiedere spiegazioni.

In pratica il sentiero che ho percorso era corretto e poco dopo avrei dovuto incontrare un ponticello in legno da passare per portarmi sull'altro lato di un piccolo fosso e da lì proseguire. Dicendogli che però il sentiero era impraticabile, lui mi ha suggerito di proseguire dall'edicola per 50m sino ad una sbarra,
passarci sotto e poi proseguire sempre diritto sino all'eremo, a quel punto ho capito che la piccola freccia nera su campo bianco posta su un piantone dell'edicola, qualche significato lo avesse, già, ma se non lo si scrive.....



Dall'edicola si vede in fondo sulla dx un piccolo casotto in cemento e poco prima la sbarra da oltrepassare


La famosa sbarra, e direi: e non lo potevano scrivere su un bel cartello? ma trattandosi di proprietà privata evidentemente questo non é possibile ed occorre prendere il giro alla larga.



Superata la sbarra mi ritrovo su un altro sentiero sterrato, attorno coltivazioni e colline, sullo sfondo si vedono le "Cesse" spegnifuoco che le attraversano.



Ora il terreno si fa più sassoso e arido, Vi rammento che nel fare queste escursioni é sempre meglio essere in compagnia, i luoghi non sono molto frequentati, non trovate acqua, per cui portatevi la scorta, non é detto che i cellulari abbiano il campo, il mio l'ha preso, altri del luogo dicono che non si prende, per cui in caso di necessità vi ritrovereste da soli. Lasciate sempre detto dove andate e che percorsi farete, insomma adottate le solite precauzioni.



Un'altra bella pianta di sughero e sullo sfondo un manufatto antico dell'acquedotto.




Di fatto nelle vicinanze del manufatto c'é un cartello esplicativo in lamiera logoro e consunto sbiadito dal tempo, per cui non mi sono nemmeno soffermato a vedere cosa si potesse leggere ancora.

A fianco dell'acquedotto un recinto con all'interno una roulotte destinata ad abitazione per cani, ce n'erano almeno una decina, e come ovvio passandovi accanto un gran abbaiare, saltare e rincorrermi, per fortuna che c'é la presenza della rete altrimenti mi avrebbero sbranato!

Non é stata una piacevole esperienza e oltretutto mal si addice alla vicinanza del rudere antico dell'Acquedotto mediceo di Castiglione della Pescaia.




Superato il recinto dei cani feroci ci si inoltra nel bosco, il sentiero si fa più stretto;




Incontro un cartello esplicativo ormai consunto dal tempo e dalle intemperie che riporta l'intestazione L'Eremo di Malavalle




Questo é il contesto in cui é ubicato il cartello, nei pressi di un vecchio mulino ad acqua.

A fianco del mulino alcuni tavoli in legno con panche trasformano il luogo in un'area sosta.

Il mulino é ad acqua ma dell'acqua nemmeno l'ombra, tutto asciutto e secco, forse un migliaio di anni fa le cose erano differenti.



La foto non rende bene l'ambiente ombroso e circondato dal bosco




Davanti al Mulino di Malavalle l'Alpina III, ho colto l'occasione per testare ancora una volta in fuoristrada la nuova forcella ad aria Recon della Rock Shox, che si conferma migliore rispetto alla precedente Rock Shox Tora. Questa volta ho tenuto la pressione di precarico leggermente al di sotto del valore consigliato anche per attutire meglio il fondo dissestato.



Lasciato il Mulino di Malavalle si incontra ancora un cartello che indica il sentiero per l'Eremo di Malavalle


Fra le piante del bosco si scorge in lontananza una recinzione, in primo piano ancora un tavolo con panche in legno




Arrivo alla recinzione e un cartello di lavori di conservazione conferma che sono arrivato all'Eremo




Ancora un cartello per dare al pubblico le informazioni sul manufatto



Qui potete leggervi la storia


Questa é invece la pianta del complesso monastico



Dove é ubicato il cartello, ora capite il perché del non perfetto stato di conservazione.



Dopo la fatica Vi presento l'Eremo di San Guglielmo di Malavalle, o almeno quello che rimane!



Sulla destra altri resti fagocitati dalla vegetazione che si riprende i suoi spazi.



Questo é il lato nord della chiesa


La bici é la in fondo che mi aspetta, concludo qui la visita all'Eremo di San Guglielmo di Malavalle



é ora di far ritorno, fate attenzione in discesa per il fondo sdrucciolevole, meglio ovviamente avere gomme artigliate, buoni freni e sospensioni!




CONCLUSIONE

Un luogo non distante da Castiglione della Pescaia, certo una risistemazione dei cartelli e degli accessi sarebbero auspicabili, sempre che si voglia valorizzare il luogo, così com'é sembra più lasciato all'abbandono. Anche la SP 158 se dotata di corsia per le bici darebbe più sicurezza ai turisti ciclisti.


 

 

  

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2012
pagina creata: 09-07-2012
ultimo aggiornamento:07-08-2015
Percorsi ciclabili - torna su
Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore.

     

Info cookie »