Lombardia in bici

Il Siccomario
e la Grande Foresta

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Fra la confluenza dei fiumi Ticino e Po, si estende un triangolo di territorio chiamato "Siccomario" . Questo percorso si estende attorno al territorio del Comune di Travacò Siccomario, toccando il nuovo Parco della Grande Foresta.


Via Santuario del Novello, strada sull'argine del fiume Po



Fiume Po - La Grande Foresta - Pavia vista da Borgo Ticino


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
30km
50
Asfa/Sterr
Strad/Cicl
0,1% - 3%
✩✩✩
✩✩✩
✩✩✩✩

 

 

 

 

 

 



Il percorso si snoda fra la riva sx del Po e la riva dx del Ticino e del Canale Gravellone il tutto alle porte di Pavia al di là del Ticino


Dalla mappa si può osservare all'estrema dx che il tracciato va ad inserirsi in località Costa Caroliana. Qui un insieme di sentieri formano l'Oasi della Grande Foresta fra i due fiumi.

Il tutto va ad inserirsi nel progetto chiamato: Rete Escursionistica Ciclopedonale del Siccomario

Come si vede dalla mia traccia mi sono diretto verso sud, il mio intento era quello di andare alla confluenza del Ticino nel Po solo che ho trovato dei rami sul percorso e ho desistito. Più tardi incontrando un responsabile del Parco, mi ha detto che una volta giunto a Nord presso la località spiagge del Ticino, potevo discendere lungo il fiume arrivando alla confluenza sotto il "Ponte della Becca"


 


Il tutto va ad inserirsi nel progetto chiamato: Rete Escursionistica Ciclopedonale del Siccomario, curata dal Comune di Travacò Siccomario. Se cliccate sulla mappa avrete un zoom



IL PERCORSO

Dalle porte di Pavia sud, oltrepassando il fiume Ticino sul Ponte Coperto, si arriva a Borgo Ticino. Si prosegue lungo la strada sino al secondo semaforo dove si svolterà a sx sino a trovare un ponte sulla sx ed oltrepassato troverete un parcheggio. Io almeno ho fatto così, nulla vieta di fermarsi anche a Pavia e proseguire in bici sino al percorso.

C'é anche l'alternativa Treno+ Bici arrivando alla stazione ferroviaria di Pavia.

Rifornimenti idrici

Lungo il percorso ho visto una fontanella, può essere che ve ne fossero delle altre che non ho notato, comunque si attraversano o si toccano diverse frazioni per cui non penso vi siano problemi.

Quale bici usare

Consigliabili bici da Trekking, MTB front o meglio ancora biammortizzate.

AVVERTENZE

Dato che buona parte del percorso è su sterrato, va da sé che se è piovuto da poco potrete trovare anche del fango in alcuni punti.


 IL SICCOMARIO e LA GRANDE FORESTA


Dunque se optate per provenire da Pavia e passate sotto il Ponte Coperto, sappiate che poi al ritorno non lo potrete percorrere di nuovo ma dovrete prendere il ponte posto a monte di questo.

Sono però escluse le bici da questo divieto, per cui se optate per un parcheggio a Pavia o giungete in Treno, di problemi non ve ne sono.

Usciti dal ponte vi troverete a Borgo Ticino, caratteristico borgo situato sulla sponda dx del fiume Ticino.

Voi proseguirete dopo la rotonda diritti in Via Dei Mille

Passerete davanti a questa chiesa Santa Maria in Betlem del XII sec restaurata nel 1956.

Se osservate nel corso del tempo sono state apportate delle modifiche, come la scomparsa del Rosone e la chiusura di due ampie finestre ai lati poi sostituite da due strette finestre.


Accanto alla chiesa si trova il vecchio Ospedale posto sulla Via Francigena un tempo fondato e tenuto dagli Antoniniani

Lasciato alle Vs. spalle il ponte e passati davanti alla chiesa di Betlem, dovrete seguire il percorso della mappa ed è impossibile sbagliarsi basta proseguire per 1 km sino ad un ponte che passa sul canale Colatore Gravellone. Lì troverete un semaforo e svolterete a sx in Via Gravellone e al successivo ponte di nuovo a sx in Via Leona, dove troverete un parcheggio.

Scaricata la bici o se arriverete direttamente in bici dovrete seguire la traccia di colore rosso che al successivo attraversamento del canale Gravellone il tracciato sarà su fondo sterrato per qualche centinaio di metri.

 

Come ho scritto sopra, scaricata la bici si attraversa il ponte sul Canale Gravellone, si svolta a sx e poco avanti si incontra quest'altro ponte, lo si attraverserà svoltando subito a dx sul percorso sterrato lungo il canale Gravellone.

In pratica da questo ponte tutto il territorio che si estende sulla riva dx del canale verso il fiume Po è il territorio del Siccomario

Seguendo l'argine si arriva all'edificio della Chiuse e dietro ad esso il ponte che attraversa il canale di scolo Gravellone.

Passato il ponte si prosegue per circa 500m sino ad un cartello che indica la località FRUA alla Vs. dx. In pratica è una piccola frazione. Si prosegue per 300m e prima di una secca curva a dx si prende a sx una strada sterrata.

VARIANTE


A seguito di un contatto col Comune di Travacò Siccomario, mi è stato suggerito un parcheggio di interscambio raffigurato con l'etichetta "B" che in pratica si trova adiacente alla via Frua in località Chiavica.

Questo è il parcheggio del punto "B"


Inoltre dietro le case che si vedono nel parcheggio troverete questo Bar Minimarket "Girasole" , convenzionato con il Comune e dotato di rastrelliera con pensilina e bici a nolo gratuito per esplorare il Siccomario.

Oltre a questo servizio per concudere l'offerta del Comune di Travacò Siccomario mi è stato fornito il link ad una mappa aggiornata dei percorsi nel territorio che potete scaricare da qui "Progetto benvenuti nel Siccomario.

Ora che vete tutte le informazioni potete continuare

Quando giungerete alla secca curva a dx, se volete proseguire diritti potete fare questa breve variante che vi porta a seguire per un centinaio di metri il corso del Gravellone Vecchio, dopo di che al primo viottolo a sx in ripida salita vi ricongiungerete con la Strada del Barbarino sbucando in prossimità di una cascina.

Seguendo la mia variante sbucherete qui, sulla Strada del Barbarino con fondo ghiaioso

Questo è l'incontro con la prima cascina, in seguito ne incontrerete delle altre visto che siamo in un territorio prettamente agricolo.

La strada sterrata del Barbarino prosegue in direzione della Frazione Rotta, dove raggiunto il nastro asfaltato svolterete a dx su Via Rotta

Quando arriverete in questo punto a circa 50m davanti a voi scorgerete il cartello che indica il Comune di San Martino Siccomario, Voi invece svolterete a sx. in Via Giuseppe di Vittorio

Se volete approfondire su San Martino Siccomario basta cliccare sulla foto sopra


Dopo aver svoltato, a 150m troverete questa diramazione a dx, prendetela e subito dopo svoltate a dx dove si vede l'auto parcheggiata.

Proseguendo si attraverserà un ponte sul canale "Rotta". Svolterete subito dopo a sx. in Via E. De Nicola. Giunti ad uno stop si svolta a dx in Via G. Marconi . Se volete dare un'occhiata alla piazza della chiesa basta svoltare a sx dopo 50m.

azza della

La piazza della chiesa a San Martino Siccomario.

Tornando indietro dalla stessa via si ritorna in Via Roma svoltando a sx, proseguendo poi per via Madonna, fino a trovare sulla sx il bivio per Cascina Zerbi

Questa è la strada che porta alla Cascina Zerbi. Sulla dx dove si vedono delle giovani piante c'è una ciclabile.

Terminata la ciclabile si procede su strada asfaltata a fianco di una roggia.

Arrivati alla Cascina Zerbi si svolterà a dx. Si prosegue su strada sterrata per circa 500m incontrando una successiva cascina, dove si svolterà a sx


Superata la seconda cascina ci si inoltra nelle campagne su strada sterrata per circa 1,5km

Guardando indietro, in centro alla foto, attorniata da alberi è la seconda cascina appena superata mentre a dx si intravede la cascina Zerbi

Qui la primavera per qualcuno è in ritardo, a sx un albero pieno di foglie e a dx quattro alberi ancora spogli. Arrivati in fondo a questa strada di campagna si arriva ad intersecare una strada asfaltata con a fianco una ciclabile. Si svolterà a dx in direzione della frazione "Colonna"

Dopo 650m si arriva a questa curva dove si abbandonerà la ciclabile per prendere la strada di fronte che porta alla frazione "Colonna"


Poco dopo sulla dx scorgerete questo ampio cascinale, classico esempio in cui tempo fa per lavorare i campi occorrevano molti braccianti con le loro famiglie. Poi l'avvento della meccanizzazione ha ridotto drasticamente il numero necessario di braccia, rendendo queste grandi cascine inutili manufatti

A Colonna incontro questa mappa edita dal Comune di Travacò Siccomario. Confrontandola con una mappa che mi ero stampato e il tracciato che mi ero prefisso di fare caricato sul GPS, mi sono accorto che da qui in poi avrei potuto seguire i cartelli che avevano previsto sul loro percorso.


Uscendo da Colonna, un altro cascinale

Proseguendo sulla sx trovo questo palo con i primi cartelli indicatori. Infatti la direzione per la Grande Foresta coincide con il mio percorso, pertanto d'ora in avanti non farò altro che seguire i cartelli.

Da qui si cambia sedime, dall'asfalto ci si inoltra su strada di campagna affiancata da piante

Alla fine della strada incontro altri cartelli ed interseco la strada che corre sull'argine sx del fiume Po che dista circa 1 km.

 
Un particolare della segnaletica

Sul percorso hanno adottato la segnaletica in uso dal C.A.I. dove in genere si trova in alto il primo punto raggiungibile, il secondo punto (se c'è) ed in fine la direzione finale. Inoltre viene indicato se il percorso è adatto ai pedoni o ai ciclisti o ad entrambe.


Sui pali è affissa anche una porzione di mappa che indica dove ci si trova e i vari sentieri attorno oltre la Legenda esplicativa dei simboli adottati.

Si prosegue in direzione Mezzano, fra filari di pioppi, campi seminati e campi arati

Questo è l'argine che protegge il Siccomario dove in tempi passati diverse esondazioni hanno sommerso d'acqua questo territorio

Giunto in questo punto in località Valbona decido di fare l'esploratore e di andare a vedere il fiume Po.
Sulla mappa appare un tracciato di colore giallo che indica un percorso a fianco del fiume Po e che si raggiunge superando la sbarra in foto.

Finalmente sono al cospetto del fiume Po, il fiume più lungo d'Italia

 

Mi lascio alle spalle l'argine, ora vedo i tetti delle case che traguardano l'argine.

Mi aspettavo una strada di campagna, o forse lo era, solo che adesso c'è dell'erba alta più di mezzo metro, però vedo che qualcuno c'è passato di fresco lasciando una traccia nell'erba per cui decido di avventurarmi, in tutto dovrebbero essere 1,5km, prima di raggiungere il bosco che si staglia all'orizzonte

Sulla sx si vede ergersi solitario nella campagna il Santuario del Novello

Ora mi trovo in mezzo ad una striscia alta d'erba fra il Po ed un campo arato. Manca poco ad arrivare in fondo dove si vede un bosco con filari di pioppi

Terminata l'esplorazione e raggiunto il pioppeto trovo l'ombra di quest'albero in riva al fiume Po, guardo l'orologio ed è ora di pranzo, ne approfitto della zona bucolica per dare retta allo stomaco che brontola.

Il fiume è calmo e tranquillo, ogni tanto si percepisce lo sciacquio della corrente contro qualche radice d'albero, ma nulla di più, mentre attorno gli uccelli fanno sentire i loro canti. Qui del resto altri rumori non ve ne sono.

Ora il Santuario del Novello l'ho lasciato indietro, ma già che ci sono dopo farò una pedalata per vederlo da vicino.

Terminato il frugale pranzo, riprendo la strada verso l'argine. Mi pare ovvio dirvi di non venire quaggiù quando ha piovuto da poco, salvo impantanarvi per bene!

Ed ecco il Santuario del Novello, costruito nell'area golenale, si dice a protezione delle piene del fiume..

Lasciato alle spalle il Santuario del Novello, prossima tappa La Grande Foresta, ingresso sud...

... dove arrivo non prima di aver visto alzarsi in volo tre esemplari di fagiano, due maschi ed una femmina. Non avevo mai sentito un fagiano "gracchiare" e sentito in mezzo ai pioppeti nel suo habitat naturale e nel silenzio ha fatto un bel effetto sorprendente, non mi aspettavo un gracidio così elevato.

Questo è l'ingresso sud della "Grande Foresta" il cui tracciato lo potete vedere nelle mappe iniziali e che si trova sul triangolo fra la confluenza del Ticino con il Po.

La cascina funge da centro di accoglienza, il parco è di recente costituzione e lo si vede dalle piante ancora giovani.

Qui è stato ricostruito una ambiente biodiversificato con alberi, arbusti, fiori, canne palustri, lanche che ricostruiranno un ambiente autoctono come lo era tempo addietro, ove la fauna troverà un suo naturale spazio per riprodursi.

Questa area è una delle dieci Grandi Foreste per la pianura da ricostruire e previste dalla Regione Lombardia

Ovviamente il tutto è previsto per essere fruito dal pubblico e disseminate vi si trovano anche panche, tavoli, cestini per la raccolta dei rifiuti, giochi per bambini, mappe dell'ambiente ed altro che possa dare informazione a ciò che vi circonda.

Chiaro bisognerà attendere qualche anno perchè le piante possano crescere e donare un po' d'ombra!

 

Ma intanto qualche cosa si vede già, qui è il sentiero che conduce alla zona delle Spiagge del Ticino

Così in un solo giro ho messo assieme i fiumi Po e Ticino

 

Ci sarebbe molto altro da esplorare in questa Grande Foresta, come le Lanche, ma questo lo lascio a voi, perciò esco dal Parco e mi avvio verso la direzione Borgo Ticino

 

 

Seguendo i cartelli raggiungo questo imbarcadero

L'area è attrezzata con panche e tavoli al coperto e all'ombra

La solita edicola con la mappa ed i cartelli ad indicare le direzioni, devo fare un plauso al Comune di Travacò per aver sistemato e attrezzato un percorso in cui se ci si immette è difficile perdersi, poi come ho fatto io è possibile attuare varianti al percorso ufficiale, ma già che c'è perché non seguirlo? Io semplicemente non ne ero a conoscenza di questa iniziativa, ma ora che voi ne siete a conoscenza....

Ecco che all'orizzonte in mezzo al fiume compare il profilo di Pavia, in linea d'area sono poco più di 4km


Per chi non lo sapesse il fiume Ticino è anche soprannominato il fiume azzurro e c'è anche chi lo monitora. Le persone che vedete sedute sono dell' ARPA e stanno facendo il campionamento di macroinvertebrati prelevati dalle acque del Ticino


I campioni vengono messi in bacinelle e contati in base alle specie i dati poi vengono comparati con i dati precedenti dei vari anni in modo da verificare le variazioni che sono indice o spie delle qualità delle acque.

Tra l'altro gli inviati di bellitaliainbici per il report del Giro Dolomitico, una di essi si è laureata con una tesi inerente l'elaborazione dei dati di qualità delle acque del fiume Lambro in collaborazione con il C.N.R.

Quindi bellitaliainbici al suo interno ha anche una esperta in Scienze Ambientali e non solo, l'altro inviato è un laureato in Biologia prossimo laureato in Scienze dell'Alimentazione.

A sx nella foto uno dei responsabili del Parco che mi ha fornito le indicazioni per raggiungere la confluenza Ticino-Po


L'azzurro Ticino con lo sfondo di Pavia

 

Lascio gli operatori dell'A.R.P.A. e prendo il sentiero verso Borgo Ticino


Il primo tratto è in single Track

Poi discostandosi dal fiume diventa ancora strada di campagna, attraversando campi e filari di pioppi


Vecchie case e cascine abbandonate nel bosco



All'ombra delle piante ormai si sta concludendo il giro del Siccomario


Una vecchia passerella sostituita da un ponte più robusto



Attraversando il ponte ci si avvicina ancora alla riva dx del Ticino



Una vecchia barca in secca riposa nell'erba

 

Sull'altra sponda del Ticino appare una vecchia struttura che altro non è che il vecchio Hangar della S.I.S.A. (Società Italiana Servizi Aerei), ora è rimasto un reperto del passato tra l'altro mal conservato e lasciato all'abbandono.

In Pratica l'Hangar era uno dei punti della linea Aerea N° 1 per gli idrovolanti, che nel 25' coprivano la tratta Trieste-Torino con imbarchi intermedi e stazioni di sosta a Venezia - Milano - Pavia


Spunta la cupola del duomo di Pavia

Termina il tratto sterrato del lungo Ticino e a Borgo Ticino si trasforma in acciottolato e lastroni


Eccomi di nuovo a Borgo Ticino in vista del Ponte Coperto o Ponte Vecchio



Concludo qui davanti alla statua della Lavandaia il mio giro del Siccomario e della Grande Foresta.

Per chi volesse fare una due giorni nel territorio Pavese posso suggerire il report del Naviglio Pavese che partendo da Binasco prosegue sino a Pavia, o facendo base a Pavia lo si può fare al contrario, facendovi poi ritorno.


 

 
CONCLUSIONE

Ho fatto il mio possibile per illustrarvi una porzione di territorio naturalistico che sa offrire diversi spunti e punti di vista su vari ambienti concentrati nell'anello del Siccomario e che ora aspetta solo una Vs. visita!

Dimenticavo... ho tralasciato l'aspetto culinario, ma penso che per questo avrete di che poter scegliere.

 

  

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2014
pagina creata:12-04-2014
ultimo aggiornamento: 08-08-2015
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