Lombardia in bici

Val Masino - Valle di Sasso Bisolo

Salita a Predarossa

Home


 

 

Dopo decenni di buoni propositi, finalmente sono riuscito ad andare in Val Masino salendo in Valle di Sasso Bisolo per arrivare alla piana di Predarossa.

Val Masino - Località Predarossa

 
Cataeggio - Valle di Predarossa - Laghetto a Predarossa

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
51km
1763m
Asfal/Sterr
Stradale
7%- 16%
✩✩✩✩
✩✩

✩✩✩✩✩

  

 

 

 


La Mappa di Google Earth

Giusto a metà fra Colico e Sondrio, in Valtellina si trova la Val Masino ed una sua laterale; la Valle di Sasso Bisolo che sale sino a Predarossa. Da lì prosegue la Valle di Predarossa che termina ai piedi del Monte Disgrazia






L'altimetria del percorso rivela una lunga e costante salita




Come arrivarci

Si imbocca la Valtellina sino ad Ardenno dove si parcheggia. Da lì si sale sino a Cataeggio per poi deviare verso la Valle di Sasso Bisolo e a seguire a Predarossa.

Il percorso

Sono 24 km di continua salita asfaltata al 9,8% con due brevi tratti sterrati. Logico che occorre essere allenati per fare distanze simili di continua salita, mi sembra anche inutile scriverlo.

Strada molto ampia con diversi tornanti. Fare attenzione alla breve galleria che dovrebbe avere l'illuminazione, ma provando ad accenderla non ha funzionato. Occorre una torcia ben potente per vedere qualche cosa.

 Bici consigliata

E' preferibile una MTB, un adeguato cambio e soprattutto buoni freni in ordine.


 

Effettivamente non ricordo nemmeno la prima volta in cui mi ero proposto di recarmi in Val Masino, finalmente era arrivata l'occasione.

Parcheggiato ad Ardenno abbiamo preso la strada per la Val Masino.

Mi aspettavo una solita valle montana ed invece ho dovuto ricredermi per la fitta presenza di boschi.

Quello che mi è piaciuto di meno è stato il traffico abbastanza frequente fra Ardenno e Cataeggio, forse dovuto al periodo di ferie

Già all'inizio della strada si sale subito con una serie di tornanti

 


Guardando indietro, sotto si scorge una centrale idroelettrica che sfrutta le acque del Torrente Masino


A bordo strada una vecchia edicola votiva, mentre sullo sfondo le pareti verticali della Val Di Mello


Mi accompagnava Giordano. Quel giorno l'ho distolto dalla zappa, almeno sono riuscito a far riposare le piantine stressate del suo orto!
Qui avevamo fatto una deviazione in cerca di qualche panino, avevo già fame essendomi alzato all'alba per rispettare l'appuntamento con Giordano.


Dal ponte una vista sul letto del torrente Masino che si fa strada fra grossi massi.


Quella in fondo dovrebbe essere la Cima d'Arcanzo, sempre che non mi sbagli



Dopo una decina di km e 500 m di dislivello siamo arrivati a Cataeggio, punto di svolta verso la Valle Sasso Bisolo e Val Pedrarossa


Finalmente a Cataeggio ero riuscito a trovare un negozio di alimentari facendo rifornimento di un paio di francesini appena sfornati che ho fatto riempire con prosciutto crudo e salame di fegato.

Io avevo addentato subito quello con il crudo e a mio avviso mai mangiato un panino così buono! Giordano si era premunito da casa con un bel sfilatino. Del resto dopo 5 ore dalla colazione e una pedalata in salita è impossibile non avere fame!


Per chi avesse la borraccia già vuota qui potrete trovare della buona acqua. Un'altra fontana la si trova a circa metà salita.


L'orologio del campanile segnava le 11:25 era ora di affrontare la Valle di Sasso Bisolo


Superati un paio di tornanti si arriva a Filorera dove un chiaro cartello indica la strada per Sasso Bisolo e Predarossa


Eravamo partiti con previsioni di sole a picco e cielo sgombro da nubi, invece di nubi ne abbiamo trovate, eccome!


A Filorera si prende per Predarossa con il caratteristico storico ponte in pietra, ovvio la strada non passa da lì, ma ...


...Giordano si è dedicato subito a fare l'esploratore!


Il ponte scavalca il Torrente Masino, questa è la vista verso monte. Le montagne in fondo alla valle a dx sono quelle della Val Mello e a sx la prosecuzione della Val Masino.

Oltre il ponte sul torrente Masino, sulla sx troverete una colonnina per il pagamento del pedaggio per chi volesse salire in auto sino a Predarossa. Mi pare ci vogliano 5 Euro, con lo scontrino da mettere ben in vista sul parabrezza.

 


Senza soluzione di continuità la strada sale e ben presto ci si trova a guardare la valle dall'alto

La strada sale a tratti a fianco del Torrente di Val di Predarossa. Anche qui sono presenti massi di notevoli dimensioni. Il primo tratto della valle però è denominato: Valle di Sasso Bisolo


A giudicare dai massi mi verrebbe da pensare che qui i ghiacciai ci sono stati per molto tempo effettuando poi un disgelo tardivo ma veloce tanto da avere la potenza di trascinare a valle questi grossi massi senza per altro avere il tempo per levigarli e ridurli a dimensioni più piccole, ma siccome non sono un geologo sono mie semplici deduzioni!


Come si può ben vedere gli alberi in queste valli sono ovunque e ben fitti. Giordano era stato in Val Masino ma non qui, per cui era una cosa nuova anche per lui



Sotto, verso la valle si vedevano i tornanti già percorsi per salire quassù

 


Quando i fianchi della montagna sono ripidi e la distanza per salire in quota non è molta per forza di cose si ricorre ai tornanti che, se pur allungano la strada, nel contempo riescono a mantenere una pendenza più moderata

Dopo decenni di isolamento della valle a causa delle frane sulla strada si sono decisi a costruire questa che, si trova sul versante opposto di quella franata.

 


Sapendo dell'esistenza di una galleria lungo il percorso mi ero attrezzato con una luce, non certo potente come quella che avevo impiegato nel report del Tracciolino dove le gallerie erano ben più lunghe.

Qui Giordano ha tentato di accendere la luce più volte senza alcun risultato, per cui abbiamo dovuto ricorrere alle nostre luci.

Naturalmente ci eravamo tolti gli occhiali da sole prima di entrare ma, vi assicuro che le nostre luci praticamente erano inservibili da tanto c'era buio! Il discorso delle gallerie è sempre il solito; se si dipingessero di bianco le pareti, anche una scarsa luce ne trarrebbe vantaggio.

Per orientarci dovevamo procedere a piedi vicino alla parete illuminandola. Illuminare il terreno non sarebbe servito assolutamente a nulla.

Anche questa galleria è stata costruita a causa delle frane sull'altro versante.


Quindi vi ho avvisato, portatevi una torcia bella potente se volete vedere qualche cosa. Per fortuna non è molto lunga altrimenti sarebbe stato un incubo! Il fatto è che in questa galleria si vede l'uscita solo dopo aver superato la curva!


Ad un certo punto della strada, superando di nuovo il torrente, sono riuscito a scorgere le prime pietre rosse sparse nel greto del torrente. A dire il vero più che pietre le definirei "massi" per le loro dimensioni


Ecco, questa è la seconda possibilità di approvvigionamento d'acqua che avevo menzionato all'inizio. A quanto pare un'opera fresca di realizzazione fatta l'anno scorso.


Salendo incontriamo altri massi con colorazione rossastra


A 1500 m s.l.m. incontriamo la località "Alpe Sasso Bissolo" anche qui non saprei cosa dire visto che quasi tutti, ed anche le mappe, chiamano questa località: Sasso Bisolo e non Bissolo.


Poco più avanti dei maiali letteralmente nel fango sino a metà zampe, contenti loro....

 


Di fronte un cartello indica "Cascina Codazzi" con la vendita di alcuni loro prodotti.

All'Alpe di Sasso Bisolo incontriamo il Rifugio Scotti, la cui storia pare sia stata assai travagliata per molti anni da quando era sorto ai giorni nostri. Tenetene conto se dovrete pranzare.

Dalla nostra partenza sono 17,6 km e 1169 m D+

 


Ai margini del bosco in località Sasso Bisolo delle figure intagliate nel legno


Intorno all'Alpe alcune vecchie malghe in pietra oramai diroccate. Quest'alpe è stata soggetta a diversi anni di isolamento dovuto a frane che hanno interrotto la viabilità e a farne le spese è stato anche il Rifugio Scotti


Gli alpeggi servono a loro, per fornirgli i pascoli necessari per produrre del buon latte da cui ricavare i formaggi. In genere ogni alpeggio può in gergo "caricare" un numero ben definito di capi di bestiame in modo da avere per ognuno erba a sufficienza per alimentarsi correttamente.

Qui le motoseghe sembrava che si fossero date da fare a sfoltire il bosco


Nel vedere i tronchi chissà perché mi è venuto a mente il filmato di Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello in cui Raimondo vedendo Ugo nelle vesti di un intagliatore di legno gli chiese a cosa stesse lavorando con il tronco d'albero e lui gli rispose:
Stuzzicadenti! Allora Raimondo ribatté : Ah! Chissà quanti ne usciranno da un tronco d'albero! Ugo candidamente gli rispose: Uno! Uno solo, ... sempre che non si rompa!


Sempre parlando di frane, a sx una frana recente ha divelto il muro di contenimento a sx scaraventando massi sulla strada e poi a valle


Questa è la frana scesa a valle. Giusto fra le fronde degli alberi è visibile la strada sottostante che avevamo appena passato !


Quando si vedono enormi massi sui pendii delle montagne e le stesse tutte sgretolate, questo ti fa pensare a cosa sa produrre la natura nel corso dei millenni


Uno sguardo alle nostre spalle mostra quelle che potrebbero essere a sx la Cima Arcanxo e a dx la Cima degli Alli, ma mi potrei anche sbagliare. Oltre quelle cime invece dovrebbe esserci la Val Di Mello e su questo ne avrei più certezza!


La strada procede fra enormi massi, peccato che le nubi basse non hanno permesso una vista verso la testa della valle


Finalmente dopo 22,5 km e 1634 m D+ siamo arrivati a Predarossa! Peccato solo per le nubi basse che celavano la vista sul monte Disgrazia, di cui si vede solo una lingua di neve


Salito sin dove terminava la strada, si poteva apprezzare da quassù il pianoro di Predarossa disseminato da grossi massi.

Qui sul pianoro termina la Val di Sasso Bisolo ed inizia verso il Monte Disgrazia la Val di Pedrarossa.


Senza nuvole il tutto sarebbe stato molto più bello! Una volta ogni tanto mi sono dovuto accontentare di quello che ho trovato! Pazienza, se voglio vedere il Monte Disgrazia; o vedo la foto di qualche altra persona oppure mi rivedo il report della Valmalenco anche se il versante è quello opposto, visto da Chiareggio

In pratica questo è il pianoro di Predarossa, dove al centro si trova un laghetto formato dal Torrente di Valle di Predarossa e da un piccolo sbarramento posto in prossimità della costruzione che si vede a dx.

Da questo punto dove la strada termina, gli appassionati escursionisti partono con gli zaini in spalla alla volta del Rifugio Ponti a 2560 m s.l.m. o per altre mete.

 

Il piccolo invaso creato dallo sbarramento a dx.

Il poter raggiungere questo ameno luogo comodamente in auto lo si deve all'ENEL che anni addietro voleva creare un invaso artificiale proprio qui.

Per questo motivo costruì la strada e allo stesso momento nacque anche il Rifugio Scotti che all'inizio sarebbe servito come punto di ristoro per le maestranze dell'ENEL.

Ma non avevano fatto i conti con l'insurrezione popolare degli ambientalisti che manifestarono contro questo progetto tanto che dopo fu abbandonato.

Ovvio che la strada rimase, però a più riprese subì delle frane tanto da rendersi necessario un bypass delle frane costruendo un tracciato nuovo sull'altro versante della valle, compresa la galleria, opere che sono state pagate da un privato e realizzate non molti anni fa.

Mi pare che ora la strada sia stata acquistata dalla Comunità montana della Val Masino.

 

Vista la giornata molto calda, giù in valle qualcuno ha pensato bene di salire quassù per un po' di refrigerio accanto alle fresche acque del torrente

Giordano intanto era in fase perlustrativa alla ricerca di un posto per pranzare

Suggestivo questo posto, questa è una vista verso valle

Pur essendo a 2000 m s.l.m. quel giorno eravamo con una temperatura attorno ai 32°C e le fresche acque erano assai invitanti, tanto che qualcuno fra i sassi aveva piazzato un bel cocomero a refrigerarsi

A monte, intanto, il torrente si faceva spazio fra i massi e le rocce

Giordano intanto aveva trovato un passaggio per scavalcare il torrente

Saremmo andati a pranzare al sacco oltre il ponte

 

Dunque: quando in simili situazioni dovete passare con la bici a fianco, non fate come Giordano nella foto sopra, dove è rimasto esposto dalla parte senza la staccionata.

Basterebbe una perdita di equilibrio per finire nell'acqua e questo vale anche su sentieri esposti verso valle dove è sempre raccomandabile esporre la bici verso valle e non noi!

Una bici la si può sempre aggiustare o ricomprare, per noi le cose si fanno un tantino più complicate!

 

Raggiunta la nostra zona per il picnic e piazzata la "marmotta" a sentinella, potevo assaporarmi il gustoso panino imbottito di salame di fegato. Mi era stato consigliato dalla signora del negozio e mai scelta fu più felice, era spaziale!

Giordano era assorto, forse stava pensando alle zucchine, melanzane ed altri ortaggi che quel giorno aveva abbandonato nel suo orto!
Lui si che ha il pollice verde, non come me che al massimo diventerebbe verde solo se dipingessi qualche cosa di verde!

Con me, difficilmente una pianta potrebbe sopravvivere, finirebbe o rinsecchita o annegata e con una denuncia a mio carico per soppressione di piante indifese!


Assolto il compito dell'alimentazione, abbiamo voluto risalire il corso del torrente di Val Predarossa e dopo un primo tratto roccioso siamo arrivati ad un bel tappeto erboso

Con quadri così belli uno resterebbe lì sino al calar della sera....

... ma dopo aver tentato di proseguire fra grossi massi ed alzando il capo al cielo con grigie nubi sopra di noi, abbiamo salutato l'ameno luogo di Pedrarossa, girate le bici e scesi verso valle. Non si sa mai, per precauzione sempre meglio evitare!

Ripassati alla fontana ci siamo fermati a riempire le borracce, mano a mano che scendavamo di quota, si faceva sentire sempre più il caldo e l'acqua ci sarebbe servita

Arrivati sulla strada del fondovalle, Giordano ha voluto portarmi a vedere il Sasso Remenno, uno dei massi erratici più grande d'Europa. Così abbiamo svoltato a dx direzione San Martino. Sullo sfondo, a dx, le montagne della Val di Mello. La casupola in legno è la sede del soccorso Alpino della Val Masino

Visido di Dentro, una piccola località posta fra ciclopici massi

Questa è la zona dei massi erratici, utilizzati dagli arrampicatori come palestre all'aperto dove esercitarsi. In fondo, dopo la curva si trova il masso più grande d'Europa

Eccolo qua, questa è una porzione del Sasso Remenno

Un altro pezzetto del Sasso Remenno e sotto di esso una coppia intenta ad iniziare una arrampicata. Pareti che offrono ogni grado di difficoltà.

Verso San Martino, la Val Masino stupisce sempre per il suo verde e le severe cime

San Martino è in pratica il bivio dove a dx si va in Val di Mello e a sx si prosegue ai Bagni di Masino

Questa è la vista sulla Val di Mello

Sosta al bar, una birretta fresca ci voleva e poi ritorno alla nostra base di partenza ad Ardenno

  

Traccia GPX


Conclusioni

L'ambiente della Val Masino e le attigue Val Sasso Bisolo e Val di Predarossa mi hanno stupito per le loro bellezze che si trovano con una scarsa antropizzazione del territorio e come avrete visto, fittamente ricoperto da rigogliosi boschi. La lunga e ampia strada per raggiungere Predarossa poi, durante la discesa per il rientro, ripaga le energie spese per la salita. Naturalmente i panorami offerti non sono cose da poco specie se incapperete in una giornata priva di nubi all'orizzonte!

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2016
pagina creata: 19-08-2016
ultimo aggiornamento: 20-08-2016
Percorsi ciclabili - torna su
Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore.

 

Info cookie »