Alto Adige in bici
Tour dolomitico

In Ciclabile
da Bolzano a Bressanone

(BZ)
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Terza tappa del nostro tour, ci aspetta la Bolzano-Bressanone, ancora su pista ciclabile, la tappa é di circa 45km ed é in falsopiano.



LE TAPPE

1- Rivoli Veronese - Trento
2-
Trento- Bolzano

   

Qui la pista ciclabile sfrutta il sedime della vecchia ferrovia che andava da Cardano a Colma




Castel Forte - Bressanone - Bressanone


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
45km
300m
asfalto
Cicl/strad
0,7% - 3%
✩✩
✩✩
✩✩
✩✩✩

 

 

 

 



La tappa da Bolzano a Bressanone passa in mezzo alla stretta Valle Isarco




Qui il tracciato del percorso e come si può vedere oggi non abbiamo fatto deviazioni.




Il dislivello di questo percorso é irrisorio, circa 300 m. Il tratto che va da Bolzano a poco prima di Chiusa rimane per la maggior parte in piano, se non qualche salitella quasi impercettibile, mentre il tratto successivo per un po' offre qualche sali scendi, dolci e divertenti!



IL PERCORSO

Questa tappa prevede circa 45 km dai quali non si può sgarrare con eventuali deviazioni dato che la valle non offre molte vie di fuga! Beh forse ho esagerato un pochino...in realtà solo metà del percorso si svolge in una gola abbastanza stretta con le montagne a strapiombo. In questo tratto c'è giusto lo spazio per far passare il fiume Isarco, la strada statale del Brennero, l'Autostrada e la pista ciclabile che, come ho detto prima, ha preso il posto del vecchio percorso ferroviario. Invece, il resto del tragitto rimane un po' più aperto.



TERZA TAPPA


Dopo la giornata di riposo, ripartiamo verso Bressanone quando scoccano le 10. Il sole é un po' pallido e a tratti nascosto da qualche nuvola. Il tempo variabile del giorno prima ha lasciato la temperatura calda e un livello di umidità abbastanza alto.

Superata la zona industriale di Bolzano ci dirigiamo verso est risalendo il corso del fiume Isarco.

In questa foto la Chiesa di San Martino a Campiglio, una piccola chiesa in tardo stile romanico consacrata nel XII sec.


La valle scavata dal corso del fiume Isarco, essendo stretta, non regala panorami degni di nota.
Attorno a noi solo montagne ricoperte di verdi boschi.

Nella foto si può vedere come la ciclabile affianca strade ad alto scorrimento.

Sullo sfondo alcune delle sculture e graffiti che abbelliscono il tratto di ciclabile tra Bolzano e Prato all'Isarco, eseguite da bambini delle scuole medie ed elementari...




...un'altra simpatica scultura



Il monotono paesaggio della bassa Valle Isarco e il cielo all'orizzonte non promette nulla di buono...

Abbiamo percorso circa 13 km e Alberto pedala davanti a me. Io riprendo il paesaggio con la videocamera mentre affrontiamo una leggera discesa.

Per una mia distrazione non mi accorgo che Alberto si é accostato al lato dx della ciclabile e neanche il tempo di batter ciglio che mi ritrovo per terra. Le conseguenze del tamponamento sono lievi: un'abrasione sul gomito e sul fianco sinistro. Sfortunatamente siamo in una zona isolata, ma previdenti abbiamo con noi il materiale per le medicazioni.

Poco dopo l'incidente incomincia a piovere. La ciclabile é costellata di numerose gallerie che servivano al passaggio del treno. Sotto una di queste ci fermiamo, ci attrezziamo con i giubbetti antipioggia e con un cellophane ricopriamo i bagagli per proseguire dato che la pioggia non è forte.




La pioggia si fa più insistente e l'ora di pranzo si avvicina. In questo tratto i centri abitati sono pochi e non offrono molti servizi, inoltre sono distanti fra loro.

Finalmente troviamo un luogo di ristoro dedicato ai ciclisti a Campodazzo, a ridosso della ciclabile che offre anche assistenza tecnica.

Purtroppo ci siamo accorti che siamo rimasti con pochi soldi in contanti. Il ristorante non ha il servizio bancomat e ci accontentiamo di due insalate miste.




Ed ecco l'officina di riparazione!



Per tutta la durata del pranzo la pioggia non dà tregua e sembra aumentare d'intensità.

Lasciato il ristorante la pioggia smette e il cielo inizia ad aprirsi. Nonostante le precipitazioni, quando il sole fa capolino dalle nuvole ci fermiamo per toglierci le giacche antipioggia.




Un affluente dell'Isarco che forma piccole cascate




Mentre faccio la foto al ponte di legno Alberto vede una biscia attraversare la strada in direzione del fiume.

Questo ponte porta all'inizio di alcuni sentieri che attraversano i boschi di queste montagne.




Ponti della vecchia linea ferroviaria del Brennero.



Alberto non sentendomi, si gira indietro per controllare se non mi sono schiantata contro il ponte!




L'altro ponte conserva ancora i binari della vecchia ferrovia, a ricordo del passato.




Da questo punto in poi la valle finalmente inizia ad aprirsi ed attraversiamo il fiume Isarco per passare sull'altra sponda.




Alle nostre spalle ci lasciamo la stretta gola della Valle Isarco per arrivare a...


...Ponte Gardena che é il sito di confluenza tra i fiumi Isarco e Rio Gardena. Ad est del paese in alto si trova Castel Forte.



Castel Forte fu eretto nel XII sec. e successivamente espanso nel XVI sec.

 

Il paesaggio si apre sempre di più e i ripidi pendii hanno lasciato il posto alle dolci curve delle colline...




...in questo tratto i divertenti saliscendi smorzano la monotonia della strada sempre piana.


La ciclabile passa proprio sotto alla statale



Ci fermiamo in centro a Chiusa a mangiare due belle coppe di gelato visto il misero pranzo che abbiamo fatto!



Visto che sono solo le 14:30 e a Bressanone mancano circa 15 km ci concediamo una lunga pausa passeggiando per la via principale del paese




Passeggiando lungo la via se si volge lo sguardo a est si incontra un ponte che passa sul fiume Isarco e in alto l'autostrada del Brennero...



Mentre se si volge lo sguardo a ovest e si butta il naso all'insù si può vedere il Castello Branzollo, di cui rimane solo la torre del Capitano.




I gerani in primo piano completano questo bel quadretto con la Chiesa Parrocchiale di S. Andrea.

Chiusa è considerato uno dei borghi più belli d'Italia e per quel poco che abbiamo potuto vedere ve lo possiamo confermare! Peccato non poterlo visitare meglio, dato che abbiamo le nostre preziose bici al seguito.

Lungo il percorso da Chiusa a Bressanone non c'é nulla in particolare da segnalare. Il paesaggio di controno rimane sempre abbastanza omogeneo con colline, campi coltivati e qualche bosco.




La pista ciclabile arriva proprio davanti al centro pedonale di Bressanone! Sullo sfondo Il campanile della Parrocchia San Michele




Il Duomo di Santa Maria Assunta e San Cassiano



A sx la Parrocchia di San Michele e a dx il chiostro del Duomo.

Una veduta verso nord-ovest della Piazza del Duomo e del municipio.




Il campanile della Chiesa San Michele risalente al XV sec. Viene anche chiamata "Torre Bianca" per il colore del tetto. In origine veniva chiamata "Torre nera" per il colore del suo tetto.




Il nostro alloggio per questa notte si trova ad Albes un paesino che si trova a 6 km prima di Bressanone.

Oggi siamo arrivati presto all'alloggio. Il paese in cui ci troviamo non offre molti servizi. Fortunatamente da esso, facendo circa 2 km in strada, si può accedere alla pista ciclabile che porta a Bressanone, quindi decidiamo di raggiungerlo in bicicletta per trascorrere la serata!

Il pezzo di ciclabile che c'è prima di arrivare al centro del paese é contornato da piante che fanno molta ombra. Proprio in questo tratto vediamo molti ragazzi in monociclo e ci chiediamo il perché di questo continuo via vai...poi scopriamo che in quei giorni si stavano tenendo i Campionati Mondiali di Monociclo!

La maggior parte dei ristoranti si concentrano in una via e sono quasi tutti pieni, dato l'imbarazzo della scelta decidiamo di andare dove c'é posto!

Nota: Non sono il capitano della squadra di calcio di bellitaliainbici e la fasciatura al braccio è il risultato della caduta di oggi.




Dopo un buon piatto di Goulash facciamo due passi per il paese ma volgendo lo sguardo al cielo lungo Via Portici vediamo che inizia a farsi grigio... poco dopo inizia a piovere! Non abbiamo con noi i giubbetti antipioggia, ma che sarà mai un po' di acqua!?

La pioggerella che non ci ha spaventato, purtroppo si é tramutata in un bel temporale!
E con questo lascio a voi l'immaginazione dello stato in cui siamo arrivati in camera!

 


CONCLUSIONE

Una giornata che ci ha fatto sperimentare per la prima volta il pedalare sotto la pioggia e questo ci ha fatto testare le soluzioni antipioggia che abbiamo adottato con ottimi risultati! Certo non ci voleva il "tamponamento" con relativa sbucciatura, ma anche questo fa parte del bagaglio delle esperienze.

Non perdetevi la prossima tappa!

Bressanone-Monguelfo

Un foto racconto di Cadore designer © 2012
pagina creata: 30-09-2012
ultimo aggiornamento: 08-06-2015
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