Lombardia in bici

Salita al Pertus e Valcava
da Boccio
(LC-BG)
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Una ennesima salita al Pertus o Forcella Alta e di seguito al Passo Valcava, sfruttando un anello che fa come punto di partenza San Gottardo salendo per la frazione di Boccio, salita che dopo Boccio si tramuta in carrabile sterrata

 
Vista su il Lecchese e l'Alta Brianza dalla località Pertus o Forcella Alta



Carenno- Laghi di Olginate e Gavirate - Laghetto del Pertus


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
32km
1206m
asfalt/sterr
Strad/Carr
5% - 23%
✩✩✩✩✩
✩✩
✩✩✩✩✩

  

 

 

 

   

 


La Forcella Alta e il Passo Valcava in unione alla Valle San Martino sono lo spartiacque naturale e il confine fra le province di Lecco e di Bergamo.


La mappa del percorso. Sul sito Garmin Connect, dopo che ci si è registrati, è possibile convertire le miglia in km e viceversa, nelle preferenze. Inoltre è anche possibile scaricare la traccia per i GPS Garmin




Il percorso

La partenza l'ho fissata a San Gottardo da dove si procede verso Carenno. Giunti in prossimità dell'area sportiva si svolterà a dx in direzione di Boccio. Superato Boccio, l'asfalto termina e parte una carrabile sterrata fino alla Forcella Alta, laghetto del Pertus. Segue la breve discesa in Valle Imagna e la successiva salita al Passo Valcava dove chi vuole può sostare a pranzo. Segue la bella discesa verso San Gottardo dove si chiude l'anello.

Condizioni del percorso

Il fondo asfaltato, sulla viabilità ordinaria, potrebbe presentare a seconda della stagione alcune irregolarità, generate dal gelo o dalla neve. Come ho scritto sopra la parte Boccio-Forcella Alta è sterrata per cui meglio usare una MTB Front o meglio una Biammortizzata come ho fatto io. Naturalmente freni in ordine per affrontare la veloce discesa, e un buon cambio per la salita.


Valle San Martino Pertus e Valcava

Premessa

La meta del Pertus e del Passo Valcava in passato l'ho già fatta in tutti i modi possibili, salendo dalle 4 strade che portano in cima e come se non bastasse anche in presenza di neve e ghiaccio, per cui mancava solo questa a completare il quadro! Cosa c'è di differente in questa salita? Semplice ho confezionato un anello di soli 32km dove volendo salire dal lato che più vi aggrada, in caso di rinuncia potete sempre girare la bici e ritornare al punto di partenza senza fare fatica.


Viste le innumerevoli foto scattate negli altri report, da cui volendo potete attingere per altre informazioni, qui mi limiterò a pochi scatti. Qui ci trovavamo poco prima di Carenno con lo sguardo sul Lago di Lecco. In alto a sx la cima del Cornizzolo , seguono il Monte Rai e Sasso Malascarpa. In centro alla foto i Corni di Canzo, mentre sullo sfondo si vede la cresta del Monte di Tremezzo



Nei pressi di Carenno se si alza lo sguardo si può già vedere la meta da raggiungere, ovvero Forcella Alta, ingrandita nel particolare. Per arrivarci c'è da passare nel bosco con una carrabile sterrata che parte dalla frazione di Boccio


Il bello di questo percorso è che sa offrire panorami stupendi sul Lecchese e sull'alta Brianza.
Qui abbiamo in primo piano il Comune di Carenno di cui Boccio è la frazione. Sotto poi si trova Calolziocorte, il lago di Olginate. Sulla dx Gavirate e il suo lago e sullo sfondo la pletora dei laghi della Brianza: Annone-Pusiano-Alserio-Montorfano. La Montagna a sx é il Colle di Brianza con l'insieme delle sue cime: da sx Monte San Genesio 832m, Monte Crocione 877m. e Monte Regina 817m


Mi fa compagnia Dino con la sua vecchia Coppi. Qui eravamo sopra Boccio al termine dell'asfalto. Sono 9,6km dalla partenza 475m di quota e 549m di dislivello scalati. Da qui mancano 5,5km e 418m di dislivello per arrivare a Forcella Alta o Pertus


Inutile dire che più si sale i panorami cambiano. La salita ha già di sé le sue pendenze ripide, in alcuni punti i tratti più severi prevedono del cemento. Sono i tratti sterrati e acciottolati che possono mettere in crisi la trazione per la presenza di sassi smossi che quest'anno le copiose piogge hanno smosso ulteriormente liberandoli dal terreno.
Il rapporto più corto era spesso inserito. Un 22-34 é consigliabile a meno che non siate super allenati!




Stringendo i denti e un po' di fatica la prima meta l'abbiamo conquistata e la pozza del Laghetto del Pertus offriva il riflesso dell'albero su suo piccolo specchio d'acqua. Tutto intorno alla pozza famigliole dedite ai bagni di sole a 1300m. A sx incappucciato dalle nuvole si trovava il Monte Resegone mentre in centro era la testa della Valle Imagna



Questa però è la ricompensa che tocca a chi arriva fin quassù, un bello sguardo che in una giornate limpide spazia per oltre 200km. Non è altro che lo stesso panorama delle foto precedenti solo che a quasi 1300m di altitudine cambiano le prospettive e l'angolo di visuale possibile.



Dino posa per la classica foto a cui non ci si può sottrarre quando si arriva al Pertus


Per Par condicio ci sono anche io! La giornata era bella ma non perfettamente limpida e senza nuvole tanto da far vedere il Monte Rosa


Assolte le foto di rito al Pertus, abbiamo affrontato la discesa di 2km in Val Imagna per poi risalire la costa della montagna sino al Passo Valcava per altri 2,2km con 138m di dislivello.

Questo è il Passo Valcava , ci siamo fermati per altre foto di rito con alle spalle i noti ripetitori che si possono vedere da grande distanza per chi si trova nella pianura Lombarda.


Qui ci si trova a 1340m s.l.m. e questa è la strada che sale da San Gottardo. Per cui da questo punto è tutta discesa sino al punto di partenza.


Noi abbiamo optato per scendere alla frazione di Valcava per un pranzo a cui non potevamo rinunciare visto che tra l'altro servivano uno dei piatti preferiti ad ambedue, Coniglio arrosto con polenta!


Soddisfatta la fame giustificata dalle salite affrontate, ci siamo poi tuffati nella bella discesa di 11,5km con 850m di dislivello negativi, qui una frazione sopra Ca San Marco


Scendendo a valle, in centro in primo piano si vede il Monte Marenzo, sempre in centro alla foto è la cresta dove si trova Montevecchia, mentre sulla dx é il Monte San Genesio



Peccato per la foschia del pomeriggio, già così si intravedevano i grattacieli di Milano, se ci fosse stato nitido si sarebbe vista anche la statua della Madonnina sulle guglie del Duomo di Milano, magari con un buon zoom!




CONCLUSIONE

Giro consigliabile a chi ha una preparazione atletica adeguata, già la salita sull'asfalto è considerata impegnativa fra quelle lombarde ed è logico che fatta in fuoristrada innalza di più l'impegno necessario. I panorami però sono il piatto forte da mettere sulla bilancia, oltre al coniglio con la polenta!

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2014
pagina creata: 20-11-2014
ultimo aggiornamento:26-07-2015
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