Lombardia in bici

Val Vertova
&
Val de Grù
(BG)
Home


 

 

 

Alla scoperta di due valli laterali della Valle Seriana, la Val Vertova un angolo incantato dove la natura si é ritagliato il suo spazio con tuffi d'acqua a formare decine di salti e cascatelle e all'opposto la Val de Grù una corta valle lateralesopra gli 800m stretta fra i boschi.



Val Vertova passerella sul torrente Vertova

 



Ciclovia della Val Seriana - Val Vertova- Val de Grù

 


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
51,5km
•-
916m
asfalt/sterr
Cicl/strad
2%-25%
✩✩✩
✩✩✩
✩✩✩✩✩

 



 

 

 

 

IL TERRITORIO


Ci si trova nella media Val Seriana a pochi km da Bergamo. Partendo dal comune di Pradalunga, il percorso si snoda in parte sulla Ciclovia della Valle Seriana per poi deviare nella località di Vertova verso l'omonima Valle sino al suo termine ciclabile. Si torna indietro per poi passare a Fiorano al Serio e da lì arrampicarsi verso la parte alta della Val Vertova e svoltare nella Val de Grù. Questo per chi volesse affrontare questa fatica, che a mio parere dopo aver visto la Val Vertova assume tutt'altro significato e delude un pò le aspettative. Sono due ambienti nettamente differenti e andrebbero apprezzati per quello che sanno offrire.
Forse invertendo l'ordine del giro mettendo come antipasto la Val de Grù il giro sarebbe più bilanciato, lascio ad ognuno le sue decisioni.

La mappa del Percorso

Qui viene dettagliato meglio il percorso, sui 51,5km totali 23km sono dedicati alla Ciclovia della Val Seriana. L'andata e ritorno nella Val Vertova viene coperta in 12,7km, mentre salire in Val de Grù occorre mettere in conto 9,3km e dà la in cima 17,3km per ritornare al punto di partenza a Pradalunga.




Quote e dislivelli dei vari tratti

Sono 21 i km che interessano la Val Vertova nei due versanti percorsi, mentre il tratto da me percorso nella Val de Grù é stato di 3km a/r




Se vi volete limitare alla scoperta della Val Vertova, cosa che consiglio, ve la cavate con soli 18,42 di salita



Se invece volete optare anche per la Val de Grù dovete mettere in conto di fare una bella faticaccia anche se sono solo 8,2km e tirare fuori la lingua per i suoi continui ripidi sali e scendi che superano per brevi tratti anche il 20% tanto che la ruota anteriore spesso si alzava di qualche centimetro da terra se forzavo un po' nella pedalata. Il percorso inizia con asfalto per poi passare a fasi alterne in sterrato e cementato con le impronte trasversali.



Come arrivarci

Si giunge a Bergamo uscendo dalla autostrada A4 Milano - Venezia e si prende la direzione per Alzano Lombardo, lasciato il casello seconda rampa a dx. Quando avrete superato Alzano Lombardo proseguite verso Clusone e prendete l'uscita per Albino. Io ho parcheggiato qui:
N45 45.085 E9 46.967


Il percorso

Usciti dal parcheggio si rifà la strada da dove siete giunti, prendete la strada che passa sotto il ponte della superstrada e alla rotonda proseguite diritti, dopo 100m vi troverete di fronte un ponte riservato al transito ciclo pedonale che attraversa il fiume Serio. Attraversate il fiume e vi ritroverete sulla Ciclovia della Valle Seriana, svoltate a sx e proseguite sino a Vertova.

Lì attraverserete il ponte e dopo 50m sulla sx. prendete un varco che vi porta sulla SP. Attraversate facendo attenzione e svoltate verso sx. prendendo dopo 50m la prima a dx. Ancora un centinaio di metri e vi troverete in una rotonda con i cartelli che indicano Val Vertova.

Alla rotonda svoltate a sx e dopo 200m a dx ora seguite il corso del torrente Vertova e non vi sbaglierete.

Condizioni del percorso

Si passa dallo sterrato, all'asfalto, allo sterrato con sassi agglomerati, sino a tratti cementati. Consiglio una efficiente MTB e soprattutto buoni freni e cambio funzionante!




Il ponte sul Fiume Serio fra Albino e Pradalunga che incontrerete subito dopo aver lasciato il parcheggio alle vostre spalle. Attraversato il ponte svoltate a sx.



Presa la ciclabile si corre su uno sterrato compatto, qui a sx. scorre un canale mentre a dx. scorre il Fiume Serio. Sopra si incrocia la superstrada della Valle Seriana.




Un salto d'acqua sul fiume Serio




Giunti a Vertova si attraversa il Fiume Serio con un ponte che vi porta sulla sponda dx. del fiume. Da lì dopo 50m sulla sx. prendete un varco che vi porta sulla SP, attraversate facendo attenzione, e svoltate verso sx. prendendo dopo 50m la prima a dx. ancora un centinaio di metri e vi troverete in una rotonda con i cartelli che indicano Val Vertova.




Alla rotonda svoltate a sx. dove c'é la chiesa e dopo 200m a dx. Poi seguite il corso del torrente Vertova e non vi sbaglierete.



Svoltati a dx. troverete il corso del torrente Vertova. Qui passa sotto un vecchio ponte in pietra. Da qui sino al termine del percorso si seguirà sempre il corso del torrente.



Vertova e la parocchiale


Alcune case sulla sponda del torrente Vertova dalle sue acque pulite e trasparenti.



Si lascia il comune di Vertova e si prosegue lungo la Valle Vertova




Giungo presso le ultime abitazioni e incontro questi bei cavallini



Un vispo puledrino curato a vista dalla fattrice


Proseguo incontrando ancora un quadrupede, attento e vigile ed interessato a mettersi ben in posa!


Fra le ultime case incontro la prima vera salita




La strada ora prosegue nella valle mantenendosi più alta dal livello del torrente. Fra la vegetazione scorgo uno sbarramento sul torrente. Mi fermo a lato della strada stretta, questo è uno dei vantaggi di essere in bici e scendo a dare uno sguardo.

Lo sbarramento è dotato anche di "scalinata" per i pesci. Di fatto quando si sbarra un fiume i pesci non potrebbero più risalire il suo corso, allora l'uomo gli crea delle "scale" sulle quali i pesci possono superare l'ostacolo, ristabilendo l'equilibrio nel corso d'acqua.




Ed ecco il limpido specchio d'acqua...


.... in cui subito é planato questo germano reale



La strada prosegue dove c'é la persona. In sostanza va sempre seguito il corso d'acqua. Qui é possibile trovare un paio di ristori e aree di svago.




Un ponte sul torrente permette di raggiungere sulla sponda dx. un esercizio aperto al pubblico.




Qui i cavalli sembrano essere di casa e giudicando dai numerosi puledri, sembra che stiano crescendo di numero.




Da qui l'asfalto cede il passo allo sterrato




Sino a qui in località Roset, le auto possono transitare anche se in verità la strada é alquanto stretta del tipo, monodirezionale.

Dalla sbarra in poi il transito é consentito solo ai residente di alcune baite.

Ma c'é da fare attenzione anche al cartello posto in cima su cui é scritto: Divieto di transito alle bici nei mesi di luglio e agosto nei giorni festivi. Questo perché c'é un afflusso di turisti a piedi e la carrabile stretta e le salite ripide non giocano certo a favore della convivenza di tutti.

Quindi ciclista avvisato....mezzo salvato!


In questo punto il corso del torrente é un classico, con un po' di sassi e massi, ma poco più avanti le pendenze gli faranno cambiare il suo aspetto.




Il corso del torrente ogni tanto riceve altri piccoli ruscelli ed ecco che qui si incominciano a formare i primi spumeggianti salti d'acqua.




Si sa che la forza dell'acqua e il trascorrere del tempo possono produrre sassi levigati, ma quando si ritrovano profondi solchi nelle rocce, allora qui di tempo ce né voluto molto di più!




Incontro il primo guado lungo il torrente Vertova, ma visto che c'é una passerella accanto evito di passare nell'acqua




Passando sulla passerella noto che il fondo del guado ha sassi cementati sul fondo, ma che lo stesso fondo ha un colore giallastro segno evidente della formazione di micro alghe, quindi viscido.


Mi lascio alle spalle questo primo attraversamento in questo stupendo paesaggio.



Mai mi sarei immaginato di trovare un ambiente simile a pochi km da casa, le sorprese aumentano mano a mano che mi addentro nella valle.




Mentre stavo salendo esposto al sole il termometro del mio GPS segnava 32°C in questo assaggio di temperature sopra alla media, siamo solo ai primi di Maggio, vedere quest'acqua fresca sgorgare dalla montagna fa sempre un effetto psicologico di abbassamento della temperatura, anche solo guardandola!




Mi ritrovo in un ambiente fiabesco, forse fra i più belli fino ad ora incontrati in sella alla mia bici. Fino ad ora non ho incontrato persone e sembra quasi di essere in un parco naturalistico aperto solo per me.

L'acqua é talmente pulita che i due manufatti servono da acquedotto captando l'acqua che sgorga dalla montagna per portarla a valle.


Una baita molto curata


Quando si é immersi in ambienti simili dove l'acqua la fa da padrona e la vegetazione non é da meno capirete che é difficile volere di più, non vi pare?


Cosa volere di più? Raggiunta questa grotta, vista l'ora, la fame, un bivacco pronto per fare uno spiedo, mi sono accorto di non avere l'arco e le frecce per andare a caccia! Qui la fantasia corre indietro nel tempo e senz'altro qualcuno l'avrà anche fatto in tempi passati.




Quando si vede una scena come questa con una pozza d'acqua trasparente in questo modo ti viene solo voglia di fare un tuffo!



Proseguo la mia perlustrazione in questo giardino dell'eden su un sentiero lastricato di sassi e il torrente al mio fianco.


Le sorprese non finiscono mai, ora un altro guado sulla mia strada. Senza pensarci due volte ho fatto il guado anche pensando al fatto che subito dopo c'era una ripida salita da affrontare con le ruote bagnate e se mi fossi fermato poi sarebbe stata dura ripartire.

Direi che sono stato fortunato a non cadere nel guado, infatti le microalghe c'erano anche qui.

Proprio quando stavo per uscire dal guado impostando la traiettoria per la salita ho fatto l'errore di spostare il peso e per non cadere ho dovuto per forza mettere il piede in acqua.

In una frazione di secondo mi sono reso conto che la ruota anteriore stava partendo come del resto il mio piede, non so come ma in modo funanbolico ho guadagnato l'altra sponda senza cadere in acqua!

Con questa esperienza maturata sul campo vi esorto vivamente a non ripetere la mia prodezza a meno che non siate dotati di ruote con ventose.

Per questo motivo vi suggerisco caldamente di accompagnare la vostra bici nell'acqua se non volete sollevarla e voi procedere a piedi sugli appositi blocchi di roccia che vedete a sx nella foto.

Facendo in questo modo vi accorgerete di quanto scivolerà nell'acqua la vostra bici!




Mi faccio fare una foto prima di proseguire verso l'ignoto



Con le gomme bagnate che scivolavano sui sassi della ripida salita, ho dovuto comunque fermarmi davanti a questo spettacolo. Un tuffo dove l'acqua é più blu! Verrebbe da aggiungere:
Ho visto cose che voi umani....




Prosegue la mia overdose di cascatelle e d'acqua tanto che non vi ho parlato delle salite che sono strappi abbastanza ripidi da dover mettere la prima marcia, ma davanti a questi spettacoli le salite passano in secondo piano!



Mi fermo prima di passare un altro guado e vado avanti a piedi a vedere il fondo del guado



Superato il guado mi aspetta ancora un erta salita su fondo lastricato. Ho le gomme ancora bagnate il che non é il massimo per l'aderenza.


Anche se la foto schiaccia la prospettiva e non sembra, questa salita é abbastanza impegnativa, occorre il primo raporto, ma svoltato l'angolo mi sono trovato una signora che stava scendendo a piedi sulla mia traiettoria e complice il fatto che in quel momento ho sentito la borsa posteriore sfregare sui raggi, ne ho approfittato per scendere e poi sistemare il tutto. Nel frattempo mi sono fatto scattare anche una foto dalla gentile Skyracer



Sentivo uno scroscio d'acqua e di fatti era una bella cascatella che si tuffava nel torrente Vertova




Dopo la cascata la strada spiana leggermente



Sullo sfondo ora appare la testa della valle con la cima del monte Alben




L'ultima cascata prima di giungere poco più in là dove la carrabile si ferma. e non si può più proseguire in bici



Qui non si può più proseguire in bici, termina qui la mia esplorazione della Valle Vertova.

Un breve
filmato di alcune scene riprese in ordine sparso durante la mia esplorazione.


Fine prima parte e se volete proseguire...
Val de Grù



CONCLUSIONE

Come avrete visto dalle numerose fotografie ci si trova in un ambiente di rara bellezza e che le foto non possono che rendere una parte della realtà.

Io ve l'ho suggerito ora tocca a voi!


 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2012
pagina creata: 11-05-2012
ultimo aggiornamento:13-08-2015
Percorsi ciclabili - torna su
Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore.

     

Info cookie »