Romantische Strasse
&
Via Claudia Augusta

Viaggio a tappe
fra Würzburg (Germania)
e Bolzano
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bellitaliainbici in teoria non dovrebbe comprendere itinerari esteri ma questa è una eccezione in quanto la Via Claudia Augusta presente sul territorio nazionale ha la sua continuità attraverso l'Austria e la Germania per poi proseguire con il nome di Romantische Strasse sino a Würzburg.

Per questo motivo abbiamo dato continutà al percorso coprendo tutto il tracciato con diversi report suddivisi a tappe.

Per motivi logistici il percorso è stato iniziato in Germania con trasferimento dall'Italia fatto con treno+bici.


In questo report

11° tappa: da Tarrenz a Pfunds


Valle Inntal


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
62 km
664 D+
490 D- m
Asfal/Sterr
Cicla/Strad
3,5% - 10%
✩✩✩
✩✩✩
✩✩✩✩
✩✩✩
 

 
Laghetto nei pressi di Imst - Verso Landeck - La valle Inntal

 

 

 

 

 




Una parte del lungo tracciato che da Würzburg in alta Baviera arriva in centro all'Austria. Il tracciato della Romantische Strasse lungo 366 km parte da Würzburg e termina a Füssen in Germania.

Nel contempo sopra la città di Augusta a Donauwört inizia il tracciato denominato Via Claudia Augusta andando a sovrapporsi con la Romantische Strasse.

Nel nostro caso il tracciato attraversa l'Austria sino al passo di Resia proseguendo lungo la Val Venosta passando per Merano e con arrivo a Bolzano.

Ancora oggi non c'è la certezza sul tracciato, in particolare sul versante Italiano, in quanto vari studi ipotizzerebbero varie tracce come ad esempio il passaggio nel Cadore lungo La Piave per poi attraverso il Passo Montecroce di Comelico continuare in Val Pusteria per poi da Vipiteno proseguire verso il Brennero; mentre altri sostengono un passaggio fra Belluno, Feltre, Trento, Bolzano, Merano, Passo di Resia.


L'altimetria del tracciato: Una tappa di 62 km caratterizzata da continui brevi saliscendi

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IL PERCORSO

Siamo sempre suolo austriaco e, tanto per rispettare il leitmotiv della vacanza, seguiamo il corso di un fiume: l'Inn. Risaliamo il suo corso partendo da Imst, con tappa intermedia a Landeck. Continueremo la risalita fino a Pfounds. Il percorso è sempre su ciclabile. Qui, in Austria, le ciclabili sono quasi sacre. Percorso adatto a tutti e con tutte le biciclette, purché dotate di cambio..


11° tappa - da Tarrenz a Pfunds


Partenza da Tarrenz con aria frizzantina e il sole che gioca a nascondino dietro le nuvole. Siamo ben consci che incontreremo un po' di brutto tempo durante il percorso. Sta alla nostra velocità nel definire dove lo incontreremo.

Il primo tratto è una ciclabile in mezzo ai campi. La chiesa nella foto è dell'abitato di Imst, che incrocia la valle solcata dal fiume Inn. Fiume che risaliremo fino a Landeck

 

Alby se la prende comoda, anche se sa che più velocemente pedaliamo meno acqua rischiamo di prendere.

 

Nuvole, campi e attorno le montagne

Non è più tempo di guardare il Fernpass, ormai è un bel ricordo. Dobbiamo pedalare perché il tempo in montagna è imprevedibile.

Alby controlla come un ossesso il meteo su vari siti. Tempo 20 minuti lo stesso sito di previsioni ha anticipato l'ora della pioggia, prevedendo meno intensità

Imst non offre grandi spunti e la fretta ci porta a non soffermarci più di tanto. Arriviamo sul fiume Inn, fermandoci prima in periferia per un caffè.

La ciclabile è una striscia di asfalto che corre affianco l'Inn, con indicazioni precise, segnali e righe ben delineate e visibili. Non abbiamo il tempo di fotografare e dove possiamo andiamo come razzi 24 km/h con punte di 26 km/h (dati dal gps). Inoltre, il paesaggio non è da favola come il giorno prima. A smuoverlo alcune squadre di rafting sul fiume.

 

 

il fiume alla nostra sinistra e in fronte a noi l'abitato di Mils bei Imst. Sono quasi le 11. Pedaliamo da circa due ore e un po' di fame comincia a farsi sentire. Oggi siamo un po' sprovveduti, perché non abbiamo scorte, convinti che nei diversi paesi in cui passeremo troveremo qualcosa da mettere sotto i denti. Invece nulla!

 

Abbiamo attraversato il fiume e ora affrontiamo diversi sali e scendi lontano dai paesi. Abbandonata l'idea di mangiare qualcosa tiriamo il più possibile. Mangeremo a Landeck.

11 km a Landeck, si tira dritto! Alby si è già fiondato, più veloce del treno.

Passato il treno, di nuovo silenzio e tranquillità.

Hey! Deby fermati!
 


... fammi una foto!

Alby in volata, con gli alberi che fanno la ola al suo passaggio

derapata con sfondo naturalistico

Prima di arrivare a Landeck abbiamo attraversato un percorso a ostacoli, dovuto al rifacimento della viabilità che ha coinvolto anche la ciclabile, con deviazioni in mezzo a terra e fango, ma solo per poche centinaia di metri

Appena passate le 12 a.m.: eccoci a Landeck, rispettando la tabella di marcia! Entriamo in paese dalla paerte ovest, una zona residenziale fatta di villette. Sul fiume invece troviamo una piccola zona commerciale e iniziamo a cercare un posto dove mangiare.

Il cielo si é ingrigito parecchio mentre attraversiamo il tumultuoso Inn

Seguiamo le indicazioni per il centro. Giunti in prossimità della via centrale scendiamo dalle bici, sia per riposarci sia per rispettare rigorosamente i cartelli che vietano di transitare sulle biciclette.

Il centro è molto affollato. Siamo in orario secondo la tabella, ma decidiamo di non perdere troppo tempo. Ci fermiamo in un alimentare per farci preparare michette e speck. Terminato il pasto, sfruttiamo i bagni pubblici, gratuiti e puliti. Rinunciamo al caffè, troppa gente. Compriamo delle tavolette di cioccolato, sapendo che possono tornare utili anche domani quando dovremo salire il passo Resia. Via via via … ora solo pedalare.

 

Anche ieri abbiamo affrontato una salita dopo pranzo. Certo questa è più dolce, ma ci portiamo dietro un bel bagaglio di vestiti e di km sulle gambe.

Risaliamo il corso dell'Inn nella valle Inntal. Percorso che si snoda nei boschi. Sali e scendi ai piedi della montagna Gatschkopf, mentre a sinistra si trova la montagna Glanderspitze. La valle chiusa non permette grandi scorci paesaggistici anche se questo è il paesaggio migliore della tappa odierna.

Alby in salita, illuminato dal sole che due minuti prima era nascosto dalle nuvole. Il passaggio da ombra e luce avviene mediamente ogni due minuti, superati i quali cominciamo a pensare al peggio.

Intravediamo la fine di questa stretta valle e osserviamo che le nuvole vanno a destra della montagna in fondo alla foto. Nel frattempo un rombo risuona attorno a noi, nonostante il cielo è sgombro da nuvole in questo momento.

Il rombo non è un temporale, ma un elicottero durante il trasporto di tronchi, probabilmente per lavori di manutenzione forestale.

Piccoli abitati di case sparsi, senza servizi né attrazioni, ma con diverse fontane. Ci siamo fermati per rifornirci le borracce. Non abbiamo tempo perché alle 16, quella è l'ora x, arriverà la pioggia. Non ci facciamo ingannare dal cielo quasi terso e proseguiamo a spron battuto. Qualche gocciolina mi ha sporcato gli occhiali, ma erano nuvolette di passaggio.

Attraversiamo nuovamente l'Inn su un ponte di legno, non tanto bello. Per circa due km viaggeremo sulla strada, che si può intravedere a sinistra nella foto.

La strada è in falso piano. Dalla parte opposta arrivano altri ciclisti con i bagagli. Un piccolo cenno e via per una discesina. Fortuna ci accorgiamo delle indicazioni che ci fanno riprendere la ciclabile. Dalla parte opposta, una pattuglia di polizia controlla il poco traffico in direzione di Landeck.

 

Ancora indicazioni precise ci portano sulla ciclabile, e di nuovo siamo sul fiume Inn per un nuovo attraversamento. Il cielo si è definitivamente oscurato.

Le nuvole bianche hanno lasciato spazio a quelle più scure, più tetre.

Non abbiamo né tempo, né voglia di fare foto perché il cielo nero e il vento freddo che si è alzato non promettono nulla di buono, anche se con 2 ore di anticipo.

Alle prime avvisaglie di pioggia mettiamo il giubbetto anti vento e via.
Quando la pioggia è più intensa mettiamo la mantella.

Un lampo, un boato ... mentre passiamo per Prutz. Nei pressi di un campeggio incontriamo una tettoia posta sopra ad una piccola parete di arrampicata per bambini. L'intento è quello di proseguire fin tanto che ce la facciamo, ma non facciamo in tempo a percorrere 300 metri che la pioggia inizia a scendere con un intensità inaudita, a goccioloni e contornata da tuoni che riecheggiano per la valle...

... forse è il caso di tornare alla tettoia, togliere la mantella e fermarci. Alby rimane impressionato dalla mole d'acqua che in pochi istanti si è riversata al suolo.

Sotto la tettoia, oltre alla parete attrezzata, hanno allestito anche una saletta con distributori di bevande e un bagno. Prendiamo qualcosa di caldo visto che la temperatura si è drasticamente ridotta da 20° C a 12° C circa. .

 Deby ti ricordi di quella famiglia? Sono gli stessi che hanno fatto un pezzo di strada con noi prima del Fernpass. Abbiamo scambiato qualche parola e per il resto abbiamo osservato la pioggia scendere, cercando di capire se prevedevano un calo.

Enormi goccioloni sono scesi per più di un'ora in modo intenso, creando un lago sulla strada di fronte a noi. Poi ha iniziato a calare, seppur lievemente. Alby ha calcolato circa un'ora abbondante di viaggio. Osservando il percorso sulla mappa, non abbiamo visto molti posti dove poterci riparare perché la valle è molto scoperta e con pochi abitati. Decidiamo comunque di andare, perché non potevamo aspettare oltre, considerando che sarebbe calato più velocemente il buio e soprattutto il freddo. Le gocce scendono sempre grosse, dritte e pesanti. L'aria fredda scivola sotto la mantella. Nonostante tutto, busto collo e braccia sono al riparo.

 

La pioggia non smette e ci impedisce di andare a grande velocità. Scivolare per andare un po' più veloce non è un buon piano.

L'Inn scorre arrabbiato e carico di acqua ... tanto lui non si bagna! Non facciamo foto, e devo essere sincero, avevo le mani freddissime e bagnate. Le mantelle avevano retto ma i miei piedi erano fradici. l'acqua era entrata da sopra le scarpe.

Avevo messo in conto un temporale, ma non un diluvio di proporzioni bibliche. Per tutto il tratto da Prutz a Pfunds ho mosso le dita dei piedi per provare a scaldarle.

In prossimità di Pfunds la pioggia smette e si riduce a piccole goccioline.

Finalmente siamo arrivati! Abbiamo girato un po' per il paese perché non trovavamo l'hotel.

Arrivati, abbiamo parcheggiato le bici in un garage in compagnia di e-bike. Entriamo e appena ho visto la moquette mi sono messo a ridere: ero tutto asciutto ma avevo i piedi pieni di acqua ed ogni mio passo era un'orma di acqua che lasciavo sul pavimento. Ho impiegato un'ora abbondante per asciugare le scarpe. Fortunatamente l'hotel aveva un ristorante interno e sono sceso a mangiare in infradito. Il ristorante dell'hotel per giunta era molto raffinato. Non sono passato inosservato, eheh! Ma come si dice: di necessità virtù!

Abbiamo mangiato bene. Una zuppa calda e del pesce più un gelato in due.

 

Traccia GPX 

Vai alla tappa precedente

Vai alla tappa successiva

 


Conclusioni

Questo percorso non ha scorci di paesaggio degni di nota. L'ultimo tratto ha delle similitudini con il tratto da Trento a Bolzano, ma in una valle più chiusa.

Il meteo non ha certo reso giustizia. La definirei una tappa veloce e di trasferimento, come nel ciclismo competitivo.

La natura comunque è sempre padrona del paesaggio: boschi verdissimi a non finire, come nella maggior parte dei territori attraversati finora.

Ci aspettavamo la pioggia, ma non così tanta! La prossima volta è meglio dotarsi di ghette e pantaloni lunghi impermeabili per non bagnarsi gambe e piedi.

Da sottolineare l'importanza di avere sempre in dotazione un dispositivo collegato a internet per monitorare il meteo, soprattutto in zone di montagna dove vige l'imprevedibilità sia per i tempi sia per intensità dei fenomeni

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

 

Un foto racconto di Cadore designer © 2020
pagina creata:23-04-2020
ultimo aggiornamento: 01-05-2020
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