Lombardia in bici

Ciclovia del Po
da San Rocco Al Porto alla Foce Adda
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Un altro pezzo di Ciclovia sull'argine sx del Po, nel territorio Lodigiano, fra campagne, cascine e piccoli borghi rurali.

Ciclovia del Po


Alcuni tratti sulla Ciclovia del Po

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
62km a/r
26m
Asf/Sterr
Strad/Cicla
-0,2%- 5%
✩✩✩✩
-
✩✩
✩✩✩✩✩


  

 

 

 



In colore rosso la Ciclovia del Po, in azzurro un tracciato opzionale oggetto di un prossimo report

Collegamenti ad altri siti

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La mappa del percorso. Sul sito Garmin Connect, dopo che ci si è registrati, è possibile nelle preferenze, convertire le miglia in km e viceversa. Inoltre è anche possibile scaricare la traccia per il GPS.

Come raggiungere il punto d'inizio

 

IL PERCORSO

Si tratta di una ciclovia situata sull'argine sx del Po e che va a congiungersi con il precedente report Ciclovia del Po Argine dell'Adda.

Rifornimenti idrici

Non vi sono fontanelle lungo la ciclovia, occorre spostarsi nei centri abitati

Quale bici usare

Vi sono alcuni tratti non asfaltati dove occorre avere una bici da trekking o MTB



 

Ciclovia del Po
Da San Rocco al Porto a Foce Adda

 


Per praticità, come punto di inizio ho individuato la zona commerciale di San Rocco al Porto, sia per la disponibilità di ampi parcheggi, sia perchè da lì parte una ciclopedonale che vi aiuterà a superare un breve tratto di strada e una rotatoria che potrebbero essere trafficate.

Nella foto sullo sfondo si vede il centro commerciale dell'Auchan ed il grande parcheggio antistante, mentre Alberto e Debora sono sulla ciclopedonale sopra menzionata.

 


Terminata la breve salita dal parcheggio, con la ciclopedonale affiancherete la rotatoria proseguendo sino ad affiancare con una strada in discesa un altro centro commerciale.
In fondo alla discesa svoltate a sx passando sotto il tunnel ferroviario e seguite la strada asfaltata. Per praticità osservate anche la mappa con la traccia.

In fondo alla strada sulla Vs dx troverete un paio di capannoni, il retro di uno di questi lo si vede in foto. Svoltate a dx e a questo bivio proseguite diritti.

Qui ci si trova già sull'argine che proseguirà sino a destinazione, salvo più avanti trovare una temporanea deviazione per dei lavori in corso.

Mi fanno compagnia i neo laureati: Dr. Alberto, Biologo Nutrizionista e la Dott.ssa in Scienze Ambientali, Debora. Vi rammento che in passato sono stati protagonisti come inviati di bellitaliainbici del lungo Giro Dolomitico di oltre 700km in 11 tappe


Oramai i "ragazzi" sanno gestire le loro andature. La mattina è fresca, un po' di cielo velato ma nulla di che, in compenso all'orizzonte si può spaziare dalle Prealpi agli Appennini, niente male come inizio!


Grosso modo ci troviamo a circa un centinaio di km in linea d'aria dalle montagne sullo sfondo e la cima ancora imbiancata è quella della Grigna sopra Lecco

Pur trovandoci a metà Maggio inoltrato anche le altre cime oltre i 1800m presentano ancora della neve.
Mi sa che sono parecchi anni che non si vede la presenza di neve in questo mese.

Alla nostra dx, nascosto da folti pioppeti, c'è il fiume Po che tradisce la sua presenza per il ponte dell'alta velocità che spunta fra gli alberi e che lo attraversa.

La sua struttura per certi versi ricorda quella di alcuni famosi ponti


Verso nord il tracciato dell'alta velocità prosegue con una serie di piloni a sostegno della massicciata.

Il ponte é formato da alti piloni con struttura ad "H" e con una serie di tiranti che sorreggono la struttura sottostante.

Penso che l'abbiano costruito in questo modo per mantenere una certo modulo di elasticità, visto l'ambiente circostante che non dimentichiamoci; si tratta di zone golenali soggette anche ad esondazioni.

Raggiunti i compagni di pedalata chiedo loro cosa ne pensano del percorso che stiamo facendo e la risposta è positiva: molto bello!

Del resto è una bella giornata, si pedala senza traffico in un ambiente bucolico, cos'altro volere?

Proseguiamo, sullo sfondo un folto pioppeto e sopra di esso altre cime imbiancate che fanno contrasto con le balle di fieno.

Vi ricordo che nella tradizione contadina lombarda il taglio dell'erba detto "Maggin" è il primo taglio che poi di seguito il caldo di Maggio ne permette l'essicazione al sole.

Distese di campi arati e a cornice ordinati pioppeti

Ogni tanto al di là dell'argine maestro qualche cascina, questa addirittura con Hangar e campo di volo per aerei ultra leggeri



Poco oltre troviamo il primo cartellone ufficiale della Ciclovia del Po, ma a quanto pare non si può proseguire per lavori in corso , per cui è offerta una deviazione provvisoria in attesa del termine dei lavori.

Ogni tanto guardare indietro ti fa vedere una prospettiva diversa del paesaggio. In fondo al rettilineo si trova il punto dove ci hanno fatto deviare.

Come vedete i pioppeti si estendono per ettari ed ettari.

Scambio borracce, il nutrizionista fa assaggiare la sua miscela idem l'ambientalista il cui intruglio è stato preparato da me con succo di limone, miele e sale e ovviamente acqua. Una miscela che calma la sete ma su cui il nutrizionista ha che dire. Sta di fatto che a lei sembra più gradevole la sua miscela!

Per la cronaca oltre la sbarra si raggiunge una strada in cui troverete il cartello della deviazione, occorre svoltare a dx.


Il verde non difetta di certo da queste parti e sarei stupito del contrario.

Superato il ponte, dopo 50m si svolta a dx e comunque non si può sbagliare, basta seguire i cartelli come ho riportato in alto a sx

Su questa strada secondaria i miei gregari scappano, ma poi complice l'iniziale discesa per il lancio, li raggiungo agevolmente.


Altra svolta e nuovi cartelli di ciclabili

Altro cartello di deviazione questo sarà l'ultimo che porterà a riallacciarsi sul percorso originario sull'argine. In pratica si sta percorrendo una bretella.

Ritrovato l'argine maestro del Po e la sua Ciclovia in località ... leggete voi stessi!

 

Di nuovo ufficialmente sulla Ciclovia con i cartelli che indicano le due direzioni più prossime e le finali.

Ovvero il tratto che stiamo percorrendo è il San Rocco al Porto - Castelnuovo Bocca d'Adda, ma lo stesso tratto alle due estremità permette di raggiungere Piacenza dal lato iniziale e Cremona dall'altro lato.

Fin qui sono circa 12km dalla partenza.

Dietro ai gregari si vede il Po

Ed ecco finalmente sua maestà il Po

Incrociamo un altro gruppo che ha avuto la nostra stessa idea solo che in senso contrario al nostro.

Come potete vedere c'è anche una donna nel loro gruppo che cavalca una bici da corsa. Da cosa si riconosce che è una donna? Semplice, i maschietti in genere pedalano con le ginocchia diritte o al più all'infuori, mentre le signore tendono a mantenere le ginocchia all'interno.

Tra l'altro sia che si pedali con le ginocchia fuori o dentro rispetto al senso longitudinale non giova di certo all'articolazione del ginocchio che è stato "progettato" per articolarsi lungo il suo asse corretto.

Nelle foto precedenti avete visto distese di pioppeti che naturalmente non se ne stanno lì in eterno, ma vengono tagliati ciclicamente. Qui nella foto a dx si vede una giovane piantagione che con il tempo e l'umidità donata dal fiume li farà crescere per poi essere impiegati nelle cartiere o altri impieghi.

E qui di pioppi ce ne sono quanti ne volete, distese e distese di alberi tutti belli ordinati ed in fila.

Guardate qua, quando sarà cresciuta questa giovane foresta non farà nemmeno passare la luce al suolo!

Sullo sfondo si intravedono gli Appennini del Parmense in direzione di Castell'Arquato -Salsomaggiore Terme.




Giungiamo nei pressi di Caselle Landi circa 16km dall'inizio. I pochi paesi che si incontrano sono tutti ad una certa distanza dall'argine maestro del Po


Ritengo che la presenza costante di alberi lungo il percorso lo renda più piacevole che non certi ambienti dove c'é tabula rasa tutt'attorno.




L'unica cosa che manca è una fontanella, ma in fondo 30km non sono una distanza impossibile


Nelle diramazioni si trovano anche questi cartelli. A riguardo dei cartelli se si vuole fare un appunto mancano le distanze chilometriche, che in bici fanno sempre comodo per determinare alcune scelte.


Ogni tanto anche uno sguardo alle nostre spalle

Qui il Po è liscio come un lago senza vento e l'ispirazione sarebbe: lo facciamo in canoa?

Ogni tanto si trovano anche queste panche in zone contemplative. Sullo sfondo i Colli Piacentini



Quello che non abbiamo visto: nemmeno una barchetta che solcasse queste placide acque

Circa al 23° km finisce l'asfalto e si passa allo sterrato, il pane per la mia biammortizzata che la lancio superando i front e tirandomi dietro Alberto con cui allegramente sgroppiamo lasciando indietro con poca cavalleria Debora.



Alberi e ancora alberi e papaveri disseminati nel prato, una sosta in attesa della gregaria


Finalmente arriva e ci chiede a quanto andavamo!
In fondo l'abbiamo lasciata solo per un paio di km


Incontriamo di nuovo un tabellone della Ciclovia posto vicino alla SP27 dove diritti si arriva a Castelnuovo Bocca d'Adda, mentre a dx si va verso il ponte sul Po che porta a San Nazzaro e Monticelli d'Ongina.


Cartello che indica di prendere lo stradello sterrato posto sotto la banchina della SP27.

In verità a giudicare dalle condizioni mi sa che ci passa poca gente o per lo meno sono pochi che lo utilizzano. Di fatto la sede è stretta, il fondo è di pietrisco, cresce dell'erba in mezzo e ai lati restringendo ulteriormente lo spazio a disposizione.


Comunque è poco più di 1km



Fosse semplice trovare questa mappa on line, io non l'ho trovata per cui l'ho fotografata per voi, cliccate sull'immagine per averla ingrandita



Qui finisce lo stradello ed il cartello lo indica, aggiungo: prestare attenzione all'attraversamento della SP27. Non che ci sia un traffico rilevante, anzi, ma quelli che la percorrono, spesso lo fanno a velocità sostenuta.



Siamo all'incirca al 27° km a sx si intravede Castelnuovo Bocca d'Adda


Mi fermo a fotografare un prato di papaveri


Papaveri a iosa

Si riparte per la meta ormai vicina


A Castelnuovo Bocca d'Adda svoltiamo a dx in direzione "Foce d'Adda"

 

Meta raggiunta! Non vi dice nulla questa fotografia? Forse ai lettori assidui di bellitaliainbici, sì!

Infatti se andate a rileggervi un recente
report vi accorgerete che siamo già passati da qui.

In pratica con questo report che termina qui vi do la possibilità di proseguire a scelta sino a Pizzighettone e ancora oltre sino a Soncino con la Ciclovia delle Città Murate, oppure verso Cremona.




Come vedete di scelte ne avete a disposizione. Noi per ora si termina qui il report e ci riteniamo liberi di proseguire facendo un percorso opzionale che farà parte di un prossimo report, ricordate la traccia in azzurro sulla mappa posta all'inizio del report?

 

 

CONCLUSIONE

A noi è piaciuto, un percorso verde che permette di pedalare in tranquillità immersi in bei paesaggi.

 

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2014
pagina creata:22-05-2014
ultimo aggiornamento: 13-06-2015
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