Lombardia in bici

Salita al Rifugio Nicola
da Avolasio
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Una salita in MTB ai Piani di Artavaggio e al Rifugio Nicola passando da Avolasio in Val Taleggio. Un giro molto impegnativo ma altamente panoramico.

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Rifugio Nicola e il suo gestore



Val Taleggio - Piani di Artavaggio 1644m s.l.m. - Rifugio Nicola 1880m s.l.m.


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
45,2km
•+
1516m
asfa/sterr
Strad/carr
6% - 27%
✩✩✩✩✩
✩✩
✩✩✩
✩✩✩✩✩

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Ci troviamo nel cuore della Valsassina, ai confini fra le province di Lecco e di Bergamo, con costanti visuali sulle Grigne e sul Resegone.




Come arrivarci

Da Lecco, si prende l'indicazione per la Valsassina, prendendo la nuova tangenziale in galleria, che porta sino all'imbocco della Valsassina a Ballabio. Da lì si prosegue verso Introbio, ed arrivati al Colle di Balisio, si svolta a dx. per Maggio - Culmine San Pietro.


Distanze

Da: Milano 69 km - Bergamo 46 km - Lecco 15,6km - Como 42km - Brescia 102km

Dove parcheggiare

Parcheggio Cimitero di Maggio

 

Bici consigliata

Biammortizzata XC o AllMountain (salita fatta in passato due volte, con un front sia con forcella a molle che ad aria, buone in salita ma poi in discesa si paga pegno!)



Il percorso

Pronti, via, si sale, sì! Anche in questo caso è così! Dal parcheggio del cimitero di Maggio solo qualche centinaio di metri in piano seguiti da una discesa, ma poi si sale subito verso Moggio e da li verso il passo del Culmine di San Pietro. Superato il passo si scende in Val Taleggio con una bella strada in costa e a seguire ripida discesa che porta ad Avolasio, dove si sale a sx verso la chiesa per poi iniziare la salita ai Piani di Artavaggio seguendo il sentiero carrabile CAI 151 sino al rifugio Nicola, nostra meta finale.

 

Condizioni del percorso

Il tratto asfaltato che sale al Culmine di San Pietro non presenta problemi, salvo un temporaneo breve tratto con lavori in corso.

Da Avolasio la carrabile sale subito in modo ripido con fondo abbastanza sconnesso. Le pendenze elevate il fondo sconnesso e alle volte smosso possono mettere in crisi con lo spreco di parecchie energie, ergo occorre essere molto allenati, ben in forma, e ben alimentati! Se avete una giornata no è meglio rimandare. Il tratto intermedio infarcisce tratti duri a meno duri, ma il conto finale lo si ha dai piani d'Artavaggio al Rifugio Nicola, con il cloù della breve cementata finale al limite del ribaltamento!

Quindi bikers avvisati! Se volete mettervi alla prova questo giro è senza dubbio una buona palestra e molto più impegnativo del report precedente.


I Piani di Artavaggio e il Rifugio Nicola


Premessa

Questo giro che ho pianificato è una variante di un altro report fatto in passato, stesso punto di partenza stesso punto di arrivo, la differenza sta nel punto in cui si prende la carrabile sterrata. Nel precedente report la si prende poco prima del Culmine San Pietro mentre in questo nuovo giro si oltrepassa il Culmine San Pietro scendendo ad Avolasio in Val Taleggio per salire sulla carrabile del sentiero CAI 151

Parcheggiati a Maggio si parte, il semaforo dà il verde, via verso Moggio




Da Maggio a Moggio ci sono un paio di km di salita da affrontare attorno al 7%.
Nella foto i miei compagni d'avventura, da sx Sergio e Giordano.

Sopra Sergio, nella sella della montagna si intravede ingrandito nell'ovale il Monte Sodadura, sarà la nostra meta posta a 26,7km con 1463m di D+ da affrontare.




La rotatoria con l'enorme fontana ricavata da grossi tronchi di legno, a dx la strada che sale verso il Culmine di San Pietro.
Da Moggio al Culmine San Pietro sono 7km e 400m D+ da superare con il 5% medio di pendenza.



Usciti da Moggio breve discesa per poi iniziare la salita verso il Culmine San Pietro. Si passa sopra il ponte posto sul Torrente della Val di Bongio e due puntini sul ponte sono proprio i miei compagni

Dal Ponte si vede Moggio e parte della Valsassina.




Al termine del ponte l'unica breve galleria che si incontrerà lungo il percorso.




Per chi ne abbia bisogno all'uscita della galleria sulla sx troverete una fontana




Dalla fontana in poi si inizia a salire in modo deciso e continuo sino al Culmine San Pietro




Siamo a metà Novembre e gli alberi incominciano a spogliarsi




Dal tornante si intravede la cima della Grigna. La strada è molto bella e lo è ancor più quando sarà affrontata al ritorno in discesa.




I compagni vanno in avan scoperta mentre mi attardo a scattare le foto.




Uno spaccato della montagna accoglie il passaggio della strada




Metà Novembre ed il sole in una bellissima giornata fa sentire ancora i suoi raggi tanto che non servirà più avanti coprisi più di tanto.



ì

Un altro spaccato nella montagna per fare passare la strada fa scorgere sullo sfondo le creste del Resegone.




Ci concediamo una sosta "belvedere". Sullo sfondo a sx lo Zucco Orscellera 1858m mentre a dx ci sono lo Zucco Di Pesciola 2094m e lo Zuccone Campelli 2159m.

Lo Zucco Orscellera è il punto più alto dotato di impianto di risalita del comprensorio sciistico Piani di Bobbio-Valtorta




La Valsassina è ai nostri piedi, con la Grigna a farla da padrone, seguono il Monte Muggio, il Legnoncino ed il Legnone con sotto l'Alpe Paglio e sullo sfondo i monti di confine con la Svizzera. I link sono riferiti a report pubblicati in passato.




La bella giornata col cielo terso permette la visione di particolare posti sulle varie cime, come in alto a sx il Monte due Mani con la croce e una cupola geodetica posti sulla cima del monte. In basso a dx un particolare di San Calimero posto sulla Grigna




Ricreazione finita, si riparte



Loro si avviano, non manca molto allo scollinamento e la cresta del Resegone segnala la sua presenza.




Il Monte due Mani di fronte e a dx la Grigna



Arrivo al Culmine San Pietro a 1259m s.l.m.




Dal Culmine San Pietro sono 10,7km dalla partenza con 541m di ascesa, ma ciò che si è guadagnato in salita in parte occorre perderlo. Infatti da qui inizia un altro bel percorso in discesa che in 6km e 250m di D- porta in Val Taleggio ad Avolasio




Sosta sul tornante dove termina il tratto più pendente di questa discesa che porta ad Avolasio, il tratto è anche segnalato con i cartelli di pericolo con la percentuale a due cifre: 18%




Qui si entra ad Avolasio




Alle nostre spalle la montagna da cui siamo scesi mostra le pareti a picco




Avolasio, ultimo avanposto della Val Taleggio verso il Lecchese. Sullo sfondo i monti Cancervo ed altre cime come: La Collina, Zuccone la Torre, Pizzo Grande, Monte Sornadello, Monte Foldone




Giunti ad Avolasio, ci si dirige verso la Chiesa prendendo poi la strada che sale verso dx e poi a sx. Ci aspettavano 9,74km di salita con 852m D+ da superare pendenza media 8,2% max 27%




Il cartello di divieto d'accesso della strada agrosilvopastorale e poco avanti, collimato con palo della luce il cartello del CAI che segnala il percorso 151 per Artavaggio




Una vista su Avolasio ed il Resegone sullo sfondo




Il sentiero CAI 151 parte con una cementata che però dura poco tramutandosi in carrabile sterrata.




Come ho scritto all'inizio il percorso per 2,5 km è molto ripido, media 17% ed accidentato




Superati alcuni tratti nel bosco la carrabile prosegue allo scoperto su prati punteggiati da alcune baite


Ho spronato i due compagni a proseguire, avevo fame già all'inizio della salita sterrata e mancavano ancora circa 7km ed altri 500m D+




Si alternano tratti ripidi a meno ripidi ma sempre a due cifre



Ogni tanto qualche breve tratto spiana per poi presentare subito dopo una bella pendenza



Il back-stage fotografico


Intanto alle nostre spalle il Resegone offre il suo frastagliato profilo. A sx la montagna che si vede divide la Val Imagna dalla Val Taleggio.

La dorsale della montagna verso il Resegone termina con il Passo del Palio



Quasi sempre nelle retrovie attardato a scattare foto mentre i compagni mi attendevano pazientemente



Finalmente un pezzo in falso piano dopo la ripida salita


E dopo la salita la fatica ci regala in cambio questa splendida visuale sulla Val Taleggio fra i monti Cancervo e la Torre con lo sfondo del Monte Alben




Baite in posizione belvedere privilegiata



E girato l'angolo dopo la curva un'altra bella visuale ci fa vedere la carrabile che farà una bella discesa e poi ancora una bella salita




Ancora una panoramica più estesa verso sud



Un caratteristico Roccolo per la cattura degli uccelli. Sergio è pronto per affrontare la ripida successiva salita.



Al termine della salita pensavamo di scollinare...si, forse per un paio di metri e subito dopo un'altra erta salita!



Piacevoli questi intervalli in falso piano che almeno ti fanno apprezzare ciò che ti circonda, cosa che se sei impegnato a districarti fra i sassi in un ripido pendio non hai materialmente il tempo per guardarti attorno!




mmm.... finalmente qualcosa di familiare appare all'orizzonte



Basta una leggera zumata per individuare il Rifugio Nicola e il Rifugio Cazzaniga-Merlini e dietro essi la Cima Di Piazzo 2057m




Arrivati finalmente in vista dei Piani di Artavaggio in cima alla montagna erbosa in centro alla foto. Dietro, a sx il Zuccone Campelli 2159m




Aspettando Giordano guardando indietro ora si traguarda a mala pena la cresta del Resegone che fra poco supereremo in altezza.


Qui ci si trova ufficialmente ai Piani di Artavaggio, con a dx l'Albergo Sciatori, si perché tempo fa qui c'erano degli impianti di risalita poi smantellati per le continue scarse precipitazioni nevose.

I piani d'Artavaggio 1631m s.l.m. sono comodamente raggiungibili dalla funivia che sale da Moggio.

In inverno sono attivi alcuni "Tapis Roulant " dedicati ai bambini e ai principianti dello sci, slittini, bob o qualsiasi cosa che scivoli sui dolci pendii innevati.

Vengono tracciati anche un paio di anelli dedicati alla pratica dello sci nordico, uno facile ed uno più impegnativo.

Più che altro qui è la patria dei ciaspolatori o di chi pratica lo sci alpinismo.




Ed ecco il monte Sodadura che si staglia con il suo caratteristico profilo piramidale


Lasciati i Piani di Artavaggio ci aspettava l'erta e sconnessa salita al rifugio Nicola. Sono solo un paio di km e 240m di D+ ma i ripidi tratti ed il fondo sconnesso mette a dura prova chi sale in bici. Qui Sergio stava provando cosa significasse spingere la bici su un tratto sterrato e ripido, era poi arrivato con il fiatone!

Sullo sfondo a sx i monti della Val Cava e poi il profilo frastagliato del Resegone




Sergio stava già per affrontare il breve ripido tratto cementato che sale al rifugio dove se non stai più che protratto in avanti rischi che ti si alza la ruota anteriore, mentre io e Giordano ci siamo fermati per uno scatto




Ecco gli ultimi 100m di Giordano



La soddisfazione di Giordano per essere arrivato in cima, missione compiuta!



Raggiunti i 1865m di quota e superati 1463m di D+




Prendo in prestito una foto del rifugio Nicola dal precedente report.




Il proprietario del rifugio ci attendeva per il pranzo in questa stupenda cornice




Come si suol dire: Pancia mia fatti capanna... e ci serviva proprio un buon pranzo per riequilibrare il dispendio energetico profuso nella salita.




Dal terrazzo si vede il Rifugio Cazzaniga.




Il rifugio riprende il motivo del profilo del monte Sodadura


Mi sono intrattenuto con il gestore discutendo sull'altitudine del rifugio a confronto con la cima del Resegone e a suo dire qui si era qualche decina di metri più elevati. Poi abbiamo discusso del monte Sodadura e delle sue origini.




Forse era il caso di scendere prima che facesse buio, la mia bici attendeva impaziente di saltare sui sassi.




Anche Sergio e Giordano erano pronti al via per concludere questo epico giro fatto in una splendida giornata di sole, contenti di essere saliti più in alto del Resegone, solo una punta di amarezza si è avuta nella tarda serata... era il 13 Novembre una data che sarà difficile scordare!




Conclusioni

Un giro che porta una variante al report precedente inserendo nuovi panorami e nuove difficoltà in più. Per chi volesse alleggerire il giro potrebbe fissare il punto di partenza al bivio presso il Culmine San Pietro, eviterebbe così un 500m di D+ da fare oltre a ridurre i Km.


Il commento dei compagni


Giordano

Sergio

Giro bellissimo, faticoso e forse anche per questo l'ho gustato di più. Panorami bellissimi ovunque si guardasse. Quello che proprio ho apprezzato è stata la discesa.

Dal rifugio per evitare i sassi della carrabile abbiamo attraversato ripidi prati in mezzo alle orme, molto profonde, delle mucche, sulle quali rischiavi di cappottare e magari di finire su qualche "birillo biologico", tutto è andato bene, ricongiungendoci poi sulla carrabile.

Un doveroso ricordo per i fatti di Parigi

Percorso impegnativo e di grande soddisfazione , grazie anche al clima e all'ambiente. Divertentissime, al ritorno, alcune scorciatoie in discesa nei prati, più soffici delle dure pietre della carrareccia, a condizione di vedere per tempo le buche e aggirarle.

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2015
pagina creata: 14-11-2015
ultimo aggiornamento: 15-11-2015
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