Alto Adige in bici
Tour dolomitico
In Ciclabile
da Dobbiaco a Cimabanche

(BZ)
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Sesta tappa del nostro tour, da Dobbiaco ora affronteremo la pista ciclabile "La Lunga Via Delle Dolomiti" il cui tratto Italiano va da Calalzo di Cadore a Dobbiaco sfruttando il sedime dell'ex ferrovia e un pezzo dell'antico percorso della Via Regia nella Valle del Boite che precede Cortina d'Ampezzo.

Anche il tratto fatto nella quinta tappa Dobbiaco-Lienz fa parte de "La Lunga Via Delle Dolomiti". Lasceremo alle spalle l'Alto Adige per trasferirci in Veneto attraverso le dolomiti Bellunesi.



LE TAPPE

1- Rivoli Veronese - Trento
2-
Trento - Bolzano
3-
Bolzano - Bressanone
4-
Bressanone - Monguelfo
5-
Monguelfo-Lienz
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Visita Dobbiaco e San Candido

   
Nei pressi del Lago di Dobbiaco



Alberto nel bosco di Dobbiaco - Lago di Dobbiaco - Monte Cristallo


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
17km
450m
sterr/asfal
Ciclabile
2% - 6%
✩✩✩✩
✩✩✩
✩✩✩
✩✩✩✩

 

 

 

 



Il percorso da Dobbiaco al passo di Cimabanche risale una valle a scarsa presenza umana. Qui d'inverno il termometro supera spesso le due cifre sotto zero. Da Dobbiaco al passo di Cimabanche sono 17km in salita al 2-3%




Il dislivello da Dobbiaco a Cimabanche è di 427m. Purtroppo un malfunzionamento del GPS della Garmin non ha permesso l'acquisizione dei dati. Questi sono dati presi a posteriori da Google Earth. Le pendenze sono blande si deve tenere conto che qui ci passava il treno!



IL PERCORSO

Il percorso non presenta difficoltà eccessive. Il tratto da Dobbiaco a Cortina d'Ampezzo è su sterrato e in alcuni tratti siamo dovuti scendere perché smottamenti del terreno ghiaioso hanno provocato dissesti sulla pista.

Il percorso è interamente su ciclabile e attraversa posti con paesaggi incantevoli.



SESTA TAPPA
Prima parte: da Dobbiaco al passo di Cimabanche

Pronti,via! Si parte! E' mattina presto, la giornata si presenta bella e dobbiamo arrivare sino a Tai di Cadore salendo sino al Passo di Cimabanche per poi discendere verso il territorio Ampezzano e poi la Valle del Boite.

Per ora puntiamo al varco che si vede sullo sfondo.




Superiamo Dobbiaco Nuovo e passando accanto allo stadio Nordic Arena , prendiamo il sentiero di dx che sale verso il Lago di Dobbiaco attraverso il bosco.

Se avessimo preso la ciclabile avremmo dovuto salire stando sulla sx all'uscita dello stadio.

C'è da tener presente che d'inverno questa pista ciclabile si trasforma in pista per gli sci da fondo, coprendo il tratto da Dobbiaco stadio sino a Cortina se c'è neve, oppure fermandosi poco prima a Fiammes allo stadio Nordic Arena.


Il sentiero che abbiamo preso attraversa in salita un bel bosco, poi spiana e si arriva a questo piccolo laghetto. Non è ancora il Lago di Dobbiaco che però è lì vicino dietro ai pini. Alberto è sceso in avanscoperta. Di fronte al laghetto sulla dx del sentiero si trova un campeggio.


Questo è il lago di Dobbiaco a 1272m s.l.m., ci troviamo a 4km da Dobbiaco. Noi dovremo andare verso la gola formata dalle montagne sullo sfondo. Le nostre fedeli gemelle sono in posa, fino ad ora hanno fatto il loro dovere!


Sulla sponda dx del lago si trovano un paio di ristoranti ed il campeggio. Qui d'inverno il lago ghiaccia e si pratica l'hockey sul ghiaccio.



Una rara foto del team completo! Sono ormai 8 giorni che cavalchiamo i nostri "destrieri" e ce li sentiamo cuciti addosso come se stessimo facendo il giro d'Italia, solo che le nostre bici pesano il quadruplo e non abbiamo l'ammiraglia al seguito ... e ci tocca pure fare il bucato!



La strada sterrata corre accanto al lago e offre belle visuali che d'inverno sono rese più magiche con la neve, lo so per aver visto qualche foto.




A circa un paio di km dal Lago di Dobbiaco si trova un cimitero militare "Cimitero di Sorgenti". 1334m s.l.m. Nonostante la bellissima giornata, ci accorgiamo che la temperatura all'ombra è nettamente più fresca.




Sono tutte tombe di caduti della Prima guerra mondiale, ma solo degli Austriaci e di altre nazionalità che componevano l'allora Impero Austro-Ungarico.


Attorno le cime si contornano di nubi bianche.

Affrontiamo un tratto di pochi metri sulla strada a causa di lavori di manutenzione di un ponte ciclabile segno che la Provincia autonoma di Bolzano tiene molto a preservare questa forma di turismo.



Ci addentriamo nella Valle di Landro, la targa indica S.S. Alemagna. Alberto mi scatta una foto dopo aver rifornito la borraccia. Io cercavo una fontanella e lui non mi dice niente!!



Questo tratto di sali e scendi nel bosco è molto divertente, ma spesso insidioso per cumuli di ghiaia sul fondo. in alcuni tratti scendiamo dalla bici per ovvie difficoltà.




Il tratto è frequentato per la maggior parte da famiglie. Nella foto si vedono le pozze di fango, create da temporali dei giorni precedenti, che ci costringono a manovre articolate per poterle evitare.






Il monte Cristallo si staglia davanti a noi ricoperto da nuvole apparentemente innocue, ma si sa che in queste zone qualsiasi nuvola può essere un sinistro presagio di pioggia.



Nella valle di Landro la ciclabile spiana attraversando verdi prati e anche i bambini piccoli si rilassano con una sosta panoramica. Mentre passiamo questo tratto sono in atto i lavori per rifare il fondo, infatti è ancora umido e molle tanto che le ruote quasi affondano e sembra siano incollate al terreno.




Le Tre Cime di Lavaredo viste dal Lago di Landro



Uno sguardo sul tratto già percorso e vediamo una famigliola in bici, il bambino fa da battistrada.



Il Gruppo del Cristallo

Siamo a 1407m s.l.m. Una suggestiva immagine del complesso del Cristallo che si specchia nel lago di Landro. Intanto le nuvole si sono fatte più scure e minacciose.


Dietro il monte Cristallo si trova l'Ampezzano


Superato il Lago di Landro...Ohibò! E la Ciclabile dové? Davanti a noi si distende il letto di un fiume pieno di grossi sassi! In fondo, altri ciclisti che proseguono a piedi!

Affianchiamo un torrente che si immette nel lago e che in una piena deve aver portato via la pista ciclabile



Per essere una "Lunga via delle Dolomiti" che collega due Nazioni... questo tratto é un po' cross country! Proseguiamo a piedi visto che siamo anche carichi




Non siamo i soli ad affrontare la pista disastrata. Chi non ha la bici carica se ne sta in sella, noi non vogliamo che i sobbalzi possano rompere i portapacchi! Abbiamo ancora molta strada da fare prima di concludere il tour ed è meglio prestare cautela.




Ma non é ancora finita! Ora ci troviamo immersi in un pantano di argilla appiccicosa



Il risultato lo si vede dalle mie ruote, sembra siamo passati nel cemento fresco. Anche le scarpe sono imbrattate dal momento che abbiamo proceduto a piedi. Alberto è stato più cauto, ma non è servito a nulla. Con un po' di rami proviamo a togliere le parti più grosse soprattutto dai dischi e dalle pastiglie dei freni.




Intanto all'orizzonte il nuvolone si fa sempre più grande e non promette nulla di buono




Siamo circondati da immense montagne e ahi noi altrettante immense nuvole grigie!



Un altro laghetto e Alberto si mette a scattare foto



Procedendo verso Cimabanche le nuvole aumentano e il sole inizia a giocare a nascondino.




Arriviamo a Cimabanche 1530m s.l.m. con il cielo già ricoperto di nuvole e un lieve vento che tira da dx. Nuvole sullo sfondo ci attendono anche per i prossimi km.



La vecchia stazione di Cimabanche, sullo sfondo un bar ristorante. Ormai colazione e spuntino sono già un lontano ricordo e decidiamo di fermarci a pranzo


Di fronte al ristorante la Croda rossa d'Ampezzo di cui sono ben visibili i riflessi rossastri delle sue rocce. Intanto le nubi nere attorno a noi iniziano a spruzzare qualche timida goccia di pioggia. Come sempre attrezziamo le bici per proteggere i bagagli.




Al coperto dalla pioggia riceviamo Le tavole dei dieci comandamenti! Ci rifacciamo la bocca con due ottimi piatti tipici...




... e per finire il dolce! In fondo si pedala, eccome si pedala per cui siamo giustificati! E poi come rinunciare alla torta con grano saraceno e marmellata di mirtilli???

Ci aspettano ancora 45km quasi tutti in discesa, evvai!



 


CONCLUSIONE

La prima parte del percorso è semplice, infatti è frequentata da molte famiglie. I paesaggi sono incantevoli e meritano di essere fotografati.

Non perdetevi la prossima tappa!

Un foto racconto di Cadore designer © 2012
pagina creata: 19-10-2012
ultimo aggiornamento: 08-06-2015
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